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Autore: Black Firework    13/01/2014    4 recensioni
Kidd è conosciuto per essere un pirata sanguinario, sadico, volgare, amante dell'alcol e delle belle donne. Ma è anche noto in tutti i mari per essere molto "sfuggevole": nè Marina, nè pirati, nè tempeste avevano mai avuto la meglio sulla sua ciurma e la sua nave, la Jack Skull, e questa riusciva a percorrere distanze gigantesche con tempi brevissimi.
Ma da cosa derivava questa "abilità"?
Fortuna?
Intelligenza?
La nave?
Molti litigavano su queste ipotesi ma solo alcuni erano riusciti a far luce sul vero motivo: il navigatore. Tutti conoscevano l'equipaggio di Kidd ma nessuno del suo equipaggio occupava questa mansione: chi è allora?
Chi si nasconde nel cuore della Jack Skull con una conoscenza fuori dal comune, una capacità strategica incredibile e una astuzia di volpe per scrivere le rotte e non farsi mai beccare, nè da fotografi, nè da altri pirati?
Che succederebbe se un altro pirata dai gelidi occhi di ferro avesse interesse a far sua questa "risorsa" misteriosa?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Pirati di Kidd, Pirati Heart, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Curare lo squarcio

 

-Correte signorine! Il campo non si percorre da solo e il fango non vi viene incontro quindi poche chiacchiere e muovete i vostri culi da passerella o lo gonfio di calci!- urlava l’uomo dai capelli lunghi a un gruppo che annaspava nella melma di fronte a lui.

Un altro giorno era passato nella estenuante corsa senza fine dei poveri giovani che pensavano di trovare libertà e un futuro; e invece erano finiti all’inferno.

Solo un ragazzo era rimasto indietro nel gruppo. Solo uno aveva ceduto alla fatica e alla fame. Un ragazzo, no, una ragazza dagli abbaglianti occhi d’argento.

-Ehi numero 17! Rialzati, non è ancora tempo di dormire!- le gridò furioso l’uomo ma la ragazza non accennava a muoversi, rimaneva immobile tra il fango, la pioggia battente e il suo sangue che da un po’ non la riscaldava più. I capelli aurei le si attaccavano al volto impedendole di vedere l’uomo che le si avvicinava livido d’ira:- Allora bastarda, cosa ti ho appena detto?!-.

Lui la sollevò di peso e se la portò al viso:- Non mi ha sentito numero 17? Devi muoverti!-ma lei non accennava a reagire, la stanchezza era troppa e aveva anche un terribile dolore alle gambe. Non era abituata a simili sforzi, come nessuno dei suoi compagni, ma essendo donna, o forse meno volenterosa, aveva ceduto prima di tutti.

Girò lo sguardo verso gli occhi color dell’acido dell’uomo, ansimando rumorosamente, come se un polmone fosse pronto per staccarsi e andarsene per i fatti suoi, ma osò rispondere:- Signore, noi siamo soldati, no? Perché correre nel fango come maiali allora?-

Troppo. Aveva parlato troppo. La verità scorreva fuori dalle sue labbra come acqua in una fontana; una fontana che sarebbe andata distrutta.

-Perché, mi chiedi? Perché voi tutti siete nient’altro che manichini nelle nostre mani, carne da cannone! Solo i migliori saliranno i gradini della gerarchia, ma per adesso siete solo peggio dei maiali, no! Peggio della melma e del fango! Avete giurato fedeltà a noi e ora la dimostrate, feccia che non siete altro! Quindi soldato Findabair muovi quel tuo culo da troia prima che ti sbatta contro il muro e torna a correre!

 

Correre….

Correre. E’ un’azione con molti fini. Chi corre dietro al treno o al cane appena scappato, chi per arrivare a casa di un amico o per dare l’ultimo saluto a un familiare morente. Chi per l’ultima maglietta in saldo, chi per scappare.

Scappare…

Anche questa è un’azione con molti fini e TJ aveva passato una vita a scappare, dal dolore, dal fato, dalla morte, dalla legge e anche dal suo passato rancoroso.

Perché chiunque può fingersi un santarellino quanto vuole, ma avrà sempre un qualche scheletro nell’armadio. E lei si che ne aveva, ma probabilmente nessuno avrebbe mai aperto il suo cuore per svelare questi misteri.

Ora la giovane navigatrice correva tra i borghi di Whadde Island per raggiungere il prima possibile la Jack Skull:- Lo giuro, se arrivo sana e  salva alla nave, mi barrico nella cabina e dormo fino a Natale dell’anno prossimo!- si promise a se stessa col fiato corto e le gambe che ormai non ne potevano più.

Alzò lo sguardo per vedere oltre i tetti delle case e vide un alto pennone sul quale spiccava fiero un Jolly Roger di una ciurma. La sua ciurma. La bionda esultò e raccolse le ultime energie per correre fino alla fine del vicolo, ma si bloccò quando il suo sistema di mappatura individuò lo stesso gruppo di uomini che prima la cercava in giro per la città.

Si attaccò al muro e sbirciò cauta l’agglomerato di uomini fermo di fronte al suo galeone:- Che ci fanno qui gli uomini di Law? La movida?- bisbigliò ironica TJ. L’ironia fece il suo tempo quando vide che tra una dozzina di tute bianche spiccava una felpa gialla e nera:- No!!!! Ancora quell’anoressico del piffero con quel suo cappello da capra che io butterei ai Sea Kings! Ma perché sta parlando con… con…. con Kidd!!!- . Il chirurgo della morte aveva infatti attaccato bottone con il capitano della bionda, e dal ghigno strafottente di Law e un principio di esplosione venosa di massa di Kidd, la cosa non stava prendendo una piega favorevole a lei.

-Cosa cazzo ha detto?- urlò il rosso:- Hai capito bene Eustass-ya, vorrei parlare col tuo navigatore, gira voce che sia molto abile, uno scambio di opinioni porterebbe solo profitto ad entrambe le nostre ciurme- illustrò con una calma snervante il moro:- Ma vai a farti fottere Law! Non lascerei il mio navigatore in tua presenza neanche per lo One Piece! Quindi tornatene a giocare all’allegro chirurgo!- ribattè furioso Kidd. Il capitano degli Hearts respirò profondamente per recuperare la sua proverbiale calma e metabolizzare gli insulti appena ricevuti. Se c’era una cosa che poteva farlo irritare era l’essere insultato sulle sue capacità mediche, ma se si infilava in una rissa col pirata cremisi poteva dire addio alla possibilità di incontrare la sua “volpe”.

-Findabair!- l’uomo corvino la raggiunse di corsa. Lei lo guardò stranita, il suo superiore che la chiamava per cognome e le veniva incontro non era cosa da tutti giorni:- Si, signore? Di cosa ha bisogno?- le chiese la bionda:- Dov’eri ieri sera alle undici? È importante- lei sembro pensarci su ma qualcosa nell’espressione del suo superiore non la convinceva. ma non c’era niente di male nel rispondere: aveva passato la serata in sala mensa per festeggiare la promozione di alcuni compagni per poi andare a dormire, niente di che quindi. L’uomo non demorse:- Stai omettendo qualcosa?- la ragazza stava per negare quando le venne in mente che aveva deviato all’ultimo per dare la buona notte al suo unico vero amico lì dentro: un timido ragazzo di nome Hisashi che per un incidente era diventato tetraplegico. Quando lo disse l’uomo sospirò:- Allora è così… mi dispiace ma devo darti una brutta notizia: il sergente Whitehole  Hisashi è stato assassinato questa notte e secondo l’autopsia l’ora del decesso è intorno alle undici di sera. Questo vuol dire che in questo istante…- lei non ascoltava già più. Il suo migliore amico, l’uomo che forse amava era stato ucciso. Non c’era più. strinse i pugni ma alzò la testa quando il suo superiore disse “sei in arresto”. La ragazza lo fissò trattenendo delle lacrime:-Scusi?- chiese con voce tremante. Il suo superiore prese fiato e recitò di nuovo, stavolta ghignante:- Soldato numero 17, capo del settore navigazione e strategia Findabair, come unica possibile sospettata dell’assassinio del sergente Hisashi ti dichiaro in arresto. Sarai processata e se il verdetto sarà di colpevolezza, sarai giustiziata la mattina del giorno successivo- lei lasciò sfuggire le lacrime trattenute:- Non è possibile non lo avrei mai fatto! Non avete prove!- l’uomo sghignazzò e le si avvicinò all’orecchio e bisbigliò:- Si non ci sono prove, ma a chi crederanno: a una ragazza accusata o al suo superiore di gran lunga più influente?-.

Era stato lui.

Lui l’aveva accusata.

 Lui l’aveva incastrata.

Lui l’aveva ucciso.

Corse via giurando a se stessa vendetta. Quell’uomo la rese una ricercata, ma di una cosa era certa: mai avrebbe dimenticato quegli occhi color dell’acido e quel nome, Lucifer Claymasck.

 

 

Non ci vide più. Un po’ la rabbia, un po’ il rancore, un po’ la paura le fecero portare due dita alle tempie e un’aura si espanse prepotente nel raggio di venti metri. TJ, allora, uscì dal vicolo al gruppo di fronte alla sua nave con una decisa e seria smorfia in volto; solo una nota di fatica era fuoriuscita da lei come scintilla negli occhi. E se ne fregò altamente, doveva trovare una soluzione a quella faccenda il prima possibile.

Ma la cosa strana, non era tanto lei e il suo stato d’animo, ma al fatto che era appena salita sulla Jack Skull passando proprio in mezzo ai fulmini che decoravano gli sguardi che sia i pirati Hearts, sia i pirati di Kidd si lanciavano e nessuno, neanche Kidd, Killer o Law, l’avevano vista, come se, d’un tratto, fosse diventata invisibile.

•••

TJ si fiondò nella sua cabina, chiuse a chiave la porta e si mise a frugare nei cassetti della scrivania per tirarne fuori trionfante uno strano boccetto di plastica bruna. L’agitò per sentirne il contenuto: il rimbombo di una dozzina di pasticche fu il suono emesso. “Ne ho ancora per un po’, o almeno spero…” pensò melanconica la navigatrice mentre si portava alla bocca un paio di compresse bianche che aveva tirato fuori dal flacone sulla cui etichetta spiccava a caratteri rossastri “Ibuprofene”.

 

-Devi prendere queste se non resisti più-

-Non voglio delle medicine che mi squassino il cervello!-

-Stai tranquilla che non saranno le medicine a farlo ma questo addestramento da campo di concentramento, Sweet J-

-Finiscila con questo soprannome! Lo odio!-

-Se vuoi che la finisca prendi quelle pasticche e torna di là che ti aspetta il tuo amorino!-

-Land, vai a quel paese! Ho già l’emicrania e l’addestramento e  ti ci metti pure te, vecchia!-

-Scusami… Sweet J!-

 

Un ondata di ricordi l’avvolse di nuovo ma li ricacciò dentro di sé. Deglutì a forza e si massaggiò le tempie. Funzionava così, lei usava una certa diramazione dei suoi poteri e questa, uscita dagli schemi, le costava delle emicranie da svenimento, soprattutto la sua capacità secondaria, alterare la percezione della realtà alle persone nel suo campo d’azione massimo di trenta metri; come ora che aveva celato la sua presenza a tutti gli uomini lì fuori. Ma lo sforzo era pazzesco, per non parlare di tutte le menti che aveva dovuto soggiogare “ Per fortuna uso questo potere praticamente mai, altrimenti avrei un principio di Handicap mentale… tutta colpa di quel Law e le sue idee sceme da uomo… che crede? Che tutte le persone che attirano la sua attenzione si fermano e si lasciano analizzare come cavie? Ma è demente? Bah…. solo un uomo con tendenze maniacali tendenti al sadismo può creare una simile agitazione dell’anima. E’ come Kidd, ma lui è molto istinto e poca ragione, mentre Trafalgar…. È calcolatore, intelligente, scaltro. Ha una sua logica nell’agire, non agisce tanto per farlo, no, è tutta una questione di curiosità e divertimento”. TJ rise leggermente quando capì di aver fatto centro solo con pochi punti di riferimento che aveva inquadrato; lei era una grande osservatrice, molto acuta, una Sherlock Holmes al femminile. Ma del resto, era semplice intuire com’era lo stato d’animo e la mentalità di una persona che di base ti somiglia, dopotutto, anche lei per divertimento e curiosità provocava danni e fatti solo per ridere e osservare le reazioni dei coinvolti.

Trafalgar Law era come lei, li divideva solo un paio d’anni di percorso mentale, e la bionda non potè negare che l’uomo l’incuriosiva, l’attirava, e poi c’era da dire che era molto bello.

La ragazza si sedette sul letto quando ormai il mal di testa era passato. Dal corridoio provenivano delle voci e normalmente non ci avrebbe dato peso, ma chiunque fosse parlava con voce troppo sussurrata e camminava troppo silenziosamente per essere un membro del suo equipaggio. Ora la persona in questione, ma dalle voci erano forse di più, aveva camminato decisa fino a fermarsi nei pressi della sua camera e riprendere a bisbigliare:- E’ questa?- fece una voce:- Ma che domande, certo! Deve essere questa, è l’ultima rimasta, cretino!- rispose una seconda molto irritata ma sempre dal tono basso:- Cretino sarà tuo nonno! E poi ho solo domandato, Dauphin…- - Che fai? Non apri, Hut?!- - Cosa apro? Non vedi che è chiusa a chiave? Ma gli occhi li hai venduti per compagnia serale?- l’atmosfera si scaldava ma non accennarono a fermarsi - Ho visto che è chiusa, deficiente! Proprio per questo la dobbiamo aprire- la voce sembrava la stessa che si usa per le lodi ai bambini neonati, quindi una voce usata con molta, molta ironia unità a nervosismo.

Quell’altro uomo non si trattenne dal chiedere:- E come?- il suo compare sospirò esasperato, sul punto di dar di matto:- O santo Roger, dammi la forza… La scassini, no!- - Oh… bastava dirlo, nevrotico…-. Il silenzio piombò tra i due e al di là della porta provenì un tintinnio ferrico, seguito da un goffo ticchettio in prossimità della serratura.

Alla donna salirono i brividi mentre cercava una scappatoia; ma non ce n’erano. O almeno, poteva scappare con lo stesso metodo con cui era salita a bordo, ma se sveniva in corridoio per l’emicrania era da capo. “Tanto varrebbe mettermi al collo un cartello con scritto ‘Prego, portatemi via, fate pure con comodo” :- Ma che diavolo… E poi chi sono questi!?- sussurrò. Uno scatto secco riverberò e due uomini vestiti di una strana tuta bianca sbirciarono cauti dentro la cabina per poi serrare gli occhi appena la videro. - Roger ballerino…- fu tutto quello che le uscì dalle labbra.

 

Angolo di un' autrice della serie "chi non muore si rivede"

Eccomi! Sono tornata con un nuovo capitolo :) (Quindi io sarei bello? ndLaw Un pochetto.... ndBF se sono solo un pochetto me ne vado! ndLaw no!!! mi sono finalmente liberata di quel malpelo ora rimani perchè da sola non lavoro!! ndBF) 

Dicevo! Grazie mille per le recensioni che davvero mi danno la carica per scrivere sempre più e meglio, poi un grazie ancha a chi legge e rimane in silenzio, perchè davvero siete tantissimi! Non me l'aspettavo... (è tutto merito mio! ndLaw sei apparso nel secondo capitolo come manifesto e non c'è stata differenza quindi, no, non è merito tuo... ndBF è merito mio! Solo e solamente mio! ndTJ tu come sei arrivata qui?! ndLaw e BF Sono TJ che diavolo.... dovevate immaginare che c'ero anche io :3 ndTJ) vabbè...

spero che vi sia piaciuto questo capitolo in cui si hanno un po' di "squarci" dell passato di TJ e come più o meno è divenuta una ricercata... ma che razza di soldato era? perchè incastrarla? e ora come se non bastasse si ritrova due pirati Hearts davanti: che farà? e questi suoi poteri... che origine hanno? fin dove si fermano? Lo scopriremo solo vivendo :P

Lasciate una recensionina in questo capitolo anche solo per dire che ne pensate, idea negativa o positiva mi vanno bene tutte ;)

Ma adesso voglio fare una cosa che da tempo mi andava di inserire: una sorta di "guida" sull'origine di alcuni nomi della fanfic! La farò ogni tanto quando avrò un po' di materiale ma adesso dirò qualcosina:

Whadde Island: la nostra isola su cui si svolgono le attuali vicende prende il nome da una sorta di mia "pigrizia". Ho chiesto a una mia amica di dirmi la prima cosa che le passava per la testa e lei mi ha detto "ma che diavolo di domanda" così ho preso le prime due parole, le ho messe in inglese e storpiate :D

isola di Camedrio: l'isola da cui arrivano i nostri pirati, dato che studio nomenclatura delle piante ho aperto il mio libro su una pagina a caso e mi è saltato fuori il fiore spontaneo "Camedrio" e da qui il nome

Findabair: per chi non lo avesse capito, è il cognome di TJ, è un modo in cui può essere letto il nome di Ginevra, la moglie di re Artù


Ok per ora non c'è nient'altro ma si aggiungeranno altre voci che spiegherò poi ;) quindi da me e Law (sai che roba che ho fatto... ndLaw e io? ci sono anch'io... ndTJ) e l'infiltrata TJ è tutto

un bacione Black Firework <3



  
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