«John, ti dovrei dire una cosa.»
Stupido. Il palazzo mentale mi chiama, nebbia, voglio piangere, Barbarossa si struscia sulla gamba, se vado posso fare finta che questo non sia vero, niente addio a John, niente via per sempre, se chiudo gli occhi posso ancora non avere niente da dire, niente da provare.
Voglio chiudermi nella mia reggia, ma non posso senza il principe che bussa alla mia fiaba.
«Non ci rivedremo pił, tanto vale che lo dica.»
Le mura tremano, chiudi gli occhi Sherlock. Dormi, e le storie, e il vento, e deduci, ma non parlare.
«John, ti amo.»
Vetri rotti, scale si accartocciano, grida, cassetti.
«Cosa?»
Occhi chiusi, il vento, il vento.
Salvami John
«Hai sentito.»