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Autore: ineedamikashug    16/01/2014    1 recensioni
Un grazie non basterebbe.
Adesso è famoso ma scommetto che si ricorda di me.
Abbiamo passato assieme gli anni più belli.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quel bacio.
Non sapevo se essere felice o triste.
Volevo realizzare i miei sogni prima di andarmene.
Andarmene.
Dicevo sempre che volevo andarmene e pregavo Michael per aiutarmi.
Alla fine non me ne sono mai andata.
Bastava solo aspettare.
Aspettare.
Ora, con la malattia, volevo solo rimanere.
Che strano.
Iniziai ad apprezzare veramente il donatore per il midollo osseo.
Volevo conoscerlo e ringraziarlo con tutta me stessa.
Chissà quando mi avrebbero operata.
Mi veniva da piangere ma volevo dimostrarmi forte.
Pensai a quanto erano forti le persone nel mio stesso reparto.
Pensai ai miei capelli.
Non ne avevo ancora perso nessuno.
E ciò mi rassicurava.
Nemmeno la signora con la quale condividevo la stanza aveva perso capelli.
Chissà se lei aveva dei sogni.
Glielo avrei chiesto.
Fatalità entrò.
"Ciao".
"Salve signora".
"O, ti prego, dammi del tu".
"Come ti chiami?".
"Susanne".
"Io Katy".
"Ho visto il tuo amichetto prima".
"Michael?".
"Si, sinceramente ho visto tutto".
"Il bacio?".
"Anche quello..ero fuori dalla porta, non volevo disturbarvi".
"Entra pure la prossima volta, non disturbi".
"E così..hai dei sogni?".
"Si, ma la vera domanda è: lei ha dei sogni?".
"Aspetta che mi metto nel letto e ti racconto, ma devi avere pazienza".
Sorrisi.
Lei, con calma, arrivò al suo letto.
"Forse ho un sogno".
"Uno solo?".
"Purtroppo si..tu perchè vuoi realizzare subito i tuoi sogni? Ne hai ancora da vivere".
"Vivere, vita, lei ci crede davvero? Crede davvero che io sopravviverò? Io no, quindi voglio essere felice ora".
"Tu vivrai signorina. Ma la negatività non ti aiuterà".
"Dici?".
"Si".
"Perchè la negatività non mi aiuterà?".
"Esperienza personale".
"Il tuo sogno..eravamo rimasti li".
"Ah, giusto".
Sospirò.
"Avevo 20 anni quando ebbi mia figlia. Non ero sposata all'epoca, il che era uno scandalo. Mia madre portò Camille, così la chiamai, all'orfanotrofio. Non la vidi più".
"Oh".
"Un giorno mi arrivò una lettera dal padre di mia figlia. Ci eravamo lasciati perchè mia madre non voleva che ci frequentassimo. In quella lettera mi disse che aveva lui in custodia nostra figlia e che se ne era andato via. Ero felice, ma anche straziata".
"E poi?".
"Nascosi quella lettera per non farla trovare a mia madre. Me la sono sempre portata dietro".
"Questo vuol dire che..".
Susanne aprì il cassetto ed eccola lì.
Ingiallita ma facile da leggere.
Quella lettera.
"Puoi prenderla se vuoi".
Presi la lettera e iniziai a guardarla.
La scrittura dell'uomo era ancora leggibile.
"Si chiama Luke".
"Luke si. Era così bello ed era un vero gentiluomo".
"Vorresti rideverlo?".
"Vorrei soprattutto vedere mia figlia, probabilmente Luke sarà sposato ora".
"Mi dispiace così tanto".
"Fai bene a realizzare i tuoi sogni Katy".
"Sa cosa mi dice spesso mio padre?".
"No, cosa?".
"Non sia meglio realizzare i sogni assieme?".
Lei mi sorrise, poi si addormentò.

Quella sera Michael tornò.
Non sapevo se ringraziarlo del bacio, starmene zitta o baciarlo.
Entrò e sorrise.
"Hey".
"Tutto bene?".
"Tutto bene...".
"Ho un favore da chiederti, molto importante".
Si sedette.
"Dimmi".
"Sai la signora che divide la stanza con me..".
"Si".
"Voglio realizzare il suo sogno. Da quello che sono riuscita a leggere dalle sue cartelle cliniche, non va bene".
"Che sogno ha?".
"Incontrare sua figlia e, secondo me, anche il suo fidanzato di un tempo".
"Come facciamo?".
"Non lo so. Io non posso muovermi".
"Ho una sorpresa per te".
"Non è il momento Mich..".
La vidi.
Mi vide e mi sorrise.
"Non è il momento?". Disse sorridendo.
Iniziai a lacrimare.
"Yasmine".
Venne da me e mi abbracciò.
"Come stai splendore?".
Era lei lo splendore.
Quegli occhi verdi.
"Bene".
"Dai, smettila di piangere".
"Grazie di essere venuta".
"Ho riflettuto ultimamente. Sei la persona più gentile e disponibile che io conosca. Ti voglio un bene dell'anima".
"Non attaccarti troppo a me".
"Cosa?".
"Ti prego".
  
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