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Autore: beat    01/06/2008    5 recensioni
Naruto si fece strada nel labirinto, fino a raggiungere la stanza che conteneva l'immensa gabbia in cui era rinchiusa la Volpe.
“Uhuhuh!” una roca e profonda risata lo accolse “Che piacere rivederti!”
“Che...che ci faccio qui?!” chiese Naruto, cercando di controllare la voce tremante.
“Ti ho chiamato io!”
“Cosa?!”
“Sì, avevo bisogno di parlarti!”
Naruto subisce le lusinghe di Kyuubi. Riuscirà a resistervi o si lascerà corrompere?
Genere: Generale, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopi di lucro.

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Premessa alla storia.
Protagonisti di questa storia sono Naruto e Kyuubi (o, se preferite, la Volpe a Nove Code).
I primi due capitoli sono di introduzione, per cui, vi prego di non abbandonare la storia prima del tempo.

La storia è ambientata in un periodo imprecisato della prima serie.
Naruto già conosce la Volpe e sa come usare il suo chakra.

Non sono presenti spoiler di nessun genere.


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ROMPI TU STESSO IL SIGILLO!




CAPITOLO PRIMO


“Va bene, per oggi basta così!”

“Ma come Maestro, così poco?!”

L'uomo dai capelli grigi si voltò a guardare la sua allieva.
Sakura lo stava fissando, perplessa.

“Perché, Sakura? Desideri forse fare un'ulteriore sessione d'allenamento?!” chiese con un sorriso malvagio.

Non che Sakura effettivamente lo vedesse, che genere di sorriso era, ma oramai aveva imparato a distinguere le varie espressione facciali del suo maestro dal solo tono della voce e da che genere di luce attraversava il suo occhio visibile.

“No, no!” rispose in fretta la ragazza, terrorizzata alla sola idea di dover cominciare un nuovo allenamento a quell'ora del pomeriggio.

“Non si preoccupi, Maestro. Ero solo stupita: di solito ci fa finire che è quasi buio, e oggi il sole non ha nemmeno cominciato a tramontare!”

“In effetti è strano..” concordò Sasuke.

“Anche tu la pensi come me, Sasuke-kun!” disse la ragazza, con gli occhi che le brillavano.

Sasuke – come sempre – sospirò e si voltò da un'altra parte.

“Direi che Naruto ne ha avuto a sufficienza, per oggi” disse Kakashi, indicando l'ultimo componente del Team 7.

Naruto era inginocchiato a terra, con la testa bassa e le mani appoggiate stancamente sulle cosce, a cerca di riprendere fiato.
Sakura non lo aveva notato.

Beh, normale, visto che di solito concentrava tutta la sua attenzione su Sasuke-kun.

“Ehi, Naruto!” lo chiamò, preoccupata nel vederlo molto più provato del solito “Ti senti bene?!”

Il ragazzo alzò la testa bionda verso di lei.
Per un attimo Sakura si spaventò a vedere quegli splendidi occhi azzurri velati dal dolore.
Ma poi si accorse che probabilmente aveva visto male.
Naruto la stava guardando con la sua solita, solare, espressione divertita.

“Benissimo, Sakura-chan! Io sono il migliore! Eheh!”

“Ne sei...sicuro?!”

“Certo!”

“Non ti stanchi mai così, però!”

“Ah, è che oggi l'Ichiraku era chiuso e non ho potuto mangiare a pranzo!” disse lui ridendo con la sua consueta aria giuliva.

“Naruto!” lo rimproverò lei “Guarda che non devi per forza mangiare solo ramen!”

“Cheeee?! Ma a pranzo io mangio sempre ramen!”

“Dobe!”

“Cosaaaaaa?! Chi diavolo ti ha chiamato in causa a te?!”

Sakura diede un pugno in testa a Naruto.

“Non ti rivolgere così a Sasuke-kun!!!”

“Sakura-chan!” piagnucolò il ninja biondo “Mi hai fatto male!”

“Te lo meriti, dobe!”

“E non mi chiamare così!”

“Ti chiamo con il nome che meriti!”

“Ma io ti disintegro!” disse Naruto, improvvisamente dimenticandosi della stanchezza e gettandosi addosso al compagno.

Sfortunatamente aveva davvero esaurito le energie, perché Sasuke lo atterrò con un solo colpo, facendolo finire gambe all'aria.

“Ragazzi” intervenne allora Kakashi, per evitare che la situazione degenerasse come capitava di solito “Smettetela!”

“Ma ha cominciato lui!” si lamentò Naruto, massaggiandosi la guancia che Sasuke aveva colpito.

“Naruto non fare il bambino! E poi Sasuke – benché scortese – ha ragione! Non puoi mangiare solo ramen! Non fa bene alla salute!”

“Ma se faccio sempre così!” si ostinò lui, mettendosi seduto a gambe e braccia incrociate, guardando storto il Kakashi-sensei.

“Non fa bene” ripeté Kakashi, con infinita pazienza, come se stesse parlando ad un bambino piccolo che nono vuole capire.

“Uffa!”

Beh, alle volte Naruto sembrava davvero un bambino piccolo.

“Ok, per oggi è tutto. Ci vediamo domani alle sette qui per il solito allenamento!”

“Quindi questo vuol dire che arriverai alle undici?!”

“Farò finta di non aver sentito!” e il maestro svanì in una nuvoletta di fumo.

“Bene, ragazzi! A domani!”

Sasuke fece un cenno con il capo e si avviò.

“Sempre il solito antipatico!!”

“Sì...beh, a domani Naruto!”

“A domani Sakura-chan!”

E i tre si avviarono ognuno per la sua strada.



Naruto aveva si e no fatto duecento metri quando da un'altra nuvola di fumo fece la sua comparsa il maestro Kakashi.

“Maestro! Mi ha fatto prendere un colpo!” disse lui, che non si aspettava certo di vederlo comparire così all'improvviso.

“Scusa!”

“Deve dirmi qualcosa?!” chiese lui, sospettoso.

“Volevo solo invitarti a prendere una ciotola di ramen con me!”

“Davvero?! E offre lei, vero?!”

“Ma...veramente...!”

“Mi sembra il minimo, scusi! Prima mi dice che fa male e poi è lei stesso ad offrirmelo. Quindi offre lei!” concluse con un sorriso a trentadue denti.

Kakashi lo fissò stupito: faceva dei ragionamenti davvero strani, quel ragazzo.
Il maestro si strinse nelle spalle.

“E va bene, per questa volta posso anche offre io!”

“Evviva! Grazie Kakashi-sensei!”



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“Naruto, sei sicuro di stare bene?”

Il ragazzo lasciò cadere gli spaghetti dalle bacchette.
Fissò Kakashi con una punta di spavento negli occhi.

“Che intende, Maestro Kakashi?!” chiese lui abbassando, senza rendersene conto, il tono della voce.

“Che è qualche giorno che sei strano”

Naruto fissò la sua attenzione sulla ciotola che gli stava davanti.
Riprese gli spaghetti che gli erano precedentemente caduti e prese a mangiarli lentamente. Anche troppo lentamente, considerando la foga con cui di solito si avventava su di una porzione del suo piatto preferito.

Il maestro attese con pazienza che Naruto rompesse il silenzio in cui era caduto.
Sapeva bene che non avrebbe ottenuto niente a forzarlo a parlare.

I due finirono di mangiare il assoluto silenzio.
Una volta terminato, Naruto ringraziò il padrone del chiosco.
Kakashi pagò le loro consumazioni e poi seguì il ragazzo, che si stava avviando verso casa. Lo affiancò.

“Naruto...” cominciò lui.

“Non deve preoccuparsi, maestro Kakashi!” disse il ragazzo, tornando a sorridere.

Ma Kakashi non sembrava dello stesso parere: era ancora mortalmente serio.

“E' mio compito preoccuparmi dei miei allievi, Naruto. E vorrei sapere se c'è qualcosa che non va!”

“Sì...lo so...”

“Avanti dimmi che c'è che non va e finiamola qui!”

Naruto esitò ancora un attimo, poi emise un sospiro.

“Non è niente di importante, maestro, davvero. Solo che è qualche giorno che non mi sento molto bene: dormo male e mi stanco in fretta; inoltre non riesco ad impastare come si deve il chakra...”

Kakashi lo ascoltò in silenzio.

“E perché non me lo hai detto subito?”

“Non...non volevo far preoccupare nessuno!”

“Naruto, è normale che gli altri si preoccupino se qualcuno non sta bene”

Naruto annuì.

“E scommetto che non ti sei fatto visitare da un medico...!”

Il ragazzo scosse la testa.
Kakashi sospirò.

“Naruto, promettimi che domani mattina andrai a farti vedere!”

“Va bene...!”

“Già, deve davvero esserci qualche cosa che non va, se sei così permissivo!” disse Kakashi con un sorriso divertito.

Naruto gli sorrise di rimando. Poi salutò il maestro e si diresse verso casa.


Aveva bisogno di una buona dormita.



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Fumo.
Fumo nero che avvolgeva la sua vista.
Fumo puzzolente che gli impediva di fiutare quello che gli stava attorno.

Con un grido poderoso fece sentire a tutti quelli che gli stavano attorno la sua ira.
Come potevano dei miseri umani anche solo pensare di poter contrastare il suo potere?!

Il potere della Volpe a Nove Code, di Kyuubi!

Stolti piccoli esseri umani!

Sarete uccisi tutti.


Tutti, fino all'ultimo!


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Naruto si svegliò di soprassalto.

Era in un bagno di sudore e aveva il fiato corto.
Era piuttosto scosso.

Aveva fatto un sogno.
Non ricordava di preciso che cosa avesse sognato, sentiva solo un cupo senso d'ira che gli aleggiava ancora nel cuore.

Lentamente cercò di riprendere il controllo.
Rallentò il respiro affannato e anche il cuore finalmente ritornò a battere con il suo solito ritmo.
Naruto chiuse e riaprì gli occhi un paio di volte, per abituarsi alla luce.

Il suo sogno era stato buio, nebuloso, inframmezzato solo da qualche sporadico lampo rossastro.
E quando si era svegliato la luce del mattino gli aveva ferito gli occhi.

Dopo aver ripreso completamente il controllo della sua persona e dopo aver capito che era tutto a posto, Naruto si voltò verso il comodino che stava di fianco al suo letto.
La stanza era davvero troppo illuminata: doveva essere mattina inoltrata.

Accidenti, aveva dormito troppo!
Che ore erano?

Dannazione, se arrivava tardi all'allenamento Sakura lo avrebbe malmenato e Sasuke lo avrebbe preso in giro per l'ennesima volta!

Naruto si voltò di scatto, per afferrare la sveglia.
Ma al suo posto non c'era.

Dove diavolo era finita?!

Naruto si sporse oltre il bordo del letto.
La sveglia era lì, sul pavimento.
Distrutta.
Era letteralmente a pezzi.
Tutte le molle e gli ingranaggi, le lancette erano sparse disordinatamente per terra.

Naruto di nuovo sbatté le palpebre, perplesso.
Era già capitato che avesse rotto una o due sveglie, delle mattine in cui si era svegliato un po' troppo bruscamente, e aveva dato una manata troppo energica all'aggeggio infernale, per farlo smettere di suonare.
Solo che non gli era mai capitato di demolirne una completamente.

Naruto si grattò la testa.

“Cavolo! Adesso mi toccherà anche andarne a comprare una nuova!”

Il ragazzo scese dal letto, per andare a vedere in cucina che ore fossero.
L'orologio appeso sopra il lavandino diceva dieci e un quarto.

“Oh, no! Sono in ritardissimo! Cavolo! Cavolo! Questa è la volta buona che sono davvero nei guai!”





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Angolo dell'Autrice:

Salve a tutti!
Ecco la mia prima long-fiction su Naruto.
Applausi.

Volevo scrivere qualche cosa che riguardasse la Volpe a Nove Code, che è un personaggio che mi ha sempre molto affascianta.
E dopo molto pensarci, questo è stato il risultato.
Spero che almeno vi abbia incuriosito e che continuerete a seguirmi.


Mi raccomando, fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!

Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti leggeranno e basta.

Beat



   
 
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