Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Hotsuma92    13/01/2014    2 recensioni
[...] ti devo ringraziare per tutto ciò che hai fatto per me: mi hai sempre spronato ad avere più fiducia in me stesso, hai sempre sostenuto che sarei un ottimo leader e ora ti giuro che entrerà nella Squadra di Ricognizione." [...]
Genere: Angst, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jean Kirshtein, Marco Bodt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Solo il giorno prima, Jean e Marco erano ancora belli tranquilli, a parlare nel dormitorio, dove dormivano con gli altri compagni di addestramento.
Erano grandi amici, si erano conosciuti durante i primi giorni dell'addestramento. Condividevano il letto a castello: Jean stava sotto, mentre Marco stava in quello di sopra. Erano l'uno l'opposto dell'altro: Jean un tipo molto arrogante ed un po' egoista, che diceva qualsiasi cosa gli passasse per la testa, sempre onesto, orgoglioso e, a detta di Marco, aveva ottime qualità da leader. Marco invece, era un ragazzino molto timido, forte nei suoi ideali, ma anche lui con ottime doti di leadership, proprio come Jean. Era anche un bravo consigliere e spesso aveva cercato di convincere Jean a credere di piú in se stesso. 
La sera prima per l'appunto, Marco era molto preoccupato: sapeva benissimo che il giorno dopo sarebbe dovuto andare con la squadra, di cui era stato messo a capo, alla breccia che era stata aperta nel Muro Rose, per fronteggiare i titani che erano entrati attraverso essa. Non era del tutto certo di essere in grado di soppesare all'incarico che gli era stato affidato, per quanto si sentisse in grado di fare da leader della squadra. 
Era una bella responsabilità quella, e lui non era del tutto sicuro di volersela prendere, dato che il suo obbiettivo era quello di entrare nella Polizia Militare; ma, ormai, non poteva tirarsi indietro, anche se, forse, con il senno di poi, era giusto che non se la sentisse.
Se solo avesse seguito il suo istinto e non fosse andato con la sua squadra a quella maledetta breccia, ora come ora non sarebbe morto, anzi: sarebbe parte della Polizia Militare come aveva sempre voluto.
Nessuno sapeva dire cosa fosse successo con esattezza al povero Marco: fatto stava che era morto, ingloriosamente contro un Titano, con il corpo dilaniato. 
Il suo corpo giaceva in mezzo a quello degli altri soldati di tutti gli squadroni: gli mancava tutta la parte destra e non si riusciva a stabilire bene come fossero andate le cose. Venne riconosciuto dal suo caro amico Jean, quando doveva esserci il riconoscimento delle salme, giusto per dare degna sepoltura ad un soldato valoroso come lui e non lasciarlo come un cadavere senza nome.   
 
Seems like it was yesterday
When I saw your face
You told me how proud you were
But I walked away
If only I knew what I know today
Jean sapeva benissimo dei problemi che il giorno prima assillavano la mente del compagno, ma se avesse saputo che quello sarebbe stato l'ultimo giorno che avrebbero passato assieme, magari si sarebbe atteggiato in modo diverso. 
Per quanto fosse arrogante ed egoista, mentre si trovava davanti alla tomba di Marco, si sentiva in colpa: lo era stato anche con lui; se solo avesse realmente anche solo immaginato che non si sarebbero mai piu rivisti, sarebbe stato diverso. 
Non aveva senso sentirsi in colpa dopo la sua morte, ma c`erano tante di quelle cose che si pentiva di non avergli mai detto, troppe forse... 
Non aveva mai avuto il fegato di dirgliele: per quanto fosse una di quelle persone che dicono apertamente cio che pensano, incuranti di ciò che le loro parole possano scaturire, quando si parlava di dover esprimere cose molto personali, o i propri sentimenti, non lo era. Ed ora... Eh, ora: se ne pentiva amaramente, nella sua mente viaggiavano pensieri molto contrastanti, tutti dedicati a lui. 
I would hold you in my arms
I would take the pain away
Thank you for all you've done
Forgive all your mistakes 
There's nothing I wouldn't do
To hear your voice again
Sometimes I want to call you
But I know you won't be there
Jean era da solo nel luogo in cui c'era la tomba di Marco: nei suoi occhi, per la prima volta, si potevano vedere le lacrime che cercava invano di nascondere, soprattutto davanti alle altre persone. Per fortuna lì non c'era nessuno e finalmente poteva dare sfogo a ciò che davvero pensava dopo la morte di Marco.
"Forse non sono mai stato un tipo molto aperto: se parlavo con le persone era per esprimere il mio pensiero e spesso e volentieri, le facevo anche arrabbiare. Con te il rapporto stranamente era diverso: non abbiamo mai litigato, mi hai sempre spronato a credere di piú in me stesso e mi hai sempre detto che sarei stato un ottimo leader, ma adesso come allora, non ne sono del tutto convinto."  Gli sembrava una pazzia parlare con una tomba, eppure sentiva di dovergli dire ciò che gli aveva tenuto segreto fino ad allora, anche se non era in grado di riportarlo in vita e quelle parole non lo avrebbero di certo fatto tornare da lui. "Se qualcuno passasse di qui e mi vedesse, mi prenderebbe per pazzo..." Disse ancora, ridacchiando ironicamente "Ma ora come ora non mi interessa: so di far male a dirtelo solo ora che sei morto, ma prima il mio orgoglio mi ha sempre impedito di farlo e solo ora, capisco quanto male io abbia fatto a non aprirmi sinceramente con te. Perché sono qui a parlarti cosí? Tutti si accorgono di quanto io stia male per la tua morte, che non ho potuto evitare, ma sono certo che sei morto con onore, magari in un modo orrendo, ma pur sempre con onore. 
Ti devo ringraziare per tutto ciò che hai fatto per me, mi hai sempre spronato ad avere fiducia in me stesso, hai sempre sostenuto che sarei un ottimo leader e ora ti giuro che entrerò nella squadra di Ricognizione. Lo sai benissimo che sono sempre stato indeciso finora in quale Squadrone entrare, ma ora, dopo la tua morte, ne sono certo: entrerò in quella di Ricognizione. 
Lo sai!? Farei di tutto per rivederti, sentire ancora una volta la tua splendida voce, avrei per lo meno voluto essere lí con te mentre stavi per morire, forse sarei riuscito ad evitarti la fine che hai fatto, oppure sarei rimasto impotente a vederti mentre venivi squarciato da uno di quei Titani.  
Quanto vorrei riaverti qui, tra le mie braccia, invece che saperti qui sotto, in una bara, senza vita. Per quale motivo siamo stati separati cosí? 
Forse prima o poi sarebbe successo comunque, ma avrei preferito piú avanti, o sarebbe stato peggio quando saremmo stati assieme? Di certo se prima o poi mi fossi confessato, la tua morte sarebbe stata molto piu dolorosa." Sospirò pesantemente, passandosi una mano tra i capelli... Faceva male restare lí e non poter avere una risposta, oltre al non poterlo vedere mai più.
I'm sorry for blaming you
For everything I just couldn't do 
And I've hurt myself by hurting you
Some days I feel broke
Inside but I won't admit  
Sometimes I just want to
Hide, cause it's you I miss
You know it's so hard to say
Goodbye when it come to this
"Scusami se sono qui a piangere sul latte versato: può sembrare una cosa senza senso, ma restare qui a parlare alla tua tomba mi aiuta a liberarmi dal senso di oppressione che ho provato ieri, quando ho riconosciuto la tua salma. 
Il mio cuore è spezzato in mille pezzi, dentro di me mi sento morire, eppure cerco di andare avanti per te, per portare avanti il tuo ricordo, eppure vorrei davvero riportarti qui con me, perché cosí non ce la posso fare.
Perché il mio orgoglio mi ha impedito di confessare cio che provavo per te?! Avresti mai ricambiato, o il mio sarebbe rimasto un amore incompreso, non ricambiato? Eppure te, ogni volta mi guardavi con quello sguardo adulatore; ma io alla fin fine non ero e non sono chissà chi di speciale. Cosa ci trovavi in me? Non sai quanto vorrei saperlo, ma ora non mi è più possibile scoprirlo e mi fa male, mi sento davvero uno stupido e lo farò sempre. Ti prego, torna da me." La sua voce iniziava ad incrinarsi man mano che parlava ed abbassò la testa, chiudendo le mani a pugno, osservando in silenzio per lunghi minuti la tomba, mentre delle lacrime iniziavano a rigargli le guance.
Would you tell me I was wrong?
Would you help me understand?
Are you looking down upon me?
Are you proud of who I am?
There's nothing I wouldn't do
To have just one more chance
To look into your eyes and
See you looking back
"Anche se non puoi piú essere qui al mio fianco, continuerai a restare nella mia mente e nel mio cuore. Io sono certo che da lassú tu mi stia guardando e che starai sorridendo, pensando magari quanto io sia scemo per ciò che sto facendo, ma sappi che non me ne pento: le cose meglio farle, prima o poi, che restare con il rimorso di non averle fatte; e io ho gia il rimorso per ciò che non ti ho mai detto, se non oggi. 
Io spero che tu sia orgoglioso di ciò che sono ora e di ciò che sarò d'ora in poi: un uomo di valore, militante nella Squadra di Ricognizione, anche per vendicarti, nonostante io non sappia quale sia stato il Titano che ti ha ucciso, che poi non sono tanto diversi l'uno dall'altro. Combatterò per te Marco, farò di tutto per te, per fare in modo che il tuo ricordo resti vivido in me, anche se devo andare avanti, nonostante la tua perdita. 
Darei di tutto per poterti rivedere, anche per una sola frazione di secondo, ma gli eventi non si possono riportare indietro.
Ti assicuro che mi manchi moltissimo.
Addio, Marco"
Quanto gli era costato dire la parola addio? Si rialzò e sfiorò per un attimo la tomba, prima di dargli le spalle e di uscire dal cimitero. Si asciugò velocemente le lacrime che gli avevano rigato il viso, con la manica della divisa, anche se gli occhi erano comunque rossi per il pianto. Camminava a testa bassa, proprio per non dimostrarlo, finchè non rientrò al dormitorio e senza dire nulla, andò direttamente a farsi una doccia, sospirando. Doveva andare avanti, anche se era molto difficile.
~°~
Nda: Ecco il mio primissimo esperimento su Shingeki no Kyojin. Non so come sia venuto, ma spero bene. 
Questa songfic partecipa al "contest Anime e Manga song's" indetto da Bakakitsune e Suzume Yuzuka, sul forum di efp.
Partecipa alla "sfida dei 200 prompt" indetta da msp17 sul forum di efp.
Partecipa alla "un anno colmo di prompt - challenge" indetta da AoKise92 sul forum di efp.

Solo il giorno prima, Jean e Marco erano ancora belli tranquilli, a parlare nel dormitorio, dove dormivano con gli altri compagni di addestramento.

Erano grandi amici, si erano conosciuti durante i primi giorni dell'addestramento. Condividevano il letto a castello: Jean stava sotto, mentre Marco stava in quello di sopra. Erano l'uno l'opposto dell'altro: Jean un tipo molto arrogante ed un po' egoista, che diceva qualsiasi cosa gli passasse per la testa, sempre onesto, orgoglioso e, a detta di Marco, aveva ottime qualità da leader. Marco invece, era un ragazzino molto timido, forte nei suoi ideali, ma anche lui con ottime doti di leadership, proprio come Jean. Era anche un bravo consigliere e spesso aveva cercato di convincere Jean a credere di piú in se stesso. 


La sera prima per l'appunto, Marco era molto preoccupato: sapeva benissimo che il giorno dopo sarebbe dovuto andare con la squadra, di cui era stato messo a capo, alla breccia che era stata aperta nel Muro Rose, per fronteggiare i titani che erano entrati attraverso essa. Non era del tutto certo di essere in grado di soppesare all'incarico che gli era stato affidato, per quanto si sentisse in grado di fare da leader della squadra. Era una bella responsabilità quella, e lui non era del tutto sicuro di volersela prendere, dato che il suo obbiettivo era quello di entrare nella Polizia Militare; ma, ormai, non poteva tirarsi indietro, anche se, forse, con il senno di poi, era giusto che non se la sentisse.

Se solo avesse seguito il suo istinto e non fosse andato con la sua squadra a quella maledetta breccia, ora come ora non sarebbe morto, anzi: sarebbe parte della Polizia Militare come aveva sempre voluto.

Nessuno sapeva dire cosa fosse successo con esattezza al povero Marco: fatto stava che era morto, ingloriosamente contro un Titano, con il corpo dilaniato. Il suo corpo giaceva in mezzo a quello degli altri soldati di tutti gli squadroni: gli mancava tutta la parte destra e non si riusciva a stabilire bene come fossero andate le cose. Venne riconosciuto dal suo caro amico Jean, quando doveva esserci il riconoscimento delle salme, giusto per dare degna sepoltura ad un soldato valoroso come lui e non lasciarlo come un cadavere senza nome.  

 

Seems like it was yesterday

When I saw your face

You told me how proud you were

But I walked away

If only I knew what I know today


Jean sapeva benissimo dei problemi che il giorno prima assillavano la mente del compagno, ma se avesse saputo che quello sarebbe stato l'ultimo giorno che avrebbero passato assieme, magari si sarebbe atteggiato in modo diverso. Per quanto fosse arrogante ed egoista, mentre si trovava davanti alla tomba di Marco, si sentiva in colpa: lo era stato anche con lui; se solo avesse realmente anche solo immaginato che non si sarebbero mai piu rivisti, sarebbe stato diverso. Non aveva senso sentirsi in colpa dopo la sua morte, ma c`erano tante di quelle cose che si pentiva di non avergli mai detto, troppe forse... Non aveva mai avuto il fegato di dirgliele: per quanto fosse una di quelle persone che dicono apertamente cio che pensano, incuranti di ciò che le loro parole possano scaturire, quando si parlava di dover esprimere cose molto personali, o i propri sentimenti, non lo era. Ed ora... Eh, ora: se ne pentiva amaramente, nella sua mente viaggiavano pensieri molto contrastanti, tutti dedicati a lui. 

 

I would hold you  in my arms

I would take the pain away

Thank you for all you've done

Forgive all your mistaakes

There's nothing I would't do

To hear your voice again

Sometimes i want to call you

But I know you won't be there


Jean era da solo nel luogo in cui c'era la tomba di Marco: nei suoi occhi, per la prima volta, si potevano vedere le lacrime che cercava invano di nascondere, soprattutto davanti alle altre persone. Per fortuna lì non c'era nessuno e finalmente poteva dare sfogo a ciò che davvero pensava dopo la morte di Marco.


"Forse non sono mai stato un tipo molto aperto: se parlavo con le persone era per esprimere il mio pensiero e spesso e volentieri, le facevo anche arrabbiare. Con te il rapporto stranamente era diverso: non abbiamo mai litigato, mi hai sempre spronato a credere di piú in me stesso e mi hai sempre detto che sarei stato un ottimo leader, ma adesso come allora, non ne sono del tutto convinto."  Gli sembrava una pazzia parlare con una tomba, eppure sentiva di dovergli dire ciò che gli aveva tenuto segreto fino ad allora, anche se non era in grado di riportarlo in vita e quelle parole non lo avrebbero di certo fatto tornare da lui. "Se qualcuno passasse di qui e mi vedesse, mi prenderebbe per pazzo..." Disse ancora, rdacchiandoironicamente. "Ma ora come ora non mi intressa: so di far male a dirtelo solo ora che sei morto, ma prima il mio orgoglio mi ha sempre impedito di farlo e solo ora, capisco quanto male io abbia fatto a non aprirmi sinceramente con te. Perché sono qui a parlarti cosí? Tutti si accorgono di quanto io stia male per la tua morte, che non ho potuto evitare, ma sono certo che sei morto con onore, magari in un modo orrendo, ma pur sempre con onore. Ti devo ringraziare per tutto ciò che hai fatto per me, mi hai sempre spronato ad avere fiducia in me stesso, hai sempre sostenuto che sarei un ottimo leader e ora ti giuro che entrerò nella squadra di Ricognizione. Lo sai benissimo che sono sempre stato indeciso finora in quale Squadrone entrare, ma ora, dopo la tua morte, ne sono certo: entrerò in quella di Ricognizione. Lo sai!? Farei di tutto per rivederti, sentire ancora una volta la tua splendida voce, avrei per lo meno voluto essere lí con te mentre stavi per morire, forse sarei riuscito ad evitarti la fine che hai fatto, oppure sarei rimasto impotente a vederti mentre venivi squarciato da uno di quei Titani.  Quanto vorrei riaverti qui, tra le mie braccia, invece che saperti qui sotto, in una bara, senza vita. Per quale motivo siamo stati separati cosí? Forse prima o poi sarebbe successo comunque, ma avrei preferito piú avanti, o sarebbe stato peggio quando saremmo stati assieme? Di certo se prima o poi mi fossi confessato, la tua morte sarebbe stata molto piu dolorosa." Sospirò pesantemente, passandosi una mano tra i capelli... Faceva male restare lí e non poter avere una risposta, oltre al non poterlo vedere mai più.


I'm sorry for blaming you

For everything I just couldn't do

 And I've hurt myself by hurting you

Some days I feel broke

Inside but I won't admit

Sometimes I just want to

Hide, cause it's you I miss

You know it's so hard to say

Goodbye when it come to this

 

"Scusami se sono qui a piangere sul latte versato: può sembrare una cosa senza senso, ma restare qui a parlare alla tua tomba mi aiuta a liberarmi dal senso di oppressione che ho provato ieri, quando ho riconosciuto la tua salma. Il mio cuore è spezzato in mille pezzi, dentro di me mi sento morire, eppure cerco di andare avanti per te, per portare avanti il tuo ricordo, eppure vorrei davvero riportarti qui con me, perché cosí non ce la posso fare.Perché il mio orgoglio mi ha impedito di confessare cio che provavo per te?! Avresti mai ricambiato, o il mio sarebbe rimasto un amore incompreso, non ricambiato? Eppure te, ogni volta mi guardavi con quello sguardo adulatore; ma io alla fin fine non ero e non sono chissà chi di speciale. Cosa ci trovavi in me? Non sai quanto vorrei saperlo, ma ora non mi è più possibile scoprirlo e mi fa male, mi sento davvero uno stupido e lo farò sempre. Ti prego, torna da me." La sua voce iniziava ad incrinarsi man mano che parlava ed abbassò la testa, chiudendo le mani a pugno, osservando in silenzio per lunghi minuti la tomba, mentre delle lacrime iniziavano a rigargli le guance.

 

Would you tell me I was wrong?

Would you help me understand?

Are you looking down upon me?

Are you proud of who I am?

There's nothing I wouldn't do

To have just one more chance

To look into your eyes and

See you looking back

 

"Anche se non puoi piú essere qui al mio fianco, continuerai a restare nella mia mente e nel mio cuore. Io sono certo che da lassú tu mi stia guardando e che starai sorridendo, pensando magari quanto io sia scemo per ciò che sto facendo, ma sappi che non me ne pento: le cose meglio farle, prima o poi, che restare con il rimorso di non averle fatte; e io ho gia il rimorso per ciò che non ti ho mai detto, se non oggi. Io spero che tu sia orgoglioso di ciò che sono ora e di ciò che sarò d'ora in poi: un uomo di valore, militante nella Squadra di Ricognizione, anche per vendicarti, nonostante io non sappia quale sia stato il Titano che ti ha ucciso, che poi non sono tanto diversi l'uno dall'altro. Combatterò per te Marco, farò di tutto per te, per fare in modo che il tuo ricordo resti vivido in me, anche se devo andare avanti, nonostante la tua perdita. Darei di tutto per poterti rivedere, anche per una sola frazione di secondo, ma gli eventi non si possono riportare indietro.Ti assicuro che mi manchi moltissimo.

Addio, Marco"

 

Quanto gli era costato dire la parola addio? Si rialzò e sfiorò per un attimo la tomba, prima di dargli le spalle e di uscire dal cimitero. Si asciugò velocemente le lacrime che gli avevano rigato il viso, con la manica della divisa, anche se gli occhi erano comunque rossi per il pianto. Camminava a testa bassa, proprio per non dimostrarlo, finchè non rientrò al dormitorio e senza dire nulla, andò direttamente a farsi una doccia, sospirando. Doveva andare avanti, anche se era molto difficile.

 ~°~
Nda: Ecco il mio primissimo esperimento su Shingeki no Kyojin. Non so come sia venuto, ma spero bene. Questa songfic partecipa al "contest Anime e Manga song's" indetto da Bakakitsune e Suzume Yuzuka, sul forum di efp.Partecipa alla "sfida dei 200 prompt" indetta da msp17 sul forum di efp.Partecipa alla "un anno colmo di prompt - challenge" indetta da AoKise92 sul forum di efp.

  
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