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Autore: hipster    15/01/2014    1 recensioni
Kurt Hummel è un ragazzo come tanti: fuma, è il bullo della scuola, tutti lo temono e lo rispettano insieme al suo migliore amico Sebastian. Ma quando una notte sua madre gli farà visita, capirà che la sua vita ha bisogno di una svolta. Per riuscire a salvare la sua vita futura e la sua anima, dovrà servirsi dell’aiuto di un ragazzo, Blaine Anderson.
“Per redimerti completamente dovrai ottenere il perdono da qualcuno puro di cuore che hai ferito e per te ho scelto Blaine Anderson. Avrai il compito di renderlo felice e di esaudire tre dei suoi desideri più profondi. Ma la cosa più importante è che tu ti penta delle tue azioni passate, Kurt. Sii felice, piccolo mio.”
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le luci erano spente mentre i ragazzi si sistemavano sul palco. Blaine si sentiva come se fosse sott’acqua, ogni rumore giungeva ovattato alle sue orecchie, ogni movimento era faticoso e lento nella sua mente; fu solo quando le luci furono riaccese e lo accecarono, quando la musica cominciò a risuonare nel silenzio del teatro che capì che tutto quello era reale. Riconobbe la sua battuta d’inizio e...
Dimenticò tutto il resto.

The power lines went out
And I am all alone
But I don't really care at all
Not answering my phone

Dimenticò i suoi genitori seduti sulle comode poltrone in platea, dimenticò Wes che gli aveva fatto promettere di non improvvisare, dimenticò le luci che lo accecavano, dimenticò il resto del pubblico, dimenticò il mondo. L’unica cosa che poteva vedere era Kurt, di fronte a lui, che lo guardava sorridente e fiducioso, sebbene sapesse quanto anche lui fosse nervoso.

Ma nonostante tutto si fidavano l’uno dell’altro; entrambi sapevano che l’altro non lo avrebbe abbandonato da solo nel mezzo del duetto, entrambi sapevano che l’altro sarebbe stato lì per lui.

Lost sight
Couldn't see
When it was you and me


Un passo. E furono più vicini mentre cantavano.


Blow the candles out
Looks like a solo tonight
But I think I'll be alright

Il viso di Kurt era splendidamente illuminato di lato, il suo naso proiettava una strana ombra sul suo zigomo sinistro in modo da evidenziarlo e quando il ragazzo sorrise, Blaine non poté fare a meno di trovarlo assolutamente adorabile.

You're invisible
Invisible to me
My wish is coming true
Erase the memory of your face

Doveva concentrarsi sulla canzone, lo sapeva, non sul viso di Kurt – così bello e così amato. Eppure quando si perdeva nei suoi occhi aveva l’impressione che la sua voce diventasse ancora più calda, più potente, più bella. Come anche quella di Kurt, più limpida, più perfetta. Amava la voce di Kurt, così inusuale e particolare. E insieme le loro voci erano perfette, si incastravano alla perfezione, riempiendo il silenzio con potenza e grazia. Ma aveva spesso di pensare che fosse solo quello il motivo per cui aveva scelto Kurt come suo partner; certo erano perfetti insieme, musicalmente parlando, ma Blaine sperava potessero essere perfetti insieme e basta, come persone.

Blow the candles out
Looks like a solo tonight
I'm beginning to see the light

Sapeva che Kurt era gay, lo aveva scoperto durante una delle prime conversazioni con lui, e sapeva anche che aveva avuto più esperienze di lui, non solo cotte passeggere per commessi di GAP, grazie all’influenza di Sebastian. Per questo aveva creduto di non essere il suo tipo, ma quando cantavano insieme aveva l’impressione di vedere qualcosa di più negli occhi di Kurt e questo “di più” gli aveva dato speranza e gli aveva fatto decidere di parlare con Wes al riguardo della possibilità di cantare un duetto con Kurt alle Regionali. Molti pomeriggi passati insieme, molte canzoni cantate insieme e più speranze per lui. Certo, non aveva messo in conto il fatto di innamorarsi perdutamente di Kurt.

Non era stato per niente professionale.

One day
You will wake up
With nothing but you're sorrys


E non era per niente professionale mentre si avvicinava ancor di più a Kurt mentre cantavano insieme.


And someday
You will get back
Everything you gave me

Fu con grande sforzo che si ricordò della promessa fatta a Wes – Non improvvisare – e si costrinse a piantare i piedi per terra; però a quel punto fu Kurt a fare un passo in avanti per avvicinarsi ancora di più a lui, cantando come se fossero soli, guardandolo negli occhi come se non esistesse nient’altro che lui. Blaine rischiava davvero di perdere la testa.

Blow the candles out 
Looks like a solo tonight 
I'm beginning to see the light 
Blow the candles out 
Looks like a solo tonight 
But I think I'll be alright



Quando la canzone finì, Blaine quasi non se ne accorse; respirava a fatica, come se avesse appena corso la maratona di New York, ma non si sentiva in imbarazzo perché anche Kurt era nelle sue stesse condizioni. Continuarono a guardarsi negli occhi, incuranti della valanga di applausi che gli spettatori gli stavano rovesciando addosso. Il primo a distogliere lo sguardo fu Kurt, che si voltò verso la platea. Blaine lo imitò, dopo aver notato il suo sorriso e i suoi occhi lucidi per l’emozione. Si avvicinò a Kurt per prendergli la mano e lo portò al centro del palco, per far sì che ricevesse tutti gli applausi che meritava.
«Sei straordinario» mormorò, prima di fare un passo indietro. Kurt fece un inchino impacciato, poi si voltò per afferrare la mano di Blaine e trascinarlo davanti con lui. Il ragazzo rise, inchinandosi con lui, mentre il pubblico era in delirio. Non poteva vedere i suoi genitori, ma sperava che fossero tra quelli che applaudivano.

Il secondo pezzo fu “Applause” di Lady Gaga; Kurt non poteva essere più felice del fatto che avessero deciso davvero di fare un pezzo del genere, proposto da lui tra l’altro, perciò diede il meglio di sé. Sebastian era la voce principale e questo aveva indispettito qualcuno, ma non Blaine, che anzi era felice di poter lasciare il suo posto sotto i riflettori a qualcun altro. Specie dopo quel duetto che l’aveva scosso fin nelle fondamenta. Si era sentito nudo sotto lo sguardo di Kurt, sotto lo sguardo di tutti, più del solito; si sentiva come se avesse appena confessato al mondo i suoi sentimenti per Kurt, ma non era sicuro della risposta del ragazzo. Si sentiva sciocco e patetico, ma anche fiducioso.

Quando scesero dal palco, Blaine si sentiva nervoso e impacciato, come un cucciolo smarrito, ma si costrinse a sorridere a Kurt, che stringeva tra le mani il block notes nero della Lista dei desideri, sperando con tutto se stesso di poter spuntare almeno il primo desiderio. E, entrambi speravano, anche il secondo.
Poiché loro erano stati l’ultimo gruppo ad esibirsi, dovevano aspettare solo che i giudici decidessero a chi assegnare il premio. Blaine si avvicinò a Kurt con fare circospetto e si schiarì la gola: «Allora...» mormorò impacciato.
Il ragazzo alzò lo sguardo su di lui e aggrottò le sopracciglia: «Allora?» ripeté, quando si rese conto che Blaine non aveva intenzione di continuare. Il riccio gli sorrise imbarazzato e fece per passarsi una mano tra i capelli, dimenticandosi che li aveva fissati con una dose extra di gel. «Proprio un bel duetto, vero?» continuò, fingendosi indifferente. Vide le guance di Kurt farsi più rosee e il ragazzo abbassò lo sguardo. «Speriamo che ne sia valsa la pena... Dobbiamo vincere» disse sospirando. «Ce la faremo. Io credo in noi.» lo rassicurò Blaine, realizzando solo dopo ciò che aveva detto e arrossendo anche lui impietosamente.

Furono entrambi salvati da quel momento di imbarazzo – e da Sebastian che minacciava di rendere le cose ancor più imbarazzanti per loro con il suo arrivo – poiché furono chiamati sul palco insieme agli altri gruppi. Restarono vicini comunque e mentre il presentatore introduceva i gruppi e i giudici, la mano di Kurt cercò quella di Blaine per stringerla forte. Blaine si era accorto che tremava. Poteva solo immaginare quanto terrificante potesse essere per lui tutta la situazione: non si trattava solo di un trofeo, ma della sua vita. Blaine si sentì malissimo per quello: non poteva scegliere qualcosa di più semplice da realizzare?! Aveva rischiato di condannare il suo migliore amico.

Quando fu annunciato il gruppo arrivato al terzo posto, Kurt si rilassò un po’, ma non abbastanza, perché il presentatore fece un lunghissimo discorso per aumentare la suspense. Blaine dovette davvero trattenersi dal raggiungerlo per strappargli la busta di mano. Poi finalmente accadde: l'uomo la aprì e lesse il suo contenuto.

Avevano vinto.

Kurt e Blaine si guardarono stupefatti, poi furono l’uno tra le braccia dell’altro; si strinsero forte, ridendo e piangendo insieme di gioia perché ce l’avevano fatta. Erano di un passo più vicini alla fine di quell’incubo che li aveva tormentati ma anche avvicinati moltissimo. Non riuscirono a parlare, poiché furono subito abbracciati dagli altri Usignoli, entusiasti come loro per la vittoria. Era sicuramente quello il momento più bello della vita di Blaine.

O almeno così credeva.

Quando scesero dal palco, discutendo riguardo il locale che volevano invadere per tutta la notte per festeggiare, ridendo e scherzando, Blaine si accorse che suo padre lo stava aspettando davanti alla porta dei camerini. Sembrava incredibilmente a disagio come Blaine non l’aveva mai visto, ma si avvicinò comunque a lui, un po’ a malincuore perché temeva il peggio: sapeva che sicuramente gli avrebbe detto “Potevi fare di meglio, Blaine”, perché era questo quello che suo padre gli diceva sempre.
Perciò fu una sorpresa quando l’uomo gli sorrise incrociando il suo sguardo e gli disse: «Sono fiero di te»

Quelle quattro parole che suo padre non aveva mai pronunciato per lui gli riempirono le orecchie e il cuore, portandolo in paradiso. Non gli importava di nient’altro, solo del fatto che suo padre avesse finalmente accettato che lui era un artista, che lui era bravo e che lui poteva e voleva continuare su questa lunghezza d’onda.
«Grazie. Anch’io.» rispose Blaine, sorridendogli entusiasta. Aidan rise e gli scompigliò i capelli. «Va’ pure a festeggiare con i tuoi amici. Te la saluto io la mamma.» promise. "Sai perché ho fatto ciò che ho fatto e ho detto ciò che ho detto. Io ti vorrò bene, qualsiasi cosa sceglierai" - Forse Aidan non sarebbe stato mai capace di dirlo ad alta voce, troppo orgoglioso per ammettere di essersi sbagliato su suo figlio, ma Blaine capiva, poteva sentire il suo affetto e la sua approvazione e tanto bastava a renderlo felice. Il ragazzo lo salutò con la mano e corse dai suoi amici, saltando sulla schiena di Wes che stava esultando in quel momento. Probabilmente i giocatori di football sono più aggraziati in campo si disse, ma in realtà non gli importava, non davvero. Era felice. Quello era il giorno più bello della sua vita e niente avrebbe potuto rovinarlo.

«Blaine!»

Il ragazzo si voltò verso la voce e si accorse che era Kurt che lo chiamava, facendogli cenno di raggiungerlo in un angolo più appartato. Stringeva tra le mani la Lista dei desideri e la stava fissando con gli occhi sbarrati. Blaine corse al suo fianco, non sapendo come interpretare la situazione: andava tutto bene? Era successo qualcosa? Un messaggio dalla madre di Kurt? Era tutto perduto? Cosa poteva essere successo da costringere Kurt ad allontanarsi dai festeggiamenti?

«Cos’è successo?» riuscì a chiedere con voce strozzata, poiché Kurt non parlava, ma si limitava a sfogliare le pagine del quaderno nero.

«I desideri... Si sono cancellati da soli» mormorò Kurt, mostrandogli le pagine del quaderno. Le due righe numerate che li avevano perseguitati per settimane si erano semplicemente sbarrate da sole, come se niente fosse. Blaine lo guardò entusiasta e anche Kurt ricambiò con quel sorriso familiare e bellissimo che donava a lui soltanto.

«Adesso ci manca l’ultimo. C’è niente che desideri?» chiese Kurt in un soffio.

Blaine si morse il labbro inferiore. C’era una cosa che desiderava, da tempo ormai, ma non aveva mai avuto il coraggio di chiederlo. Non voleva chiederlo, perché non voleva che Kurt lo facesse perché doveva. Eppure in quel momento era tutto ciò che desiderava.

«Non voglio che tu lo faccia perché sei costretto» sussurrò, abbassando lo sguardo, poi si costrinse a guardarlo negli occhi di nuovo. «... Ma tu mi piaci da morire, Kurt. Mi piaci- Mi piaci da sempre.» confessò. Vide Kurt sbarrare gli occhi per la sorpresa e si morse il labbro inferiore per l’imbarazzo. «Io- posso capirlo se per te non è così. Però vorrei comunque chiederti- come ultimo desiderio, intendo... Un bacio. Lo considererò un bacio d’addio se deciderai di non parlarmi più.» disse tutto d’un fiato, cercando di combattere la timidezza.

Kurt gli sorrise dolcemente e abbassò lo sguardo sulla pagina del quadernetto, e non si stupì nel vedere che accanto al numero tre era stato scritto “Un bacio”. Glielo mostrò, poi lo gettò a terra.

«Non lo faccio perché devo» disse, avvicinandosi a lui e mettendogli una mano sulla guancia per avvicinarlo a sé. «E non è un bacio d’addio» soffiò sulla sua bocca, prima di premere le labbra sulle sue con decisione, avvicinandolo ancora di più a sé. Blaine chiuse gli occhi di scatto, portandogli una mano sul fianco e stringendo il tessuto del suo blazer, come per assicurarsi di non cadere o svenire da un momento all’altro.
Sentì un paio di fischi e fece per allontanarsi da Kurt per vedere chi era stato, ma il ragazzo lo trattenne al suo posto, sorridendo nel bacio. Quando finalmente si separarono, si guardarono negli occhi, sorridendosi timidamente come ragazzini.

«Grazie per avermi salvato, Blaine...» sussurrò Kurt sincero, prima di abbracciarlo.

Altri fischi e applausi coronarono il momento e anche un “Finalmente!” di Sebastian. Kurt si allontanò da Blaine, ridendo e voltandosi verso il suo amico per fargli la linguaccia che Sebastian ricambiò prontamente, facendo ridere anche Blaine.

«Andiamo a festeggiare, ragazzi?» propose Wes, distogliendo l’attenzione dalla nuova coppia e ricevendo molti consensi. Tutti uscirono alla spicciolata, prendendo le loro cose e continuando a discutere sul locale migliore in cui festeggiare – Kurt e Blaine restarono soli nei camerini, erano sempre gli ultimi a mettere in ordine le loro cose. O meglio, Blaine lo era, e Kurt lo aspettava pazientemente alla porta. Quando Blaine finalmente lo raggiunse sull’uscio, Kurt premette di nuovo le labbra sulle sue, sorridendogli felice.

«Come ti senti ad essere libero?» chiese Blaine, ironico.
«... Non mi sono mai sentito schiavo dei tuoi desideri, Blaine. Volevo sinceramente aiutarti.» ribatté Kurt impettito.
«Anche all’inizio?»
«Okay, forse non all’inizio. E sì, è una bella sensazione sapere che non finirò all’Inferno. Per ora.» disse ridendo.

Blaine gli sorrise e si sollevò sulle punte dei piedi per baciarlo di nuovo. «Andiamo a festeggiare?»
«Se per festeggiamento intendi “baciarci per tutta la sera”, sì!»
 












Note della matta che scrive.

Wow. Non ci credo, finalmente ho finito una fanfiction! (Sono pessima, lo so, non odiatemi T.T)
Dopo tanto penare, e soprattutto dopo un'infinità di tempo, ce l'ho fatta. Sono molto orgogliosa di me (e spero che possiate esserlo anche voi).
So che è un po' affrettata come conclusione - o forse no? Lascio giudicare a voi! - ma già nel progetto originale questa fiction doveva avere pochi capitoli, il fatto che io abbia pochissimo tempo per scrivere ha influito molto poco. 
E parlando del poco tempo che ho per scrivere, sì, mi sto impegnando anche a continuare le altre storie lasciate in sospeso - alcuni di noi mi avevano chiesto in messaggi privati qui e su facebook quali fossero le mie intenzioni riguardo le altre storie, per questo lo ribadirò ancora una volta: non ho intenzione di abbandonarle e anche se ci metterò una vita a finirle e perderò tutti i "lettori" che mi "seguono" non importa; mi prenderò il mio tempo per cercare di fare sempre un lavoro migliore. 
Detto questo, grazie a chi c'è stato fino alla fine, l'ho davvero apprezzato c:
Un bacio alla mia fidata Beta, Mary - come potrei farcela senza di te che mi sproni ogni giorno a continuare? <3
E un grazie a te che stai leggendo questo sproloquio! 
Alla prossima storia. 
Tanti baci,
Allie c: 

   
 
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