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Autore: saveme_    15/01/2014    3 recensioni
Allison è una ragazza introversa che non ama parlare di se stessa e che non ama aprirsi con le persone. Non si fida di nessuno. Qualcosa cambierà grazie ad un anno all'estero,impostogli dai genitori ma che l'aiuterà ad aprirsi,si aprirà grazie ad una persona che la vuole conoscere a fondo e Allison si fiderà.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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I’m in and out of love with you,trying to find if it’s really true.
Le parole di quella canzone continuavano a rimbombarmi nella testa dopo quel pomeriggio. Non riuscivo a ricordare né il nome della canzone né chi la cantasse. Sapevo solamente che quando avevo in mente delle parole di una canzone significava che rispecchiavano il mio stato d’animo. Amore. Che cos’era l’amore? Di certo a diciassette anni non potevo saperlo. Credo non si sappia mai quando si è davvero innamorati,specialmente durante l’adolescenza. Sono sempre stata circondata da coppie di amici che ogni volta avevano qualcuno al loro fianco e dicevano di essere innamorati di quella persona,per poi lasciarsi dopo qualche settimana. Amore. Ormai è un termine che viene utilizzato come se si dicesse ciao. Le persone invece di dirsi ‘ciao’,dicono ‘ti amo’. Ma nessuno ne è mai sicuro. Che cos’è l’amore? Molti lo confondono,altri credono di sapere cosa sia,altri ancora ne hanno paura. Proprio come me. Molti confondono l’amore con il sesso. Credono che ci si innamori di una persona solo dopo averlo fatto,ma credo sia solo una scusa per farlo. Al giorno d’oggi si è alla moda se lo si fa il prima possibile. In poche parole incontro qualcuno,non chiedo come si chiama e vado a letto con questa persona per poi il giorno dopo dire alle mie amiche o amici,di essere andata o andato a letto con qualcuno,giusto per il gusto di farlo. Io non credo si capisca di essere innamorati una volta andati a letto con quella persona,ma onestamente non ho proprio idea di come ci si senta quando si è innamorati. Molti dicono ‘ho sentito le farfalle nello stomaco ‘ altri ancora dicono semplicemente ‘lo amo’. Molte volte le persone amano per l’aspetto fisico. Le ragazze ‘amano’ quando lui ha un bel fisico scolpito da addominali,alto,biondo con occhi azzurri o verdi,dipende dalla ragazza;mentre per i ragazzi,lei,deve essere perfettamente magra,un bel paio di tette,un culo sodo e per il viso dipende,ci sono quelli che vogliono che sia bionda e un bel nasino e altri invece che puntando al sesso non si interessano del viso,ma del corpo. Tutto ciò mi disgustava. Nonostante non abbia idea dell’amore e di cosa significasse per me,credo che basarsi sull’aspetto fisico sia molto superficiale. Ogni qualvolta le mie amiche mi chiedessero ‘ti piace qualcuno?’ oppure ‘sei mai stata innamorata di qualcuno?’ ,la mia risposta era sempre ‘no’. Come fai a dire che ti piace qualcuno? Un conto quando conosci quella persona e puoi dire che ti piace il suo carattere,ma di una persona che conosci da poco non puoi dire che ti piace,si ritorna sul concetto di bellezza fisica. Mentre pensavo a tutto ciò ero sdraiata sul letto ad aspettare che la sveglia suonasse per andare a scuola. Non avevo chiuso occhio per tutta la notte,ma di certo non potevo perdere altri giorni. Non appena la sveglia suonò,mi alzai dal letto e scesi per andare a fare colazione per poi uscire di casa. Prima di uscire controllai il cellulare,solitamente Ashton mi scriveva,ma quella mattina non lo fece. Ecco l’ansia. Avevo paura di diventare come quelle maniache delle mie amiche che controllano il cellulare ogni secondo in attesa del messaggio del loro ragazzo,o che stanno attaccate al telefono per parlare con loro. Le definirei ossessionate. Non ero così e non avevo intenzione di diventarlo. Stavo cercando una canzone da ascoltare mentre andavo a scuola e non notai che qualcuno stesse sostando davanti al cancello,me ne accorsi solamente quando notai le scarpe e sentii la figura parlare.
<< Buongiorno. >>
Era Ashton che mi aspettava fuori casa con il suo sorriso che contagiava anche me. Mise il suo braccio attorno al mio collo e mi stampò un bacio sulla fronte per poi accompagnarmi a scuola.
<< Cosa ascolti? >>
<< The Fray. >>
<< Davvero? Ti piacciono? >>
<< Si,perché? >>
<< Piacciono anche a me. Però! >>
<< Cosa? >>
<< Non ti facevo una ragazza che ascoltasse i The Fray >>
<< Cosa avrei dovuto ascoltare? >>
<< Non so,Eminem? >>
<< Ascolto anche lui. Diciamo che non ho un gusto musicale preferito. Ascolto anche You me at six,Sleeping with sirens,All Time Low,Maroon5 e allo stesso tempo Macklemore,Eminem e potrei continuare. >>
<< Siamo d’accordo pure sui gusti musicali. >>
<< Perché ti fermi? >>
<< Ehm,non sono amante delle scuole. Ti saluto,ci vediamo all’uscita sempre qui mi raccomando. >>
Bastava girare l’angolo per arrivare a scuola,ma lui si fermò prima. Se ne andò lasciandomi con un bacio sulla fronte. Non lo capivo quel ragazzo. In un primo momento sembra normale e un secondo dopo si comporta in modo strano. Non mi restò molto tempo per analizzare il comportamento anomalo di Ashton dato che Olivia,Scarlett e Ashley vedendomi da lontano mi raggiunsero.
<< Allison,andiamo? >>
<< Si,eccomi. >>
<< Allora ti abbiamo vista con un ragazzo e Scar ci ha detto che ieri sei uscita con un tipo. Avanti raccontaci! >>
<< Mi piacerebbe Ashley,ma ehm,devo andare. >>
Mi rinchiusi in bagno prima di essere circondata da Ashley e Olivia dato che erano le due che facevano più domande. Fortunatamente quel giorno non avevamo gli stessi corsi,così riuscivo a scansarle meglio. La mattinata sembrava non voler passare,le ore sembravano aumentate e io stavo morendo di sonno. Finalmente suonò l’ultima campanella dell’ultima ora,matematica. Non ero un genio in matematica e non ero capace nemmeno con la tecnologia,tanto che mi dimenticai di spegnere il cellulare o metterlo silenzioso,mi arrivò un messaggio il quale si sentì. Fortunatamente la professoressa non mi ritirò il cellulare e una volta finita la lezione ebbi la possibilità di vedere chi mi avesse scritto.
Farò cinque minuti di ritardo,aspettami,non te ne andare.
Ash xx
E chi poteva essere se non lui. Gli avrei voluto mollare un destro per il solo fatto che il suo messaggio si era sentito. Uscita da scuola lo aspettai nello stesso posto dove mi aveva chiesto di aspettarlo quella mattina e arrivò,come aveva detto,cinque minuti dopo. Arrivato mi salutò allo stesso modo di sempre,con un bacio sulla fronte,sembrava avesse corso. Lo guardai negli occhi prima di iniziare ad avviarci verso casa.
<< Che hai? >>
<< Niente,sembra tu abbia corso. >>
<< Si,ecco,ho dovuto organizzare un po’ di cose. >>
<< Che intendi dire? >>
<< Vorrei che tu passassi una giornata con me e la mia famiglia. Non mangiano,tranquilla. >>
<< Ashton.. >>
<< Ti prego. È davvero importante per me. >>
Sapeva che l’idea di conoscere gente mi terrorizzava. Non volevo conoscere la sua famiglia per il semplice motivo che non mi sentivo all’altezza di Ashton. Non c’era modo di fargli cambiare idea,cercò in tutti i modi di persuadermi affinché io accettassi. Alla fine,con grande fatica,accettai la sua richiesta. L’aveva rifatto. Credo sapesse anche quale fosse il mio punto debole. Oltre ad essere lui,lo era il suo sorriso. Mi scioglievo letteralmente ogni qualvolta lui mi sorridesse,il che lo faceva la maggior parte del tempo. Si fermò,mi girò verso di se e mi strinse a lui e io feci altrettanto. Mi sentivo bene quando mi abbracciava. Mi sentivo al sicuro eppure io sono una ragazza che odia essere protetta da qualcun altro,voglio essere la protettrice di me stessa e non dover dipendere da nessuno. Ormai gli avevo confessato che lui era la mia debolezza e per questo se ne approfittava. Da una parte,in un certo senso,mi faceva piacere che se ne approfittasse,dall’altra lo odiavo.
<< Lo adoro. >>
<< Cosa? >>
<< Come fai? Come fai a sorridere sempre,ad essere sempre solare,ad essere così contagioso con la tua felicità? >>
<< Lo prendo come un complimento. >>
<< Devi. E comunque ciò che adoro è il tuo sorriso. >>
Mi accompagnò a casa dei Thompson e mi venne a riprendere dopo un’ora. Mentre camminavamo per andare verso casa sua,sentivo freddo nonostante freddo non fosse,tremavo,ma non per il freddo. Era da tanto tempo che non provavo ansia,paura. Non avevo bisogno di avere paura o di essere ansiosa da quando ero cambiata. Mi ero lasciata le paure e le ansie per la vecchia Allison,quella nuova era sicura di sé,ma Ashton ha cambiato tutto. Eravamo davanti il suo cancello,mi prese la mano incrociando le sue dita con le mie,mi guardò negli occhi  e disse ‘andrà tutto bene,ti adoreranno. Fidati di me.’ Fidarsi. Un concetto che ancora non avevo interiorizzato. Non mi fido di nessuno. Forse di lui? Oppure nemmeno lui? Confusione. Una volta entrati ad accoglierci c’era una signora dal viso simpatico,proprio come lui. Bionda,un bel sorriso e molto calorosa. Ora sapevo da chi avesse preso. Ci condusse in cucina dove ad aspettarci vi erano tre personaggi,un uomo che doveva essere il padre,una ragazzina e un bambino. Il bambino sembrava essere la copia di Ashton in miniatura. Era simpatico,un bambino vivace di nome Harry. Credo fosse una cosa di famiglia. La sorella inizialmente sembrava essere una ragazzina viziata,ma era solamente timida,infatti durante la serata iniziò a parlarmi e farmi domande mentre aveva gli occhi fulminanti di Ashton puntati su di se. Credo le avesse detto che non amo che mi si facciano domande,ma alle sue risposi molto volentieri,aveva anche un bel nome Lauren. Mi ero fatta troppe preoccupazioni prima di venire. Loro erano dolcissimi,accoglienti,calorosi,cose mai viste nella mia famiglia.
<< Sei molto più carina di quanto Ashton ci avesse  raccontato. >>
<< Mamma! >>
<< Che c’è? È la verità! >>
<< Di dove sei? >>
<< Di Northampton. >>
<< Ashton è sempre stato affascinato dall’accento britannico,non ama quello australiano. >>
<< Allison,ti ha presentato i suoi amici? >>
<< A dire il vero no. >>
<< Sono inseparabili,in più suonano insi- >>
<< Bene,mmh..mamma,papà io e Allison andiamo. >>
Aveva lanciato un’occhiataccia ai genitori prima di prendermi e trascinarmi fuori casa. In effetti non mi aveva presentato i suoi amici e nemmeno quel ragazzo alto e biondo quando mi  mostrò la sua passione per la batteria. Mi avrebbe fatto piacere conoscerli anche se non amo conoscere nuove persone. Uscimmo di casa, si fermò, mi girò verso di se e mi strinse a lui e io feci altrettanto. Mi sentivo bene quando mi abbracciava. Mi sentivo al sicuro eppure io sono una ragazza che odia essere protetta da qualcun altro, voglio essere la protettrice di me stessa e non dover dipendere da nessuno. Ormai gli avevo confessato che lui era la mia debolezza e per questo se ne approfittava da un lato. Da una parte mi faceva piacere che se ne approfittasse, dall’altra lo odiavo. Salimmo in macchina e guidò per un lungo tratto, fino ad arrivare ad una specie di palazzetto. Una volta entrati notai che si trattava di una pista di pattinaggio al chiuso, la cosa strana è che eravamo soli. Non c’era nessun altro se non noi e la signora che gestiva il palazzetto. Prendemmo le, se così si possono chiamare, scarpe per pattinare e mi portò in pista. Mi prese per mano e mi condusse, pensavo sapesse pattinare ma non appena glielo chiesi, mi rispose che era la prima volta per lui. Evidentemente aveva molto più equilibrio di me. Cercammo di pattinare, Ashton mi teneva da dietro cercando di guidarmi, ma erano più le volte in cui ci trovavamo per terra piuttosto che in piedi. Era tutto perfetto. Stavo bene. Dopo l’ennesima caduta, cercammo di rialzarci, ci trovavamo l’uno di fronte all’altra. Lui mi stringeva a se per i fianchi, stavamo stranamente in piedi e io mi sentivo bene, ma a rovinare tutto furono tre ragazzi, credo suoi amici.
<< Ashton, che fai giochi a nascondino? >>
A parlare fu un ragazzo con dalla carnagione più scura rispetto agli altri. Ashton diventò come impacciato. Non aveva idea se presentarmi a loro o meno, credo fosse sorpreso che loro fossero lì. Tra questi tre ragazzi c’era anche quello che quel giorno impedì il bacio. Forse gli dovevo un favore.
<< Che ci fate qui? >>
<< Siamo passati da te e non c’eri, così tua madre ci ha detto che ti trovavi qui. >>
<< Non sapevamo avessi compagnia, chi è lei? >>
<< Ragazzi..mmh.. >>
<< Oh andiamo Ashton! Comunque io sono Calum, piacere di conoscerti. Lui è Michael e quel biondo è Luke. >>
<< Credo che ci siamo già visti. >>
Ero a disagio, così mi strinsi ad Ashton prendendogli il braccio. I ragazzi sembravano non volersene andare, così rimasero con me ed Ashton. Mentre loro si erano catapultati sulla pista di pattinaggio, io ed Ashton ci sedemmo ai tavolini. Era deluso per la piega che aveva preso la serata. Credo ci tenga a queste cose.
<< Non fartene una colpa. >>
<< E’ solo che contavo di stare solo con te stasera. Non pensavo sarebbero venuti. >>
<< Va bene così. Sono stata più che bene,fidati. >>
Mi avvicinai e gli lasciai un bacio sulla guancia. Mi sedetti sulle sue gambe e restammo abbracciati. Stavo cambiando. Lui faceva uscire la parte migliore di me. Lui faceva uscire l’Allison dolce, l’Allison di una volta. L’Allison che è dovuta crescere troppo in fretta, l’Allison debole. L’Allison che ho cercato di nascondere per tanto tempo.
<< Non vorrei rovinare il momento, ma mi fa piacere che tu ti stia aprendo con me, che tu ti fidi di me. >>
<< Non dirlo troppo in fretta, domani potrei odiarti, chi lo sa. >>
Iniziò a farmi il solletico, ma sembrava come se quei momenti non potessimo viverli in pieno dato che ogni volta che cercavamo di stare soli, venivamo interrotti. Calum ci riportò con i piedi per terra dicendo ad Ashton che il mattino seguente si sarebbero dovuti alzare presto. Uscimmo dal palazzetto e mentre i suoi amici andarono tutti in una macchina a casa loro, Ashton, mi riportò a casa. Arrivammo davanti la porta e dopo un lungo abbraccio si allontanò, guardandomi in modo preoccupato.
<< Che hai? >>
<< C’è una cosa che devo dirti. È il motivo per cui mi hai trovato strano alcuni giorni.. >>
<< Sei sempre strano! >>
<< Grazie! Mmh..no seriamente.. >>
<< No. >>
<< Cosa no? >>
<< Non voglio costringerti a dire qualcosa che non vuoi dire, non voglio sapere. Arriverà col tempo. Arriverà il momento in cui dovrò sapere. Non è oggi, non stasera. Buonanotte Ashton. >>
 Entrai in casa, mi feci una doccia e ripensai tutta la serata a lui. Cos’eravamo? Sì, ci tenevamo per mano ma non mi sentivo di fare parte di una ‘coppia’. Odiavo quel termine, non avevo mai parlato di noi. Ma sempre io. Io. Io ero sempre da sola. Da sola andava bene. Da sola era perfetto. Da sola non avevo problemi. Da sola non dovevo preoccuparmi dei sentimenti degli altri. Da sola non dovevo dare conto a nessuno. Da sola stavo meglio. Non sono capace di proteggere i miei sentimenti, figuriamoci occuparsi di quelli di un’altra persona. Non sono brava ad esprimere i miei sentimenti. Cosa sarebbe successo se lui mi avesse chiesto di dirgli quella parola e io non fossi in grado di dirgliela perché non ne sono capace e non ho idea di cosa siano i sentimenti? Cosa sarebbe successo se lui un giorno si fosse stancato di me? Le persone si stancano facilmente di me. L’unica cosa che sono in  grado di fare è allontanare le persone. Era la mia specialità. Sapevo come rovinare i rapporti a causa del mio atteggiamento. Non ero capace di tenermi stretto nessuno. Forse Ashton si straniva in quel modo perché era stanco di me. Non lo biasimo. Ashton può avere tutte le ragazze che desidera. È un bel ragazzo, dolce, simpatico, sempre solare. Allora perché io? Perché io che non ho niente? Non sono dolce, non sono simpatica o solare. Ero l’esatto opposto. E no, gli opposti non si attraggono. Gli opposti finiscono sempre per lasciarsi. Gli opposti non durano. Perciò pensai di fare quello che sapevo fare meglio. Sparire. Niente più Ashton, niente più fitboxe, niente più distrazioni. Sono venuta qui per studiare. Dovevo chiudere tutto. Eppure da quella sera iniziai a provare una strana sensazione, mai provata prima. Non era fame, sonno, stanchezza, felicità, allegria e non era neanche amore. Era forse qualcosa che si avvicinava all’amore? Era pura adrenalina. Era ciò che lui era in grado di trasmettermi.






Cosa ne pensate? Mi scuso per il ritardo,ma tra scuola e vari impegni non sono riuscita a pubblicarlo,in più ero molto indecisa su questo capitolo. L'ho dovuto riscrivere svariate volte. Spero vi piaccia. Una recensione non mi dispiacerebbe. 
Un bacio x 
  
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