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Autore: giapponesina6    16/01/2014    2 recensioni
Sono ritornata con una nuova storia sulla mia coppia preferita. Ash è ancora in viaggio assieme a brock e lucinda, impegnato nella conquista di medaglie. Si scambia messaggi con Misty, innamorata di Ash, ma questa relazione platonica rischia di finire ancora prima di incominciare. Ash si troverà a comabbetre con il suo cuore e a capire cosa prova realmente prima che sia troppo tardi. Spero di non deludervi, aspetto vostre critiche.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Lucinda, Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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Quelle sue lacrime le avevano completamente logorato e calpestato il cuore, preso l’anima e ridotta a brandelli.
Ripensò alle parole di Brock, l’amore è sofferenza. Ora lo sapeva, lo stava provando sulla sua stessa pelle.
Soffriva.
Soffriva terribilmente.
Nell’istante in cui aveva sfiorato le sue labbra aveva capito che lei era il suo mondo.
Aveva compreso che lei contasse più di ogni altra cosa.
Aveva capito di amarla.
La desiderava.
Al punto di impazzire.
Cercava i suoi occhi ovunque. Quegli occhi colmi di lacrime che avrebbe tanto voluto consolare.
E quelle labbra.
Quelle labbra dannatamente belle.
Da baciare.
Da mangiare.
Aveva sbagliato ogni cosa. Aveva sbagliato con lei, con Lucinda e con se stesso. Non era stato sincero, non aveva mai avuto il coraggio di ammettere che lui l’aveva sempre amata.
Vergogna di provare certe sensazioni o semplicemente la paura di ammetterlo che lui senza lei era nulla.
Paura.
Quella dannata paura che gli aveva proibito di dichiararle il suo amore. Troppo immaturo per l’amore. Troppo lontano dai sentimenti. Troppo distante da lei. Doveva riaverla. Ad ogni costo. Ora che l’aveva ritrovata, non voleva perderla nuovamente
Doveva trovare Lucinda e parlare con lei.

La ragazzina dai capelli blu non aveva chiuso occhio. Aveva pianto.
E molto.
Le sue lacrime erano tutte per lui.
Per quei suoi occhi neri e per quel suo sorriso.
Il suo sorriso.
Era proprio quello che le aveva fatto perdere il senno. Adorava il suo sorriso e forse ora non l’avrebbe rivisto mai più.
Odiò se stessa per averci messo il cuore e l’anima. Brock l’aveva avvertita che lui non era pronto che era confuso, ma lei non aveva dato peso alle sue parole. Voleva lui. Lo voleva solo per lei.
Mentre era assorta sentì bussare alla porta.
Le mancò la terra sotto i piedi nel trovarselo davanti.
< Ash? > riuscì a pronunciare quel nome non sapendo dove avesse trovato la voce.
< Dobbiamo parlare Lucinda > il suo sguardo non era quello di sempre. Molto probabilmente aveva parlato con Misty e lei le aveva raccontato della loro conversazione animata.
Lo fece accomodare, in camera era da sola, la sua compagna di stanza era andata via da qualche minuto.
< Dimmi? >
Lui per la prima volta la vedeva diversa. Il solo guardarla gli provocava dolore, come se stesse ferendo ulteriormente Misty.
Questo è l’amore.
< Sono qui per chiarire alcune cose, forse avrei dovuto farlo molto prima, ma sai non sono molto ferrato in certe cose e credimi ora me ne pento >
< Hai parlato con lei? >
< La domanda giusta da fare è perché tu hai parlato con lei > la fissò dritto negli occhi.
< Doveva sapere >
< Doveva sapere cosa? >
< Che tu sei mio. > aveva le lacrime agli occhi e la voce le tremava.
< Ma cosa dici? >
< Stavamo così bene insieme, stavamo camminando nella stessa direzione, passo dopo passo verso la stessa meta >
< Lucinda io non ti amo >
< Lo so, l’ho sempre saputo. Ma avresti imparato a farlo >
< L’amore non va insegnato è un sentimento che nasce da dentro >
< E da quando saresti un esperto? >
< Da quando ho rivisto i suoi occhi >
Quelle parole le andarono dritte al cuore.
Fu il colpo finale, venne presa dalla disperazione.
< Perché mi fai questo Ash? Se sapevi d’amarla perché mi hai illusa? >
< Io non lo ammettevo, ero così stranito dall’emozioni che provavo. Ho voluto cercare di capire stando con te, tu eri così gentile, buona, la persona più indicata. Ma non sei quella giusta. Io amo lei >
< Sono contenta che sia servita a qualcosa >
< Non ho mai voluto usarti, non è mai stata mia intenzione giocare con i tuoi sentimenti >
< Invece l’hai fatto >
< Per favore smettila di piangere >
< Non ci riesco. Sei tu a farmi piangere. Ed ora è tutto finito >
< Il bene che provo per te non finirà mai, ma non riesco ad andare oltre. Mi spiace di averti ferito Lucinda, credimi, preferirei morire piuttosto che farti del male >
< Invece me ne hai fatto Ash e anche troppo >
< So che forse non mi potrai mai perdonare, lo capisco, ma voglio che tu sappia che io non ti ho mai usato >
Le diede un bacio sulla guancia.
Brividi lungo la schiena di lei.
Non disse nulla.
Lui la lasciò sola.
L’aveva perso.
Questa volta per sempre.

Il ragazzo più grande al suo risveglio notò che il letto di Ash era vuoto. Molto probabilmente, non aveva resistito, ed era andato da lei.
Decise che anche lui sarebbe andato a trovarla. E fu sorprese di notare che in camera della ragazza non vi era traccia di Ash.
< Buongiorno Misty. Come ti senti? La gamba fa ancora male? >
< Buongiorno Brock, fortunatamente il dolore è passato. >
Ritirò quello che aveva appena pensato, la traccia di Ash era presente. Gli occhi di Misty erano rossi e gonfi. Aveva di sicuro pianto.
< Non avrei immaginato che il nostro incontro sarebbe avvenuto proprio in questo modo,però mi fa piacere rivederti >
< Di sicuro anch’io lo immaginavo diverso. > gli sorrise.
Era bellissima.
< Sarà bello riprendere il viaggio insieme > cercò di scoprire le sue intenzioni.
< Veramente tornerò a Cerulian stesso oggi >
< Ma come? Hai fatto tanta strada per giungere fino a qui e oggi già vuoi rientrare? >
< La palestra mi attende, non posso stare via da casa per troppo  tempo >
< Ne hai già parlato con Ash? >
< Quello che avevamo da dirci io e Ash ce lo siamo detto > una lacrima uscì violentemente dai suoi occhi. Tentò di rimandarla indietro, ma la voglia di piangere era troppa.
< Misty? Ma cosa è successo? Non dirmi che avete litigato? >
< Ash è sempre lo stesso, non cambierà mai >
< Ma io credevo che ieri tu e lui >
< Si è vero, ma sapevi che era stato con Lucinda? >
< Tu come fai a sapere di Lucinda te l’ha detto lui? >
< me l’ha detto dopo che ero stata informata direttamente da lei. Mi ha detto che si erano baciati e che stavano assieme e che io non potevo piombare dal nulla e portarglielo via. Ma ci credi? Io piombare dal nulla? Ho viaggiato con Ash per più di tre anni, ho pianto per la nostra separazione e devo sentirmi dire da una qualunque una cosa del genere >
< Lei è sempre stata presissima di Ash, ovviamente non avrebbe potuto trattarti con i guanti >
< Ash doveva dirmelo >
< Lui era così confuso. Quel tuo messaggio col bacio di Gary lo ha stravolto >
< E questo giustificherebbe ogni cosa? >
< Credimi l’unica a doverne stare davvero male è quella povera ragazza. Si è sentita sfruttata e usata per sopperire alla tua lontananza >
< Ora dovrei anche ringraziarla >
< Non dico questo, ma non condannare Ash per aver provato a stare con lei. >
< Il solo pensiero delle sue labbra al contatto con quelle di lei mi fa ribollire il sangue nelle vene >
< Pensa che è la stessa sensazione che ha provato lui quando ha saputo del tuo di bacio >
< Lì è stato diverso. Gary mi ha baciata. Qui è Ash che ha baciato lei >
< Ma lui ha immaginato lo stesso le tue labbra su quelle di lui. >
< Ho aspettato di rivederlo per tanto tempo e ora mi ha letteralmente spezzato il cuore >
< Appunto perché hai aspettato tanto non credi che potresti dargli una possibilità? Sappiamo entrambi che Ash non ci ha mai capito nulla d’amore e che per lui l’universo femminile era un’incognita. Se davvero lo ami non rovinare il tutto >
< Se lo amo? L’ho sempre amato. Lo amo da impazzire >
< Non essere frettolosa nel prendere le decisioni. Anche lui ti ama e credimi non poco >
Le diede un bacio sulla guancia e uscì dalla camera.
Decise di farsi una doccia per lavar via le lacrime.
Indossò un paio di jeans bianchi e una canotta, raccolse i capelli in una coda e uscì dalla camera.


La ragazzina dai capelli blu era seduta fuori all’aperto. Osservava i vari passanti con sguardo disinteressato e invidiò le coppie di fidanzati che camminavano mano nella mano.
La discussione con Ash le aveva lasciato un vuoto dentro.
Si sentiva totalmente svuotata.
Brock le si sedette accanto, senza dire nulla. Lei sapeva che Brock avrebbe ascoltato anche i suoi silenzi, gli voleva davvero bene.
< Credi che sia stupida? Si nel senso di aver creduto davvero di poter far innamorare Ash di me? >
Lui riusciva a percepire il suo dolore.
I suoi occhi erano lo specchio della sua anima.
< Non credo che tu sia stupida. Una persona innamorata non lo è mai. Hai fatto esattamente quello che avrebbe fatto chiunque provasse i tuoi stessi sentimenti >
< Mi sono fatta sfruttare >
< Lui non ha mai voluto sfruttarti. Come non avrebbe mai voluto farti del male. >
< Però me ne ha fatto >
< sapevi fin dall’inizio che c’era la possibilità di rimanere scottati da questa storia >
< Vuoi dire che me la sono cercata? Che ora devo prendermene le conseguenze? >
< Non dico questo. Anch’io avrei rischiato di scottarmi anche solo per un bacio da parte della persona che amo >
< Meglio rimpianti che rimorsi >
< Proprio quello che volevo intendere >
Lei lo guardò dritto negli occhi. Brock era davvero un ragazzo saggio, fuori dal comune, capace di leggerle dentro.
< Grazie Brock >
< Non devi ringraziarmi. Voglio solo vederti felice, perché credimi lì fuori c’è qualcuno che si innamorerà del tuo sorriso >
Quel sorriso.
Lei si era innamorata proprio del suo sorriso.
Una lacrima incosciente le rigò il volto.
L’aveva perso per sempre.


A molti chilometri di distanza, nella palestra di Cerulian squillò il telefono. Il ragazzo fu sorpreso di trovarsi all’altro capo la ragazzina.
< Misty che piacere sentirti, anche se devo ammettere che qui c’è una pace senza te >
< Non sei per niente spiritoso >
Lui notò un velo di malinconia nella sua voce.
< Cos’hai? Qualcosa non va? >
< Volevo solo avvisarti che oggi stesso partirò per fare rientro  a  Cerulian, credo di essere lì tra qualche giorno >
< Non credevo che avessi intenzione di tornare tanto presto >
< Ecco io > prese a singhiozzare.
< Misty, cosa succede lì?per favore non farmi stare in ansia >
< Nulla, ora devo lasciarti, a presto Tracey >
Riagganciò.
< Aspetta. Diamine ha già riattaccato >
Il ragazzo si preoccupò per la sua amica e pensare che la sera prima l’aveva sentita così serena. Molto probabilmente aveva avuto una discussione con Ash. Avrebbe tanto voluto essere con lei in quel momento e consolare ancora una volta le sue lacrime.


La ragazza tentò di frenare le lacrime, non era sua intenzione far preoccupare Tracey, ma proprio non ci riusciva.
Raccolse il suo zaino e richiamò nella sfera il suo pokemon papero. Diede uno sguardo alle sue spalle e sospirando si incamminò verso casa.


Ash era assorto nei suoi pensieri. Aveva lo sguardo fisso al cielo. La discussione avuta con lei lo tormentava.
Tanto preso era dai suoi pensieri che non si accorse di Brock.
< Ho parlato con Misty, mi ha detto tutto >
Lui sobbalzò.
< Brock? E così le hai parlato >
< Già >
< Sono stato un’idiota >
< non ti definirei tanto idiota, eri solo confuso >
< Ma lei non ha voluto capirlo >
< Lei si sente perfettamente come ti sei sentito tu al momento in cui hai scoperto del bacio con Gary, ha bisogno di smaltire la cosa >
< E come? Standomi lontana? >
< Non riesci più a stare senza di lei? >
< Credo proprio di no, mi sento di impazzire >
< Ash sai benissimo che nel tuo cammino per la conquista della lega ci hai messo sempre tutto te stesso. Per te i Pokemon erano la priorità su tutto, ma credo sia arrivato il momento di invertire queste priorità non credi? >
< Credi che debba lasciare da parte il mio sogno di diventare maestro di Pokemon? >
< Non devi lasciarlo, ma solo metterlo da parte per un po’. Lei ha bisogno di te e tu di lei, la cosa non funzionerebbe stando a chilometri di distanza l’uno dall’altra >
< Sarei disposto anche a rinunciare al mio sogno pur di stare con lei >
< Non bisogna arrivare a tanto, lei non ti permetterebbe mai di farlo, però l’idea di prenderti una pausa non sarebbe male >
< Devo parlarle >
< Credo che devi fare in fretta, si è già incamminata verso casa >
< Cosa? >
< Sbrigati prima che sia troppo tardi > non finì neanche di pronunciare la frase che il ragazzo era già di corsa verso lei.
Brock l’osservava da lontano. Sapeva che per i due stava per iniziare una nuova vita.


Lucinda era poggiata ad un muro. Sapeva che sarebbe passata di lì. Del resto anche lei, Ash e Brock avevano percorso quella strada.
La ragazza dai capelli rossi impallidì nel vederla.
< Cosa ci fai tu qui? >
< E così hai deciso di rinunciare a lui e lo fai scappando >
< Dovresti essermene grata >
< Non capisco cosa Ash ami di te, scappare dinanzi alle difficoltà non è una qualità da far perdere la testa >
Quella frase la irritò
< Non sono tenuta a darti spiegazioni >
< Tanto lui verrà da te >
Quelle parole le arrivarono dritte al cuore.
< Come? >
< Lui ha fatto la sua scelta. Ama te. Ha sempre amato solo e sempre te. > prese a piangere come una bambina.
Misty si fece intenerire da quella ragazzina e le porse un fazzoletto.
Lei lo prese e si asciugò gli occhi.
< Vorrei poter credere alle tue parole >
< Se te ne vai lui soffrirà troppo, io non voglio che soffra >
< Riuscirà a dimenticarmi >
< Non ci riuscirebbe, gli sei entrato dentro. Nel cuore e nell’anima e nessuno potrà rimuoverti da lì >
Quella ragazza le stava dicendo, tra le lacrime, che Ash amava solo lei. Perché lo faceva.
< Perché mi dici queste cose? Dopo che ieri mi hai devastato con le tue rivelazioni? >
< Perché ho capito che senza te non può vivere. Io lo amo. E amare una persona significa vedere chi ami felice. E lui potrà esserlo solo con te>
Misty la guardava sbalordita. Non sapeva dove quella ragazza trovasse la forza di ammettere quelle cose.
La invidiò.
Ora forse capiva anche perché Ash aveva provato a stare con lei.
Le sorrise e continuò per la sua strada.
Lucinda si accasciò a terra e prese a piangere.
Ripensò al suo primo incontro con Ash.
E a quel dannato sorriso che l’aveva fatta innamorare.
I giorni passati assieme.
Il loro primo bacio.
Poi il suo sguardo cadde sul fazzoletto della ragazza.
< Buona fortuna. Hai fatto la cosa giusta Lucinda >


Il ragazzo corse con tutte le forze che aveva in corpo. Strinse i denti per il dolore alla schiena.
Doveva trovarla. Doveva assolutamente trovarla.
Le immagini scorrevano davanti ai suoi occhi come fotografie.
Il loro primo incontro.
La ragazza lo aveva letteralmente pescato dal fiume. Lui aveva preso in prestito la sua bicicletta e lei lo aveva inseguito per farsela ripagare.
Quando si affrontarono a Cerulian.
Lei così tenera e imbarazzata voleva evitare di passare di lì per non ammettere che faceva parte delle sorelle che gestivano la palestra. Il loro incontro fu incompiuto, ma quell’incontro rafforzò ancora di più il loro legame.
E poi la lega. Le isola d’orange. Avevano passato tante di quelle avventure assieme.
Sorrise al pensiero di quando litigavano. A volte anche con irruenza, ma il tutto terminava in una sonora risata.
Le voleva bene, anche se non sempre glielo dimostrava.
Fino a quando ci fu il momento del loro addio.
Lei aveva pianto e lui si era sentito così solo.
Aveva creduto per anni che fosse amicizia, ma ora lo sapeva. Si era innamorato di lei dal primo momento che aveva incrociato il suo sguardo.
Quei suoi occhi verdi. Così pure ed espressivi.
E poi quel bacio che lo aveva trascinato con violenza in paradiso.
Doveva trovarla.
Corse velocemente.
Fino allo stremo.
< Dove vai così di corsa? >
Quella voce.
Si fermò di botto.
Era lei.
Dannatamente bella, con lo sguardo rivolto verso il basso e lo zaino sulle spalle.
< Misty > riuscì a dire con un filo di voce, l’ultimo che gli restava in gola.
< Dovresti guardare dove vai Ash > lo guardò dritto negli occhi.
Quegli occhi.
< Ma cosa ci fai qui? Credevo che >
< Stessi tornando a Cerulian? Era proprio quello il mio intento >
< Ma perché? Proprio ora che ci siamo ritrovati  e poi volevi andare via senza nemmeno salutarmi. Senza guardarmi negli occhi? >
< Forse avevo solo paura? >
< Paura? >
< Se ti avessi guardato negli occhi non sarei più riuscita ad andarmene > prese a piangere.
Voleva stringerla a sé. Sentire ancora una volta il suo corpo al suo. Inalare il suo respiro e morire su quelle labbra.
< io. Io non voglio che tu te ne vada. E se hai intenzione di tornare a Cerulian io verrò con te >
< Ma cosa dici? Tu hai la lega a cui pensare >
< Ora la mia priorità sei tu >
Quelle parole arrivarono dritte al cuore della ragazza. Eccolo il dolce richiamo della farfalle che iniziarono a volarle nello stomaco.
< Non puoi, non puoi rinunciare al tuo sogno. >
< Non permetterò che tu soffra da sola, il mio destino è il tuo destino. >
< Ash? >
< Per troppo tempo ho tenuto nascosto questo sentimento e ora che sono riuscito a farlo emergere non posso permettermi di perderti. Ti amo e voglio stare con te. Sempre. >
La strinse forte a sé. Finalmente poteva sentire il battito del suo cuore.
Lei si lasciò abbandonare in quell’abbraccio.
Lo guardò dritto negli occhi. Finalmente riusciva a specchiarsi nei suoi occhi neri.
Intensi.
Si morse il labbro superiore, quasi per invitarlo a fare lo stesso.
Lui cedette alla tentazione e la baciò.
In quel bacio nulla più contava. Le parole non dette. Le promesse infrante. Le lacrime versate.
Tutto perdeva di significato.
Erano solo loro e quel bacio.
< Oh Ash >
< Shh ascolta quello che le mie labbra hanno da dirti >
La baciò nuovamente.
Questa volta la passione prese il sovra vento.
Esplorò ogni cavità della sua bocca, lei gemete al contatto con la sua lingua. Calda e desiderosa di lei.
< Ascolta. Non voglio che tu rinunci al tuo sogno. Non potrei mai permetterti di farlo >
< Ora non mi interessa nulla. Voglio solo stare con te >
Prese a baciarla nuovamente. Questa volta anche le sue mani iniziarono a muoversi lungo il suo corpo.
Lei era invasa dal piacere.
Lo desiderava da impazzire, ma sapeva che quello non era il luogo adatto.
< Torniamo indietro che ne dici? >
< Io starei qui per sempre >
< Credo che staremo più comodi in > le sopirò il restante della frase nell’orecchio.
Il ragazzo avvampò e un’eccitazione notevole era visibile dai suoi pantaloni.
Si incamminarono verso l’albergo.
Mano nella mano.


Era notte fonda quando lei, su di lui raggiunse il culmine del piacere.
Raggiunsero l’orgasmo all’unanime e poi sfinita si accoccolò al suo fianco.
Lui le prese la mano e cominciò a baciare le sue dita.
< Sei così bella Misty >
< E tu sei dannatamente attraente. > prese a baciargli il petto, facendolo ansimare.
< Mi sembra un sogno >
Lei lo baciò.
< Questo bacio è reale. Ti amo Ash. >
< Ti amo anch’io. >
Fecero l’amore per tutta la notte.



angolo dell'autrice:
Eccomi qui con l'ultimo capitolo. Che dire, questa storia ha emozionato anche me, mettendomi nei panni della mia Misty. Ma l'amore trionfa sempre, o quasi. Per il momento la storia si conlude qui, poi forse un giorno ci sarà un secondo capitolo. Ringrazio di cuore tutti voi per averla letta e sostenuta e per i bei messaggi che mi avete inviato.
Buona lettura e grazie ancora. Giapponesina6
  
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