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Autore: Bumbix    15/01/2014    1 recensioni
Lo stesso colore dei capelli di quella persona.
Ecco cosa hai pensato mentre fitte di dolore si espandevano ad ondate dal tuo ventre.
Nero... Un colore cupo, che quasi ti offusca la vista. Quei corti capelli hanno lo stesso colore delle piume che si librano davanti a te.
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Questa storia, tratta dall'omonima Light Novel, ripercorre la trama originale con un unico cambiamento sostanziale. Issei non esiste, non è mai esistito, e al posto suo il detentore del Boosted Gear è un ragazzo appena trasferitosi dagli U.S.A. Oltre a questo il ragazzo non è umano qualunque, ma qualcosa di unico nel suo genere. Non la solita Fanfiction.
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Cap5
Highway To Hell - A DxD Adventure


Disclaimer – E siamo arrivati alla fine del primo volume. Con questo capitolo si conclude la parte relativa alla rinascita di Kyosuke e all'arrivo di Asia. Per chi ha letto la novel, sicuramente ci saranno molte differenze rispetto all'originale, e spero che tutte siano gradite. Giusto per essere chiari, non posseggo il mondo di DxD, non posseggo nessuno dei suoi personaggi, ad eccezione di quelli creati da me. Detto questo vi lascio alla storia e ci si becca nelle N.D.A.
N.B. Il capitolo contiene spoiler riguardo la trama originale. Lettore avvisato, mezzo salvato.
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After Life:
I

Quante volte ti è già successo? Perdere i sensi e risvegliarti in camera tua. Ormai è un rituale che si ripete almeno una volta al mese e quasi ci hai fatto l'abitudine. Sbatti piano le palpebre, mettendo la stanza a fuoco. Ti guardi intorno, premurandoti di controllare se anche questa volta c'è qualche bella ragazza a prendersi cura di te. Nessuno ti stringe al suo corpo nudo, non questa volta, ma una sorpresa decisamente migliore porta il sorriso sul tuo volto.
Asia è seduta su una sedia, con il corpo chino sul letto, e ti tiene la mano. Sta dormendo beatamente. Con dolcezza la stringi un po' di più, sentendola forte e calda. È viva. Sei riuscito a riportarla indietro con le tue sole forze e nulla ti rende più felice che avercela fatta. Almeno questa volta.
Sospirando dal sollievo crolli nuovamente tra le lenzuola. Passi il tempo a guardarla dormire, beandoti di quel contatto che vi unisce e del vedere la schiena alzarsi al ritmo del suo respiro. Dopo qualche tempo la porta d'ingresso si schiude, e un'esitate Kaichou si fa avanti. Per un attimo lancia uno sguardo triste verso di te, prima di strabuzzare gli occhi. Boccheggia arretrando lentamente. Grosse lacrime minacciano di cadere dai suoi occhi, e tu vai per alzarti, allarmato dalla sua reazione.
"Kyo!"
Corre verso di te, stringendoti in un abbraccio spacca-ossa. Una volta li inizia a singhiozzare sul tuo petto mentre la stretta sulla tua mano si intensifica. Sposti lo sguardo, ora anche Asia si è svegliata, e come la Kaichou ti fissa con gli occhi colmi di lacrime. Anche lei si fionda su di te, e tu ti trovi a stringere due ragazze piangenti. Sei allibito, non sai cosa stia succedendo, né perché. Dando loro qualche pacca, cerchi di farle riprendere, quando la porta si schiude ancora.
"Kaichou, mi era sembrato di sentire...."
Tsubaki, la vice-presidente, entra nella stanza, trovandosi davanti alla scena. Tu la guardi e lei sussulta non appena alzi una mano in segno di saluto.
"Ehi, Shinra-san... mi sai spiegare cosa gli sta succedendo?"
La vice-presidente ti fissa, sembra non credere ai suoi occhi. Per un momento temi che anche lei scoppi a piangere e ti si getti tra le braccia, ma la ragazza si limita ad asciugarsi gli occhi con un fazzoletto ricamato, sorridendo radiosa.
"Sono felici, Kyo-kun. Felici per il miracolo a cui hanno assistito. Quello che hai fatto in quella chiesa... è stato inaudito. Nessuno l'aveva tentato, nessuno l'aveva mai nemmeno ipotizzato, ma tu l'hai fatto, e nel farlo hai pagato un prezzo incredibilmente alto."
La fissi confuso, stringendo più forte le due ragazze.
"Un prezzo? Di cosa stai parlando, io mi sento normale."
Il sorriso della ragazza diminuisce leggermente, mentre ti si avvicina. Ti poggia una mano sulla spalla, iniziando poi a carezzare Asia. Il suo è un gesto dolce, che però ti inquieta. Cos'è successo mentre eri privo di sensi? Non puo' essere nulla di irreparabile se sei ancora qui, no?
"Kyo-kun, hai dormito per due mesi, e nessuno sapeva dire se ti saresti mai risvegliato."
Ti parla seriamente, fissandoti con una strana espressione. È tesa, e cerca di apparire dura, ma è inconfondibile la nota di sollievo e di ammirazione, che traspira ad ogni suo sorriso.
"La presidentessa e Asia, ti sono rimaste vicino ogni giorno. Asia ha passato notti intere a vegliare, pregando di poterti riavere. Questo è il motivo per cui ora sono così felici."
Asia alza lo sguardo su di te. Quegli intensi occhi verdi, così pieni di vita, e così rossi per lacrime versate, incontrano i tuoi. Senti il cuore mancare un battito mentre la ragazza avvicina il suo viso al tuo. La presidentessa si irrigidisce tra le tue braccia, ma non fa nulla per fermarla. Tutto lascia supporre che l'ex-suora stia per baciarti, ma lei si limita a poggiare la sua fronte sulla tua.
"...mai più... non farlo mai più... non potrei vivere... sapendo che sei morto per salvare me..."
L'entità del gesto ti crolla addosso. Sei quasi morto, un'altra volta. Hai rischiato di lasciare le persone più importanti per te senza nessuno a difenderle. Porti le braccia intorno alle spalle delle due ragazze, stringendole forte.
"Mi dispiace avervi fatto passare tutto questo. Ma ora sono tornato, e non ho intenzione di andare da nessuna parte, quindi basta piangere. In fondo manco da due mesi, immagino abbiate molte novità da raccontarmi!"
Le due si tirano via, sorridendo tra le lacrime, entrambe sono arrossite alla tua dimostrazione d'affetto. La Kaichou è la prima a riprendersi e per un secondo ti sembra che stia guardando male Asia, che ancora ti stringe la mano. Tuttavia quando parla lo fa con voce serena e tranquilla.
"Grazie, Kyosuke-kun, per le belle parole, e si sono successe molte cose in questi due mesi. Ci sarà un tempo e un modo perché tu le conosca tutte, ma per stasera limitati a riposare. Verremo ancora domani mattina per stare con te."
Con la sua mano piccola e bianca ti accarezza il viso prima di lanciare uno sguardo significativo alle altre. Tutte si congedano, lasciandoti da solo a riflettere.

*

È notte. Sono passate solo poche ore da quando sei stato lasciato a te stesso, e in questo periodo di tempo non hai fatto che annoiarti. Non hai voglia di dormire. Non è mai stata una necessità per te, e adesso che hai passato due mesi a farlo, ti senti fin troppo bene per poterci riuscire. Hai optato per un po' di studio serale e una buona doccia rigenerante, tutte cose che non ti affaticano troppo.
Sei sicuro che se venissi beccato nel tentare un allenamento, anche solo per sciogliere i muscoli intirizziti, verresti costretto a letto per le settimane a venire, ed è una cosa che vuoi assolutamente evitare.
Sfogliando lentamente il tuo libro di testo, cerchi di immaginare quante lezioni e argomenti ti sei lasciato alle spalle. Se sono passati due mesi, dal giorno del salvataggio di Asia, probabilmente si è arrivati a febbraio. Ti sei perso l'intera pausa invernale, e il mucchio di feste che essa porta con se.
Sospiri tristemente, poggiando la testa sul libro. Nella tua mente immagini come uno studente normale avrebbe passato le sue giornate. Di certo non rischiando la sua vita più e più volte, ne passando ore intere nell'incoscienza più totale. Sarebbe uscito con gli amici, avrebbe trovato una ragazza, si sarebbe divertito preoccupandosi eventualmente solo degli esami scolastici.
Così assorto nel tuo biasimo non ti accorgi che qualcuno è entrato in camera tua nel più totale silenzio. Con passo lento ti arriva alle spalle, e quando ormai è dietro di te, ti senti abbracciare. Qualcosa di grosso e morbido di urta la schiena mandando la tua mente in estasi. Alzando lo sguardo incontri gli occhi verdazzurri di Rias, che ti sorride radiosa.
"Allora è vero, Kyosuke-kun, sei finalmente tornato da noi"
Sembra felice,e ti sorride stringendoti più forte a se.
"Gremory-sama, cosa... cosa ci fai tu qui?"
La ragazza mette su un'espressione contrariata quando tu ti rivolgi a lei con un appellativo tanto formale.
"Non chiamarmi in quel modo, del resto sono venuto qui da te, nel cuore della notte. Non è una chiara dichiarazione d'intenti, nel mondo umano, quando una ragazza osa tanto? Dovresti essere più informale Kyo-kun. Chiamami Rias."
La senti premere i suoi seni contro di te, e voltando il capo capisci che è nuda. La sua vestaglia giace a terra, vicino ai suoi piedi. Sangue inizia a scorrerti giù dal naso, e per un attimo pensi di avere una ricaduta. Prendendo un profondo respiro poggi le tue mani sulle sue, cercando di sciogliere il suo abbraccio.
"Grem... Rias-sama, non penso che dovresti essere qui. Se qualcuno entrasse ora sarebbe difficile da spiegare. E non mi hai ancora risposto sul come mai sei qui, e non intendo qui in camera mia, ma qui in casa del gruppo Sitri."
Lei sospira allontanandosi da te. Con sguardo avvilito raccoglie la vestaglia, tornando ad indossarla. È ancora molto, molto sensuale, ma quanto meno non è nuda.
"Immagino che dovrei aspettare domani mattina per dirti delle novità, ma credo che non abbia più senso ormai. Devi sapere che qualche giorno dopo il nostro ritorno dalla missione di salvataggio, io e l'intero gruppo Gremory, abbiamo lasciato il vecchio edificio scolastico e ci siamo trasferiti qui. L'idea è stata mia, volevo stare più vicino a Sona ora che era così sola e vulnerabile. "
Inizia a parlare arricciando una ciocca di capelli rossa con le dita. Il suo sguardo è perso in lontananza, sembra stia revocando alcuni ricordi poco piacevoli.
"Tu non puoi capirlo, ma il tuo gesto avventato l'ha molto scossa. Quella ragazza è sempre stata fredda e distaccata, ha cercato di reprimere le sue emozioni dietro una maschera di perfezione e perbenismo per soddisfare il nome della sua casa. Questo fino a che tu non sei entrato nella sua vita. Per una persona chiusa come lei, è difficile aprirsi e mostrarsi per come è realmente, ma davanti a te, che sei sempre così impetuoso e ti lasci trasportare dalle emozioni, è rimasta spiazzata. Come un tornado sei arrivato nella sua vita, hai cambiato il suo modo di pensare e le hai fatto provare emozioni che non pensava di poter conoscere. E poi sei sparito. Penso che l'averti visto crollare al suolo, più morto che vivo, sia stato il momento peggiore della sua vita. Se Asia non fosse rinvenuta subito, e non avesse usato il Twilight Healing su di te, ti avremmo perso per sempre..."
Ora scuote il capo, cercando di ricacciare indietro alcune lacrime. Sembra che verso la fine del discorso abbia equivocato e detto sentimenti che è stata lei a provare. È possibile che non solo Asia e Sona, ma pure Rias, sia rimasta scioccata dalla tua quasi morte?
"Forse è ora che me ne vada. Ti ho detto abbastanza per questa sera, e non vorrei che la mia compagnia fosse un peso per te..."
Tristemente si alza, avviandosi lentamente verso la porta. Istintivo allunghi una mano, afferrandola per una manica.
"Bhe... ecco... io ho.. ho appena scoperto di aver perso due mesi di lezione. So che tu, Rias-sama, hai sempre avuto ottimi voti. Non e che potresti aiutarmi a studiare per un po'? Cioè, tanto io non dormirei comunque, e se per te è lo stesso mi piacerebbe che tu mi aiutassi."
Sei imbarazzato, la verità è che non ce la fai a lasciarla andare via così, hai un cuore fin troppo tenero, qualsiasi ragazza potrebbe farlo sciogliere, e vederla uscire dalla tua stanza con quell'espressione depressa... beh, è stato semplicemente troppo difficile.
Lei ti fissa sbalordita, prima che il suo viso si apra in un bellissimo sorriso. Ti si avvicina chinandosi sul libro che ancora stringe a te.
"Ti posso aiutare per tutto il tempo che vuoi Kyo-kun. Grazie per avermelo chiesto"
Prendendo posto al tuo fianco inizia a spiegare, e così passi il tuo tempo al fianco di una bellissima ragazza, a malapena vestita. È strano che tu abbia difficoltà a concentrarti?

*

È mattina. Alla fine non ce l'hai fatta più, e durante una delle spiegazioni della tua senpai, sei crollato dal sonno. Non pensavi che avrebbe preso la faccenda dello spiegarti argomenti scolastici così sul serio, ma vista la dedizione con cui ti parlava e mostrava vari esercizi, non te la sei sentita di cacciarla anche quando ormai eri arrivato al limite.
Sbadigliando, cerchi di reprimere quell'inusuale senso di stanchezza, che ancora aleggia sul tuo corpo. Con attenzione ti alzi, riprendendo le tue abitudine quotidiane. Per prima cosa provi scrollare le ali, facendo attenzione a che nessuna piuma cada in terra, ed è solo in questo momento che ti rendi conto che queste non sono sulla tua schiena come al solito.
"Strano... sono sempre state qui quando mi svegliavo..."
Lentamente ti sfiori le scapole, avvertendo la mancanza di qualcosa di familiare. Preso dal panico concentri la tua energia per far riaffiorare le tue vecchie amiche. Qualcosa di scuro e lucido ti compare tra le spalle, ma non sono le tue bellissime ali d'angelo, bensì nere e lucide ali da pipistrello. Sgrani gli occhi a questa novità imprevista. Sapevi che i demoni hanno ali del genere, hai addirittura visto i tuoi compagni evocarle a comando, ma anche dopo la tua rinascita in te non si erano mai manifestate.
Leggermente preoccupato ritrai le ali nella schiena, provando una seconda volta. Ancora ali da pipistrello. Facendole scomparire di nuovo, ti avvi verso il bagno accantonando momentaneamente il problema. Porrai domande su quanto ti è capitato in seguito, quando avrai modo di rivedere la Kaichou ed il resto del consiglio.
Una volta completate le tue abluzioni, indossi la tua veste da studente. Non sai bene che giorno sia, ma se possibile vorresti tornare a scuola per non rimanere ulteriormente indietro. Quando finisci di prepararti, e ritieni il tuo aspetto nello specchio non troppo orrendo, lasci la tua stanza avviandoti verso il salone. Hai controllato l'ora, sono le 08:00 del mattino. Non troppo presto rispetto ai tuoi soliti orari, ma speri che per una volta i tuoi compagni chiudano un occhio.
Una volta arrivato davanti alla lucida porta nera, fai il tuo ingresso reprimendo un altro sbadiglio. Sei ancora stanco sebbene tu abbia dormito almeno sei ore. Un'altra cosa da aggiungere alla tua lista di stranezze. Appena messo piede nella stanza, senti un forte vociare interrompersi immediatamente. Sul tavolo imbandito, a cui siedono tutti i membri dei due gruppi, è piombato il silenzio più totale. Tutti ti fissano con uno strano senso di soggezione, e nei loro sguardi leggi sollievo e... preoccupazione? Interrogativo guardi a capotavola, dove Rias e Sona si dividono il posto. Entrambe ti sorridono e Sona si alza per venirti incontro. Appena lei sposta la sedia, Asia, che è seduta alla sua destra, la imita. Le due si scambiano un sguardo di sfida, prima di avvicinarsi a te.
"Kyosuke-kun, ti sei svegliato. Stavamo giusto per venire in camera tua a chiamarti. Siamo felici di riaverti con noi, e come vedi questo è il primo cambiamento al quale dovrai abituarti. Il gruppo Gremory ha deciso di prendere in affitto le camere libere del condominio, così anche loro adesso vivranno con noi. Spero possiate andare d'accordo."
È la Kaichou a parlarti, e lo fa mentre con dolcezza ti passa la mano intorno al braccio. Asia per non essere da meno fa la stessa cosa, ma dall'altro lato. La scena causa lo sguardo divertito di molti, compresa Rias, che si alza dal suo posto raggiungendovi.
"Oh, Sona-chan, non c'era bisogno che gli spiegassi nulla. L'ho già informato io stanotte. Sai com'è, siamo rimasti insieme fino a tardi, e tra una cosa e l'altra ci è capitato pure di parlare un po'. Quando non eravamo troppo stanchi per farlo, è ovvio."
Subito l'aria si congela. Avverti un forte intento omicida provenire dalla tua senpai mentre Asia, incredibilmente, continua a sorridere. Eppure un sorriso strano, troppo forzato.
"Kyo-kun...."
La Koichou inizia a tremare, e già temi la rappresaglia, che in genere scatenerebbe contro di te. Eppure, nonostante tutto, è Asia quella che ti preoccupa di più.
"Deve essere... Rias-sama è molto bella. Forse io ho frainteso... io voglio stare con Kyo-kun per sempre... ma Sona-sama e Rias-sama... non posso competere con due ragazze così...."
Continua a borbottare frasi sconnesse alzando infine gli occhi al cielo.
"Oh, io non riesco a pensare ad altro. Ti prego Dio, perdona il mio cuore peccatore!"
L'effetto è istantaneo, un piccolo gemito di dolore si diffonde nella sala. Ad essere esclusi da tale fenomeno siete solo tu ed Asia, che vi guardate intorno confusi. Sona si stacca dal tuo braccio muovendo qualche passo in avanti.
"Asia-chan, te l'ho già detto. Non devi pregare Dio in una stanza piena di demoni. So che non lo fai apposta, ma almeno evita quando ci siamo noi intorno."
Il suo tono è più duro di quanto sarebbe normalmente, forse per colpa di Rias che ora ha preso il suo posto al tuo fianco. Tuttavia sei confuso, la situazione non ti torna, e per una volta decidi di dare fiato ai tuoi dubbi senza tergiversare.
"Quindi un demone prova dolore quando sente nominare Dio?"
Sona ti fissa confusa.
"Beh, certo, non si è mai sentito di un demone che lo pregasse, ed è stata imposta qualche restrizione proprio per evitarlo. Inutile dire che con voi due queste restrizioni non funzionano. Tu, Kyo, ne sei immune per via delle tue origini. Sarebbe assurdo per il figlio di un serafino non invocare mai Dio..."
"Ma io non l'ho mai fatto!"
"...Ciò non toglie che volendo potresti farlo. Per Asia invece il discorso è diverso. Venite a sedervi e fate colazione. Questa è una delle cose che ti spiegherò poi con calma. Ho invitato pure una persona particolarmente interessata a quello che è successo in quella chiesa. Lei saprà rispondere a tutti i vostri dubbi..."
Finisce di parlare, allungando poi le mani verso le orecchie di Asia e di Rias. Con forza inizia a tirare fino a che entrambe non ti lasciano ed iniziano a seguirla docilmente. Imitandole ti ritrovi seduto al tavolo, in un posto che sembra essere stato liberato apposta per te. Alla tua destra hai Asia, e alla tua sinistra Sona. Entrambe passano la colazione a lanciarti sguardi carichi di aspettative, e quando ormai avete finito Sona riprende a parlare. Il suo sguardo è di nuovo tagliente, sebbene stia sorridendo.
"Ah, e tra parentesi è stata istituita una nuova regola per il quieto vivere. Visto che adesso in casa nostra si trova più gente di quanto siamo abituati a sopportarne, e loro fanno parte di un gruppo diverso dal nostro, ho deciso che da oggi fraternizzare con il nemico è diventato punibile. Severamente punibile. Sorvolerò su quello che tu e...."
Uno sguardo significativo viene rivolgo a Rias, che però rimane solare e iperattiva come al solito.
"...lei... avete fatto stanotte. Ma se dovessi beccarvi un'altra volte sappi che non sarò tanto gentile. Mille sculacciate direi che sarebbero il minimo che dovresti scontare."
Sembra soddisfatta. Forse ha passato tutto il tempo della colazione a pensarci, e alla fine se ne è uscita con questa novità. Tu ti guardi intorno, ma davanti all'espressione di sollievo di Asia, e quella stranamente eccitata di Rias, non puoi che capitolare.
Nessuno sano di mente è seduto a questo tavolo.

*

Un'ora più tardi sei ancora nel salone, seduto su uno dei comodi divani che costeggiano il focolare perennemente acceso. Tu e Asia siete stati invitati ad aspettare qui mentre il resto del gruppo si da fare per le pulizie. L'intera condominio viene tirato a lucido, e ovunque vengono poggiati fiori freschi e orpelli colorati. Vasi pregiati vengono tirati fuori da stanze che non sapevi nemmeno esistessero, e in breve tutto sembra più aristocratico e pittoresco. A quanto hai capito l'ospite che verrà a trovarvi è un pezzo grosso dell'inferno, qualcuno di molto in alto, che ha chiesto espressamente di vedere sia te che l'ex-suora.
Durante questo lasso di tempo, in cui tu e Asia siete rimasti soli, avete avuto modo finalmente di parlare. Lei ti ha raccontato della sua nuova vita: di come ha iniziato a frequentare la Kuou Academy, di come abbia chiesto espressamente di vivere nella camera vicino alla tua, e di come sia arrivata a scegliere di frequentare la tua stessa classe. All'inizio era timorosa e non voleva separarsi dal tuo capezzale, ma pochi ragionevoli argomenti della Koichou sono bastati a smuoverla.
"E poi ora sono un demone, ma non un vero demone, diciamo che sono un po' un demone e un po' un angelo, proprio come te Kyosuke-kun!"
Tu ridi davanti a questa affermazione. Era proprio questo quello a cui miravi. Una via di mezzo tra i due stadi che permettesse alla ragazza di scegliere da che parte stare. Nessun obbligo come è successo a te. Le hai donato la libertà.
"Bhe sono contento che tutto sia andato bene. Io ci ho sperato davvero tanto e alla fine sei tornata. Così ora possiamo stare sempre insieme e posso insegnarti tante cose. Immagino che ora tu non abbia più problemi con la lingua, dovrei essere riuscito ad impiantare nel tuo alfiere il -Language-, ma se vuoi posso insegnarti a scrivere i, kanji, oppure a cucinare. Sono tutte promesse che ti feci quella sera, e voglio rispettarle parola per parola"
Tu le sorridi, e lei avvampa. Deliziata, inizia a giocare con un ciocca dei suoi capelli biondi, lanciandoti di tanto in tanto uno sguardo contento.
"Sa-sarei davvero felice di passare del tempo con te, Kyosuke-kun"
"Lo stesso vale per me. Del resto ora hai una parte della mia grazia che ti scorre nelle vene. Si potrebbe quasi dire che sei la mia sorellina!"
Alle tue parole lei inizia ad agitarsi nel suo posto. Di nuovo inizia a borbottare frasi il cui senso è dubbio.
"Asia..."
Le poggi una mano sulla spalla e lei sobbalza.
"Se devi dire qualcosa dilla. Non c'è bisogno che abbassi la voce o ti agiti. Puoi parlare tranquillamente con me. Del resto siamo amici no?"
Le fai l'occhiolino e lei annuisce prendendo coraggio.
"Di-dicevo solo che... bhe, che io non sono la tua sorellina. Non voglio che Kyosuke-kun mi veda come una sorellina..."
Continua ad agitarsi, ma almeno questa volta la comprendi. Per un istante rifletti su come sia meglio risponderle, quando d'improvviso... le spuntano le ali. Sono ali d'angelo, esattammente come quelle che avevi tu. D'impulso allunghi una mano per carezzare le piume, ma lei si è già ritratta e con uno sforzo di volontà le ha fatte scomparire nella schiena.
"Scu-scusa Kyosuke-kun. È che non ho ancora imparato bene questa cosa del controllo. Quando mi batte forte il cuore, non riesco a tenerle giù, mi spuntano da sole sulla schiena..."
Annuisci alle parole della ragazza, nascondendo un sorriso.
"Tranquilla Asia-chan, è normale, io stesso non ne avevo il pieno controllo. Ogni volta che andavo a dormire quelle spuntavano fuori e la mattina dovevo ritrarle. È un problema comune."
La consoli mentre la tua mente lavora febbrile. Possibile che lei riesca ad avere quel tipo di ali e tu no? Forse ti sei spinto troppo in là quella sera, e il tuo corpo non si è ancora ripreso del tutto. Questo spiegherebbe la stanchezza che ti ha fatto dormire molto più di quanto tu faccia in genere, e la scomparsa delle tue ali.
Sei ancora preso da queste congetture, quando dal corridoio arriva la voce della presidentessa del consiglio. È estremamente formale e sembra che stia accompagnando l'ospite tanto atteso. Lisciandoti la camicia sul corpo, ti alzi in piedi per accogliere la coppia, che dopo pochi istante fa la sua comparsa nel salone. Asia ti ha imitato, e ora sta al tuo fianco, mentre Sona e Rias fanno strada ad un giovane uomo. All'apparenza non dimostra più di trent'anni, ma sai bene che questa valutazione è incline ad errori nel mondo di demoni, che vivendo per millenni hanno imparato col tempo a cambiare il loro aspetto esteriore per dimostrare l'età che desiderano. Man mano che questa persona si avvicina, ti senti sempre più a disagio.
Un potere enorme lo circonda, facendo vibrare l'aria intorno a lui su molti livelli. È un potere invisibile, quasi impercettibile, che si manifesta solo agli occhi di chi può vedere. E tu lo vedi, vorticante come le onde del mare, e placido come le sponde di un fiume. È un potere grandissimo, che se scatenato provocherebbe più danni di uno Tsunami, ma ora già tranquillo e sereno.
Ingoi a vuoto un paio di volte e poi ti senti chiamare in causa. Mentre tu eri perso nei tuoi viaggi mentali, la senpai è passata alle presentazioni. L'uomo ti guarda con distaccato interesse, tendendoti la mano.
"Ci sei, Suwatori-kun? Ti sto dicendo che lui è Ajuka Beelzebub, uno dei quattro grandi Satana che reggono l'inferno. Dovresti quantomeno mostrare rispetto davanti ad una persona del suo calibro."
La voce della Senpai è seria, e tu davanti al suo sguardo ostinato non puoi che chinare il capo e stringere la mano all'uomo.
"Pia...piacere Beelzebub-sama. So..sono felice di incontrarla."
"Il piacere è anche mio Beelzebub-sama. Sono Asia Argento"
Asia ti toglie d'impiccio presentandosi anche lei. L'uomo vi scruta per un attimo, facendo poi un piccolo e breve sorriso.
"Si, indubbiamente in loro c'è qualcosa che non va. La risonanza dei loro pezzi è completamente sbagliata."
Ajuka parla, spostando poi la sua attenzione a Sona.
"E non rimproverarli per la loro mancanza di rispetto. Ritengo che un atteggiamento più informale aiuti nella creazione di nuove teorie."
Le senpai lo fissano chinando poi rispettosamente il capo.
"Come desidera Beelzebub-sama. Prego prendete posto sul divano. A breve verrà servito un piccolo rinfresco."
Tutti vi sedete e in pochi minuti vassoi carichi di dolcetti e diversi tipi di the, vengono poggiati sul tavolo da Tsubaki e Akeno.
"Bene, direi che si può iniziare. Beelzebub-sama, posso offrire un po' di Earl Grey?"
"No grazie, prenderò solo un po' d'acqua. E mi piacerebbe, per un attimo, rievocare gli eventi di quell'infausta sera di due mesi fa. Mi sembra che al centro di questo polverone ci sia tu Kyosuke-kun, è esatto?"
L'uomo riceve tra le mani il suo bicchiere d'acqua, facendo un cenno di ringraziamenti a Tsubaki che l'ha servito.
"Si, signore."
Ti sei leggermente ripreso, e ora che l'aria si alleggerita sei più tranquillo.
"Bene, allora incomincia. Vorrei che mi raccontassi la storia dal tuo punto di vista, senza tralasciare le emozioni e le sensazioni che hai provato. Mi riferiscono che ti sei svegliato ieri sera dopo essere stato in coma per due mesi, questo dovrebbe aver lasciato i tuoi ricordi freschi e indelebili, quindi non esitare."
Tu prendi un po' di thè da un vassoio, iniziando a raccontare. Le scene sono ancora vivide nella tua mente, quindi non è difficile rievocarle. Ciò non toglie però che tu ti senta a disagio esprimendo i sentimenti che hai provato.
"Quindi mi stai dicendo che hai usato il potere di trasferimento della tua Sacred Gear per potenziare il tuo fisico. E in che modo se posso chiedere?"
Gli ascoltatori si sono fatti attenti, il Satanasso ha pure preso carta e penna iniziando a scrivere qualche appunto.
"Beh... volevo solo diventare più forte. La sera prima ero stato sconfitto da Freed, l'esorcista, con una facilità estrema, quindi ho pensato che se fossi riuscito a vederlo, se solo la mia mente fosse stata in grado di seguire i suoi movimenti, forse avrei avuto qualche possibilità di batterlo. Ho diviso la mia aura in due scie d'energia, e le ho concentrate nel cuore e nel cervello, così da incrementare la gittata cardiaca e il metabolismo delle cellule. Più energia veniva metabolizzata più i miei riflessi e la mia capacità di pensiero aumentava."
L'uomo si ferma per un attimo, studiandoti con sguardo clinico.
"Tu ovviamente sai che hai rischiato la morte, vero? Quella sciocca trasformazione poteva pure farti esplodere la testa. Quando Asia-chan ha curato le tue ferite, ha trovato tante piccole rotture nei capillari del tuo corpo. Il tuo naso, le tue orecchie e perfino i tuoi occhi hanno iniziato a perdere sangue. Possiamo presumere che sia solo fortuna che tu non sia morto in quel momento."
La sua voce è tranquilla, ma sei sicuro che stia provando a rimproverarti. Non capisci perché, ma sembra voler mettere da parte il suo distacco, senza però riuscirci davvero. Obbligando te stesso a non fissare nessuna delle altre ragazze, di cui immagini già le diverse reazioni, annuisci un'unica volta.
"Bene, allora continua. Dopo che hai acquisito una mente superiore hai vinto lo scontro facilmente, giusto?"
Tu annuisci di nuovo, riprendendo il discorso.
"Si, signore, ho battuto sia l'esorcista che l'angelo caduto con facilità, ma ho commesso un errore imperdonabile. Lasciando in vita Freed, gli ho permesso di approfittare di una mia distrazione per uccidere Asia..."
La tua voce si incrina appena, mentre la tua mente rivive quel ricordo doloroso, che non sparirà mai davvero. La mano di Asia si poggia sulla tua, dandoti coraggio, e tu le sorridi.
"Io... in quel momento... ero distrutto. È stato come se l'intero mondo mi fosse crollato addosso. Ho ricordato cose del mio passato, eventi dolorosi e terribili. Ho iniziato a gridare. Ho pregato Dio che intervenisse, ho chiamato Ezechiele affinché mi aiutasse, e ho invocato mio padre perché per una volta ricoprisse il suo ruolo di guida. Nessuno mi ha risposto. Allora il dolore è mutato in rabbia e la Sacred Gear ha reagito ai miei sentimenti. Ho sentito una scarica di energia percorrermi il corpo, e poi sapevo cosa fare. Come se la risposta fosse sempre stata davanti a me. Ho preso la grazia dall'angelo morente e l'ho usata come base per costruire una nuova vita per Asia. Per tenere insieme il potere che volevo riversare in lei, ho ricreato un pezzo demoniaco, basandomi sulle stringhe chiave del mio cavallo. Però ho cercato di non vincolarla alla sua essenza di demone. Se avessi voluto solo riportarla in vita, condannando una donna della chiesa a vivere come un demone, allora mi sarebbe bastato chiedere a Rias o a Sona. Una delle due mi avrebbe aiutato, ne sono sicuro..."
Rivolgi uno sguardo ad entrambe. Sona sembra stia lottando per celare le sue emozioni dietro la sua maschera da presidente, Rias invece si limita a tamponarsi gli occhi con un fazzoletto.
"... ma io volevo di più. Volevo darle una libertà, che a me era sempre stata negata dalle circostanze. Volevo che fosse libera e felice... e volevo che mi restasse vicino."
Ora sei tu a stringere la mano alla ragazza, che ha iniziato a piangere silenziosamente poggiando la testa sul tuo petto.
"... così ho estratto l'unico dono di mio padre, la grazia che non avevo mai voluto, e l'ho condivisa con lei. Ho perso i sensi subito dopo aver finito, e solo quando mi sono svegliato ho scoperto di essere riuscito a salvarla. Penso che quello sia uno dei momenti più felici della mia vita...."
Beelzebub annuisce alle tue parole, finendo di scrivere i suoi appunti. Dopo qualche minuto torna a guardarti, con qualcosa di simile all'ammirazione. Anche questa non gli viene bene, giacché la sua maschera di stoicismo e indifferenza sembra perennemente indossata dal suo viso.
"Quindi ricapitoliamo. Per prima cosa hai deciso di voler provare a superare i limiti umani, acquisendo capacità di un demone d'alto rango in una maniera molto estrema. Poi non contento ti sei fatto guidare dalle emozioni, e hai superato anche questo limite, riuscendo a replicare un Dono di Dio, la Grazia, e un pezzo demoniaco inventato da me in persona. E come se non bastasse sei sopravvissuto per raccontarlo. Tutto questo è... impressionante..."
Congiungendo le mani al petto, si alza dal suo posto superando il tavolino che vi separa.
"Ora se possibile vorrei esaminare i vostri pezzi demoniaci più nel dettaglio. Sono abbastanza sicuro che nonostante le capacità che possedevi sul momento, tu sia riuscito a combinare un disastro."
Tu fissi Sona, che sembra più calma rispetto a qualche minuto prima. Ti fa segno d'assenso e tu con gentilezza poggi Asia contro i cuscini. Ti alzi in piedi portandoti di fronte al demone. Una volta li rimani in attesa, mentre lui allunga le mani verso il tuo petto. Nemmeno una volta ti sfiora, si limita a disegnare nell'aria parole e numeri con la punta delle dita. Ad un certo punto avverti un forte calore, e la tua grazia viene fuori, con il cavallo nel centro.
"Però, che strana vista. Questo è decisamente un pezzo mutante. Posso capire ora da dove provenivano le tue strane vibrazioni, il pezzo è dovuto cambiare molto per adattarsi a questo. Bhe credo ci sia bisogno di qualche precauzione prima di maneggiare questa palla di fuoco, ma non è un grosso problema."
Soffiandosi sulle mani, crea una sottile pellicola nera, completata la quale inizia ad armeggiare con il pezzo. La grazia è molto più piccola rispetto a quanto fosse in origine, ma del resto ne hai donato metà ad Asia.
"Mmm... alcuni codici sono alterati, ma suppongo che sia normale vista la situazione. Ed il pezzo non sembra aver subito danni. Bhe mi sbagliavo, sembra che tu non l'abbia ancora rovinato. Puoi sederti ragazzo, ora tocca alla tua amica."
Con un cenno congeda la palla di fuoco, che ritorna docilmente nel tuo petto. Tu ti volti lasciando spazio ad Asia, i cui occhi verdi sono ancora arrossati dalle lacrime. L'uomo inizia a darsi da fare anche con lei, proprio come ha fatto con te. Quando estrae la sua grazia sorride, e passa molto più tempo ad analizzarla. Solo dopo dieci minuti sembra ritenersi soddisfatto, e la manda a sedersi vicino a te. Riprendendo anche lui posto, sorseggia un po' d'acqua prima di parlare.
"Bene, a quanto pare ci sono delle novità. Ammetto che sono venuto aspettandomi di dover risolvere il pasticcio fatto da un demone inesperto e molto fortunato, invece sembra che dovrò ricredermi anche su questo. I componenti all'interno dei vostri corpi sono perfettamente funzionanti, e non sembra che si avranno problemi a breve termine per quanto riguarda il loro funzionamento. Tuttavia la storia è diversa per il trasferimento e la ricostruzione della grazia."
Sorride, iniziando di nuovo ad appuntare sul suo foglio di carta.
"I vostri corpi sono al momento in una fase di cambiamento. Ora che tu hai fatto dono alla ragazza di una parte così importante di te, sicuramente inizierai ad indebolirti. Avrai più fatica ad usare i tuoi poteri angelici, e inizierai ad assumere caratteristiche un po' più demoniache. Per Asia le cose sono un po' meglio, il pezzo che hai creato per lei è solamente un collante per la tua grazia, e questo vuol dire che non avrà una vera trasformazione. Dovrà abituarsi ai nuovi poteri, certamente, ma sarà come se fosse un angelo più che un demone, e questo è decisamente meglio se il tuo piano è renderla libera di scegliere. Detto questo ho solo altri due argomenti di cui discutere, uno direttamente collegato al vostro futuro, l'altro un'ammenda da fare alla vostra padrona."
Ti fai più attento, sospirando di sollievo nell'avere finalmente delle risposte. Ecco perché hai delle difficoltà con le tue ali, e ti senti stanco. Stai semplicemente diventando un demone come capita a qualunque umano venga reincarnato. Incrociando le braccia ritorni al discorso.
"Un'ammenda? Di che si tratta?"
Sona si fa più attenta, sistemandosi gli occhiali con gesti lenti.
"La prego di spiegarsi Beelzebub-sama"
L'uomo annuisce togliendo dalla giacca una cartellina che passa di mano in mano fino ad arrivare alla presidentessa.
"Dopo che venni a sapere della creazione di un nuovo pezzo demoniaco da parte di un normale demone di basso rango, ho iniziato a fare delle indagini per raccogliere elementi utili alla risoluzione del mistero. Vedete, sono stato io a creare ogni nuovo pezzo demoniaco, e nemmeno i miei assistenti più stretti sono mai stati in grado di progettare una replica. Inutile dire che ero molto interessato, e senza accorgermene ho iniziato a scavare negli eventi di quella sera arrivando a scoprire retroscena che non potevo immaginare. Tutto ha inizio con la suora, Asia."
L'attenzione del gruppo si sposta sulla ragazza che ti siede di fianco, che immediatamente arrossisce.
"Asia, hai raccontato a qualcuno di loro come mai sei stata espulsa dalla chiesa e sei arrivata a dover chiedere protezione agli angeli caduti?"
Lei scuote il capo, pigolando una risposta a malapena udibile.
"Bhe... ecco... non c'è stata occasione, e nessuno tranne Kyo-kun sembrava poi tanto interessato al mio passato"
L'uomo annuisce riprendendo il discorso.
"Beh, non è nulla di cui vergognarsi, quindi se permetti lo racconterò io."
Asia pare indecisa, ma alla fine da il suo consenso.
"Va bene Beelzebub-sama. Come desidera"
"Grazie cara. Bene, allora lasciate che racconti dal principio. La storia inizia anni fa, al tempo in cui si scoprì che Asia era stata benedetta dal Signore con il dono di poter guarire. La Chiesa, che ha le sue fonti per trovare le persone come lei, ne fece una suora conducendola in un monastero, dove fu costretta a prendere i voti. Da lì la sua vita fu tranquilla per molti anni. Non le era concesso avere amici, visto che l'unico su cui una Santa può contare è Dio, ma tolto questo aveva diverse libertà. Per esempio ogni qual volta le era possibile raccoglieva fedeli che avevano bisogno di lei, e prestava loro le cure che erano in suo potere. Durante quegli anni salvò molte vite, e tutto sembrava destinato a durare, fino a che alla sua porta non si presentò un demone in fin di vita. Lei, ben conscia dell'eresia delle sue azioni, lo curò ugualmente, guadagnandosi così il disprezzo dei suoi superiori e del clero tutto. Fu deciso che un potere in grado di salvare anche i demoni non era degno di risiedere nella casa del signore, e la lei fu bandita e allontanata. Da allora gli eventi sono andati come già sapete, ma ecco la cosa per cui mi devo scusare. Il demone, che ha macchinato da dietro le quinte tutti gli eventi che hanno portato alla morte di Asia, è lo stesso che da lei si fece curare per attirarne l'attenzione. È arrivato a ferirsi da solo pur di incontrarla e farla cacciare dalla chiesa, e questo non perché l'amasse, ma perché è una sua fissazione portare sulla cattiva strada suore e sante. Lui, che ha contattato gli angeli caduti e messo in piedi il teatrino nel quale alla fine voi vi siete trovati in mezzo, non è altro che Diodara Astaroth. Mio fratello. Penso che facendola rapire, mirasse ad impressionarla con un salvataggio dell'ultimo momento, offrendole poi un posto nella sua scacchiera e nella sua sfilza di amanti. Inutile dire che voi avete giocato d'anticipo e gli avete rubato la scena."
Il silenzio piomba su di voi, lo sguardo di tutti è allarmato. Sona-senpai studia con attenzione il fascicolo con le prove raccolte a dimostrazione della veridicità delle sue parole, e anche lei sembra sorpresa.
"Se vi siete trovati sul punto di perdere non una, ma ben due persona la colpa è solo del mio fratellino. Secondo le leggi dell'inferno voi del clan Sitri avete il diritto di chiedere la sua vita in pagamento dell'affronto subito, ma se possibile vorrei che non arrivaste a tanto. Medierò io con lui, e cercherò di farvi arrivare ad un accordo, fino ad allora vi prego di non intraprendere nessuna azione avventata. Lui è l'unico erede della casa Astaroth, visto che io ho rinunciato al titolo per diventare uno dei quattro Satana. La sua perdita causerebbe uno scalpore incalcolabile."
Sona chiude il fascicolo, tenendolo però ben stretto tra le mani. Le nocche sbiancano nel tentativo di controllare la rabbia verso la persona che ti ha quasi portato alla morte.
"Beelzebub-sama... questi eventi sono qualcosa su cui dovrò meditare a fondo. Visto che è un Signore dell'inferno a chiederlo, non reclamerò la sua vita, ma aspettatevi da me delle richieste che mi aspetto vengano esaudite. Fino ad allora... questo è solo uno dei due punti di cui volevate parlare. Mi pare aveste pure un altro argomento da discutere. Qualcosa relativo al futuro dei miei servi. La prego di parlare."
Lui sorride e china il capo.
"Innanzitutto vorrei chiarire che Asia Argento non è propriamente una vostra serva. Voi avete già due alfieri, e non vi è possibile averne un terzo. Tuttavia visto che la sua nascita è legata alla mutazione di un pezzo demoniaco, da me ideato per infrangere le regole, farò in un modo che un'eccezione venga creata e che lei possa competere come membro del gruppo sotto alcune condizioni."
"Condizioni di che genere? Non siamo disposti a condividerla con qualcun altro se è questo a suggerire."
"No, non si preoccupi, non si tratta di nulla del genere. Semplicemente ad ogni partita dovrà scegliere due tra i suoi tre alfieri, e solo loro potranno scendere in campo. Considereremo Asia come un pezzo extra. Detto questo avrei una richiesta, che come accennavo avrà ripercussioni sul futuro dei suoi servi, in particolare di Kyosuke Suwatori. Vorrei che gli fosse permesso di diventare mio assistente nel gruppo di ricerca che si trova in Giappone, così da poter studiare la sua mutazione e poter creare una versione stabile della trasformazione che l'ha portato ad eguagliare il mio potere. A dirla tutta sono anche curioso di conoscere meglio l'unico che è stato in grado di crackare la difesa dei miei pezzi e che ha addirittura replicato una grazia di Dio. Davvero incredibile."
Ora ti senti osservato dal demone d'alto rango, come se fossi una perla rara trovata in un porcile. La scena non ti ispira molta fiducia, soprattutto ora che sai che è stato suo fratello a mettere in moto gli eventi che hanno condotto alla morte di Asia. Probabilmente il tuo è un pensiero condiviso vista l'espressione delle ragazze che si trovano di fianco a te.
"Penseremo pure a questa sua proposta, e le faremo sapere. Ora se è tutto, credo che il nostro gruppo dovrebbe riunirsi per discutere meglio delle notizie di cui ci ha reso partecipi. Ci ha dato molto su cui pensare."
Sona e Rias si alzano, e Beelzebub fa altrettanto. Dopo diversi rituali di cortesia, e un'occhiata parecchio penetrante rivolta a te, finalmente l'uomo si congeda e voi rimanete soli. L'aria si fa subito meno pesante e tu scivoli sul divano esausto. Quel colloquio ti ha stancato più di una maratona.
"A quanto pare... c'è qualcun altro da incolpare per la tua quasi morte, oltre ovviamente alla tua incoscienza. Come ti è saltato in mente di rischiare così tanto con dei poteri che hai acquisito da poco? No, basta, meglio non parlarne più. Il passato è passato e rivangarlo non mi farà altro che infuriare."
Ora è Sona che si lancia in un soliloquio, tu ti limiti a rimanere fermo e in disparte, sperando di poterti congedare. Rias si accorge del tuo desiderio, e ti poggia una mano sulla spalla.
"Sona-chan, forse il tuo servo deve ancora recuperare un po' del suo spirito. Credo che sia meglio mandarlo a riposare per ora, e richiamarlo quando avremo deciso cosa raccontare agli altri. Purtroppo, a prescindere dal risultato, c'è la possibilità che l'attenzione dell'intero mondo demoniaco si concentri su di noi"
La tua senpai annuisce, sebbene fissi con insistenza la mano della ragazza su di te.
"Va bene, Asia e Kyosuke, potete andare. Non uscite di casa, per il resto fate quello che volete. La riunione è aggiornata."
Sollevato ti allontani dalla stanza, con Asia qualche passo dietro. La ragazza sembra triste e scioccata allo stesso tempo. Mai avrebbe potuto immaginare di essere stata nient'altro che una marionetta nelle mani di un demone per tutto quel tempo. Tu le sorridi, prendendole la mano.
"Dai Asia, andiamo in camera mia. Proverò a insegnarti qualcosa della cultura Giapponese, ti va?"
Lei ti fissa incerta, e poi annuisce.
"Si, andiamo Kyosuke-kun"
E così sei di nuovo in mezzo ad un casino che non puoi controllare, ma il solo sentire la mano della bionda ragazza stretta alla tua ti fa pensare che in fondo ne vale la pena. Vale la pena vivere e soffrire anche solo per un sorriso di quella ragazza.



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N.D.A.: Bene, rieccomi signori con questo breve after life. In se è solo un capitolo di transizione, ma ne ho approfittato per aggiungere un paio di spiegazioni a quanto accaduto nei capitoli precedenti, gettando poi le basi per la trama futura. Se la storia vi è piaciuta spero che lascerete un commento, e vi invito a seguire la prossima fanfiction che si intitolerà "Hells Bells - A DxD Adventure"
   
 
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