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Autore: lollipop 2013    13/01/2014    6 recensioni
Due culture diverse si incontrano, mescolandosi.
Un amore contrastato, che va oltre la famiglia, oltre le tradizioni.
John si innamora di Mary.
Mary si innamora di John.
Lui è un gipsy, uno zingaro inglese che ormai staziona da anni nella stessa città.
Lei é una ragazza normale, una tipa di città, indipendente e con fin troppi problemi.
Due culture così diverse riusciranno ad amalgamarsi o entreranno in collisione?
Riuscirà John a vivere questa sua storia d'amore impossibile?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2
 
Lascio che l’acqua mi scorra copiosa sul capo, mi insapono il petto e l’odore del bagnoschiuma alla lavanda mi penetra nelle narici.
Mi risciacquo per poi uscire dalla doccia. Mi infilo il mio accappatoio e come di consueto, resto a fissare per un po’ la mia immagine riflessa nello specchio.
C’è silenzio in casa… Che strano!
L’assenza di Jenny si sente, è via da casa ormai da una settimana. Dal giorno delle sue nozze.
Non ricordo molto di quella sera. L’alcool, che scorreva a fiumi, ha offuscato i miei pensieri.
Solo una figura continua a ritornarmi in mente… Lei, Mary.
Non riesco a togliermi quella ragazza dalla testa!
Mi passo velocemente un asciugamano sul capo per poi infilare i miei box ed uscire dal bagno.
Tutti sono in soggiorno, ridono guardando la tv.
Sgattaiolo sul retro e senza farmi vedere, mi accendo una sigaretta. Poggio il capo alla parete, ed inizio a fissare il cielo.
Il locale notturno alla fine della strada apre. Me ne accorgo perché la musica si ode da qui… Riesco a sentire una musica latina e un sorriso smuove le mie labbra che sanno di tabacco.
Un altro tiro alla mia sigaretta e poi il mio pensiero torna a poggiarsi su quella ragazza… Sul suo conturbante corpo, sul suo dolce ma sensuale sorriso e su quei suoi profondi occhi castani da cerbiatta.
Sospiro, so che non dovrei pensare a lei, non mi è concesso. Ma sono un uomo e la smania di poter possedere una ragazza tanto bella, ha la meglio su di me.
<< John! >>
Sento mio padre chiamarmi, getto il mozzicone di sigaretta che ormai si sta spegnendo tra le mie dita, e rientro in casa.
<< John, domani abbiamo gli allenamenti alle 9.00, quindi riposati. Non voglio vedere le tue palpebre chiudersi neanche per un secondo domattina. >>
Faccio un cenno di intesa a mio padre per poi dirigermi verso la mia stanza… La voce di mio padre frena il mio passo…
<< Ah, John, smettila di fumare! >>
Sorrido e gli strizzo l’occhio.
E’ mattino. Vengo svegliato dai miei rumorosi fratelli:
Malcom e Peter litigano, facendo uso del loro solito linguaggio volgare.
Brece fa su e giù per la casa, facendo sfoggio di tutto il suo guardaroba, Andrea invece, continua a leggere quei suoi stupidi libri a voce alta.
Guardo l’ora sulla sveglia poggiata sul comodino, segna le 7.00.
<< Maledizione ragazzi, è l’alba… uscite da questa stanza. >>
Urlo come un forsennato, prendendo di peso i miei fratelli per gettarli fuori dalla stanza, per poi sbattere la porta dritta sui loro volti.
<< John apri, ho bisogno dei miei vestiti, devo andare nei campi con lo zio Jim. >>
Malcom prende a pugni la porta, ma ignoro le sue lamentele…
Ormai il mio sonno però è interrotto. Gli apro, ma solo perché deve andare a lavorare.
Lascio entrare Malcom e mi ributto sul mio letto, affondando la mia testa sul cuscino.
Malcom si arrampica e di fretta prende i vestiti dal suo letto, lasciando cadere qualcosa sul mio braccio, che penzola al di fuori della mia branda.
Apro gli occhi e vedo cosa mi è caduto addosso…
Cazzo che pervertito!
Raccolgo il giornalino pornografico dal pavimento ed inizio a sfogliarlo svogliatamente, poi ad un tratto mi viene da soffermarmi su una pagina… Su di essa figura l’immagine di una splendida ragazza mora dalle curve vertiginose. Somiglia molto a…
Scuoto il capo per liberarmi dai miei aridi pensieri, vorrei che anche il mio corpo potesse farlo!
Ho bisogno di una doccia fredda! 
Sono le 9.00, di certo la palestra mi aiuterà a smaltire tutta questa adrenalina che mi circola in corpo.
Una, due ore di incessante allenamento, tra scatti, impostare la guardia e i tiri al sacco, ogni singolo muscolo del mio corpo mi duole.
<< John figliolo, per oggi hai finito, torna a casa e di a tua madre di prepararmi qualcosa di buono per cena. >>
<< Pollo con patate, il tuo piatto preferito. >>
Mio padre mi da una pacca sulla spalla e torna dai suoi allievi. Mi soffermo al mio armadietto e vi appendo i miei guantoni.
Respiro in modo affannato per poi  scrocchiarmi il collo, poggio le braccia sull’armadietto per riposarmi un po’… Spontaneamente volto il capo, poggiando lo sguardo sull’enorme vetrata che da sulla strada.
<< Cosa… >>
Cazzo, ora ho anche le visioni!
Vedo la figura di quella ballerina, Mary, passare dinanzi alla vetrata della palestra.
Scuoto il capo, anche se non sono del tutto convinto che non sia lei.
Con uno scatto veloce mi precipito fuori dalla palestra ed inizio a seguire quella ragazza.
Ad un tratto lei si volta e finalmente riesco a vederle il viso… E’ proprio lei!
<< Hey, Mary… >>
Corro sino a raggiungerla.
<< Ciao, ti ricordi di me? >>
Mi guarda in silenzio per qualche istante, fino a riconoscermi… Lo noto dalla sua espressione.
<< Cosa vuoi da me? >>
<< Niente, voglio solo fare amicizia… >>
Scuote il capo per poi aumentare il passo. Non demordo, continuo a seguirla, raggiungendola nuovamente.
<< Senti coso --- >>
<< John. >>
Sbuffa e si sofferma ad un passo da me…
<< Senti, John. Lasciami in pace e smettila di seguirmi. >>
Faccio orecchie da mercante e continuo a girargli intorno.
<< Sai, mi piacerebbe vedere un altro dei tuoi balletti… >>
<< Mi dispiace, ma io non ballo più! >>
Assumo un espressione sconcertata, vorrei farle qualche altra domanda in merito, ma noto la sua espressione addolorata e decido di cambiare argomento.
<< Non hai intenzione di lasciarmi in pace vero? >>
Scuoto il capo sorridendo…
<< Esattamente. Ma sarei disposto a farlo se mi dai il tuo numero di telefono. >>
<< Scordatelo! >>
<< Bhè allora dovrò seguirti sino a casa. >>
<< Mi dispiace deluderti John, ma non sto andando a casa. >>
Mi sorride beffarda…
La vedo imboccare la via che conduce al centro di Cardiff, quella è una zona vietata per noi gipsy. Lì ci sono troppi gorge che non hanno simpatia verso di noi.
Rallento il passo, quasi fermandomi.
Addentrarsi in quella zona da soli è da pazzi!
Mary si accorge del mio rallentare e si sofferma con me, per poi guardarmi.
<< Ti sei arreso, finalmente! >>
Scuoto il capo e l’indice…
<< Mi chiedevo solo quale fosse il modo migliore per te per ripagarmi… >>
<< Ripagarti? E per cosa… >>
<< Al matrimonio, ti ho liberata da quei due zoticoni… Dovresti almeno offrirmi una cioccolata. >>
Ci pensa su un po’, poi si avvicina a me e mi lascia un bigliettino da visita…
<< Se proprio vuoi una cioccolata, vieni in questa caffetteria. >>
Mi strizza l’occhio per poi iniziare a correre e sparire tra i vicoli freddi e nebbiosi di Cardiff.
La guardo svanire, poi chino il capo verso il bigliettino che ancora stringo tra le mani… Classic-Lounge-Bar. Sospiro e scuoto il capo…
Oh, perfetto!

 

.


Ecco a voi il secondo capitolo.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto, recensito ed inserito la storia tra seguite e preferite.
Grazie mille a tutti.
Spero che anche questo capitolo possa essere di vostro gradimento.
Lasciatemi qualche vostro parere e se avete tempo passate nel mio nuovo " esperimento " 

Crazy Stupid Moody Love.
 
 P.S=  ringrazio bieberpoint per questo magnifico banner. Thanks Maknae
 
Kiss-Kiss. lollipop 2013
 
 
   
 
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