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Autore: onemikadirection    13/01/2014    2 recensioni
Da quel 10 novembre del 2000,il giorno in cui mi dichiarai a Alexander,non ero pił lo stesso.
Continuavano a prendermi in giro, a non calcolarmi.
Per fortuna avevo Ellie,la mia migliore amica,l'unica amica che avevo. Ma lei non poteva ripagarmi dell'amore che provavo per lui.
Ma d'altronde non potevo farci niente,chi avrebbe voluto un amico gay?
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- El, mi dispiace ma dobbiamo tornare a casa, e anche in fretta- dissi appena arrivó col vassoio in mano.
- cos' é successo?- chiese preoccupata.
-non lo so esattamente, ma é successo qualcosa a Alex-
Non chiese altro, lasció li tutto e iniziammo a correre. Ci guardavano tutti male, ma poco importava. Dovevo fare in fretta. Non misi gił il telefono nemmeno un secondo, anche se non rispondeva.
Dopo venti minuti, sfiniti, arrivammo a casa sua.
- non ce la faccio pił- disse Ellie ansimando -ho bisogno di acqua-
-tu vai pure a casa rimango qui io-
-no, io non me ne vado. É comunque un mio amico no?- questa é una delle qualitą che amavo di pił di El. Non le importava come stava o cosa stava facendo, ma se una persona a lei cara stava male lei correva da essa per aiutarla.
Iniziammo a suonare il campanello, senza alcuna risposta.
-forse non é a casa- disse lei.
-pensa come Alexander- mi dissi. Dopo un po' ci arrivai. -forse... oddio,andiamo dal veterinario, magari é successo qualcosa a Mow- Mow era il gatto di famiglia. Non si faceva vedere spesso, amava stare fuori e fare qualche giro, ma lui lo amava.
Andammo dal veterinario, che per di pił era suo zio, e li lo trovammo.
-Alexander!- disse Ellie, mentre io mi avvicinavo sempre pił velocemente. Sembrava essersi calmato, ma appena lo abbracciai scoppió in lacrime ancora.
-calmo adesso, dai, ci siamo noi ora- dissi col tono pił dolce che avevo.
Ci raggiunse anche Ellie che, finché lui non disse -vieni qui- restó in disparte. Voleva lasciarci spazio e per questa la ammiravo.
Quando, dopo una decina di minuti, finalmente si calmó, ci raccontó cos' era successo.
- ero a casa, tranquillo. Mia madre era appena andata a lavoro, eravamo solo io e Mow. Dato che grattava sulla porta, segno che voleva uscire, lo feci uscire. Appena aprii la porta scattó fuori, forse un po' troppo velocemente, e finģ sotto un' auto. Il guidatore si fermņ, mi chiese scusa mille vilte, mi portó qui. Ma ero troppo scioccato, non riuscivo a rispondere, a piangere, ad essere arrabbiato, totalmente nulla. Quando mio zio mi disse che non poteva fare nulla scoppiai a piangere e ti chiamai. Scusa se non riuscivo a parlare. Grazie a entrambi per essere qui, non dovevo disturbarvi solo per un gatto, mi dispiace.-
-non dire cavolate, saremmo venuti qui anche per meno. Lo avresti fatto anche tu.-disse El e lui abbozzņ un sorriso.- hai gią avvisato i tuoi?-
-si, lo sanno, mi hanno detto di fargli un funerale come si deve-
-e allora facciamolo-
Alex prese Mow, impacchettato in una busta, e uscimmo.
Facemmo tutta la strada mano nella mano. Non mi interessava se qualcuno ci avrebbe visto, in quel momento aveva bisogno di me.
Arrivati a casa Ellie inizió a cercare quella che sarebbe stata la bara, io scavai la fossa e Alex scrisse due parole.
Quando tutto fu pronto procedemmo con quella che poteva definirsi sepoltura.
-no, aspettate, manca una cosa- disse lui prima di coprire il tutto e corse in casa. Torno indietro con un seme in mano. -era la sua pianta preferita-
Gettó il seme sopra la scatola e iniziai a coprire tutto di terra. Quando finii sentii Alex sussurrare -addio piccolo mio-
Rientrammo in casa e ci lanciammo sul divano.
- questa giornata non ce la dimenticheremo mai. Troppe cose in ventiquattr'ore- disse Ellie. Aveva ragione, era stata una giornata lunghissima. Prima Simon, poi il bungee jumping e dopo il gatto.
-ho un serio bisogno di non pensarci, vi prego distraetemi- io e El ci guardammo. Lei aveva qualcosa in mente e sapevo anche cosa.
-devi correre un po' ma,fidati, poi non ci penserai pił. Facciamo ancora in tempo?- dissi.
-si, era fino alle sette- disse lei.
-qualsiasi cosa sia va bene- disse alzandosi. Penso di non aver mai corso tanto quanto quel giorno.
Tornammo al ponte.
-ehi ragazzi, gią tornati? Vi piace tanto allora! Uh ne avete portato uno nuovo!-
- si, dobbiamo fargli dimenticare una brutta cosa..-
- bene bene! Uno dei due vuole rifarlo?- Alex mi guardó. Era terrorizzato, esattamente come me prima di saltare.
-io- dissi.
Ci preparammo mentre Ellie ci fissava. Voleva saltare lei, ma sapeva che Alexander preferiva me in quel momento.
Tornai sul parapetto. Quella volta sarei stato io a tirare gił qualcuno terrorizzato.
Come fece El, saltai al due.
-ma era al tre!- mi urló lui con occhi sgranati.
Iniziai a ridere. - non avresti saltato se no!-
Dopo i consueti tre rimbalzi finimmo in acqua, che ancora era gelata.
Sulla riva questa volta ad aspettarci peró c'era Ellie, che stava applaudendo.
-vedo che hai preso da me Michael- disse, riferendosi al fatto di saltare prima del dovuto.
-ho imparato dalla migliore- dissi sorridendo.
-é stato inquietante e fantastico allo stesso tempo. Non riesco a pensare ad altro-Io e El d'istinto ci battemmo il cinque.
-missione compiuta amico-
Dopo aver restituito tutto tornammo a casa, questa volta senza correre.


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Zalve!
Si, ci ho messo un po' a scrivere, ma se non ho ispirazione non riesco.
Che dire, povero Mow. Comunque l'avevo detto che non era qualcosa di cosģ preoccupante.
Scusatemi sempre per eventuali errori e anche se é un po' corto.
Grazie per le recensioni,
love ya xx
  
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