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Autore: Lisa Lawer    22/11/2004    10 recensioni
Miyu e Kanata non si vedranno per molti anni, ma in tutto questo tempo i contatti non si sono persi...
11/11/10 ho notato che i primi capitoli non erano in html, e ora li sto modificando, buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kanata Saiyonji, Miyu Kouzuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui sono Lisa Lawer con la mia prima ff postata su questo sito…. Ricordo che i personaggi non sono miei ma della mitica Mikan! Ed ora buona lettura!!

 

Capitolo 1.

 

Era sera e una ventiquattrenne bionda, era seduta davanti al suo portatile e sorrideva come non mai. Miyu Kozuki, viveva sola in una casa a Roma, dove era diventata un'importante interprete e si occupava delle relazioni internazionali. Oramai erano sei anni che viveva lì. Lou era partito dieci anni prima e lei aveva continuato a vivere con Kanata fino al diploma. Inizialmente i rapporti tra i due furono molto freddi, però dopo alcuni mesi dalla partenza del piccolo alieno le cose cambiarono e Miyu e Kanata diventarono molti uniti, quasi come fratello e sorella.

Miyu ricordava benissimo il giorno della sua partenza…

 

*flashback*

 

I due ragazzi erano all’aeroporto di Tokyo. Miyu, che come Kanata si era appena diplomata, aveva avuto una borsa di studio e le era stato offerto di studiare e laurearsi in Italia. Lei ci aveva pensato per un mese, poi aveva accettato.

 

  • alla fine vai via – disse Kanata un po’ triste. – spero che ti vada tutto bene in Italia. –

  • non ti preoccupare. Me la caverò. – “come vorrei dirgli.. ti amo” pensò Miyu.

  • ecco – lui le porse un pacco. – è un computer portatile. Ti ho già installato tutto e ti ho scritto cosa devi fare… così… se vuoi possiamo sentirci via e-mail. –

    Miyu abbracciò Kanata – grazie - ed iniziò a piangere.

    - ehi, non fare così! Il portatile l’ho comprato anch’io e ti prometto che ci sentiremo ogni giorno. - Lui le cinse la vita e si limitò a darle un bacio sulla guancia. – Miyu… non dimenticarmi. –

    Lei lo abbracciò ancora più forte – e tu non dimenticare di me… ti voglio bene.

    “ULTIMA CHIAMATA PER IL VOLO 165 PER ROMA”

    - vai ora – disse kanata – mi raccomando la prima cosa che dei fare è quella di mandarmi un e-mail….ti voglio bene –

    Con dispiacere, Miyu sciolse il loro ultimo abbraccio e si diresse verso l’aereo che l’avrebbe allontanata da lui per moltissimi anni.

 

*fine flashback*

 

Ora Miyu stava leggendo una e-mail di Kanata... la terza di quella giornata. Oramai lei aveva moltissimi cd dove erano salvate tutte le lettere del ragazzo. Si sentivano spesso e sapevano tutto l’uno dell’altra. Il messaggio diceva: ‘ciao tesoro, come va’? oggi sono tremendamente nervoso, perché domani saprò se ho vinto il concorso. Se tutto va bene, anche io come interprete potrò occuparmi delle relazioni tra Giappone e Italia! Speriamo bene! Domani c’è la cerimonia dove proclameranno il vincitore, vorrei andarci con te e invece devo sopportare Alexandra’

 

A quel nome Miyu fece una smorfia. Non sopportava Alexandra. Era un’americana che stava sempre appiccicata a Kanata e lui la riteneva come una palla al piede. Aveva provato miliardi di volte a spiegarle che lui non voleva stare con lei… ma niente.

 

Miyu continuò a leggere la lettera: ‘domani ci sentiamo, comunque appena torno a casa dalla serata del concorso ti mando una e-mail, anche se sono le quattro di notte. Ti voglio bene! Bacioni.’

La ragazza spense il computer e si sdraiò sul divano. Sperava con tutto il cuore che Kanata vincesse il concorso. Lei era nel campo delle relazioni internazionali da un anno e purtroppo era ancora inesperta per fare viaggi di lavoro in Giappone. Il suo capo le rispondeva sempre: - fra un anno o due, signorina Kozuki. –

E ora che Kanata aveva scelto la sua stessa specializzazione forse in futuro, si sarebbero rivisti, e magari avrebbero anche lavorato insieme. Miyu accese la televisione. La sua casa era composta da una cucina, da un salone e dalla sua camera. Nient’altro. Dopo un po’ decise di andare a dormire. Erano le dieci e mezza. Era stanca morta: aveva avuto una mattinata difficile e l’indomani sarebbe stato altrettanto sgradevole. Il giorno dopo si svegliò prestissimo e si recò a lavoro. Quel giorno ritornò a casa molto tardi, erano le quattro del pomeriggio. A quel punto decise di andare a fare la spesa in un discount che faceva orario continuato.

 

Miyu era sempre corteggiata da tutti: oramai il suo corpo non era più infantile, come lo definiva Kanata anni prima. Ora era alta, magra, formosa, con i soliti capelli lunghi e biondi che arrivavano fino alla vita. Poi i suoi occhi verdi erano penetranti e tutti ne rimanevano incantati.

 

Dopo aver fatto la spesa si ritirò a casa. Tutti i suoi colleghi stavano lavorando come pazzi, perché presto avrebbero dovuto fare viaggi di lavoro in Francia, Inghilterra e Spagna. Lei era la più piccola e la neo laureata. In ambasciata venivano affidati certi incarichi dopo un po’ di anni di esperienza, anche se grazie alla sua bravura si occupava di relazioni in Italia. Quella sera decise di rimanere a casa. Accese il portatile aspettando di sentire il suono che indicava l’arrivo della posta. Poi si mise a guardare la tv fino a mezzanotte e mezza. Verso le 00: 45 si sedette sulla sedia del tavolo a guardare lo schermo.

 

Era tremendamente in ansia che rimase sveglia fino all’una e mezza. “mio Dio! E se per caso ha accettato la corte di Alexandra e ora si trova… a casa sua?” pensò Miyu “no! Ti prego fa che non sia così” con queste preoccupazioni, Miyu si addormentò sul tavolo. Il giorno dopo non sarebbe andata a lavoro, era il suo giorno libero.

Si svegliò verso le 2:15, grazie al suono dell’arrivo di una e-mail. La mano di Miyu tremava, mentre cercava di spostare il mouse. “speriamo bene”

 

‘Nuovo messaggio di posta. Da: Kanata Oggetto: sono l’uomo più felice del mondo! Miyuuuuuu! Ho vintooooooooooo! Siiiiiiiii! Sono felicissimo. Sono arrivato al primo posto e indovina un po’?......VENGO IN ITALIA!’

 

Alla ragazza mancò un battito. ‘purtroppo questo non è un incarico di lavoro, però oltre alla promozione mi hanno offerto di andare a visitare l’ambasciata a Roma e poi vacanzaaaa. Ecco… ti andrebbe di ospitarmi per due settimane?’ - evviva!!!!! – Miyu gridò come una pazza, poi si diede una calmata a causa dell’ora. ‘Io parto domani sera, quindi credo che dopodomani alle 11:00 di mattina arriverò a Roma. Be’ ora ti saluto.. ho un po’ di sonno. Fammi sapere! Baci.’

 

Miyu non aspettò un secondo e gli rispose: ‘ tesoro complimenti! Sono fiera di te! Comunque che domande fai? Certo che ti ospito… ti vengo a prendere all’aeroporto. Non vedo l’ora che arrivi… un bacio Miyu.’ Miyu era al settimo cielo e fu difficile per lei prendere sonno.

 

La mattina dopo si svegliò verso le otto. Era una calda mattina del 20 giugno. Decise di andare in ambasciata e chiese due settimane di ferie e gliele concesero.

“Fantastico!” pensò, la giornata incominciava proprio bene e decise, per festeggiare di andare a fare shopping così da essere carina per Kanata. Il guardaroba di Miyu era composto da gonne (non più lunghe del ginocchio), pantaloni attillati, magliettine, top e qualche vestito elegante. Era abituata a vestire sportivo, tranne quando andava a lavoro. Ritornò a casa con tantissime buste. Aveva comprato molti vestiti e poi aveva fatto la spesa, poiché aveva intenzione di preparare un pranzetto con i fiocchi a Kanata, per festeggiare la sua promozione e il fatto che finalmente si sarebbero rivisti. Comprò anche un bottiglia di champagne e la mise in frigo… poi si bloccò… “mio Dio” pensò “domani lo rivedo, lo riabbraccio… e io sono ancora innamorata di lui. Sarebbe stupendo se lui ricambiasse.”

 

Entrambi i ragazzi si erano fidanzati poche volte e per storie futili. Nessuno riusciva a dimenticare l’altro. Durante la giornata Miyu, lucidò tutta casa e la mise in ordine. Il giorno dopo si svegliò prestissimo, anche se la notte aveva dormito praticamente poche ore, ed iniziò a cucinare, facendo molti piatti a base di zucca, che poi avrebbe infornato al loro ritorno a casa. Si mise una minigonna a jeans,un top turchese e le scarpe da ginnastica. Poi si legò i capelli, mise una scarsa ombra di trucco e alle 10:15 chiamò un taxi: non riusciva più a stare in casa e si diresse all’aeroporto.

 

Arrivata in aeroporto aspettò. “quando arriva cosa gli dico? Ciao tesoro! Nooo, ma che sono impazzita? Un conto è dirgli tesoro per e-mail, un conto è dirglielo in faccia!! No, no devo pensare ad altro.. ciao Kanata, o semplicemente ciao… kami sama aiuto… il cuore batte forte, sembra che stia per scoppiare.”

“È IN ARRIVO IL VOLO 165 PROVENIENTE DA TOKYO. USCITA NUMERO 4” Miyu si alzò di scatto dalla sedia dove si era seduta e si recò immediatamente all’uscita 4. aspettò 20 minuti e pian piano vide la gente uscire. Il suo cuore che batteva all’impazzata, si fermò nel momento il cui lo vide: e come non riconoscerlo.

Lui sguardo fiero, alto e bello come sempre. - Miyuuuu! – disse Kanata.

 

La ragazza rimase immobile mentre lui le andava incontro. - Be’ non mi saluti? – disse il ragazzo sorridendo più che mai. Miyu lasciò perdere tutte le sue preoccupazioni per come salutarlo e gli si gettò quasi addosso, abbracciandolo più forte che poteva. Kanata la strinse a se pensando che con il tempo era diventata ancora più bella. Era fantastico stare lì, uno tra le braccia dell’altro, quanto avevano sognato entrambi questo momento!

 

Miyu sentì un brivido percorrerle lungo la schiena. Nessuno dei due parlava. Miyu piangeva in silenzio, mentre Kanata era inebriato dal suo profumo. Poi lei decise di reagire, oppure sarebbe morta per l’emozione. Gli diede un bacio sulla guancia e gli disse: - benvenuto campione! –

  • grazie. E ora andiamo a riprendere i miei bagagli… oppure rischio di non trovarli! –

 

Inaspettatamente il ragazzo le prese la mano e rimasero così fin che, lui non recuperò le sue valige. Per andare a casa di Miyu, presero un taxi e nonostante l’imbarazzo si fecero forza e parlarono tranquillamente, come se fosse stata una delle loro e-mail. Ma entrambi sapevano che non era la stessa cosa. Ora erano uno di fronte all’altra a cuore aperto, non c’erano più migliaia di chilometri a dividerli! Quando arrivarono a casa, verso le 12.00, Kanata andò a farsi una doccia mentre Miyu infornava quello che aveva preparato. Ora la sua cucina era migliorata tantissimo e non vedeva l’ora di far assaggiare tutto a Kanata. - mmmmm.. che profumino di zucca! Miyu, hai cucinato veramente tu oppure sono cibi precotti? – disse il ragazzo sorridendole.

  • Uffa mai una gentilezza, da parte tua – e in quel momento Kanata l’abbracciò, mentre Miyu era intenta a mettere la tavola.

  • Grazie di tutto… tesoro - Miyu avvampò, ma in quel momento non le importava di nulla. Voleva stare solo fra le sue braccia.

Purtroppo non fu così… il cibo rischiava di bruciare! Si sedettero a tavola e Miyu sperava con tutte le sue forze di aver cucinato tutto bene..

  • buonissimo. Sei una cuoca fantastica Miyu! -

  • grazie! –

  • senti, in questi giorni hai da fare? –

  • No. Ho preso due settimane di ferie, così posso farti da guida. –

    - Fantastico! Comunque volevo chiederti se vorresti venire con me all’incontro con l’ambasciatore. È previsto per dopodomani -

  • certo! Di sicuro dovrai incontrare il signor Smith, vero?... diciamo che è il mio capo - disse Miyu.

Il pranzo continuò tranquillamente. Miyu si era calmata.. be’ più o meno. La maggior parte delle volte rimaneva incantata a guardarlo e si chiedeva se stesse vivendo un sogno.

  • Mamma mia quanto ho mangiato! – disse Kanata

  • sono contenta! Visto che ho imparato a cucinare? – sorrise Miyu

  • Cucini la zucca meglio di me! L’Italia ti ha fatto bene… non ti manca il Giappone? -

La ragazza rimase spiazzata. “come faccio a dirgli che è lui che mi è mancato?”

  • ehehe.. be’ ora riposati, sarai stanco. Per ora vai a dormire in camera mia. Poi stasera apriamo il divano letto! -

“non ha risposto alla mia domanda” pensò Kanata poi disse: - e tu? Vedo che sei stanca. Riposati perché stasera faremo molto tardi! Mi devi portare in giro per la città! -

  • Non preoccuparti! Riposati, poi ti sveglio io e usciamo! - il ragazzo entrò nella camera di Miyu: era ben arredata, c’era un letto matrimoniale, un armadio, una scrivania ed una libreria e poi delle foto attaccate al muro.. tante foto… e quelle furono la risposta alla domanda di Kanata. In quelle foto c’erano essenzialmente lui, baumiao, Lou e la ragazza. Poi le altre erano foto di gruppo dove c’erano tutti i loro amici. Kanata decise di non pensarci e si riposò. Si svegliò verso le sei e si recò nel salone dove vide Miyu sdraiata sul divano che dormiva profondamente, mentre tra le mani aveva un libro. Nel vederla sorrise e si avvicinò a lei ed incominciò ad accarezzarle un guancia. Che bello stare di nuovo nella stessa casa con lei… mancavano solo Lou e baumiao e le cose sarebbero state più che perfette! Preparò il caffè ed andò a svegliare la ragazza. - mmm che buon odore di caffè… -

  • meno male che non mi dovevo preoccupare! Perché non sei venuta a letto? -

Miyu diventò di color rosso porpora. - ehi non pensare male! Dovevi solo riposare…. Cmq stasera ho deciso di portarti a Trastevere. Ceneremo lì! –

  • Sei impazzito? Ti costerà un occhio della testa! E poi… ti sei già stancato della mia cucina? – sorrise maliziosa

  • mi ero ripromesso di portarti a cena. E poi approfittane… pago io! -

  • be’ allora le cose cambiano! - poi il ragazzo aprì una delle valige ed uscì un mucchio di regali, anche da parte di Chris e gl’altri. Le portò molto cibo giapponese, souvenir e tante foto do loro che lei non si era portata con se.

  • Il mio Lou… -

  • il nostro Lou. - la corresse Kanata.

 

Verso le 19:30 i due iniziarono a prepararsi. Miyu si mise un vestitino nero che non arrivava alle ginocchia e che le lasciava la schiena coperta. Le scarpe erano con il tacco e poi si legò i capelli in uno chignon, lasciando cadere qualche ciocca. Kanata era estasiato a quella vista. Le mise una mano attorno alla vita e si recarono in un ristorante mooooolto costoso!

  • un tavolo per due - disse il ragazzo – il più riservato possibile. -

 

Miyu si stupì di quella decisione, però preferì non fare domande… in fondo cosa le importava? Voleva far suo Kanata dal primo momento in cui l’aveva rivisto! Il cameriere mostrò loro un tavolo, molto riservato. Arrivò lo champagne come ordinato da Kanata. Il cameriere lo versò e poi ritornò alle cucine: - Alla tua promozione – disse Miyu

  • a noi due… -

  • …finalmente insieme – concluse la ragazza.

 

Fu una cena magica e nei momenti di silenzio furono le loro mani intrecciate a parlare. Verso le 23:45 erano seduti su una panchina sotto un cielo ricoperto di stelle.

 

  • Mamma mia… qui è tutt’altra cosa – disse Kanata

  • è fantastico… e questo solo perché ci sei tu a rendere tutto più bello. –

 

Miyu aveva detto quelle parole con molta timidezza, ma prese coraggio e diede un casto bacio sulle labbra del bel giapponese che aveva di fronte. Fece per allontanare il suo viso, ma Kanata le mise una mano dietro al collo e l’attirò a se approfondendo quel bacio sempre più.

 

  • Miyu, non sai quanto ho aspettato questo momento -

  • allora non ti fermare - disse baciandolo con tutta la passione che aveva in corpo.

Continuarono a baciarsi per un bel po’ e poi, dopo che si furono calmati, presero un taxi e tornarono a casa di Miyu. Nessuno dei due sapeva come comportarsi. “Miyu, non sei più una bambina” si disse “cavolo provaci!” ma lei non sapeva che Kanata stava pensando la stessa cosa. La ragazza non fece in tempo a chiudere la pota che Kanata la cinse per la vita e la baciò, mentre Miyu aveva le spalle contro la porta. Poi Miyu lo prese per il collo della camicia e lo portò verso la sua camera. Quanto avevano desiderato e sognato quel momento. Il ragazzo la stese delicatamente sul letto inebriato dal profumo di Miyu… quella notte la passarono, finalmente, insieme.

 

La mattina dopo, Miyu si svegliò verso le nove. Era avvolta nell’abbraccio di Kanata e prima di alzarsi lo baciò. Provò a sciogliere l’abbraccio ma il ragazzo la strinse ancora di più a se: - dove vai amore mio? -

Lei lo guardò mentre le sue mani accarezzavano il petto muscoloso del bel giapponese – scusami se ti ho svegliato, non ho resistito all’impulso di baciarti. Comunque... ti prego... ripeti quello che hai detto. -

  • vuoi sentirti chiamare amore mio? -

  • ogni secondo. – poi la ragazza si mise a ridere

-ho fatto qualcosa di buffo? -

  • sei venuto a letto con me pur di non dormire sul divano? – disse lei maliziosa.

  • oooops mi hai scoperto! Senti, vuoi uscire prima di pranzo? -

Miyu lo baciò appassionatamente – tu cosa credi? –

  • meglio rimanere qui – disse il ragazzo.

 

 

 

 

 

 

Piaciuto questo capitolo? Be’ spero di sì. Anche se sembra ma la storia non è finita….comunque recensiteeeeeeeeeeee!
 

  
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