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Autore: catastroficosilenzio    15/01/2014    0 recensioni
Avete mai provato quel sottile ma pungente fastidio che si crea quando, in una bellissima sinfonia, una nota stonata arriva al vostro orecchio? O quando quel ciuffo non si mantiene mai al suo posto finendovi davanti agli occhi? Ebbene, lei era quel fastidio, quel qualcosa di diverso che non sai mai come trattare, quell'insolita anima che viveva in bilico tra la passività e il cuore troppo pieno di emozioni per poter essere compreso.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capelli lisci, bugie e note stonate


Tutto il pomeriggio con i bigodini tra i capelli. Con il torcicollo che persisteva per la posizione scomoda. Per non rovinare tutto come sempre, per non rovinare quello che sarebbe dovuto essere un successo. E invece no. Al contrario, un altro fallimento si aggiunse alla lunga lista. I suoi capelli lisci erano, e lisci sarebbero rimasti per sempre. Come la sua storia. Piatta, senza emozioni. Qualche sorriso sfuggiva per poi, però, essere sbiadito da un altro fallimento. Nonostante ciò sentiva che non sarebbe andata sempre così. Sapeva che qualcosa sarebbe successo. E così aspettava. Riprovava e aspettava. Sorrisi spenti su sorrisi spenti, fallimenti su fallimenti, piccole vittorie su piccole vittorie. Prima o poi lei avrebbe trionfato una volta per tutte, ma evidentemente non era quello il suo tempo. Già, lei era fuori tempo. Tutti bravi e buoni, tutti coordinati nella stessa sinfonia. E se fosse stato tutto un malinteso? E se quella musica non fosse stata la sua, se si fosse convinta per tutta la vita che quella era la sua orchestra quando invece non era affatto così? Fuori tempo. Come un allegro bambino che tra una risata innocente e qualche saltello cercava di battere i piedi seguendo la musica.

Ma per quanto sarebbe potuta andare avanti così?
Si mise a piangere. Come una stupida, singhiozzava rinchiusa nella sua camera dopo aver visto che non c'era neanche traccia di un piccolo boccolo. Ma no, non era per quello. Come sempre. Stessa storia, stessa musica, stesso odio. Non era per colpa dei boccoli non riusciti, che piangeva.
Se l'era sempre chiesto: perché una persona dovrebbe rattristarsi per una sciocchezza, per poi scoppiare a piangere disperatamente senza un apparente motivo?
Lei lo sapeva eppure continuava a chiederselo ogni volta.
Ha molti nomi la risposta. Oscurità, nota stonata, sbaglio. Ma lei ci viveva da sempre in quel buio, in quella nota stonata, in quello sbaglio. Aveva provato a cambiare, ma non era servito a niente. Proprio come quel pomeriggio passato con i bigodini tra i suoi sottili e fragili capelli scuri.
Perciò, dopo essersi ridotta un'altra volta come uno straccio, con gli occhi gonfi e rossi e quella fitta ormai familiare che risucchiava il suo cuore in quella morsa stretta, spense il pc, chiuse la porta della sua camera, abbassò la serranda fino ad uccidere l'ultimo filo puro di luce e si rifugiò sotto le coperte. Non si mise neanche le cuffiette alle orecchie, come era abituata a fare.
Solo il silenzio. Niente sinfonie.
E così lasciò che tutto scivolasse via proprio come le forcine che era solita mettersi per non lasciare che i capelli le finissero davanti agli occhi. Capelli troppo lisci, vita e respiro troppo fuori tempo e la passività che le divorava l'anima ogni giorno sempre di più.

Inoltre, era bugiarda. Una grande bugiarda. Chissà se in un futuro lontano, per lei c'era possibilità di diventare una grande attrice. Forse si.
Spesso scoppiava a ridere anche quando non c'era proprio niente da esser felici, si soffermava su cose che gli altri ignoravano e la sua mente era tempestata da domande che probabilmente pochi, a quell'età, si ponevano. Quasi nessuno aveva avuto la fortuna (o la sfortuna), di entrare nel suo mondo, quello in qui era la vera Lei. Quel mondo apatico, quello che ora stava marcendo sospeso da un filo di speranza che continuava a persistere nonostante tutti i pianti, i capelli strappati dalla rabbia e le tazze di thé caldo prese all'una di notte per portare un po' di calore in quel freddo corpo che ospitava uno degli spiriti più insoliti.

Writer's wall

Mi presento (o quasi)
Sono un'anonima ragazza a cui piace scrivere, come tutti qui dentro. Questo è il mio primo "elaborato" che ho pubblicato qui su efp. Non ha niente di particolare, a parte forse il fatto che narra un episodio della vita della sottoscritta. Infatti, probabilmente mi troverò spesso a scrivere racconti e one-shot basati su fatti realmente accaduti o che comunque in quel momento mi hanno inspirato.
Spero che vi piaccia e che io vi possa interessare come scrittrice. 
Baci,
-E



 

 

 

  
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