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Autore: ourlifesavers    13/01/2014    7 recensioni
Fuoco, fiamme scoppiettanti e fumo avvolgevano ormai completamente quella casa.
Il luogo appariva deserto, se non fosse stato per i quattro ragazzi che ammiravano soddisfatti il tetro spettacolo davanti ai loro occhi.
Erano certi che nessuno, eccetto loro, avesse assistito a quella scena, ma due occhi spaventati avevano visto tutto.
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Jiley fanfiction.
Scritta a quattro mani da: jileyheart e Neverlethimgo
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Miley Cyrus
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Capitolo 12

 

Justin

 

A malincuore, mi allontanai dal suo viso, rimanendo a guardarla dritto negli occhi per quelli che mi parvero minuti. Nessuno dei due sembrava avesse il coraggio di proferire anche solo mezza parola e, da una parte, fu meglio così. Gettai un’occhiata all’orologio che avevo al polso, segnava quasi la mezzanotte e non immaginavo che fosse trascorso così tanto tempo. Feci per aprir bocca quando, dal nulla, sbucò Andie, mettendosi quasi in mezzo a me ed Alexis.
«Alexis, finalmente ti ho trovata!» esclamò, usando un pessimo tono sorpreso. Sollevai un sopracciglio e la guardai con aria stranita. Non appena si accorse di avere il mio sguardo addosso, voltò il capo verso di me, fulminandomi con quei suoi occhi verdi. Distolsi lo sguardo ed incrociai poi gli occhi di Alexis, tentò di dire qualcosa, ma, ancora una volta, Andie prese la parola.
«Ho forse interrotto qualcosa? Perché se è così passo più tardi.» disse e feci per annuire, quando la voce di Alexis mi precedette.
«No, assolutamente no.» mormorò lei e, istintivamente, abbassai il capo.
«Bene, perché devo assolutamente tornare a casa.» ribatté Andie, per poi volgermi un’occhiata compiaciuta.
Sì, sei davvero brava a mentire, Andie.
«Ma di già?» le domandò Alexis, estraendo il telefono dalla tasca dei pantaloncini e guardando l’ora. «Non è nemmeno mezzanotte.»
«È tardi comunque. Ciao Justin!» esclamò la bionda, prendendo per un braccio Alexis e trascinandosela dietro.
Le guardai allontanarsi e Alexis si voltò un’ultima volta, dedicandomi uno sguardo di scuse e sventolando la mano a mo di saluto.
Abbozzai un sorriso e rimasi a fissarla fino a quando non sparì dalla mia visuale. Feci per voltarmi e ritornare alla macchina, quando quasi non mi scontrai contro la figura di Simon. Sussultai ed indietreggiai di poco.
«Dio, Simon, mi hai spaventato!» sbottai, sbuffando.
«Scusami, amico, ma, se camminassi a testa alta, questo non sarebbe successo.» mi ammonì e riprendemmo a camminare.
«Comunque ti ho visto mentre eri con quella ragazza.» disse poi e, con la coda dell’occhio, lo guardai.
«E allora?» ribattei, stringendo i pugni lungo i fianchi. «È un problema per te?»
Conoscevo già la risposta e non mi sarebbe piaciuta per niente.
«Sì e lo sai.»
«E tu dovresti sapere che non m’interessa e che-»
«Abbiamo visto Logan e alcuni suoi amici poco fa.» disse interrompendomi e sbarrai gli occhi, arrestando di colpo i miei passi.
«Dove?» domandai.
«Non molto lontano dalla ruota panoramica.» rispose ed impallidii. «Quindi, avrà sicuramente visto…»
«Te e Alexis, esatto.» disse, «e, dalla faccia che aveva, non sembrava molto contento.»
Mi strinsi nelle spalle e sospirai. «Onestamente, non m’importa se gli facesse piacere o meno.»
Simon si lasciò andare in una risata nervosa. «Dovrebbe importarti se non vuoi che ricapiti l’incidente della festa di Andie.»
Feci roteare gli occhi e ripresi a camminare.
«Ascoltami bene, amico.» disse Simon, costringendomi a voltarmi di nuovo verso di lui. «Hai due possibilità. La prima, è smettere di vederla ed evitare che Logan ci complichi ancor di più la vita. Oppure, la seconda, è fare ciò che ti avevo detto tempo fa, ovvero, continuare a frequentarla fino a quando non l’avrai in pugno e far in modo che quel bastardo cada nella trappola.»
Mi ritornò alla mente il discorso che mi fece qualche tempo prima, non ero d’accordo, non volevo in alcun modo far illudere Alexis. Simon aveva promesso che non le avrebbe fatto del male e mi fidavo di lui.
«Che cosa dovrei fare esattamente?» domandai e vidi le sue labbra curvarsi verso l’alto.
«Niente di più di quel che già fai. Esci con lei e fai in modo che Logan ti veda, anche se già so che non esiterà a seguirvi.»
«Non è rassicurante come cosa.» commentai, arricciando le labbra.
«Da quando, uno come Logan, è lo è?» domandò retorico, facendomi riflettere.
Nessuno dei due proferì parola fino a quando non raggiungemmo le auto nel parcheggio. Scott e Killian erano appoggiati all’auto di quest’ultimo, intenti a fumare una sigaretta.
Mi avvicinai alla mia macchina e vidi Simon raggiungermi, posizionandosi accanto alla portiera del lato passeggero. Lo guardai con aria torva.
«Che c’è? Non avrai mica intenzione di andartene a casa.» mi disse, come se quella fosse stata un’assurdità.
«Veramente sì, non ho voglia di uscire ancora.» mormorai, stringendomi nelle spalle. Simon annuì, sebbene fosse ben visibile l’espressione scocciata dipinta sul suo viso.
«Come vuoi, ci vediamo domani.»
«A domani. » dissi, prima di salire in macchina ed allontanarmi da lì.

Sapevo a cos’aveva pensato Simon quando avevo declinato il suo invito di uscire con loro, sapevo perfettamente che non gli andasse a genio il fatto che mostrassi interesse per Alexis, ma non avevo alcuna intenzione di stare al suo gioco. Non era nel mio interesse fare in modo che a Logan rodesse il fegato solo perché anche lui aveva messo – erroneamente – gli occhi addosso ad Alexis, il tutto stava nel fare in modo che Simon rimanesse convinto che stessi seguendo ciò che mi aveva detto.
Durante il tragitto fino a casa mia, non feci altro che ripensare alla serata appena trascorsa.
Immaginavo di trovarla lì, ma non pensavo che sarebbe successo tutto quello.
Passai la lingua sul labbro inferiore e mi sembrò ancora di sentire il sapore delle sue labbra, così morbide e delicate. Avrei dato qualsiasi cosa pur di farle mie ancora una volta.
Ero ormai prossimo a parcheggiare la macchina nel vialetto di casa mia, quando intravidi la figura di una ragazza accanto alla porta d’ingresso. Spensi il motore della macchina e sentii il suo sguardo addosso, così abbandonai frettolosamente l’abitacolo. Sollevai lo sguardo ed incrociai quello di Sheela. I lunghi capelli castani le ricadevano davanti al seno e si apprestò immediatamente a ravvivarli quando i nostri sguardi s’incrociarono.
Mantenni un’espressione seria, mentre la sua sembrò addolcirsi, anche se nel suo sguardo colsi un vizio che non mi piacque per niente.
Mi avvicinai lentamente e, quando fui quasi davanti all’ingresso, lasciai che alcuni metri continuassero a dividerci.
«Sheela, che cosa ci fai qui?» le domandai, stringendo saldamente le chiavi dell’auto nella mano.
Abbozzò un sorriso e mosse qualche passo verso di me. «Volevo sapere perché sei così strano ultimamente.» disse, incrociando le braccia al petto ed assumendo un’espressione piuttosto curiosa.
«Tu… tu credi che io sia strano solo perché ti ho respinto?» chiesi, trattenendo a stento una risata, ma, evidentemente, la cosa aveva divertito soltanto me.
«Non l’avevi mai fatto prima.» ribatté seria. Alzai gli occhi al cielo e sospirai sonoramente.
«C’è una prima volta per tutto.» mormorai, superandola e sperando di raggiungere la porta senza altre interruzioni, ma così non fu.
Mi afferrò per un braccio e mi costrinse a voltarmi. La guardai negli occhi per alcuni secondi, perdendomici completamente ed ignorando quanto mi circondava. Si avvicinò al mio volto con una velocità quasi glaciale, ma non ebbi comunque né il tempo, né la prontezza di scansarmi. Le sue labbra furono sulle mie in un attimo e, se fosse stato possibile, spalancai maggiormente gli occhi.
Quel bacio – se tale potevo considerarlo – durò poco e, quando si allontanò da me, notai sullo sfondo una macchina che già conoscevo. Riconobbi la figura di Andie dal lato passeggero e, accanto ad essa, quella di Alexis, la quale mi dedicò uno sguardo spento e deluso. Immediatamente avvertii una morsa avvolgermi lo stomaco ed indietreggiai, sino a quando non sfiorai con la schiena il dorso della porta. Non distolsi lo sguardo dagli occhi di Alexis fino a quando non abbassò il capo e non ripartii.
«Sheela, vattene!» sbottai e la vidi sogghignare compiaciuta. Le voltai le spalle ed infilai la chiave nella serratura, girandola velocemente ed aprendo la porta.
«Non hai futuro con lei, Justin.» disse e le dedicai un’occhiata fulminea. Quel sorriso bastardo aleggiava ancora sul suo viso, accompagnandola fino a quando non si voltò e non riprese a camminare, muovendo sinuosamente i fianchi e scomparendo poi dalla mia visuale.

 

Alexis

 
Strinsi così tanto il volante che, nonostante l'oscurità nell'abitacolo, potei chiaramente vedere le mie nocche sbiancare. Dire che me lo aspettavo sarebbe stato un eufemismo, allora perché avevo quell'orrenda sensazione alla bocca dello stomaco che sapeva solo di presa in giro?
Sveglia Alexis, è esattamente quello che è!
Deglutii, cercando di ignorare quella morsa dolorosa e mi concentrai sulla strada che portava a casa di Andie.
«Merda.» mormorò sottovoce Andie, seduta al mio fianco. Con la coda dell'occhio la vidi stringere i pugni e quando si accorse del mio sguardo, sospirò, muovendosi sul sedile e voltandosi verso di me, «ho visto che ti ha baciata, poco fa.» disse, ma feci finta di non averla sentita, «Justin, intendo.» aggiunse, cercando di attirare la mia attenzione.
Voltai appena la testa verso di lei, «sì e allora?» sbottai, irritata. La vidi abbassare leggermente lo sguardo e sbuffai, «non significa nulla, è stato solo uno stupido bacio.» aggiunsi velocemente, stringendo maggiormente la presa sul volante.
«Dall'espressione che hai ora, non sembra.» mormorò a bassa voce.
Strinsi le labbra in una linea dura e accostai parallelamente alla sua abitazione, «ti dico che è così.» ribattei, sperando di convincere sia lei che me.
Sospirò e si slacciò la cintura di sicurezza, per essere più libera dei movimenti, «so di avertelo già detto, ma Justin non è proprio un tipo-»
«Raccomandabile, lo so, non fai che ripeterlo.» la interruppi, suonando più acida del previsto.
Andie annuì, «non vorrei che tu finissi in qualche guaio.» aggiunse semplicemente, «lascialo perdere. Lascia che siano ragazze come Sheela a stare con lui.»
Mi strinsi nelle spalle, «io non voglio stare con lui.» borbottai, «sto con Logan.» a quel nome Andie non esitò ad alzare gli occhi al cielo, ma feci finta di niente, l'ultima cosa che volevo era iniziare una nuova discussione.
«Hai un pupazzo a forma di gufo nel sedile posteriore e so per certo che Justin ha qualcosa di simile tatuato su qualche parte del corpo.» borbottò, controllando velocemente il cellulare. A quelle parole avvampai e ringraziai il buio di quel momento.
Mi schiarii leggermente la voce, «è stata solo una coincidenza.» mentii spudoratamente, sapendo che il mio tono di voce cambiava totalmente quando dicevo qualche menzogna, ma Andie mi conosceva poco, avrei potuto scamparla.
La sentii mormorare qualcosa, ma non capii a pieno, dopodiché sospirò scostandosi una ciocca di capelli dal volto, «facciamo una cosa.» disse e inarcai il sopracciglio, aspettando che continuasse, «ti va di venire a dormire da me?» domandò.
«Ora?» ribattei, presa totalmente alla sprovvista.
Andie ridacchiò, scuotendo la testa, «no, non ora. Tra qualche giorno. Domani no perché sono fuori città, ma quando torno se ti va, possiamo passare la serata insieme.» propose, stringendosi poi nelle spalle. Arricciai le labbra, «solo io e te.» aggiunse, rispondendo alla mia tacita domanda.
Annuii flebilmente, «d'accordo.» mormorai.
Sorrise e mi baciò velocemente la guancia prima di scendere dall'auto e salutarmi velocemente con un cenno della mano.


«Ho capito Andie, ho capito!» esclamai, entrando di corsa nel centro commerciale, «se non la pianti di distrarmi finisce che mi buttano fuori e non avremo niente da mangiare, sono le nove e nel caso tu non lo sappia, tra nemmeno dieci minuti, chiudono.» aggiunsi, facendo di corsa le scale mobili, fino ad arrivare al piano del supermercato.
Andie gridò qualcosa dall'altra parte del telefono, ma non le prestai molta attenzione. Solo quando mi accorsi che aveva chiuso la chiamata, ritirai il cellulare in borsa.
Il piano era totalmente deserto e notai che alcuni scompartimenti e corridoi erano oramai bui per l'imminente chiusura. Mi affrettai a raggiungere quello di cui avevo bisogno, ma neanche fosse una cosa programmata per mettermi ansia, si trovava dall'altra parte di quell'enorme stanza.
Sbuffai, cercando di muovermi quando tutto ad un tratto, le luci si spensero all'unisono, lasciandomi completamente al buio per pochi secondi, prima che le tipiche luci che si accendevano subito dopo, leggermente più flebili, presero vita.
Sbarrai gli occhi, allungando il braccio per sostenermi allo scaffale e soffocai un grido mordendomi quasi a sangue il labbro inferiore.
«No. No. No. Ti prego, no.» mormorai, guardandomi intorno e lasciando cadere a terra la borsa.
Mi inginocchiai, cercando il cellulare. Sfiorai il tasto del blocca schermo, ma rimase immobile, senza dare alcun segno di vita. Il minimo di batteria che ancora gli era rimasta, era stata mangiata dalla chiamata di Andie.
Stavo per imprecare mentalmente quando qualcuno diede voce al mio pensiero.
«Porca puttana.» una voce echeggiò non molto distante da dove mi trovavo in quel momento.





 




Ci sono anche io :)

Siamo nuovamente in ritardo, vi chiediamo scusa, però ci fa molto piacere vedere che più persone hanno iniziato a seguire questa storia :)
Abbiamo interrotto il capitolo sul più bello, ma non odiateci, promettiamo di aggiornare entro una settimana, così non dovrete aspettare troppo. 

Vi ringraziamo veramente moltissimo per le recensioni, è davvero molto importante per noi


Aspettiamo di sapere che cosa ne pensate anche di questo capitolo :)



Un bacione,
Giulia e Federica.
Per sapere quando aggiorniamo, seguiteci su twitter:
Giulia (
@Belieber4Choice) Federica (@breathinjiley)
Vi lasciamo anche ask per qualsiasi cosa: 
Giulia e Federica.
 

  
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