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Autore: EmilyFemmeFatale    02/06/2008    12 recensioni
- Mi ha anche chiesto… se gli puoi spiegare bene come è succeso… -
Il ragazzo si gelò.
Guardò la donna e poi si guardò le mani, bianche come il latte. Gelide come il ghiaccio.
- Non mi odierai, quando te lo dirò?- chiese sottovoce.
- Nessuno ti odierà mai.- rispose la donna.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: non conosco le vicende tratte nel libro ECLIPSE perché, per motivo di studio, mi sono promessa di non comprarlo prima della fine degli esami.

Quindi qualunque riferimento al mondo di Twilight è riferito ai primi due libri.

Buona lettura!

Emily ff

La rana e lo scorpione

 

C’erano una volta uno scorpione e una rana.

Entrambi volevano attraversare il fiume, ma soltanto la rana sapeva nuotare.

- Per favore, cara Rana, potresti farmi la cortesia di accompagnarmi in groppa a te sino all’altra sponda?- chiese lo scorpione.

- Non posso, caro scorpione. So per certo che quando saremo a metà strada tu mi pungerai e io morirò affogata.- ripose questa, indignata.

- Ma ragiona…- disse lo scorpione con voce soave:-… se io ti pungessi, anch’io cadrei in acqua e morirei.-

 

_*§*_

 

Edward Cullen sapeva che sarebbe successo.

Lo aveva previsto da troppo tempo.

E da troppo tempo si autoconvinceva di essere più forte di quella vocina, di quella soave e sussurrata parola che ogni tanto gli sfiorava il cuore ormai spento.

Sangue

-…ed è la tua cantante! Un vero spreco…-

“Già un vero spreco”.

Quando arrivava a questa conclusione, cercava di pensare ad altro, in modo tale che non potesse svilupparsi più di tanto l’idea che lei, per un vampiro, era soltanto sostentamento.

Era carne per un vegetariano.

Ma quella volta tutto fu diverso.

 

_*§*_

 

“Maledizione…” pensò Edward stringendo i pugni contro le ginocchia.

Sentiva le urla nitide e chiare, come se si trovasse nel punto da cui partivano, anche se una porta lo divideva da lei.

Bella

Respirò energicamente, riempendo il suo torace di inutile aria, ed espirò. Da quando erano cominciate le urla che non respirava, ma se ne era accorto solo in quel momento.

- Edward…- disse Esme avvicinandosi a lui.

Il ragazzo non si girò.

- Edward… non essere così teso.-

- E come dovrei comportarmi? Dovrei saltellare dalla gioia?!?-

- Lo sai che non intendo in quel senso. Sarebbe successo prima o poi. Non avresti potuto rinviarlo ulteriolmente.-

Edward respirò profondamente.

La donna si sedette vicino al ragazzo e gli prese una mano.

- Carlise ha detto che le ferite erano pulite. Sentirà dolore, certo, ma non come lo hai sentito tu.-

Edward prese un altro respiro.

Esme aspettò qualche minuto, ma poi continuò.

- Mi ha anche chiesto… se gli puoi spiegare bene come è succeso… -

Il ragazzo si gelò.

Guardò la donna e poi si guardò le mani, bianche come il latte. Gelide come il ghiaccio.

- Non mi odierai, quando te lo dirò?- chiese sottovoce.

- Nessuno ti odierà mai.- rispose la donna.

Il ragazzo guardò la porta e poi chiuse gli occhi.

- Eravamo in macchina. Lei mi stava raccontando di una gita che aveva organizzato Mike Newton per questo weekend…-

- Mike Newton…quello della vostra scuola?-

- Si…proprio lui… e… mi ha detto che lei non ci sarebbe andata. Voleva prendere i suoi oggetti da casa…-

Respirò a fondo.

- Non volevo che si guastasse la vita in questo modo, Esme… te lo giuro. Ma non so cosa mi è preso. Mi sono sentito frustato. Non mi è mai stata a sentire, almeno su questa faccenda… volevo che per una volta capisse che la sua vita era il bene più prezioso che il Signore le abbia donato…-

- Edward…- cominciò Esme, ma venne zittita da un suo gesto.

-…mi sono arrabbiato. E… e una voce nella mia testa ha detto una parola… una parola che non sono riuscito a controllare…-

Sangue…

 

Aprì gli occhi, e guardò la donna.

Non si era mossa di un millimetro, e sul suo volto un timido sorriso, pieno di tristezza, si insinuò come un raggio di luce dopo tanto,  tanto buio.

- Edward… è nella tua natura.-

Il ragazzo respirò un’altra volta.

- Lei ha sempre creduto in me. L’avrò delusa.-

- No Edward. Lei non sarà mai delusa da te.- rispose tranquilla Esme.

Il ragazzo la guardò, quasi rassicurato.

Dalla porta le urla agonizzanti della ragazza lo costrinsero ad alzarsi e a correre da lei, ignorando le suppliche dei suoi fratelli riguardo a quella visione. Non gliene fregava niente se gli sarebbe rimasta impressa per l’eternità.

Doveva rassicurarla. Doveva stringerle la mano. Non doveva permettere che nessun’altro la toccasse. Mai più.

Doveva stare insieme a lei.

Insieme a Bella.

 

_*§*_

 

Durante la traversata, la rana sentì la coda dello scorpione scontrarsi contro la sua schiena.

Agonizzante dal dolore,  si girò verso lo scorpione e chiese:- Perché?-

Lo scorpione sorrise e con voce soave rispose:- E’ nella mia natura, non ci posso fare niente...-

 

 

_*§*_

Me la sono inventata in treno, stamattina, di ritorno dall’esame orale del PET (preliminary english test) ascoltando una canzone intitolata “La rana e lo scorpione” (che veramente non stavo sentendo io, ma i miei amici… ho letto solo il titolo sul cellulare di qualcuno, ovviamente di chi non si saprà mai…^^).

Non so nemmeno se ha un senso logico… ma lascio a voi il compito di giudicare!

Un bacio,

Emily ff

PS: è anche la mia prima storia su Twilight!

 

   
 
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