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Autore: Artemide12    13/01/2014    3 recensioni
"La prima cosa di lei che li colpì furono gli occhi. Erano di un incantevole azzurro cielo e potevano appartenere ad uno solo di loro.
Poi, in cerca di altri indizi rivelatori, notarono i capelli. Lunghi e fluenti, erano di un nero vivo e brillante e allo stesso tempo di una delicatezza particolare e potevano appartenere ad uno solo di loro.
Ultimo, ma non ultimo, c'era la pelle. Nonostante la villa si trovasse sulla costa e il sole estivo illuminasse l'intera zona, era di un colore latteo e immacolato e, così come quel sorriso beffardo, poteva appartenere ad uno solo di loro."

-§-
Dopo la scomparsa della madre, Luna Momoyma, 17 anni, si trova costretta a dover rintracciare il padre che non ha mai conosciuto.
La madre, però, non le ha lasciato un nome, bensì 3 e starà a lei scoprire chi tra Mark, Ryan e Ghish è l'uomo che cerca e a cui deve dare la lettera che la madre le ha affidato.
Genere: Commedia, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La figlia

parte prima

 

La villetta era proprio sul mare.

Quando arrivarono era tardo pomeriggio.

Mina li aspettava sulla soglia e li accolse con un meraviglioso sorriso.

Sotto certi aspetti era irriconoscibile, ma sotto altri non era cambiata affatto.

Era alta quasi quanto Pam.

Portava i capelli corti, un po' mascolini, ma le stavano incredibilmente bene. Le davano un'aria sicura e autorevole.

Portava un'attillata maglietta bianca smanicata e con una scollatura a V, dei pantaloni blu scuro aderenti che le arrivavano sotto il ginocchio e delle scarpe con la zeppa.

Se non avessero saputo che era lei non l'avrebbero riconosciuta.

Dalla sua postura, lo sguardo attento e i tratti aristocratici, però, la rendevano la stessa tredicenne di venti anni prima.

Strinse fortissimo Pam, ma per il resto non si sbilanciò troppo.

Li invitò ad entrare.

«Tutte le camere da letto sono di sopra.» illustrò cominciando a salire le scale.

Si ritrovarono in un lungo corridoio luminosissimo grazie alla lunga serie di finestre sulla parete opposta alle porte.

«Queste prime due sono occupate. Pam, Kyle, voi e i ragazzi starete nella terza. Per Paddy e Tart avevo preparato la quarta, ma a quanto vedo è meglio la quinta, nella quarta ci andranno Pai e Lory. Verranno, mi auguro. Ghish tu starai in quella in fondo. Purtroppo non sono infinite, e visto che ci sono due persone di più... beh, dovrei chiedere a voi due di condividere la camera.» disse infine rivolgendosi a Ryan e Mark. «Qualcuno deve stare in coppia e non credo che stare con Ghish sia una buona idea.»

I due ragazzi si guardarono e concordarono sul fatto che era l'unica cosa da fare.

L'alieno era già entrato nella sua camera.

Quando ne uscì era in compagnia di una ragazza dalla folta chioma fucsia e le orecchie a punta.

«E lei?» chiese Mina.

«Glix.» rispose la diretta interessata tendendo la mano.

Mina la strinse stupita.

«Voi dovete essere Mina.»

«Infatti.»

«Piacere di conoscerla.» nonostante le parole cordiali, Mina provò un insolito moto di repulsione contro quella ragazza.

Indossava un vestito fucsia che non poteva essere più striminzito: lasciava le cosce completamente scoperte, così come il voluminoso decoltè e a completare l'opera c'erano buchi a forma di cerchio di varie dimensioni su tutta la schiena e tutta la pancia.

«Perché ho il piacere di avervi qui?» chiese Mina con aria di sfida.

Glix strinse le labbra in una specie di sorriso e guardò Ghish.

«Ah, sì,» fece lui, come se si fosse accorto solo in quel momento dello scambio «lei sta con me.»

«Allora è un bene che Ghish abbia la stanza tutta per sé.»

«Già.»

«Posate le valige e venite pure di sotto. Devo parlarvi.»

Si avviò verso le scale.

Mentre si voltava vide Ghish indugiare davanti alla porta della seconda stanza.

Afferrò la maniglia, ma poi la lasciò andare e si allontanò.

Scese di sotto e si sedette su uno dei due divani messi uno di fronte all'altro a si sedette al centro di quello che dava le spalle alla finestra da dove entrava tutta quella luce.

Le tremavano le mani così le intrecciò e se le mise in grembo.

Cercò di rilassarsi, ma era impossibile.

Raddrizzò la schiena e tenne le gambe serrate una accanto all'altra.

Luna era ancora in spiaggia. Preferiva parlare prima da sola con Ghish, Ryan e Mark.

Agitata scattò in piedi e cominciò a girare per la stanza riordinando con gesti quasi maniacali tutta la stanza, già perfetta.

Ma le mani continuavano a tremarle e dovette lasciar perdere.

Dei passi per le scale.

Sollevò lo sguardo.

Mark si guardò intorno un attimo.

«La cucina è quella, vero?» chiese indicando una porta chiusa.

Lei annuì nervosamente e lo guardò muoversi con passo sicuro, entrare e prendere dal frigo una bottiglia d'acqua.

«Ti dispiace se ne teniamo una in camera?» chiese.

«No, fa' pure.» acconsentì.

Il ragazzo risalì le scale.

«Mark.» lo richiamò quasi subito.

«Sì?»

«Quando ho telefonato mi ha risposto un bambino...» le parole si susseguirono veloci.

«Ah, capisco. Luc.» annuì lui. «È mio figlio.»

Mina si morse il labbro.

«Io o Rose abbiamo divorziato due anni fa.» concluse Mark con riluttanza. Si disse che, anche se lui non avesse voluto, lei lo avrebbe saputo da Pam.

Mina annuì e lo lasciò risalire.

Si portò pensierosa una mano tra i capelli neri cortissimi.

Diede un rapido sguardo al suo orologio da polso.

Luna sarebbe tornata entro mezz'ora, doveva sbrigarsi.

Mentre sentiva gli altri scendere in gruppo andò a sedersi di nuovo al suo posto.

Prese un lungo e profondo respiro.

Ormai c'erano.

Doveva farlo.

Lo aveva promesso.

Sollevò lo sguardo mentre tutti prendevano posto un po' a caso.

«Ghish, Ryan, Mark, voi tre mettetevi qui davanti a me.» ordinò.

Mark obbedì subito seguito da Ryan.

Ghish sbuffò, ma poi li imitò mettendosi al centro, proprio di fronte a Mina.

Tart si sedette su una poltrona e Paddy si arrampicò sul bracciolo.

Alexia, Axel, Joy e Flo erano fuori.

Kyle rimase in piedi vicino alla finestra ad osservarli mentre Pam girò per la stanza in silenzio, come uno spirito inquieto.

Glix galleggiava a mezz'aria a gambe incrociate – cosa non proprio consigliabile data la forgia del suo vestito.

«Se vi ho chiamato qui è perché ho qualcosa di molto importante di cui parlarvi.» cominciò la ragazza. Ghish fece per commentare, ma lei lo fulminò con lo sguardo. «Riguarda Strawberry.»

«Cosa in particolare?» chiese Ryan.

«Beh, vorrei prima illustrarvi le “circostanze” che mi hanno costretta a mettervi al corrente della cosa.» faceva del suo meglio per controllare la voce, ma le mani che tremavano e gli occhi inquieti e sempre più lucidi tradivano la sua agitazione. Li fissò uno ad uno.

«Lei è morta sei mesi fa.»

«Cosa?» gridarono tutti e tre all'unisono.

Mina non riuscì più a trattenere le lacrime.

«Un incidente. C'ero anch'io. E...» si lasciò sprofondare nel divano. «Dovevo esserci io alla guida, invece... è stata colpa mia!» le labbra le tremavano violentemente mentre reprimeva i singhiozzi.

Pam accorse immediatamente.

Le si sedette accanto e le cinse le spalle con un braccio.

Le sussurrò più volte qualcosa che gli altri non sentirono.

Mina scosse la testa e la allontanò.

Si riprese e si raddrizzò.

«No. Non è per farmi consolare che vi ho chiamati.» disse ad alta voce.

«E per cosa?» chiese Ghish scandendo ogni sillaba. «Per. Cosa? Si può sapere.»

«Non ti piacerà.»

«Più di questo. Credimi è difficile.» sibilò il ragazzo. I suoi occhi ora sembravano quelli di un serpente.

Non aveva mai amato Mina, neanche dopo la fine della guerra.

A differenza degli altri lui la accusava.

Glielo si leggeva in faccia.

Avrebbe preferito venire al suo funerale che sentirsi dire che Strawberry era morta.

Nei suoi occhi scorreva veleno dorato.

La rabbia diede a Mina la forza di continuare.

Scattò in piedi.

«Fosse stato per me non ve l'avrei mai detto. Ma ero lì quando Strawberry è morta. Gliel'ho promesso e poi neanche “legalmente” potrei prendere in mano la situazione.» continuò dirigendosi verso il davanzale della finestra e poi voltandosi di nuovo verso di loro. «Strawberry ha avuto una figlia. E uno di voi tre è il padre.»

Tutti ci impiegarono diversi secondi per assorbire veramente la notizia.

Il disagio si leggeva chiaramente sul viso di Mark.

In quello di Ryan c'erano sorpresa e incredulità.

Ghish strinse i pugni.

«Avevi ragione. Non mi piace.» disse.

Mina incrociò le braccia al petto.

«Non mi importa cosa pensi. Ho promesso che avrei ridato a Luna suo padre ed è esattamente quello che farò. Non avrai qualcosa in contrario.»

Tra i due era guerra.

«Nulla.» rispose l'alieno senza distogliere lo sguardo. «Sono solo curioso.»

Ryan intanto si era alzato.

«Ci stai chiedendo...» cominciò con leggero imbarazzo.

«Per cominciare se è possibile che siate il padre della ragazza.»

«Quanti anni ha?» chiese il biondo.

«Diciassette già fatti.»

Nessuno dei disse nulla.

Mark si contorceva le mani con nervosismo e studiava gli altri due.

Fu lui il primo a parlare.

«Sì.» borbottò.

«”Sì” è possibile che tua sia il padre?» ringhiò Ryan.

«Sì, è probabile

Ryan avrebbe voluto fulminarlo con lo sguardo, ma non era meno colpevole di lui.

«Ryan?» chiese Mina.

Lui strinse i pugni, ma non poté impedire che un piccolo sorriso gli si dipingesse sulle labbra.

«È possibile.» disse.

A quel punto tutti guardarono Ghish.

Un sorriso enorme gli attraversò il volto. «È... è più che possibile!»

Ryan gli lanciò una delle peggiori occhiate di cui era capace, ma l'alieno lo ignorò apertamente.

Mark li ascoltava solo distrattamente.

Sembrava pensieroso, indeciso. Teneva lo sguardo basso.

«Cominciamo bene...» commentò Tart. «Dopo la prima eliminazione sono ancora in tre.»

«Prossimo turno?» fece Paddy mantenendo comunque un tono serio.

Nessuno sapeva bene cosa dire.

Era già abbastanza imbarazzante dover chiedere ai tre chi potesse essere il padre della ragazza.

Mina diede un rapido sguardo fuori dalla finestra.

«Sta arrivando.» disse.

Tutti rimasero in silenzio.

Dei passi felpati si mossero rapidi verso l'interno.

Sentirono la chiave girare e la porta aprirsi.

Luna fece il suo ingresso in tutta la sua altezza e la sua bellezza.

La prima cosa di lei che li colpì furono gli occhi. Erano di un incantevole azzurro cielo e potevano appartenere ad uno solo di loro.

Poi, in cerca di altri indizi rivelatori, notarono i capelli. Lunghi e fluenti, erano di un nero vivo e brillante e allo stesso tempo di una delicatezza particolare e potevano appartenere ad uno solo di loro.

Ultimo, ma non ultimo, c'era la pelle. Nonostante la villa si trovasse sulla costa e il sole estivo illuminasse l'intera zona, era di un colore latteo e immacolato e, così come quel sorriso beffardo, poteva appartenere ad uno solo di loro.

Portava un pareo azzurro sopra al costume ed era a piedi nudi.

Lanciò le chiavi sul mobile lungo poco distante dalla porta. Sembrava dovessero cadere, invece atterrarono al margine.

Luna tornò a guardare i nuovi arrivati.

Non era affatto stupita, ma curiosa.

Era come se ad una parte di lei non importasse sapere chi era il padre. Era la ricerca a piacerle.

Alexia entrò in casa poco dopo.

«Quanti anni hai?» chiese all'istante.

«Diciassette e mezzo.»

«Anche io!» un sorriso enorme attraversò il volto di Alexia.

«È fantastico!»

«C'è qualcun altro? Ragazzi magari?»

«Non da queste parti, ma nella spiaggia vicino sì. Ci si arriva con un nuotata.»

Alexia avrebbe continuato, ma uno sguardo della madre bastò ad interromperla.

«A dopo.» salutò felicemente.

Luna chiuse la porta dopo che fu uscita.

«Allora,» esordì raggiungendo il divano di Mina con passi rapidi e svelti e appollaiandosi sul bracciolo. «vediamo se indovino. Tu sei Ghish, è facile. Biondo occhi azzurri: Ryan. Per esclusione tu sei Mark.» passò agli altri «Voi assomigliate alle due pesti qui fuori quindi dovete essere Paddy e Tart. Sbaglio o manca un alieno? Pai. E Lory.»

«In viaggio di nozze.» rispose Tart.

«Ah, congratulazioni. Tu... sai l'amico di Ryan, giusto?»

Kyle annuì.

«E tu sei Pam, già ti conosco.»

Pam sorrise. «Ho visto l'altro ieri l'ultimo film, zia Mina non se ne perde uno. Se devo essere sincera era un po' noioso. Ultima scena a parte.»

«Luna!» la riprese Mina

Paddy e Tart non poterono trattenere le risate.

«Uno a zero per Ghish!» dichiarò il ragazzo.

Luna li guardò senza capire.

Pam evitò di rispondere.

Ryan continuava a fissare Luna e lei alzò un sopracciglio.

«Stavo solo pensando.» fece lui.

«Se è utile pensa pure ad alta voce.»

«Hai gli occhi azzurri, ma è un gene recessivo che tutti possono avere. Per i capelli neri ne basta uno dominante. Chi ha i capelli rossi ne ha uno dominante e l'altro recessivo. Sotto questo aspetto sia io che Mark possiamo essere tuo padre. Non so come funzioni per gli alieni. Per il resto assomigli tantissimo a tua madre.»

Il modo in cui disse le ultime parole aveva un che di dolce malcelato.

Luna abbassò lo sguardo e cercò di sorridere.

«Grazie.» disse solo.

Quando alzò lo sguardo, per la prima volta, si rese conto che nella stanza c'era qualcuno di troppo.

«E tu chi sei?» chiese all'aliena che ancora galleggiava a mezz'aria.

«Mi chiamo Glix.» disse.

«Oltre che mostrare a tutti la tua biancheria di pizzo, che ci fai qui?» chiese con un sorriso beffardo.

«Lei sta con me.» disse Ghish che rideva sotto i baffi.

«Fammi capire,» continuò Luna fissando Glix «tu te ne sta tutta tranquilla mentre noi parliamo del fatto che il tuo ragazzo potrebbe essere mio padre?»

Lei fece spallucce senza abbandonare la sua posizione. «Vorrebbe solo dire che è stato con tua madre.» rispose con la massima tranquillità. «E poi non sei sua figlia.» affermò con sicurezza e tutti si voltarono a guardarla.

«Se fossi figlia di Ghish saresti un altro ibrido, come Joy e Flo. E loro, oltre ad avere le orecchie a punta, non potrebbero essere scambiate tanto facilmente per delle umane. Spostano gli oggetti con la forza del pensiero, fanno salti molto alti e rallentano le cadute.»

Luna non seppe cosa ribattere.

«Joy e Flo possono rimpicciolirsi le orecchie.» intervenne Paddy saltando in piedi. «Se lei è cresciuta in mezzo agli umani potrebbe averle mantenute così senza sapere di poterle modificare.»

Luna rialzò lo sguardo. «Possibile?»

Paddy alzò le spalle e sollevò le braccia. «Joy e Flo hanno sempre saputo di essere speciali. E poi sono cresciute tra umani e alieni indifferentemente.»

Luna sembrava poco convinta e d'istinto di voltò verso Ryan.

«Non so.» disse lui «Potrebbe anche aver ragione Paddy.»

«Di sicuro Pai lo sa.» commentò Tart.

«Perché non facciamo un esame del DNA e basta?» chiese Ryan.

«Sarebbe una buona idea.» confermò Mark riprendendosi come all'improvviso da un torpore.

«No!» scattò Luna.

«Perché?» chiese Ryan.

«Perché il bello è proprio la ricerca! E poi così resterebbe comunque il beneficio del dubbio!»

«Sono d'accordo.» commentò Ghish, ma Luna lo ignorò.

«Sto cercando mio padre perché l'ha chiesto la mamma, ma per quanto mi riguarda si tratta solo di accollarmi a qualcuno per i prossimi otto mesi.»

«Luna!» la riprese di nuovo Mina.

«È la verità! Non ho intenzione di passare il resto della vita a nascondermi solo perché sono una figlia illegittima! E non voglio essere un peso per nessuno.»

A giudicare dalle occhiate che le due si rivolsero quello doveva essere un discorso affrontato già più volte in precedenza.

«Tu non saresti affatto un peso!» esclamò Mark attirando gli sguardi su di sé – quello di Ghish, in particolare, gridava “parla per te”. «Se tu fossi mia figlia, almeno.»

Lei sorrise appena, ma commentò «Non mi sembri molto convinto.»

«Sono soltanto confuso. Tutto mi aspettavo, tranne una cosa del genere. Non capisco perché Strawberry abbia taciuto così a lungo una cosa del genere. Che motivo ne avrebbe avuto?»

Nessuno rispose.

Ma Pam, dal fondo della stanza, vide qualcosa, una luce, brillare negli occhi di Mina.

E ne fu sicura.

Mina sapeva la verità.



Ok, ok,
mi scuso per lo spaventoso ritardo!
Sono stata molto occupata e non è stato facile scriere questo capitolo. (spero sia venuto bene...)
Non so in quante parti sarà diviso "La figlia", potrebbero andare avanti fino a quasi la fine della storia.
Fatemi sapere che ne dite, specialmente se pensiate che i comportamenti di Ryan, Mark e Ghish siano adeguati a loro perché io non ne sono tanto sicura.
Spero di aggiornare presto (seeee devo ancora aggiornare Connect !!!!)
Incrociando le dita,
Artemide12
  
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