Capitolo 5 – Un salto nel buio
Per la
cena con Hirayama, Kaori indossò un corto e attillato vestito nero che si
allacciava dietro la nuca, enfatizzando la curva del seno e dei fianchi. Ad esso
abbinò un paio di sandali neri con il tacco alto. Si guardò allo specchio,
soddisfatta del risultato. Pensare che Miki ed Eriko avevano dovuto insistere
una buona mezz’ora per convincerlo ad acquistarlo! Con quello addosso Hirayama
non avrebbe di sicuro saputo resistere…e, sperava, nemmeno Ryo.
Dopo
essersi truccata leggermente, uscì dal bagno e raggiunse il suo partner nella
stanza da letto. Ryo, seduto sul letto a ricaricare la sua Python, quasi fece
cadere la pistola quando la vide. Quella serata non si prospettava per niente
semplice…
-Questa
cosa mi piace sempre meno…- borbottò chiudendo il caricatore della sua Magnum
Kaori
si trattenne dal ridacchiare, sapendo che lo avrebbe irritato ancora di più. Un
Ryo così geloso era una novità per lei e si stava godendo ogni minuto! Lui le
porse l’auricolare e la collana che conteneva la ricetrasmittente e l’aiutò ad
indossarla.
-Mi
raccomando, fai attenzione- le disse poi
-Non
preoccuparti- gli rispose lei, poi, maliziosa, aggiunse:-E tu fai il bravo, mi
raccomando!-
-Cosa
vorresti dire?-
-Non
vorrei mai che ad un certo punto ti presentassi al tavolo e mi facessi una
scenata di gelosia perché Hirayama mi ha passato il sale-
Ryo la
guardò storto e lei scoppiò a ridere.
-Non ci
trovo niente da ridere-
-Scusa,
ma non sono abituata a vederti così geloso di me e mi sto divertendo a prendermi
qualche piccola rivincita-
-Io
sono sempre stato geloso di te- le disse serio
Kaori
sentì che il proprio viso prendeva una bella tonalità di rosso. Ryo ridacchiò e
le stampò un bacio sulle labbra.
-Adesso
sei tu che sei divertente!-
Lei gli
diede uno scherzoso schiaffo sul braccio.
-Forza,
spiritosone, è ora di andare-
Raggiunsero
Falcon e Miki in corridoio e insieme si diressero verso la sala da pranzo.
Mentre Kaori avrebbe raggiunto Hirayama al suo tavolo, loro avrebbero ascoltato
tutto ciò che si dicevano dall’altra parte della sala.
Quando
Toshio la vide, si alzò in piedi, squadrandola da capo a piedi con espressione
da predatore. Kaori dovette frenare l’impulso di vomitare, sfoggiando invece un
sorriso raggiante.
-Sei
meravigliosa, Kaori- le disse l’uomo baciandole la mano
-Ti
ringrazio. Anche tu sei molto elegante- rispose
Questa
non era una bugia. Hirayama indossava un completo nero che doveva essere stato
fatto su misura per lui e che doveva anche costare molto.
Durante
tutta la cena discussero di vari argomenti e Toshio non perse un’occasione per
flirtare con lei. Nonostante la cosa la mettesse molto a disagio, Kaori fece di
tutto per stare al gioco e per fargli credere di stare al gioco. Sentiva
distintamente la presenza di Ryo, anche se era distante. La sua aura omicida nei
confronti di Hirayama si sentiva fino a lì e i suoi commenti poco gentili le
arrivavano attraverso l’auricolare, tanto che più di una volta aveva dovuto
trattenersi fino allo stremo per non scoppiare a ridere.
Lo
scopo della serata era scoprire dove Toshio e Hara si sarebbero incontrati e,
anche se non era sicura che l’uomo si fidasse di lei, Kaori sperava che
l’avrebbe invitata ad accompagnarlo. Normalmente sarebbe stata la prima cosa da
evitare portare una donna appena conosciuta ad un incontro “d’affari”, ma
Hirayama sembrava molto sicuro di se e sulle sue doti da seduttore.
Infatti,
alla fine della cena, lui le chiese di fare una passeggiata al chiaro di luna, e
mentre uscivano dalla sala attraverso le porte a vetri, Kaori vide che, a
qualche tavolo di distanza, anche Ryumei Hara si stava alzando.
Toshio
la condusse verso la prua della nave, poi scese le scale fino al livello della
nave su cui si trovavano i negozi, chiusi a quell’ora. Il luogo era deserto e
perfetto per l’incontro. L’uomo si fermò vicino alla ringhiera.
-Devo
chiederti un piccolo favore, Kaori…- le disse
-Dimmi
pure-
-Tra
pochi minuti devo incontrare qui una persona per affari, ti prego di pazientare
per un po’ e poi sarò tutto per te per il resto della serata…e della notte-
concluse suadente
-Non
c’è problema. Vuoi che me ne vada?- chiese lei con fare innocente
-Non ce
n’è bisogno, cara, ma mi devi promettere che qualsiasi cosa tu veda o senta non
farai domande e non ne parlerai con nessuno-
Kaori
trattenne a stento un sorriso di vittoria.
-Certo,
te lo prometto. Puoi fidarti di me- gli rispose guardandolo intensamente negli
occhi e posandogli una mano sul petto
Toshio
le posò le mani sui fianchi e si chinò per baciarla, ma in quel momento,
fortunatamente, si udirono dei passi e una figura fece la sua comparsa. Si
trattava di Hara. L’uomo si fermò vedendo Kaori.
-E lei
chi è?- chiese diffidente
-Non
preoccuparti, è con me- rispose Hirayama –Hai quello che ti ho chiesto?-
Hara
estrasse dalla tasca interna della giacca un piccolo sacchetto di velluto nero.
Lo aprì e ne versò il contenuto nella sua mano. Una piccola massa di diamanti
brillò nella luce della luna.
-Perfetto-
fece soddisfatto Hirayama –Il tuo compenso ti aspetta già nella tua stanza-
-Bene,
è un piacere fare affari con te- replicò Hara rimettendo i diamanti all’interno
del sacchetto e porgendolo all’altro
Kaori
lo intercettò prima che Toshio lo prendesse, aveva già estratto la sua pistola
da una fondina attaccata alla coscia sinistra.
-Mi
dispiace, signori, ma questi li prendo io- disse puntandola sui due
-Maledizione,
sei una poliziotta?- sibilò Hirayama
-Non
proprio…- rispose Kaori
-Dannazione,
tu e la tua fissa delle donne, Hirayama!- sbraitò Hara
Toshio
sorrise leggermente.
-Non ti
preoccupare, ho preso le mie precauzioni…-
Prima
che Kaori potesse rendersi conto di quello che stava succedendo, sentì una
presenza dietro di lei e subito dopo una mano le tolse la pistola e un braccio
le circondò il collo. Tuttavia, un secondo dopo, si ritrovò già libera, la
spalla del suo assalitore bucata da parte a parte dalla pallottola di una
Python. Kaori si lanciò per riprendere la sua pistola, ma Hirayama le sparò, la
pallottola le passò di striscio su un fianco, ferendola.
-Kaori!-
Ryo tentò di avvicinarsi, ma Hara gli si parò davanti
Senza
degnarlo di uno sguardo, gli sferrò un pugno che lo mandò dritto tra le braccia
di Umibozu, anche lui arrivato a dar man forte alla coppia insieme a Miki.
Tuttavia, nel frattempo Hirayama aveva sollevato Kaori tra le braccia e, prima
che Ryo potesse impedirlo, l’aveva lasciata cadere oltre la ringhiera, nelle
profondità dell’oceano. In preda ad una rabbia cieca, lo sweeper gli piazzò una
pallottola in piena fronte. Poi, senza esitare, si tolse le scarpe e la giacca
e, prima che Falcon e Miki potessero anche solo dire una parole, si tuffò anche
lui nell’oscurità.