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Autore: Flynn    01/06/2008    4 recensioni
« Gli aveva dato appuntamento nel posto dove si erano conosciuti, quel conoscersi che porta le vite a scontrarsi in un intreccio indivisibile. Quando Lui arrivò Lei era già lì ad aspettarlo; guardava l’orizzonte, dove il sole stava sparendo dietro gli alberi lasciando dietro di sé dell’arancione e del rosso, ma il cielo intorno stava già diventando scuro. »
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli aveva dato appuntamento nel posto dove si erano conosciuti, quel conoscersi che porta le vite a scontrarsi in un intreccio indivisibile. Quando Lui arrivò Lei era già lì ad aspettarlo; guardava l’orizzonte, dove il sole stava lentamente sparendo dietro gli alberi, lasciando dietro di sé un chiarore arancione e rosso, mentre il cielo intorno stava già diventando scuro.
< Strano come sia tutto così simile..> Disse Lei senza finire la frase, ma Lui capì.
< Così simile alla prima volta?> Scosse la testa mettendosi di fianco a Lei < Sei stata tu. Tu mi hai dato appuntamento qui, a quest’ora.. Lo progettavi da un pezzo, vero?> Non la guardò, limitandosi a regalare un’occhiata malinconica al cielo.
< Può darsi.> Rispose Lei con un sorrisetto enigmatico, lanciandogli un’occhiatina.
Era ancora bello come la prima volta che si era veramente accorta di lui, se non, forse, ancora più bello ed intrigante. A vederlo era molto maturato, diverso, sia fisicamente che caratterialmente e lei se ne attribuiva almeno parte del merito. Era cambiato nell’animo. Si voltò completamente verso di lui per poterlo osservare meglio. Indossava un completo da Babbano che sembrava piuttosto comodo: un paio di jeans e t-shirt. I capelli semilunghi erano scompigliati come se ci avesse appena passato una mano, lo sguardo serio ed assorto. Notò che da una tasca dei pantaloni spuntava la sua bacchetta.
< Lo sai che potrebbe accendersi da sola e bruciacchiarti il tuo bel didietro?> Disse Lei con aria di sfida. Lui si riscosse da ciò che stava osservando e dovette seguire il suo sguardo per capire di cosa stesse parlando.
< Sbaglio o questo te lo dissi io?>
< Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda, tua madre non te l’ha mai insegnato, Weasley?> Disse lei per replicare, inarcando le sopracciglia curatissime. Lui invece di rispondere scosse il capo, facendo smuovere appena la sua capigliatura rossa e rivelando un inquietante particolare: dove avrebbe dovuto trovarsi l’orecchio sinistro c’era invece una grossa cicatrice. Qualcosa o qualcuno doveva averglielo portato via. Ma lei non si impressionò né diede segno di averci fatto caso: lo stava solo guardando con aria di sfida.
George Weasley annullò totalmente la distanza tra di loro, allungando il braccio intorno alla vita di Lei e tirandola quanto più a sé possibile. Non fu particolarmente gentile quando avvicinò le labbra alle sue e le rubò un bacio, infilando la lingua nella sua bocca non appena gliene diede l’occasione. La ragazza, nel contempo, sembrava assolutamente indifferente alla poca gentilezza che Lui le stava riservando, anzi a sua volta non badò a quell’aspetto mentre ricambiava, quasi rudemente, quel bacio. Rimasero allacciati per diversi istanti e fu Lei la prima ad allontanarsi.
< Perché hai voluto ci incontrassimo qui?> Domandò George.
< Abbiamo tanti ricordi in questo luogo..>
< Lo so.>
Ci fu una lunga pausa, durante la quale nessuno dei due sembrava intenzionato ad aprire la bocca, si limitavano a guardarsi negli occhi, ancora appoggiati l’uno all’altra sebbene non si tenessero più abbracciati. Per potersi fissare in quella posizione lui doveva tenere il capo leggermente reclinato verso il basso, lei verso l’alto. Difficile dire a cosa stessero pensando, erano entrambi seri e consci che qualcosa stava per accadere.
< Ti Amo.> Disse George d’un tratto, come se non riuscisse a trattenere più quelle due parole così cariche di significato. Lei non sembrò farci neppure caso, esternò invece i suoi pensieri.
< Tutto ci è sempre stato avverso: i nostri genitori, gli amici.. Le nostre ideologie.>
< Persino noi stessi.> Puntualizzò George, senza cambiare espressione.
< Non riuscivo a stare con te, mi hanno sempre insegnato a.. disprezzare quelli come.. voi Weasley.>
< Quelli come noi..> Il rosso scosse il capo < Abbiamo imparato che non esistono distinzioni.>
< Forse.> Concesse lei, senza troppa enfasi. < Ti ho dato tutto di me, anche quello che credevo di non possedere, George. Hai conosciuto la vera me, la persona che si cela dietro la maschera di strafottenza, la persona insicura e credulona.>
< Dove vuoi arrivare?> Chiese lui, ascoltando le tue parole, ma lei continuò imperterrita, come se non l’avesse nemmeno sentito.
< Abbiamo passato momenti splendidi insieme.. Ho riso, anzi.. Mi hai fatto ridere tu, per la prima volta.> Si concesse un piccolo sorriso nel guardarlo, sorriso che George non ricambiò. < Ma ci siamo odiati, tanto odiati. Abbiamo sparlato l’uno dell’altra perché era questo che volevano da noi. Le prime volte che ti ho visto, i primi anni, non riuscivo a distinguerti da Fred e non me ne importava..> Nel sentire il nome del gemello perduto George assottigliò appena lo sguardo ma non diede altro segno di vita. Si limitava a fissare la ragazza che aveva di fronte, quella che avrebbe voluto baciare un’altra volta. Era splendida nella sua fierezza arrogante che, nonostante tutto, non aveva perso. Da quando si erano conosciuti Lei non era cambiata di molto fisicamente, si era solo fatta crescere i capelli corvini, che portava lisci più che mai intorno a quel volto pallido. Ricordò improvvisamente che Fred una volta, prima di morire, prima che George potesse conoscere la vera Lei, gli aveva fatto notare che quelli della “sua razza” avevano tutti una pelle bianca come un cadavere, e non aveva tutti i torti. Sorrise quando quel pensiero gli si affacciò alla mente e Lei si interruppe, come aspettandosi che Lui dicesse qualcosa. Siccome George rimase immobile, la ragazza sospirò, guardandolo in silenzio per diversi attimi, con un’espressione quasi malinconica.
Si alzò in punta di piedi per raggiungere la sua bocca; fu Lei questa volta a dargli un bacio su quelle labbra perfette che ogni volta avrebbe voluto mordicchiare e torturare di piacere. Fu un bacio duro, senza alcuna passione e non appena lui tentò di approfondire il gesto lei si ritirò, facendo un passo indietro.
Se possibile lo guardò con ancora più fierezza di quanto ne avesse prima e rimase in silenzio, assoluto silenzio. Fu così che George seppe quello che stava per accadere, quello che avrebbe sentito qualche istante dopo. Difficile dire come lo seppe, ma dentro di sé sentiva che non era nel torto.
< Sono stata cresciuta con determinate regole che sono sempre stata obbligata a rispettare.> Cominciò in tono duro. < Mi hanno insegnato che l’apparenza è ciò che conta. Sono stata abituata a disprezzare quelli come te. Sono una Serpeverde.> Sottolineò l’ultima parola con una nota di orgoglio nella voce. < Ed è ora che io torni tale.. Può darsi che ti abbia amato, ma ora devo dimenticarti.> Disse Pansy Parkinson distogliendo per l’ultima volta lo sguardo dagli occhi del suo amante. Senza aspettare una risposta, che comunque non venne, la Serpeverde si allontanò da lui, incamminandosi sull’erba. Dopo qualche istante, quando George si girò per fissare il punto in cui si era allontanata, Pansy era già sparita.











Anche questa volta mi prendo il mio Spazio d'Autrice, questa volta in fondo, per non rovinare la lettura.
Principalmente volevo dire due cose.. Innanzitutto c'è stata un'incomprensione sull'orecchio perso da George. A me, e non solo a me, sembra il sinistro (cosa confermata anche da alcune ricerche su internet) ma non tutti sono della mia idea. La seconda cosa invece è più importante: questa FanFiction è stata fatta per il contest organizzato da Weasleygirl ed il suo Staff. La citazione da me scelta è: "Può darsi che ti abbia amato, ma ora devo dimenticarti." (Gilmore Girls)



Per votare al contest: Sondaggio Quotation Fest

Edit: Ho modificato leggermente la storia, solo limandola in alcuni punti. Un ringraziamento specialissimo a Weasleygirl che mi ha fatto da Beatreader.

  
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