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Autore: EvrenAll    14/01/2014    1 recensioni
-Grazie, ancora una volta. Non smetterò mai di ripeterlo- dissi contro la sua maglietta e tremai quando lui rise accarezzando con una mano la mia schiena -Lo sai, il bello di questa cosa, del fare musica intendo, è che si da una parte di se stessi ma allo stesso tempo si riceve molto, molto di più-
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Semplice incontro di Ville con una fan.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Corrispondenze


Si fermò, rapito per un attimo dalla musica che usciva dalle casse del mio stereo. L'avevo lasciato acceso prima di uscire di casa.

-Secondo me hai la voce giusta per cantarlo- commentai scherzosa.

Si piegò per prendere la custodia dell'album e vidi, mentre si rialzava, un ghigno quasi nascosto dai suoi capelli neri. Spostò lo sguardo da me alla copertina e poi di nuovo a me, volutamente perplesso.

-Ascolti questo tipo di musica?-

-Direi di sì- Ridacchiai.

-La discografia degli HIM l'ho tutta- dissi, indicandogli una parte della libreria in cui svettavano l'heartagram ed un poster del cantante.

Mi afferrò per le spalle, costringendomi a guardare nei suoi stupendi occhi verdi. Passò una mano sulla guancia e prese una ciocca dei miei capelli tra le dita senza interrompere il contatto. Rabbrividii.

Lui alzò le sopracciglia, piegando piano gli angoli della sua bocca verso l'alto per poi lasciarsi ad una risata liberatoria. -Non trovi che tutto ciò sia estremamente ironico, piccola?-

Sussurrò con la voce ancora più roca del solito.

-Il fatto che tu mi abbia incontrata mentre facevo commissioni non escludeva il fatto che fossi una vostra fan- gli feci notare. E inoltre tu lo sapevi già prima di parlarmi. Nel frattempo lui si era seduto sul mio letto ed aveva iniziato a fissarmi con una strana luce negli occhi. Chissà che avrebbe tirato fuori ora.

Mi guardò sornione -Allora che canzone mi fai sentire?- chiese facendo un cenno verso lo strumento appoggiato al muro.

Strabuzzai gli occhi. -Fino a prova contraria sei tu il cantante, qui-

Alzò la mano agitandola in un segno negativo e poi portando le dita vicino alle labbra.

-Non attacca con me, ora io voglio sentire te-

-Sembra quasi un ordine- gli feci notare.

-Lo è- confermò, affilando lo sguardo.

Sbuffai, presi la chitarra e mi sedetti dalla parte opposta rispetto a lui. -Offesa?-

Lo ignorai e provai un'ultima volta a sfidarlo. -E se non lo facessi?-

-Sei già in debito con me, vuoi peggiorare la tua situazione?-

Si ricordava del concerto? O aveva ancora memoria della lettera? Che l'avesse veramente letta? Vide che una marea di domande si stava facendo strada nella mia mente e sorrise, continuando -Vorresti veramente privarmi di un tale onore e piacere?-

Quell'uomo mi avrebbe fatta morire.

Spensi lo stereo.

Sbuffai di nuovo appoggiando la mano sul manico. Lui sorrise, consapevole della vittoria ottenuta.


The kiss sweetest
And touch so warm
The smile kindest
In this world so cold and strong

So close to the flame
Burning brightly
It won't fade away
And leave us lonely

The arms safest
And words all good
The faith deepest
In this world so cold and cruel

So close to the flame
Burning brightly
It won't fade away
And leave us lonely

 

Ora ero del tutto scoperta.

Tremavo.

Strinsi convulsamente la chitarra, quasi sull'orlo di una crisi.

Poi la riportai al suo posto, senza guardarlo, in silenzio.

Mi decisi ad alzare lo sguardo su di lui quando la mancanza di suoni si fece troppo opprimente.

-Soddisfatto?- chiesi, ferma davanti alla libreria.

Non rispose e continuò a fissarmi, come imbambolato. Mi avvicinai e gli sfiorai una spalla chiamandolo. -Ville?- Si riscosse e mi afferrò un polso, tirandomi verso il letto.

-Sei fantastica. Come hai potuto scrivere cose così false su di te in quella lettera, Annie-

Al vedere la mia faccia che si faceva di un colore rosso sempre più acceso sorrise.

-Io ricordo le mie fan, sappilo. Soprattutto quelle che mi scrivono allegando una foto in modo che “mi riconoscerai quando sarò in prima fila nei tuoi prossimi concerti”- riportò la frase facendo il segno delle virgolette con le dita.

-E effettivamente ti ho riconosciuta quest'estate, ti ho lanciato un sorriso e appena sceso dal palco in mezzo alla folla di fan ti ho abbracciata perchè, a differenza di altre, qualcosa mi diceva che avresti apprezzato di più un mio abbraccio rispetto ad una firma-

-Non avrei rifiutato neanche quella in realtà...- sussurrai.

-Però ho ragione- constatò. Io annuii piano.

-Quando ti ho vista lì oggi mi sei tornata in mente, e, ricordando, ho deciso di parlarti. Non mi hai deluso. Non sei una delusione né un fallimento-

-La ricordi proprio bene, la lettera-

-Purtroppo per te tendo ad avere una buona memoria se m'impegno- ammiccò.

-Non ti abbattere, non ti sottovalutare. L'amore di cui canto, di cui cantiamo, l'amore su cui si sono scritti migliaia di libri, frasi... esiste. C'è per tutti, anche se a volte sembra un gioco crudele-

Si alzò tirando in piedi anche me.

-Ogni persona ha valore e da quel poco che ho potuto vedere tu sei assolutamente preziosa-

Spalancò le braccia. Un chiaro invito, come pochi mesi prima.

I suoi capelli scuri e lunghi, coperti da quel berrettino che gli avevo sempre visto indossare nelle foto su internet e che aveva rifiutato di togliere; i suoi occhi verdi e luminosi, cerchiati da un filo di matita nera, anche loro aperti, che riuscivano a comunicare fiducia e passione; la pelle pallida che creava un enorme contrasto con l'abbigliamento scuro.

Senza neanche pensarci mi strinsi a lui, sentendo di nuovo vicino a me l'odore di sigarette.

-Grazie, ancora una volta. Non smetterò mai di ripeterlo- dissi contro la sua maglietta e tremai quando lui rise accarezzando con una mano la mia schiena -Lo sai, il bello di questa cosa, del fare musica intendo, è che si da una parte di se stessi ma allo stesso tempo si riceve molto, molto di più-

Dopo quelli che sembrarono anni, tutti condensati in realtà in pochi minuti trascorsi in silenzio, sciogliemmo l'abbraccio e tornammo in entrata. Gli avevo già rubato troppo tempo.

-Temo di dover andare-

-Capisco- dissi, giocando con l'elastico per capelli sul mio polso.

-Conto di vederti di nuovo-

-Come se capitasse tutti i giorni di incontrare Ville Valo mentre si compra le sigarette in un'edicola-

-Dettagli- commentò facendo un cenno con la mano.

-Però il fatto che anch'io sia finlandese e abiti dall'altra parte della città può aiutare- aggiunse sorridendo. Io lo guardai perplessa.

-Come puoi essere una fan se non sai dove abito?!-

-Sono una fan, non una stalker!- sbottai specificando.

-Per fortuna, altrimenti avresti potuto spaventarmi sul serio-

Scossi la testa, trattenendomi dal dargli dell'idiota, mentre iniziava ad incamminarsi lungo il vialetto della casa.

-Scrivimi ancora- Una richiesta fatta di spalle.

Era ormai prossimo al cancello, ed io, rimasta appoggiata alla porta, ero già troppo lontana.

-Tu rispondimi allora- dissi.

-Potrebbe essere un'idea interessante-

Chiuse il cancello, appoggiandoci le braccia per un attimo. Era impressione di tutti e due che avremo potuto continuare a parlare per ore ed ore.

Sorrisi, mentre rimanevamo ancora fermi insieme, legati solo dallo sguardo.

-Ti aspetterò. Grazie- concluse, portando la mano sinistra alla testa, in una buffa imitazione di un saluto militare, o forse del gesto dei vecchi gentiluomini di togliere il cappello.

Sentii il cuore riempirsi mentre vedevo il luccichio dei suoi occhi ed un sorriso complice accompagnare quel segno. Poi si girò e camminando piano sparì lungo la via, confondendosi con altri, ritornando alla sua vita.

Probabilmente non avremo mai più parlato, non ci saremo mai più incontrati da soli né lui avrebbe mai risposto alle lettere che sicuramente gli avrei inviato.

Come una flebile luce di candela, si formava però intanto dentro di me la speranza di qualcosa: un debole legame che andava crescendo. Un legame che in verità c'era sempre stato, fin dalla prima volta in cui avevo ascoltato una sua canzone qualche anno prima; che si era creato con le prime parole che avevo sentito pronunciare dalla sua voce: Love is the funeral of hearts.

Mi auguravo solo che nessun vento la spegnesse.








Ecco, semplicemente io dovevo scivere qualcosa sugli HIM. E l'altra sera è venuto fuori questo.
Spero vi piaccia.
MoodySol
  
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