Serie TV > Da Vinci's Demons
Segui la storia  |       
Autore: Soraya Ghilen    16/01/2014    2 recensioni
Se Lorenzo avesse ottenuto dal Papa un armistizio di un anno in cambio di alcuni personagi di rilievo della vita plitica di allora (come suo fratello Giuliano, Leonardo e altri)?
E se tra gli amici di Da Vinci ce se sia una che si innamorerà del conte Riario tanto da mettere in dubbio la sua lealtà non solo verso Firenze ma verso lo stesso Leonardo?
Genere: Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Girolamo Riario, Leonardo da Vinci, Nico, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Storia di un amore quasi impossibile'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap 7: La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni!

P.O.V. Cristina

Le settimane seguenti furono un vero inferno!
Non sapevo di chi fidarmi, dubitavo di tutto e di tutti, perfino del maestro e di Nico.
Non potevo credere che fra i membri di quella che consideravo la mia famiglia ci fosse una spia di Riario. Inizialmente avevo riposto i miei sospetti in Giulia. In fondo era l’idea più logica, e forse anche quella meno dolorosa.
Non avevo più rivisto Nico, fuggivamo l’una dall’altro senza un motivo apparente. Dovevo forse dubitare di lui?
Per la prima volta ,dopo tanti anni, decisi di trovare un minimo di conforto nella preghiera. Passavo così tante ore nella cappella del palazzo, assorta nei miei pensieri e nelle mie confidenze all’altissimo, che molte volte si faceva sera e non me ne rendevo conto.
Non potevo andare avanti così: dimagrivo a vista d’occhio, la mia pelle aveva perduto colore e il mio fisico si stava indebolendo. Fu Zoroastro ad aiutarmi.
“So che potrei essere io, per te, la spia ma, credimi, non lo sono!” mi disse un giorno, mentre ero seduta su una panca della cappella intenta a contemplare in vuoto.
“Potremmo dire che è quello che affermi ogni volta che sei colpevole, Zo!”
“E cosa direi se non lo fossi?”
“Tu sei sempre colpevole!” lui rise e, per la prima volta dopo settimane, trovai la forza di sorridere anch’io.
“Dov’è finita la nostra allegria, Zo?” gli chiesi “La nostra voglia di vivere, la voglia d’avventura e di imparare?” sentivo le lacrime pizzicarmi gli occhi “Dove sono quei ragazzi che partirono da Firenze orami cinque masi fa?”
“Penso che li abbiamo lasciati ,da qualche parte, tra casa e questo palazzo degli intrighi!” mise una mano fra le mie “Ma noi non dobbiamo perdere la certezza di quello che siamo, perdere il nostro affetto per le persone che sono con noi da una vita e con le quali abbiamo affrontato ogni sorta d’avventura!” lo guardai e lo invidiai per quelle sue affermazioni “Io credo in te, Cristina, come credo in Leonardo e in Nico e so che nessuno di voi tradirebbe mai gli altri ed è tutto quello che mi serve sapere per vivere e per cercare qualcosa di migliore in questo mondo sporco e corrotto!” continuavo a guardarlo, chiedendomi se un fulmine divino non l’avesse colpito, entrando nella cappella  “Io ho voi, il resto non è affare mio!” lo abbracciai di slancio, e piansi tutte le lacrime che avevo dentro “Non piangere, non ne vale la pena!”
“Chiunque sia, Zo, sarà comunque come ricevere una pugnalata alle spalle!” lui mia alzò il viso, facendo in modo di avere gli occhi puntati nei miei.
“Non sai tu a doverti sentire male, ma quell’essere spregevole che ha confessato tutto a Riario; lo stesso che, all’apparenza, si professa nostro amico me che non ha esitato a vendersi come una meretrice per chissà quale misera e insignificante ricompensa!”
“Zo, sono felice che tu abbia detto questo!”
“Perché mai?”
“Perché pensavo tu stessi per baciarmi!” lui si allontanò di colpo, con una smorfia.
“No, dico, frequentare Riario ti sta facendo diventare pazza come lui?!”
“Perché mai?”
“Non ti bacerei neanche se fossi l’ultima donna sulla terra!”
“Non intendi sposarti?” lui, con aria non curante, accavallò le gambe u guardò in alto.
“Non sono fatto per il matrimonio e poi ho già a chi essere fedele!”
“Noi?” chiesi, speranzosa.
“No, il vino!” e cos’altro potevo aspettarmi da lui?!

Io e Zoroastro decidemmo che non si poteva andare avanti in quel modo e così decidemmo di parlare con Leonardo, l’unico che aveva meno probabilità d’essere la talpa.
“Io non parlo con nessuno!” stava per sbatterci la porta in faccia, ma io misi un piede fra questa e lo stipite.
“Maestro, la prego, non sappiamo di chi fidarci!” mi guardò, poi guardò Zo, e ci lasciò entrare. Trovammo anche Nico, con gli occhi rossi di lacrime, seduto sul letto del nostro Maestro.
“Nico, che succede?” chiesi, andando ad abbracciarlo. Lui mi scostò.
“Sei andata a letto con Riario!”
“Sapevi che dovevo!” 
“Si, ma non mi aspettavo che l’avresti fatto il giorno in cui io e te abbiamo fatto l’amore!” Leonardo e Zoroastro ci guardavano con gli occhi fuori dalle orbite.
“Non avevo altra scelta, lo sai!” non potevo credere che mi stesse rinfacciando una delle cose più difficili della mia vita.
“Si, l’avevi!”
“Molto bene, fermatevi!” Alzai gli occhi sul nostro Maestro  “Cosa è successo tra di voi?”
“A quanto pare nulla di significativo!”  disse Nico, uscendo dalla stanza sbattendo la porta.
“Non so più che fare!”  esclamai, mettendomi le mani nei capelli.
“Forse avresti dovuto evitare di andare per davvero a letto con Riario!”  a quel punto esplosi!
“La prossima volta do una padellata in testa a Riario” mentre lo dicevo, presi un oggetto a casa dalla scrivania di Leonardo e lo suonai sulla testa di Zoroastro “ poi fuggo e lascio che lui vi appenda nelle segrete per i pollici e vi scuoi vivi come dei maiali!” conclusi, dando un calcio alla vittima precedente.
“Si ma perché ,ogni maledettissima volta che vai su tutte le furie, te la prendi con me?!”  chiese Zo, massaggiandosi testa e stinco.
“Mai sentito parlare di capro espiatorio?” povero Zoroastro, aveva ragione, ma era più forte di me! “Non volevo fare del male a nessuno!” dissi, guardando entrambi.
“Lo sai come si dice, bambina mia?” disse il mio Maestro. Feci cenno di no con la testa “La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni!” 
“Forse all’inferno ci siamo già!” risposi.
“Non preoccuparti!” rispose Zoroastro “Una volta passati a miglior vita ci finiamo lo stesso!”
“Cambiando argomento: chi credete che sia la spia?” chiesi loro.
“Io non credo, io temo di saperlo!” rispose Leonardo. Io e il turco ci guardammo in faccia, temendo di conoscere il nome che Leonardo aveva scoperto.
“Chi?” tre semplici lettere che pesavano come un macigno. Tre semplici lettere che tagliavano fuori uno di noi dalla famiglia!
“Sicuri di volerlo sapere?”
“Certo, meglio una brutta verità che una bella bugia!*”  Zoroastro mi diede man forte annuendo con aria grave.
Ci fu un attimo di silenzio, l’attimo più lungo della mia vita!
Leonardo valutò bene le nostre espressioni, poi prese un respiro profondo “Come la prendereste se vi dicessi che la talpa è Vanessa?” Io e Zoroastro lo guardammo con gli occhi fuori dalle orbite.

Angolo di Sol: Salve! Come va? Non linciatemi, so che forse Vanessa e scontata ma sembrava la scelta migliore. Vorrei conoscere i vostri pareri al riguardo, vi aspetto!
Un bacio, a presto!
Sol
*La frase non è mia, per quanto ovvio!



 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Da Vinci's Demons / Vai alla pagina dell'autore: Soraya Ghilen