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Autore: Gaucha    12/01/2014    1 recensioni
''Chissà .Chissà se un giorno uno dei due avrebbe fatto la prima mossa, oppure sarebbero stati due, di tante persone, che si piacevano in silenzio.O forse solo una di loro.Forse chissà, si sarebbero trovati in quei rapporti incasinati,dove una dichiarazione avrebbe potuto distruggere tutto.Si sarebbero fatti tanti complimenti ma sempre ad un passo di distanza. Sarebbero sempre stati insicuri come quelle coppie in cui quando uno toglie lo sguardo, l’altra lo guarda con altri occhi.Quante ne ho viste di persone così.Noi all'esterno penseremo ''Che coglioni.Si amano.''.Forse uno dei due avrebbe augurato all’altro il meglio, di trovare una bella persona, ed entrambi si sarebbero fatti del male.Sarebbero bello se fossero state persone da film, quelle che si dichiarano il proprio interesse solo dopo aver sfiorato la tragedia.Ma nella realtà non va così.Sarebbe andata molto più semplicemente, avrebbero trovato qualcun’altro.Si sarebbero anche innamorati. Ma sicuramente, qualche notte sarebbe stata piena di ” ma ” e di ” se. “
Aveva ragione quello che li guardava.
Che coglioni.''
Cit.
Genere: Commedia, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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''I’ll be waking up in the morning, probably hating myself I’ll be waking up inner satisfied, guilty as hell''

G-Dragon POV.
Già lei non manteneva mai le sue promesse. Ci  metterei la mano sul fuoco.
Siamo cosi simili che per me era un libro aperto.
Ma come potete vedere uso il passato.
Perchè infondo non so più come lei sia. Ormai per me è come una musa. Come Dio.
Tutti ne parlano intorno a me. Tutti mi chiedono se ci credo o meno. Ma io non la vedo. Non la vedo mai.
La sento vicina. Sento la sua voce ogni notte. Ma non la vedo.
A volte dubito della sua esistenza. A volte credo che ormai di lei non ci sia più traccia, e che l'unica cosa che mi rimane di ella, siano i mille se nella testa e i ricordi di baci buttati a caso su quella pelle il cui sapore è ormai a me sconosciuto.
Dopo la chiacchierata con T.O.P mi chiedevo davvero se lei fosse torna. Se in un futuro lei fosse stata qui ,davanti a me io... io cosa avrei fatto.?
Cosa le avrei detto.?
Come avrei reagito.?
Al suo sguardo. Alla sua belle. Al rumore delle sue labbra. Alla sua voce.
Già la sua voce. Chissà se sia cambiata. Ricordavo che prima, nonostante fosse sottile e dolce, era anche molto profonda. Sembrava la donna in un corpo da ragazzina.
Il problema era che neanche lei sapeva cosa fosse. Non sapeva se essere una donna o una ragazza. E io mi chiedevo chi delle due avesse scelto.
Erano le 4:00 del mattino e come sempre era steso a fissare il soffitto come a cercare risposte a tutte le mie domande.
A pensavo '' Dovevi cercarla. Dovevi fermarla. Non avresti dovuto lasciarla andare.''
Ma ora mi chiedevo: ''Se il mio sentimento, per lei, era così forte perchè, Cristo, l'ho capito solo ora?''.
Non poteva certo trattarsi di una cotta. O di semplice attrazione fisica. Non sarebbe durata tutti questi anni.
Anche se non sapevo davvero cosa in realtà provassi. Come potevo dire di amarla se non ricordavo nemmeno come fosse il suo viso. Se non sapevo nemmeno chi fosse.
Ma come potevo dire di non amarla se ogni giorno la sua voce mi segue e mi distrugge come tanti colpi che arrivano al loro bersaglio sempre più forte.
Sapevo solo che da quel giorno anzi da quella notte, io non riuscii più a togliermi la sua voce dalla testa e il suo profumo da quel letto.
Quelle sue parole furono letali.
E forse lei non si era nemmeno resa conto di quello che aveva fatto.
Quella notte, quelle mille domande e pensieri, fecero nascere in me il desiderio di riaverla. Rivederla e finalmente sentire la sua voce.
Pregai che il giorno dopo ricomparisse di nuovo nella mia vita.
Non credevo in Dio ma non so perchè in quel momento fu l'unico a cui potevo chiedere una cosa del genere. Una cosa che al mio dire sembrava impossibile.
La mattina era ormai arrivata e come sempre eravamo costretti ad alzarci presto e preparare le valigie.
L'aeroporto era cosi affollato. Ma non sentivo nessuno.
Era tutto spento. Sembrava tutto cosi silenzioso.
All'udir quelle parole. Non sentii più nulla. Immaginai di star ancora dormendo.
Vi sembrerà scontato, infatti mi sembra anche inutile dire, che quello non era un sogno. Per la prima volta non era solo nella mia mente.
'' Ma bentornati.'' disse sorridendo. ''Com'è andato il tour? Spero bene.'' continuò sempre sorridendo.
''E' andato bene ma ci sei mancata.'' aggiunse T.O.P
''Anche voi.'' sorridendo.
''Hai mantenuto la promessa.''
''Già credo di si.'' sorrideva.
Il mio mondo era nel caos più totale. Ma l'unica cosa che riuscivo a vedere era il suo sorriso.
Era così diversa. Sembrava davvero in pace con se stessa. Portava un vestitino e un paio di tacchi che mai prima d'ora aveva indossato.
Come se avesse accettato ciò che è. Che fosse davvero questa? Che fosse davvero lei?
Questo non lo saprei dire. Ma una cosa era certa. Per me non lo era.
Mi sembrava tutto cosi finto. Il suo sorriso era vero. Ma era così disegnato. Come se fosse costretta.
''Andate avanti.'' dissi.
''Tu resta qui.'' la sua faccia non cambiò. Credo che sapesse già di cosa avremmo parlato. Se lo avessimo fatto.
Gli altri fecero come gli chiesi.
Ovviamente non discutemmo li. Lei mi guidò fino ad un muretto.
Sembrava isolato. Ogni tanto passava qualcuno ma niente di particolare.
Si accomodò sul muro e tutta allegra disse ''Allora di che volevi parlarmi?''
''Potresti anche smetterla.''
''Cosa.?!''
''Mi urti il sistema nervoso.'' appoggiai una mano al muro, a pochi centimetri dal suo viso, costringendola a guardami negli occhi.
''Davvero credi che io ci caschi.? Un piccolo diavolo che diventa un angelo indossando un vestitino e un paio di tacchi?'' dissi afferrandole il vestito
''Questa è tutta una messa in scena. Infondo sei brava a fingere. Ma ora mi chiedo perchè... vuoi vivere il resto dei tuoi giorni nella finzione?'' dissi accarezzandole una guancia.
Lei iniziò a ridere. Ricordai una scena simile. Non smetteva. Mi stavo decisamente preoccupando. Poi però smise e inziò a guardarmi. Credo che forse era quella la vera lei.
''Che c'è non ti è bastato.? Hai la minima idea di quello che ho passato in questi anni? Tu hai fatto tutta la star andando in giro per il mondo mentre io ero qui a pensare a te e a tutti i problemi che prima di incontrarti si erano spenti.''
''Ma c'erano.! Credi di poterli evitare per sempre.?!''
''CRISTO E NE PARLI PROPRIO TU.? TU CHE HAI PAURA DI SCOPRIRE CHI SEI DAVVERO? Tu non puoi farmi la predica su chi sono o su chi fingo di essere hai capito Ji Yong? O dovrei dire G-DRAGON? Io.. sinceramente.. non lo so.''
Finì con il suo solito ghigno. Ecco quel ghigno. Quella era lei.
Lei era diabolica. Sapeva come manovrarti. Con poche parole riusciva a portare la tua mente dove voleva lei.
Si voltò, buttando con i suoi capelli il suo profumo ovunque, tagliando l'aria.
Sentivo il rumore dei suoi tacchi allontanarsi. E poi la vidi sparire dietro l'angolo.
Avrei dovuto chiederle scusa. O forse avrei dovuto dire semplicemente la verità su quello che provavo. Sarei sembrato debole? Non lo so.
E non lo saprò mai.
Sapevo che ora oltre a me stesso nella lista dei nemici avrei dovuto aggiungere Lola e T.O.P.

Hey.
Allora: 
1) Mi scuso per l'assenza : Non ho potuto scrivere perchè la scuola mi ha ucciso. Il mio fidanzato voleva vedermi di più e inoltre c'è la festa nel mio paese e dovevo partecipare.
2)Mi scuso per gli errori è che l'ho riletto velocemente perchè dovevo pubblicarlo. Dopo tanto tempo :')
3) Comunque sia è uscito bene come capitolo AHHAHAHAHAHAHA
Spero vi piaccia e siccome domani ho il compito di matematica fatemi gli auguri HAHAHAHAHAHAHHA
Vi lovvo.<3
  
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