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Autore: sakichan24    13/01/2014    1 recensioni
... soprattutto se effettuata dai maggiori capi di certi team a noi molto noti! Questa storia parlerà appunto di un'unione tra Giovanni, Max, Ivan, Cyrus e Ghecis. Ash si è sposato ed ha un figlio, sarà quest'ultimo a determinare le sorti del mondo... la strana alleanza riuscirà nel suo malvagio intento? O verrà fermata dal pargoletto di Ash? O si rovinerà da sola? E poi quale sarà questo malvagio intento?
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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La mattina dopo…
- E dai, ti prego…
- Piantala di insistere, ti ho detto di no!
Ivan era nel bel mezzo di una discussione al telefono con Ghecis e stava tentando di convincere il capo del Team Plasma ad organizzare una festa per celebrare tutte le vittorie ottenute.
- Dai, Ghecis, gli altri saranno contenti… così è anche più facile scambiarsi informazioni!
- Ivan, è inutile che insisti! Forse non hai capito che è proprio ora, nel momento in cui il nostro dominio è esteso, che dobbiamo stare più attenti!
Mentre Ghecis continuava il suo discorso infervorato, Ivan lasciò il telefono sulla scrivania e prese il computer.
"Al diavolo, se quello non mi vuole aiutare, farò tutto da solo".
Aveva capito che quella festa era l'unica chance che aveva per dichiararsi. Non sapeva come avrebbe fatto, ma ci sarebbe riuscito.
"Al limite muoio, di peggio non mi può succedere" pensò fra sé. Non molto rassicurante.
- Ehi, ma ci sei? Mi hai sentito?
Ivan si accorse in quel momento che Ghecis aveva probabilmente finito il suo discorso filosofico. Riprese il cellulare in mano alla velocità della luce.
- Sì, sì, ho capito… scusa, ho da fare. Devo… ehm… cercare dei leggendari - improvvisò - ci sentiamo, ok?
- Va bene. Ma stai attento.
Ivan aveva già riattaccato. Si rifiondò al computer. Doveva trovare un posto per organizzare tutto. E doveva essere tutto perfetto. Non si era mai sentito così in ansia.
"Chissà cosa starà facendo Max…" si chiese.
 
- Mi fischiano le orecchie. È già la quarta volta in tre giorni.
Max sbuffò irritato.
- Buona notizia! Vuol dire che qualcuno la sta pensando! - disse allegramente Rossella.
- Non so come dirlo, preferirei che mi pensasse di meno - replicò Max - Comunque, come va con le missioni?
- Riguardo a quello, ho due notizie: una buona e una cattiva - si intromise Ottavio.
- Dimmi prima quella buona.
- Il colpo alla Pensione Pokémon è riuscito benissimo!
- Quella cattiva?
- Beh... C'erano solo uova, qualche Ditto ed altri Pokémon non esattamente... come dire... forti.
Max si batté una mano sulla fronte. Non che si aspettasse di trovare schiere di Pokémon leggendari al livello 100, ma nemmeno così scarsi... che diavolo se ne sarebbero fatti di un Ditto?!
All'improvviso sentì vibrare il suo telefono. Controllò: si trattava di un messaggio da parte di Cyrus. Diceva: "Giovanni mi ha detto di dirti che Ivan gli ha detto che domani alle otto di sera si festeggiano le vittorie a Roteolia. Ghecis ha già detto che non viene, tu vieni, vero?"
Max restò per tre quarti di minuto buoni a fissare il messaggio. Perché cavolo Ivan aveva organizzato una festa e l'aveva invitato? Tirò fuori l'agenda dal cassetto e guardò i suoi impegni per il giorno successivo: alle otto era libero.
"Ok, vengo" rispose.
 
Il giorno dopo, alle sette e mezza...
Ivan non era più agitato. Era semplicemente in piena crisi. Aveva ricontrollato tutto almeno cinque volte il mattino e sette il pomeriggio, ma continuava a temere che qualcosa sarebbe andato storto. Si era perfino preparato il discorso che avrebbe fatto a Max (non davanti a tutti, s'intende). Eppure non riusciva a stare tranquillo. Gettò un'occhiata nervosa verso l'orologio. Ancora mezz'ora e l'avrebbe rivisto. Controllò ancora una volta la sua immagine nello specchio: il completo nero comprato il giorno prima gli stava a meraviglia ed era pure riuscito a pettinarsi. Decise di cominciare a recarsi a Roteolia: stare a casa non aveva più alcuna utilità pratica. Uscì dalla base e fece uscire dalla Pokéball il suo Crobat.
- Forza, Crobat, voliamo a Roteolia!
 
Un paio d'ore dopo...
La festa stava procedendo senza intoppi. Acromio, tra un bicchierino di champagne e l'altro, stava raccontando la sua vittoria contro Ash, Giovanni e Cyrus sembravano due vecchi compagni che rammentavano i tempi di guerra, le reclute socializzavano tra di loro. Ivan continuava a guardare Max: si era dimenticato di quanto fosse dannatamente figo... Doveva semplicemente trovare il coraggio di dichiararsi.
"Facile a dirsi, difficile a farsi" pensò allungando la mano verso i pasticcini.
- Ciao, coso. Ti vedo silenzioso oggi.
Per poco Ivan non si strozzò col suo bignè: Max era arrivato dietro di lui e non se ne era nemmeno accorto. Tentò di esercitare un qualche tipo di controllo sul suo cuore che minacciava di uscire dal petto, poi raccolse coraggio e si voltò.
- Ti frega di perché sono tanto silenzioso? Vieni, te lo spiego subito.
E, senza attendere risposta, condusse Max lontano dalla festa, in un punto nascosto che aveva individuato il giorno prima.
Se prima il cuore minacciava di uscire dal petto, ora rischiava di esplodere.
- Dunque... - esordì. In un attimo realizzò di essersi completamente dimenticato il discorso che si era preparato con tanta cura.
"Ma com'è possibile?!" si chiese, disperato "Tre ore fa lo ripetevo pure al contrario..."
- Dunque cosa? - chiese Max, con fare scocciato.
Ivan lo guardò negli occhi e, in quel momenti, decise di giocarsi il tutto per tutto.
In un attimo il Capo Magma si trovò con le labbra incollate a quelle dell'altro. Sulle prime si irrigidì così tanto che un tronco d'albero sarebbe risultato incredibilmente flessibile al confronto. Voleva reagire, ma il suo corpo non rispondeva, e non perché Ivan lo stringeva quasi fino a fargli male. Sentì la lingua del Capo Idro che passava sulle sue labbra per chiedergli di approfondire il bacio e, senza sapere il perché e il percome, glielo permise.
Quando Ivan si staccò per riprendere fiato, Max era completamente frastornato e non ricordava esattamente dove fosse. Sapeva solo quello che era appena successo e una parte del suo cervello che non si faceva sentire da anni gli diceva che andava bene così.
- S-scusa…
Ivan era diventato pallidissimo e aveva l’espressione di chi ha appena commesso un terribile reato. Max riuscì a liberare il braccio e passò la mano sulla guancia del Capo Idro.
- Non importa… - sussurrò, sorridendogli e trascinandolo in un altro appassionato bacio.
 
ANGOLINO AUTRICE
Ehilà! Salve a tutti! *si sente il canto dei grilli e una palla di polvere solitaria passa*
Eccomi tornata. Che dire, spero che il capitolo sia di vostro gradimento! Non ho mai descritto un bacio, per cui se avete qualcosa da farmi notare fatelo liberamente!
Alla prossima!
Sakichan
   
 
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