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Autore: lightwood_    14/01/2014    2 recensioni
Katniss Everdeen, abile nel tiro con l'arco, bella e agile.
Niall Horan, un semplice panettiere.
Che succederà quando si incontreranno? Riusciranno a vivere un amore semplice nel distretto 12?
Il loro amore è complicato come un'edizione dei famosissimi Hunger Games.
PREMETTO CHE IN QUESTA STORIA USO SOLO I LUOGHI E I PERSONAGGI DI HUNGER GAMES. HO MODIFICATO TANTISSIME COSE E LA TRAMA NON E' COME QUELLA DEL FILM/LIBRO. c:
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                       CHAPTER 1



Era l’alba.
Un debole raggio di sole penetrò dalla finestra di legno della mia camera e illuminava il cuscino spennacchiato. Sollevai le palpebre e mi rizzai sul letto stiracchiandomi. Un altro giorno iniziava al distretto 12, di Capitol City.
Dopo essermi preparata, il sole era ormai sorto e il villaggio iniziava a gremirsi di gente. Mia madre armeggiava ai fornelli e mia sorella, Primrose, dormiva ancora.
Uscii di casa silenziosamente, senza far sentire il rumore della porta. Attraversai il villaggio fino ai margini della foresta. Scavalcai l’albero abbattuto, che giaceva al suolo, all’entrata, e mi inoltrai nella foresta. L’aria del mattino mi entrava nei polmoni e mi godevo l’aria pulita della natura. Raggiunsi un altro albero abbattuto. Mi chinai su una parte del tronco e ne estrassi un arco di legno, che avevo ricavato dallo stesso albero anni prima. Poi, da un cespuglio che troneggiava ai piedi di un abete, trovai le frecce. Ogni mattina scappavo di casa e venivo qua, con l’arco e le frecce che mi ero ricavata da sola, intagliandoli, e mi allenavo a tirare. E modestamente, me la cavavo benissimo. Tirai a tantissimi alberi, e andavo a tracciare con un carboncino trovato in casa il punto in cui avevo centrato, e delle volte mi disegnavo il bersaglio.
Quel giorno mi sentii… osservata. Ma non ci feci caso, poteva essere un cervo.
Con la coda dell’occhio, vidi qualcosa guizzare dall’altra parte della mia postazione. Mi girai di scatto puntando l’arco.
‘Chi va là?’ esclamai con le labbra secche. Nessuna risposta.
Lasciai perdere. Un cervo, sicuro.
Dopo qualche ora, avevo centrato quasi tutti gli alberi del bosco almeno 20 volte. Staccai la freccia da un tronco e mi accasciai per terra, stanca. Giocai con una ciocca di capelli, canticchiando un ritornello. Sentii un tuono rombare nel cielo, e una goccia di pioggia mi cadde sul naso. A poco a poco, iniziò a diluviare come non faceva da tempo. Mi alzai di scatto e iniziai a correre verso l’uscita dalla foresta. Ma man mano che raggiungevo l’uscita, mi infiltravo nella foresta fitta. Ero bagnata da capo a piedi. Quando capii che ormai ero bloccata nella foresta, mi abbandonai su un tronco.
‘Perfetto, iniziamo bene la giornata.’ Pensai amaramente. Sarei rimasta a forza in quella foresta fino alla fine della pioggia, per trovare la strada. Ma il vero problema era che qui quando incominciava a piovere, finiva dopo tipo una settimana. Ero incastrata in un bel guaio. Chi la sentiva a mia madre se per pranzo non tornavo, e scopriva che uscivo la mattina all’alba.
Sentii un fruscio fulmineo. Mi alzai di scatto e vidi una figura iniziare a scappare.
‘Chi sei? Che ci facevi qua?’ gridai con tutta la forza che avevo nei polmoni. Ormai quella figura era scappata lontano, perciò non mi sentiva. Lo inseguii. Correva per tutta la foresta, e a ogni curva mi inoltravo sempre di più nella foresta. Iniziavo a sentire la pioggia ancora più fitta e finalmente raggiunsi la persona. Sbattei le palpebre… e non c’era più mi bloccai un secondo. Sentii un secondo fruscio dietro di me, e mi girai di scatto. Mi ritrovai faccia a faccia con un ragazzo. Era qualche centimetro più alto di me, e ansimava per la corsa. Aveva una maglietta grigia, strappata e sporca di fango, e i capelli biondi tutti in disordine. Mi guardava curioso dritto negli occhi. Aveva due iridi color oceano. Mi bloccai alla vista del suo sguardo. Era come se i suoi occhi mi avessero ipnotizzata. Erano… bellissimi. Ma che dico, perfetti. E lui non era niente male.
‘Scusa se ti ho seguito.’ La sua voce era come quella di un angelo sceso in terra. Non riuscivo a rispondere, fissavo i suoi occhi meravigliata.
‘Mi senti…??’ avvampai imbarazzata.
‘S-si… scusa. Fa nulla, dai. Perché mi seguivi?’ giocai nervosamente con una ciocca di capelli. Si bloccò di colpo.
‘Ehm… io…. Devo andare. A presto Katniss.’ Mormorò. Si girò e si mise a correre.
Sapeva il mio nome. Mi seguiva. Che altro nascondeva? Ci misi un po’ a realizzare che stava uscendo dalla foresta. Sapeva come uscire. Senza pensarci due volte mi misi a correre, seguendo le tracce che aveva lasciato nel fango.
Rimasi per una settimana con quelle domande in mente. Chi era?
CONTINUA…


SPAZIO AUTRICE:
Hey! Questa è la mia prima fanfiction, prima solo su efp;) spero vi inizi a interessare, se si potete benissimo lasciare una recensione e seguirmi.
Non sto ricopiando la trama di Hunger Games, ho modificato quasi tutto. Come potete vedere, già nel primo capitolo Katniss e Niall si incontrano. E ne vedremo delle belle!:3
A presto!<3
-Lorenza xx-
  
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