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Autore: Ks En    16/01/2014    0 recensioni
vi siete mai chiesti perché la spilla con la ghiandaia imitatrice sia finta nelle mani di Mayslee Donnor? Beh, io sì e ci ho ricamato intorno una storia ambientata nei 49mi Hunger Games dove Sciel Naison, una ragazza del distretto 7, si ritroverà nell'arena con il ragazzo di cui è sempre stata innamorata e dovrà scegliere tra la vita e la morte per salvarlo
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri tributi
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Appena finita la preparazione, vengo portata verso l’anfiteatro. Shanna mi ha fatto tingere i capelli di nero per richiamare le punte nere dei foglietti del vestito, inoltre mi ha caricato il viso con un pesantissimo trucco scuro che sostiene mi risalti gli occhi (che però sono stati coperti da delle lenti che me li fanno apparire azzurri come il ghiaccio). Quando arriviamo al carro Ashton è già lì che mi aspetta: è bellissimo, come sempre. Anche lui porta un abito coperto di foglietti come il mio e gli sta d’incanto, ma penso che del resto lui stia bene veramente con tutto. Mi prende a braccetto e mi sussurra all’orecchio che sono bellissima. Ridacchio, ma poi mi blocco e gli tiro una leggera gomitata. – Che c’è piccola?- Mi chiede. – Non ricordi più? Non dobbiamo farci notare da tutti i tributi … almeno non per ora. Lui annuisce e mi lascia il braccio. Devo proprio considerare di stare muta più spesso: chissà quando mi potrà succedere una cosa simile di nuovo. Ormai ci siamo e stiamo per partire con il carro, quando Shanna ci raggiunge e ci addita un piccolo pulsante sul carro dicendoci di premerlo quando saremo al centro della pista. Il carro parte e noi ci ritroviamo catapultati nell’anfiteatro: all’inizio la luce mi abbaglia, poi mi ritrovo a correre su un carro in mezzo ad un mucchio di gente che mi addita. Mi giro per un attimo verso Ashton e lo vedo che saluta con energia tutti quanti e manda baci verso le donne elegantissime di Capitol City, che urlano appena lui volge il suo sguardo verso di loro. Inizio a salutare anch’io con entusiasmo il pubblico e a mandare baci a mia volta. Ad un certo punto Ashton si volta verso di me e mi sussurra all’orecchio:- E’ ora! Poi mi prende la mano ed insieme spingiamo il pulsante indicatoci da Shanna. All’inizio non succede niente, poi improvvisamente dal carro esplodono nuvole e nuvole di pezzettini di carta che ci avvolgono. Beh, se la folla prima non era in delirio, ora lo è. Mi sembra di galleggiare nel vuoto, poi mi vedo in uno schermo enorme: non sembro io, sono completamente diversa dalla vecchia Sciel che conosco. Sono superba e fiera, i miei occhi sembrano di ghiaccio e quasi mi fanno paura, i miei capelli sono raccolti in una complicata acconciatura fatta di trecce bionde e nere … penso che quella ragazza sullo schermo sia una delle più belle del mondo … ma che non sono assolutamente io. Arriviamo davanti al presidente Snow che fa il suo discorso iniziale per l’apertura dei giochi e ci augura buona fortuna, a tutti quanti, cosa che mi fa un po’ ridere, visto che alla fine del gioco crudele a cui dobbiamo partecipare arriverà una sola persona, che non sarò io. Dopo di che il nostro carro riparte e torna verso il punto da cui è partito. Appena scendiamo dal carro Nisha ci viene incontro esultando e squittendo dicendo che noi siamo stati bravissimi e che eravamo bellissimi con quei vestiti di carta. L’unica cosa che Bonnie ci dice è che io ero stata troppo rigida e che Ashton poteva fare di meglio. Fantastico. Questa sera verremo presentati a Capitol City in compagnia di Cesar Flinkerman: quanto odio quell’uomo! Quest’anno ha una parrucca verde bile che mi fa pentire del fatto che ho vomitato su Nisha invece che sul suo orribile parrucchino, scommetto che non dispiacerebbe a nessuno e verrebbe svelato il più grande dei miei interrogativi: Cesar è pelato? Mi riprometto che se ne avrò l’occasione gli chiederò se lo è! Veniamo riportati nei nostri appartamenti per riposarci un po’. Quando arrivo davanti alla mia stanza sto per aprire la porta vedo uscire Ashton in tutta fretta e rosso per aver corso prima in corridoio. – Scusa- arrossisce- temo di avere sbagliato stanza … - Non c’è alcun problema, figurati. –Bene, allora tolgo il disturbo. Scusami ancora. Senza aggiungere altro scompare nella sua stanza. Entro dentro e chiudo di nuovo la porta a chiave, nel caso qualcun altro sbagli la stanza. Mi levo con delicatezza il vestito di Shanna e mi faccio una doccia. Quando la tinta nera dei miei capelli scompare mi sento sollevata: sono di nuovo io. Mi tolgo i residui rimanenti del trucco e mi cambio d’abito. In quel momento mi bussano alla porta e quando dò alla persona il permesso di entrare, mi vedo piombare in camera Bonnie, l’ultima persona che potessi aspettarmi. Mi si siede accanto e comincia a parlare. – Sono certa che non ti aspettavi un mentore così duro, eh? Mi limito ad annuire. – Ma vedi, non sono per niente contenta di come ti stai comportando … sei troppo facile da colpire emotivamente. Sinceramente non ho capito nulla della sua osservazione poco lusinghiera sul mio carattere. – Come, in che senso scusa? - Ecco, sembri una tenera ragazzina che non cerca di difendersi in questo posto ostile … sembra che tu faccia completo appoggio su Ashton, ogni volta che vi vedo insieme tu hai sempre un’espressione estasiata e, anche se vorresti nasconderlo, rendi palese il tuo attaccamento nei suoi confronti. Io sbianco per un attimo e penso di avere capito male, ma poi capisco che non è così … effettivamente per ora sono sempre apparsa in pubblico vicino al lui, ma non mi sembrava di essere sempre così estasiata come dice Bonnie. Sarà perché penso sempre che prima o poi uno di noi dovrà morire e questo rende per me ogni attimo vicino a lui ciò che c’è di più prezioso al mondo … i miei pensieri vengono bloccati da una risata irritante da parte di Bonnie. – Vedi? Lo stai facendo di nuovo. La cosa m’infastidisce ancora di più e cerco di svuotare la mente. Lei mi dà una pacca sulla spalla e si avvia verso alla porta ridendo ancora. Io mi alzo spazientita e, noncurante del fatto che qualcuno mi senta, le grido:-Bonnie , mi spiace veramente tanto di amare Ashton da quando l’ho visto per la prima volta nella mia vita, e mi spiace anche di sembrare così debole, proverò a darmi un tono più duro, d’accordo? Lei si limita a fermarsi sulla soglia fissandomi e poi mi dice semplicemente:- Questo non mi importa Sciel, qui non sei a casa dove puoi giocare alla scolaretta innamorata del bellimbusto, qua dentro si gioca per salvarsi la vita e il tuo atteggiamento ti aiuterà nell’arena non poco, quindi rimedia, ok? Sbatte la porta e io ricado sul letto seduta sul pavimento senza parole. La porta si riapre e Bonnie fa di nuovo capolino nella mia stanza. – So che è dura- comincia – ma quando nell’arena dovrai scegliere chi di voi due resterà in vita (sempre che non veniate fatti fuori subito), tu chi sceglierai? Questa volta esce definitivamente dalla stanza lasciandomi senza parole. Proprio in quel momento Ashton entra di gran carriera nella mia stanza e mi abbraccia fortissimo, togliendomi quasi il respiro. – Cosa ci fai qui? - Stavo venendo a cercarti quando ho visto entrare Bonnie nella tua stanza e ho sentito tutto.- Io arrossisco violentemente. -Tutto?- Annuisce. Senza aggiungere altro mi abbraccia di nuovo e poi mi bacia. Anche questa volta mi sento vorticare nel vuoto e mi devo aggrappare a lui per sorreggermi. Lui preme più forte le sue labbra sulle mie e quasi mi toglie il fiato. Mi abbandono nel suo profumo e mi perdo completamente nei suoi occhi perfetti. Non vedo più niente e sono completamente impotente. Ad un certo punto sento di nuovo quel rumore che avevo sentito in treno e mi irrigidisco all’improvviso. – Che c’è?- mi chiede lui un po’ deluso ma anche allarmato. – Niente, niente- gli rispondo guardandomi intorno. – Ho avuto abbastanza emozioni oggi … penso che sia meglio vederci dopo lo show di stasera. Lui annuisce e prima di uscire mi dice:- Non ascoltare quello che dice la Lisman, davvero, non lo fare. Non so perché ma più che una supplica sembra una minaccia- Annuisco, anche se poco convinta. La porta si chiude e io mi stendo cercando di capire che cosa sia quel rumore ma, non sentendolo più lascio perdere e chiudo gli occhi. Ripenso a quello che prima mi ha detto Bonnie: che cosa sceglierò fra la morte e la vita? Mi ritrovo a piangere di nuovo per la paura, ma mi asciugo le lacrime e mi riprometto che non piangerò più e che, quando arriverà il momento (se, come dice Bonnie, non sarò fatta fuori subito) saprò che cosa dovrò fare.
  
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