Film > Re Leone
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Autore: Somoya_    13/01/2014    1 recensioni
"tutto ciò aveva dell’incredibile! Stava lì a chiacchierare con una leonessa, era forse diventato matto?"
Salve, questa storia è un "what if" sul Re Leone, cosa succede se un ragazzo umano entra in contatto con i leoni del branco dopo un'incidente?
ambientata pochi giorni prima dell'inizio del primo film, la storia ripercorre una parte del film fino ad evolversi in qualcosa di nuovo e originale, con i personaggi che tutti conoscete e altre mai visti, in una spirale di emozioni e misteri, di avventura e azione.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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capitolo ad alta gradazione d'adranalina!!!
buona lettura :)
 
Tre giorni dopo la sua visita alle iene Scar avevo preso una decisione.
Sulla maestosa Rupe dei Re le leonesse si dividevano in squadre per la caccia, quel giorno Morani vollè cacciare per conto suo, disse alle altre che sarebbe andato verso le Terre di Nessuno a Sud-Est.
Il giovane corse verso il confine, con due dardi in mano, l'atl atl nella cintura e una delle sue reti sulle spalle; la stagione delle piogge era alle porte, l'erba era secca, e la terra dura, ma già nell'aria si sentiva una brezza umida.
Più che una vera caccia era una pausa per rilassarsi da solo, come era abituato a fare ogni qual volta voleva stare solo a pensare o anche a misurare il livello raggiunto dalle sue doti venatorie.
Dopo aver corso per un paio di ore a velocità moderata e aver superato i territori di caccia si fermò, era arrivato al confine, quello stesso confine da cui era arrivato, oltre l'insidioso fiume, dove riposavano i resti del suo monomotore, in attesa di cadere nell'abbraccio della ruggine. Con la coda dell'occhio vide una lepre che usciva dalla sua tana, al di sotto di un albero spoglio, si accucciò a terra lentamente raccolse un sasso nella mano sinistra e si risollevò ancora più lentamente, aspettò, la lepre, non essendosi avveduta del pericolo, saltellò per un paio di metri dando la schiena a Morani, in un attimo questo si girò e lanciò il sasso con un solo movimento, colpi la lepre alla schiena uccidendola all'istante.
Spolpò gli ultimi resti di carne e spezzò le piccole ossa per succhiarne il midollo, poi seppellì le interiora sotto terra, lì vicino aveva appoggiato la pelle del piccolo roditore "Ci farò una scarsella, è inconcepibile che dopo tutti questi mesi il mio unico borsello sono queste tasche sfondate, e devo anche adoperare al meglio tutte le pelli dei grossi erbivori" pensò guardando quel poco che rimaneva dei jeans.
Si sdraiò su una grande roccia piatta, mettendosi in ascolto, udì il cinguettio di alcuni uccellini in lontananza, il frusciare del vento tra l'erba, c'era una grande quiete in quel posto, alzò lo sguardo al cielo, era terso e limpido, solo qualche nuvola lo occupava. Ben presto chiuse gli occhi cullato dal soffio del vento.
Il suono cupo e prolungato del corno di guerra e grida feroci lo svegliarono, balzò in piedi, non era più nelle Terre del Branco: il cielo era nero e tempestoso, la terra sotto i suoi piedi era zuppa di sangue, tutto intorno a lui era un inferno, una moltitudine di guerrieri si davano battaglia, in mezzo alla pioggi battente e al putiferio non si distinguevano bene, cosa certa era la loro furia, le loro imprecazioni e la loro ferocia. "Un'altro dei soliti sogni" pensò Morani, i nemici non sembravano accorgersi di lui, era come se fosse uno spettro, spettatore invisibile di antiche battaglie avvenute chissà dove e chissà quando. Ma a differenza delle altre volte non era insensibile agli eventi, sentiva la pioggia sulla pelle, le fredde sferzate del vento, l'umidità del fango sotto i piedi.
Un maestoso fulmine squassò la terra e illuminò il campo di battaglia, in mezzo alla mischia vide lo scintillio d'oro di una panoplia, e uno scudo che conosceva fin troppo bene.
Si avvicinò verso la figura, passando in mezzo ai fantasmi del passato, vide teste staccate, arti mozzati, viscere sparse, ma non si impressionò, aveva fatto sogni peggiori; purtroppo stavolta il sogno era fin troppo reale. 
Morani ricevettè un poderoso urto, caddè con il viso nel fango sanguigneo, seguendo l'istinto si gettò subito di lato, una grossa ascia si abbatte sul punto dove si trovava un'attimo prima, si alzò con un colpo dei reni e si trovò faccia a faccia con un colosso, questo lo colpì con il gigantesco scudo al viso, il giovane indietreggiò stordito ma non caddè, senti il suo sangue scendere dal labbro spaccato, sentiva dolore, molto dolore, "Dannazione nemmeno se fossi stato sveglio" pensò guardando il nemico, era un gigante irsuto che lo sovrastava di una testa, superava i due metri, nella destra aveva una grossa ascia bipenne, nella sinistra imbracciava un grosso scudo a torre di legno massiccio alto più di Morani, indosso aveva una brigantina (corazza di cuoio rinforzata con strisce d'acciaio), solo la grossa testa butterata era scoperta; guardo se stesso: era disarmato, senza difese, praticamente nudo.
"Ma che sogno è? Come mai è cosi chiaro e dettagliato? E PERCHè NON RIESCO A SVEGLIARMI??" si chiese rabbioso stringendo con forza gli occhi mentre il nemico gli girava attorno, quell'attimo di distrazione permise al nemico si calare l'ascia su di lui, indietreggiò, ma la lama lo colpì alla spalla, un onda di dolore lo attraversò. Decise di seguire il suo istinto, balzò come una fiera sul nemico riparato dallo scudo, gli sbattè contro, ma il suo pugno superò l'orlo della barriera percuotendo il cranio del nemico, facendolo indietreggiare. Con un muggito di rabbia il poderoso nemico caricò un colpo d'ascia ma mentre lo calava Morani si fece avanti, afferrò la mano del nemico, riuscendo a contrastare l'impeto dell'assalto, poi gli torse il braccio con forza facendo sfuggire l'arma di mano al nemico.
Morani saltò e diede una testata in faccia all'avversario, poi lo caricò a testa bassa e lo placcò mandandolo a gambe all'aria, gli sali di sopra con tutto il suo peso, e cominciò a colpirlo con forza ma improvvisamente fu bloccato.
Una serie di mani lo afferrò tirandolo via, lui urlò e si dimenò, ma molti avversari erano su di lui, pronti a trafiggerlo; poco prima del momento mortale, un lampo d'oro si abbattè su di loro.
Un guerriero coperto da una panoplia d'oro colpì i nemici con la spada facendone scempio, mentre i loro colpi si infrangevano sul grande hoplon del medesimo metallo nobile, combatteva con incredibile destrezza e tecnica, Morani non aveva mai visto niente del genere.
Dopo pochi minuti ai piedi del guerriero rimaneva oltre una dozzina di corpi straziati. Lui era illeso. 
Morani non senti più dolore e le ferite sparirono, il sogno stava tornando nei canoni per lui "normali", si alzò mentre il guerriero si girava verso di lui, l'armatura splendente lo faceva sembrare imponente e invincibile, si tolse l'elmo crestato, dei riccioli nerissimi scesero sulle spalle, il viso era cesellato, ornato di una barba nera ben curata, i tratti del viso erano fin troppo simili ai suoi, e gli occhi erano di un verde smeraldino; il guerriero gettò la spada a terra, sullo scudo c'era un sole istoriato in rilievo, sorrise e parlò con voce robusta -Se vuoi perpetrare il mio lignaggio Kleodaimos… è tempo che abbandoni l'abbraccio di Morfeo-, prima che il giovane potesse rispondere il guerriero gli porse l'elmo rovesciato, l'interno era pieno di braci ardenti, le gettò in faccia a Morani che gridò, poi il giovane cadde, avvolto da un doloroso calore, e si svegliò.
Morani si alzò si scatto, strofino gli occhi doloranti, quando li aprì, vide un fronte di fuoco. La savana era in fiamme!
 
 
Morani ha una percentuale di sfiga del 90 per cento non trovate XD?
spero si stato di vostro gradimento: D
  
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