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Autore: UomoStagno    15/01/2014    0 recensioni
Versione moooooolto romanzata di un piccolo fatto realmente accaduto che mi ha fatto riflettere su alcune cose.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voglio raccontarvi un fatto accadutomi qualche tempo fa, che, pur non essendo un fatto di rilevante importanza, mi ha fatto pensare un po’. Ma tranquilli, non è nulla di spiacevole, anzi.

Ero uscito un attimo di casa per dirigermi al discount per fare un po’ di spesa. Era una giornata come un'altra. Mi guardavo attorno pensando a delle tesi che dovevo scrivere, il cielo era terso, l’aria secca e piuttosto tiepida, incredibilmente povera di smog. Che le persone abbiano pensato di lasciare la macchina a casa e non affumicarmi? Sperai di si. Raggiunsi l’angolo,  attraversai la strada e entrai nel minimarket che stava proprio di fronte alle strisce pedonali. Appena misi il naso lì dentro, vidi una grande ressa. Al reparto frutta e verdura tante signore mettevano le mani nello stesso cesto, alla gastronomia i clienti si premevano contro i vetri e alcuni bambini si erano gettati nel freezer  dei gelati nella speranza che le mamme non li vedessero. Non sarebbero arrivati al giorno dopo. Avvicinai il polso al viso per vedere l’ora e mi sbalordii, poiché non era “l’ora di punta” del negozio. Scrollai le spalle e mi diressi verso l’obbiettivo.
Presi le merendine al cioccolato per la colazione –con pochi grassi che sennò prendo peso- , mezzo chilo di pane che sicuramente avrei regalato quasi tutto ai passerotti e basta. Effettivamente potevo evitare di fare la spesa in quel momento, soprattutto per quelle due cose sole, ma pazienza.
Mi ricordo bene questa parte. Ero in coda alla cassa 3; dietro di me c’era una vecchia bicentenaria col figlio pelato e un carrello talmente pieno che era pezzato dal sudore, davanti a me una ragazzina con un carretto e la cassiera che stava per collassare. E avanti tutta la coda. Passò qualche secondo prima che la ragazza mi notò, e comunque mi notò grazie al mio sbuffo. Quando ad un tratto la signorina, alta all’incirca quanto me, si girò verso di me , con i riccioli biondi raccolti a coda di cavallo, con gli occhiali e il naso a punta. Era vestita con       una tuta verde smeraldo piuttosto raccapricciante. Se fosse stata una qualunque cazzata strappalacrime, quella sarebbe stata la più bella donna del mondo nonché destinata a me, povero studente con l’animo puro. In realtà quella era una ragazza normale che non avrei più rivisto.
-: Se hai solo quelle due cose puoi pure passare avanti. :- disse con un sorriso.
Quel sorriso rivelò una dentatura pulita con la finestrella tra gli incisivi, ma anche una voce dolcissima. La ringraziai e passai avanti. Mi girai per ringraziarla di nuovo. Rimasi un po’ in attesa senza girarmi, poiché dopo l’ometto che stava per pagare era il mio turno. Mi girai nuovamente, forse perché mi annoiavo o forse perché volevo vederla e ringraziarla di nuovo. Non si sa mai che non abbia capito le prime due volte. Ma appena voltai la testa dietro di me, era sparita.
Puf, nel nulla! La cercai con lo sguardo con scarsi risultati. Non aveva cambiato cassa, non era tornata indietro, né passata davanti; si era volatilizzata!
-: Sono 2 euro e 35 centesimi, signore.:- disse la cassiera.
E io continuavo a cercare la mia “salvatrice”.
-: Scusi, sono 2 e 35 euro.. :-
Ma nemmeno la considerai.
-: Signore, la smetta di farmi perdere tempo. E’ tutto il giorno che lavoro e non mi va di essere presa in giro. Sono 2 euro e 35. :-
“Alla faccia della simpatia” pensai. Le rifilai una scusa fra i denti e i soldi, e me ne andai dubbioso.
Cosa era successo lì dentro? Fossi un dodicenne qualsiasi avrei pensato fosse la donna della mia vita; fossi un misantropo avrei pensato fosse una ragazza con un po’ di sale in zucca perché IO dovevo passare, sennò erano schiaffi; fossi un realista avrei pensato che si trattava di una coincidenza; fossi un sognatore avrei pensato che quella fosse una specie di angelo. E difatti sono un sognatore.
Continuava a frullarmi in testa l’idea dell’angelo, però mi sembrava una cosa da poco.. Di solito gli angeli portano la voce di Dio, portano la morte, annunciano gravidanze, fanno miracoli e guardano città dall’alto. Erano cose molto più grandi che cedere il proprio posto alla cassa. Eppure in questa piccola cosa ci vedevo una cosa molto grande.
Forse nelle piccole azioni è nascosta tutta la bontà di un ipotetico Dio? Poteva essere, però questa idea mi rattristiva un po’..  Questo voleva forse dire che le cosiddette persone buone in realtà non sono umani ma divini? E se a ogni piccolo aiuto un angelo torna dal suo padrone sparendo per sempre dalla faccia della Terra e le grandi azioni invece fossero destinate a fallire poiché azionate da semplici umani? Cristo, se tutto ciò è vero siamo davvero un popolo di cretini. A volte basta una cosa così minuscola e incomprensibile per sollevarti la giornata e invece no, dobbiamo far vedere a tutti che abbiamo un cazzo di marmo.
Perdonate lo sfogo. Capita a tutti.
E se invece fosse una specie di fantasma? Cioè, se si trattasse invece di un’anima in pena in cerca di espiazione e si basa su piccolezze quotidiane che ormai tutti hanno dimenticato? A questo  punto basterebbe anche un grazie detto col cuore per riposare in pace.. Un saluto ricambiato, una piccola gentilezza, un gesto di affetto.. Eppure non riuscivo a collegare il suo volto con nessun crimine o peccato da appianare per conquistarsi il cielo.. Magari qualche impedimento, qualche noia burocratica. Quel pensiero mi fece sorridere: vidi San Pietro vestito da impiegato con occhiali e cravatta a pois dietro a una pila di scartoffie a timbrare foglio per foglio. Ma ora sto divagando.
Una cosa che avevo notato è che comunque nessuno si era accorto di questo incredibile fatto. Tutti a quella cassa 3; l’ometto, la mummia col figlio, quella gran simpatia della cassiera, erano immersi nei loro pensieri. Può essere che siamo diventati talmente cinici da non vedere un piccolo miracolo? Può essere che in realtà quella ragazza l’ho vista solo io poiché riflesso della mia mente e quindi ho ringraziato due volte un carrello sudato? Può darsi che invece quella ragazza è veramente sparita nel nulla e ora tutte quelle persone stanno facendo i miei stessi o altri pensieri? Può darsi che invece se n’è andata a cercare una cosa che ha dimenticato di prendere prima, tutti se ne sono accorti, io no e mi sto facendo tante pippe mentali per niente?
Nel frattempo ero arrivato a casa senza accorgermene. Quindi mentre pensavo a tutto ciò avevo attraversato la strada senza essere investito? Mirabolante. Tutta questa storia mi ha lasciato perplesso: tutte le cose che ho pensato mi hanno lasciato rabbia e tristezza, e anche un po’ di malinconia.. In pochi minuti mi sono fatto odiare, ho odiato, ho sperato e mi sono disilluso; ma sicuramente una cosa rimane. Quella piccola gentilezza mi ha fatto tornare il sorriso. Forse è proprio per questo che ho paragonato quella ragazza al divino. Anche se era la cosa più piccola del mondo, era la più bella, la più pulita, la più naturale; mentre altre persone, me compreso, lo eseguono come un gesto meccanico di poco conto e scarsa utilità.
Beh, ho fantasticato anche troppo. E’ meglio se mi metto al lavoro e finisco queste cavolo di ricerche. Magari dopo questo episodio riesco a studiare col sorriso.
Forse.
UOMO STAGNO (quello che pensa e scrive puttanate malinconiche e tristi)
  
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