Premessa:
non conosco le vicende tratte nel libro ECLIPSE perché, per
motivo di studio,
mi sono promessa di non comprarlo prima della fine degli esami.
Quindi
qualunque
riferimento al mondo di Twilight è riferito ai primi due
libri.
Buona
lettura!
Emily
ff
La
rana e lo scorpione
C’erano
una volta uno scorpione e una rana.
Entrambi
volevano attraversare il fiume, ma soltanto la rana sapeva nuotare.
-
Per favore, cara Rana, potresti farmi la cortesia di accompagnarmi in
groppa a
te sino all’altra sponda?- chiese lo scorpione.
-
Non posso, caro scorpione. So per certo che quando saremo a
metà strada tu mi
pungerai e io morirò affogata.- ripose questa, indignata.
-
Ma ragiona…- disse lo scorpione con voce soave:-…
se io ti pungessi, anch’io
cadrei in acqua e morirei.-
_*§*_
Edward
Cullen sapeva
che sarebbe successo.
Lo
aveva previsto da
troppo tempo.
E
da troppo tempo si
autoconvinceva di essere più forte di quella vocina, di
quella soave e
sussurrata parola che ogni tanto gli sfiorava il cuore ormai spento.
Sangue
-…ed
è la tua cantante! Un vero spreco…-
“Già
un vero spreco”.
Quando
arrivava a
questa conclusione, cercava di pensare ad altro, in modo tale che non
potesse
svilupparsi più di tanto l’idea che lei, per un
vampiro, era soltanto
sostentamento.
Era
carne per un vegetariano.
Ma
quella volta tutto
fu diverso.
_*§*_
“Maledizione…”
pensò
Edward stringendo i pugni contro le ginocchia.
Sentiva
le urla
nitide e chiare, come se si trovasse nel punto da cui partivano, anche
se una
porta lo divideva da lei.
Bella
Respirò
energicamente, riempendo il suo torace di inutile aria, ed
espirò. Da quando
erano cominciate le urla che non respirava, ma se ne era accorto solo
in quel
momento.
-
Edward…- disse Esme
avvicinandosi a lui.
Il
ragazzo non si
girò.
-
Edward… non essere
così teso.-
-
E come dovrei
comportarmi? Dovrei saltellare dalla gioia?!?-
-
Lo sai che non
intendo in quel senso. Sarebbe successo prima o poi. Non avresti potuto
rinviarlo ulteriolmente.-
Edward
respirò
profondamente.
La
donna si sedette
vicino al ragazzo e gli prese una mano.
-
Carlise ha detto
che le ferite erano pulite. Sentirà dolore, certo, ma non
come lo hai sentito
tu.-
Edward
prese un altro
respiro.
Esme
aspettò qualche
minuto, ma poi continuò.
-
Mi ha anche
chiesto… se gli puoi spiegare bene come è
succeso… -
Il
ragazzo si gelò.
Guardò
la donna e poi
si guardò le mani, bianche come il latte. Gelide come il
ghiaccio.
-
Non mi odierai,
quando te lo dirò?- chiese sottovoce.
-
Nessuno ti odierà
mai.- rispose la donna.
Il
ragazzo guardò la
porta e poi chiuse gli occhi.
-
Eravamo in
macchina. Lei mi stava raccontando di una gita che aveva organizzato
Mike
Newton per questo weekend…-
-
Mike Newton…quello
della vostra scuola?-
-
Si…proprio lui… e…
mi ha detto che lei non ci sarebbe andata. Voleva prendere i suoi
oggetti da
casa…-
Respirò
a fondo.
-
Non volevo che si
guastasse la vita in questo modo, Esme… te lo giuro. Ma non
so cosa mi è preso.
Mi sono sentito frustato. Non mi è mai stata a sentire,
almeno su questa
faccenda… volevo che per una volta capisse che la sua vita
era il bene più
prezioso che il Signore le abbia donato…-
-
Edward…- cominciò
Esme, ma venne zittita da un suo gesto.
-…mi
sono arrabbiato.
E… e una voce nella mia testa ha detto una
parola… una parola che non sono riuscito
a controllare…-
Sangue…
Aprì
gli occhi, e
guardò la donna.
Non
si era mossa di un
millimetro, e sul suo volto un timido sorriso, pieno di tristezza, si
insinuò
come un raggio di luce dopo tanto,
tanto
buio.
-
Edward… è nella tua
natura.-
Il
ragazzo respirò
un’altra volta.
-
Lei ha sempre
creduto in me. L’avrò delusa.-
-
No Edward. Lei non
sarà mai delusa da te.- rispose tranquilla Esme.
Il
ragazzo la guardò,
quasi rassicurato.
Dalla
porta le urla
agonizzanti della ragazza lo costrinsero ad alzarsi e a correre da lei,
ignorando le suppliche dei suoi fratelli riguardo a quella visione. Non
gliene
fregava niente se gli sarebbe rimasta impressa per
l’eternità.
Doveva
rassicurarla.
Doveva stringerle la mano. Non doveva permettere che
nessun’altro la toccasse.
Mai più.
Doveva
stare insieme
a lei.
Insieme
a Bella.
_*§*_
Durante
la traversata, la rana sentì la coda dello scorpione
scontrarsi contro la sua
schiena.
Agonizzante
dal dolore, si
girò verso lo scorpione e
chiese:- Perché?-
Lo
scorpione sorrise e con voce soave rispose:- E’ nella mia
natura, non ci posso
fare niente...-
_*§*_
Me
la sono inventata
in treno, stamattina, di ritorno dall’esame orale del PET
(preliminary english
test) ascoltando una canzone intitolata “La rana e lo
scorpione” (che veramente
non stavo sentendo io, ma i miei amici… ho letto solo il
titolo sul cellulare
di qualcuno, ovviamente di chi non si saprà
mai…^^).
Non
so nemmeno se ha
un senso logico… ma lascio a voi il compito di giudicare!
Un
bacio,
Emily
ff
PS:
è anche la mia
prima storia su Twilight!