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Autore: cecchino_2028    15/01/2014    1 recensioni
Tratta dal testo:
"Si ferma solo un attimo, il carboncino che ha in mano è bloccato su un angolo, Friedrich lo guarda attentamente, poi chiude di nuovo gli occhi e si mette a vagare, un po’ con la mano, un po’ con la testa."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '365 stories'
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N.d.A. Questa storia si ispira per il suo personaggio principale ad un mio amico, una persona che ho imparato a conoscere solo da poco, ma che sto apprezzando tantissimo in ogni sua sfaccettatura. Magari lui non leggerà mai questa storia, ma non importa, per me è come se l'avesse letta. A te, che ignaro, hai ispirato questa storia.



Drawn

Friedrich si passa una mano sul filo di barba nera sul mento, mentre fissa intensamente una pesca adagiata sul piatto di cristallo sul tavolo basso di fronte a lui, ha una matita in mano ed il foglio sulle ginocchia, ma nessuna voglia di disegnare, tanto meno una stupida pesca. Con un dito si gratta i baffi, un sorriso appena coperto e l’idea di un bel disegno in mente. Lancia lontano la matita ed il foglio, che si accatastano in un angolo, in modo scomposto, e quasi inciampa sul pezzo di legno con il quale disegna, ma lo scavalca in fretta, ricordo degli esercizi che faceva quando ancora giocava a calcio nel campetto sotto casa. Lo sa, lo sa che quello è l’ultimo dipinto prima del trasferimento, per questo sorride senza esitazione e schizza la tela bianca con del colore, così a caso, lasciando che la mano vaghi da sola, chiude anche gli occhi, per concentrarsi meglio sull’immagine che ha in mente. Si ferma solo un attimo, il carboncino che ha in mano è bloccato su un angolo, Friedrich lo guarda attentamente, poi chiude di nuovo gli occhi e si mette a vagare, un po’ con la mano, un po’ con la testa. Si blocca, di nuovo, lascia cadere a terra il carboncino e si siede sul pavimento, guarda i suoi dipinti impacchettati, rendendosi conto che quello sul cavalletto è l’ultimo dipinto tedesco ed un po’ gli dispiace, ma poi riprende a sorridere, da domani inizierà la sua nuova avventura e magari quegli occhi disegnati sulla tela sono i suoi, o quelli di sua madre, nel momento in cui lui partirà e si lascerà indietro la sua vita. Ma per ora, quegli occhi si limitano a giudicarlo con freddezza, e riconosce quelle lacrime salate, gli mancheranno per il resto della vita, ma Matthäus gli ha urlato che è un insensibile e se ne è andato, lasciandolo solo di fronte ad un paio di occhi tristi, quelli impressi sulla tela col carboncino, e col fuoco nei suoi ricordi.

 

   
 
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