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Autore: fresorge    13/01/2014    5 recensioni
Il labbro spaccato, il naso sanguinante, mi guardo' diritto negli occhi e mi sorrise.
Cadde sul pavimento freddo, gli occhi aperti e il corpo immobile.
Una fitta invase il mio cuore, la fitta più dolorosa della mia vita...
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Himchan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Youngjae
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Settimo capitolo

Rosie's pov

Ventidue messaggi in segreteria e di Claci ancora nessuna traccia. Decisi quindi di comporre il numero di mia madre, nonostante il nostro ultimo litigio, ma anche lei il nulla, cominciava a farsi sentire la preoccupazione, iniziavo a temere il peggio. E come se non bastasse Luhan aveva come abbandonato la famiglia, aveva come abbandonato me.

"Io vado a Pyongyang, devo vedere cosa diamine sta succedendo." Vidi mio fratello preparare le valigie alla svelta.

"Vengo con te!" Risposi immediata avvicinandomi per aiutarlo.

"Non se ne parla. Mi costa dirlo, ma se Claci dovrebbe tornare tu devi rimanere qui."

Annuii, lo accompagnai alla porta e lo guardai negli occhi "ti voglio bene." Infine sussurrai, stringendolo in un abbraccio che avrei desiderato non finisse mai.

Mi diressi in camera, mi sentivo inutile, così iniziai a guardare il soffitto, per sentirmi ancora peggio, quando d'improvviso sentii suonare il campanello. "Claci!" Pensai alla svelta correndo al piano di sotto, aprii la porta a vidi di mia immediata sorpresa "Himchan? C-Che ci fai tu qui?"

"Inizio col dire che mi ha mandato tuo fratello.." Fece accomodandosi all'interno  e posando tutte le borse che aveva tra le mani.

"Non è esatto, ci sono stati dei disguidi, ma, tesoro.. Io sono il miglior amico di tuo fratello, sia ben chiaro!"

Certo, perché così se prima ero confusa, ora lo ero ancora di più.

"Ehm, beh ma allora che ci fai qui."

"Che domande!" Mi dissi facendomi sentire più ingenua del normale "Hai bisogno di un uomo in casa."

"T-Tu saresti quell'uomo?" Chiesi facendomi scappare una risata.

"Senti neanche io volevo farti da balia, ma devo fare un favore ad un amico, quindi alza i tacchi e vai a dormire che si è fatto tardi."

'Ma guarda un po' questo' pensai ridendo. Andai poi in camera mia alla svelta sentendo squillare il cellulare. "YoungJae" non risposi, non avevo la benché minima voglia di parlare.

Himchan's pov

Andai al piano superiore per assicurarmi che stesse dormendo, le mani sotto il cuscino e le gambe tanto piegate da farla sembrare un cucciolino il letargo.
Mi avvicinai e le imboccai le coperte, faceva freddo e lei era più pallida della neve. Rimasi qualche minuto ad osservarla e le stampai un bacio sulla fronte, era così bella.

Il campanello prese a suonare insistentemente, mi avvicinai alla porta ancora impastato dal sonno, controllai l'orologio, Cinque e mezzo del mattino, aprii la porta e me lo ritrovai davanti, il labbro rotto, un occhio nero e degli occhi più rossi del sangue.

"E tu cosa vuoi?" Chiesi incuriosito.

"Dov'è lei?"

"Dorme!"

Entrò senza dire ne spiegare nulla, si avviò alla stanza di lei e si mise ad osservarla da lontano, quasi avesse paura o fosse incantato.

"Senti devi andare via!" Dissi scocciato.

"Sono il suo ragazzo!" Affermò fissandomi con occhi assassini, cosa che mi fece sorridere, non sapeva con chi aveva a che fare.

"Te lo ripeto un ultima volta. Devi andare via."

Si avvicinò alla ragazza ignorando le mie parole e prese ad accarezzarle delicatamente il corpo, cosa che non solo fece si che si svegliasse, ma scaturì una strana sensazione al mio corpo, una sensazione mai provata prima, forse rabbia, la cos che più non riuscivo a spiegarmi era il perché non volessi che il ragazzo la toccasse, nessuno doveva toccarla, riuscivo a pensare solo a questo, e più pensavo più la rabbia mi saliva diritta al cervello. Andai via, era la cosa migliore da fare..

Rosie's pov

Aveva ancora i segni della rissa sul corpo e mi faceva male vederlo ridotto in quel modo, ma sorrideva, nonostante tutto e questo mi piaceva, lui mi piaceva.
Decisi di prendere dei panni di mio fratello per farglieli indossare, gli stavano un po' grandi, era buffo, Risi.

"Ti diverte vero?" Rise avvicinandosi al mio corpo.

Annuii e mi avvicinai altrettanto in tono di sfida, mi cinse forte i fianchi e  le sue labbra fecero in modo di premere diritte sulle mie, erano soffici.

"Mi piace quando vieni a quest'ora della mattina soltanto per vedermi." Sorrisi.

"Non potevo stare neanche un altro minuto senza vedere la mia ragazza." 

La mia ragazza, uau, suonava bene dal momento che, se non contiamo il ragazzino che ho avuto alle elementari, lui era il primo ragazzo che ebbi in tutti i sedici anni della mia vita. Presi a fissare i suoi occhi, per un momento mi ero quasi scordata cosa stesse succedendo.

"M-mia sorella.."

"Lo so." Mi interruppe.

Il telefono squillò, era Choi, risposi d'immediata reazione alla chiamata.

"Qui non c'è nessuno!" Esclamò quasi disperato.

Mi feci prendere dal panico, camminavo avanti e indietro, con lo sguardo di Jae che fissava il mio corpo.

"Maledizione!" Esclamò "Ti vuoi dare una calmata mi stai facendo girare la testa!"

Scesi alla svelta le scale ignorando le parole del ragazzo, presi il cappotto e sfilai una sigaretta da questo.

Camminavo invano per le strade di Soeul senza una metà precisa quando mi sentii chiamare, una voce conosciuta, una bella voce, mi girai di scatto con gli occhi annebbiati dalle lacrime e lo vidi, era cambiato, era più alto dall'ultima volta.





   
 
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