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Autore: shesogone    13/01/2014    0 recensioni
Quattro ragazzi che si erano odiati sin dal primo momento, capiscono che forse devono conoscersi meglio per capirsi l'un l'altro e diventare amici...o anche di più...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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All started from the hell
Fanstastic evening

E’ il 23 Dicembre e sono in giro,si congela. E’ sera.
“Ehy,Emma , come stai?” mi chiede un biondino spuntando dall’angolo.
“Lake,Bene,grazie,tu come mai sei qui?”
“Volevo fare un giro,tu che fai?”
“Anche io,non volevo stare a casa da sola”. Camminiamo e Lake riprende dicendo
“Vorresti venire a casa mia per fare qualche gioco da tavola?”
“Sì,chiamo mia madre per avvisarla”
Sì,come no,ne approfitto per chiamare Manila.
“Manila, Lake mi ha invitata a casa sua!”
“Eh!Porcellino!”
“Per giocare ai giochi da tavola!”
“Certo,tu sei troppo piccola per capire!”
Chiudo la chiamata e mi avvicino al ragazzo
“Ha detto che va bene”
“OK,vieni”
Mi prende la mano e inizia a correre.
“Lake, perché corri?”
“Per riscaldarmi!”
“Va bene ma…” Mi interrompe dicendomi
“Arrivati!”. Prende le chiavi e mi fa entrare per poi seguirmi.
Mi dice di fare silenzio perché i suoi stanno dormendo e se si svegliano sono guai grossi per lui.
Entriamo nella sua stanza,tutta piena di poster di calciatori, e mi fa sedere sul letto mentre va a prendere il Monopoly. E’ molto dolce se si conosce meglio si apprezza la sua dolcezza,ma non ho ancora capito perché ha un carattere così freddo. Nel frattempo Lake è entrato e mi dice:
“Vieni mettiamoci a terra” in questo momento sto pensando al doppio senso che avrebbe colto la mia migliore amica.
Sentiamo bussare alla porta e il ragazzo va ad aprire. E’ suo padre.
Poco dopo
Lake rientra con una mano sul volto, subito gli dico
“Lake togli la mano” appoggio la mia mano sul suo bicipite e sento che subito irrigidisce il braccio.
“Lake ti prego” dico mentre delicatamente gli tolgo la mano dal viso e noto che ha l’impronta delle cinque dita del padre.
Guardando il pavimento dico
“Lake io vado. Non posso sopportare che tu abbia avuto uno schiaffo a causa mia” mi alzo e prendo il giubbotto.
“Prenderei molto più di uno schiaffo per te” dice sussurrando e infatti non ho capito niente
“Cosa hai detto?”
“Ho detto che mio padre non è arrabbiato perché ci sei tu, ma perché non ho avvisato la mia famiglia. Tu invece hai avvisato tua madre e…”
“Senti, io non ho chiamato mia madre prima,ma Manila. Non sono una ragazza perfetta.”
Appena finisco la frase abbraccio Lake e lui ricambia. E’ così tenero. Perché non me ne sono accorta prima? Adesso è quasi finita la scuola e non sono certa che ci rivedremo ancora. Spero proprio di sì.
“Amour? A chi pensi …” si intimidisce tutto ad un tratto “al tuo ragazzo?”
Lake
“Oh,ma dai! Lo sai benissimo che non ho un ragazzo!Sei solo tu il mio pucci pucci” dice prendendomi le guance tra le dita. Aspetta,ma che ha detto?! Che sono il suo che?! Sorrido e vedo che si incanta.
“Amour che minchia guaddi?”
“Molto fine. Guardo le tue fossette,cretino!”
“Se vuoi te le regalo,non mi piacciono”
“A parte il fatto che sei stupendo con le fossette,come faresti a regalarmele?”
“Così!” simulo di prendere le fossette con le dita e le appoggio sulle sue guance.
“Ma che fai mi prendi per il culo?!”
Emma
“No,non ti prendo per il culo!”
O cazzo. La sua voce roca è così sexy.
“Posso cambiarmi la maglia che con questa ho caldo”
“Caldo?! Va bene”
“Sì” dice mentre si toglie la maglietta davanti a me. Accenno di addominali. Ma perché lo sta facendo davanti a me?
  
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