Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Macaria    17/01/2014    1 recensioni
"Sua madre, da bambina, le aveva sempre detto che era carina, poi però aveva conosciuto il mondo e si era resa conto di essere indegna del nome che portava, di quel Bellefille che era sinonimo di grazia, eleganza e bellezza.
Lei non era un brutto anatroccolo, ma una cornacchia e per lei non ci sarebbe stata nessuna speranza.
Poteva soltanto pregare di saper costruire mura abbastanza spesse intorno al proprio cuore per non essere ferita più."

Amore, magia e una ragazza come tante che non riesce ad accettarsi per quello che è.
Una storia come tante altre.
Forse.
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao, il mio nome è Macaria e questa è la prima fic che pubblico (le altre sono tutte ben nascoste nel mio pc XDXD) spero che vi piaccia e che recensiate in molti, ma soprattutto che questo piccolo prologo possa interessarvi!
Ora vi lascio alla lettura!!

The Abyss of Beauty

Prologo

(Aphrodite's mirror)



Lo specchio davanti a lei era appannato per il vapore della doccia rendendo tutto fumoso e tremolante, ma era meglio così: non voleva vedere la sua immagine riflessa, non voleva vedere nulla di sé.
Si strofinò i capelli con l'asciugamano color panna gettandolo a terra una volta finito, ci avrebbero pensato gli elfi della scuola a raccoglierlo, e si strinse nell'accappatoio raggiungendo con passi tremanti i suoi vestiti ordinatamente sistemati sulla sedia. Li aveva piegati con attenzione prima di entrare nella doccia in una sorta di bisogno nervoso che, a ripensarci, le dava la nausea.
Inspirò nervosamente e attenta a dare le spalle allo specchio, che nel frattempo aveva iniziato a tornare nitido, fece scivolare via l'accappatoio per indossare la biancheria e la divisa scolastica. Si sistemò meglio la cravatta verdeargento, dandogli qualche colpetto con le dita per sistemare le grinze ancora visibili, prendendo a pettinarsi i lunghi capelli biondi, color paglierino per quanto la riguardava nonostante le insistenze di sua madre, con forza ed un fare spartano: i nodi facevano male e ogni passata era una fitta di dolore, ma non era importante e quindi continuava. Dopo qualche minuto, quando ormai la pelle della testa era un'unica massa dolorante, smise e risposta la spazzola nel beautycase insieme alle poche altre cose che usava (spazzolino, dentifricio, una crema per i brufoli, il necessario per la doccia e una trousse di trucchi magici mai aperta regalo di una zia che aveva visto due volte nella sua vita), li asciugò rapidamente con un incantesimo per legarli infine in una treccia composta.
Solo allora ebbe il coraggio di guardarsi nello specchio, ne ripulì la superficie liscia dalla condensa con la manica e osservò il proprio profilo che si rifletteva anonimo e inadatto al nome che portava: era una Bellefille e sua madre era Evangeline Bellefille che deteneva da anni il titolo di più bella donna del mondo magico, e probabilmente anche di quello babbano, al punto che qualcuno aveva osato insinuare che il loro sangue, puro da generazioni ,fosse stato corrotto da quello di qualche creatura soprannaturale o di Veela. Qualunque fosse la causa del bell'aspetto della sua stirpe, sembrava aver saltato lei, lei che con i suoi fianchi magri e il petto piatto rischiava di essere scambiata continuamente per un ragazzo, lei che aveva gli occhi di uno stinto grigino che non poteva neppure essere definito argentato, ma piuttosto color moquette e lei che aveva preso da sua madre soltanto la chioma bionda che, però, non faceva che farla sembrare soltanto più pallida ed evanescente.
Magari sarebbe potuta andare a fare compagnia a Mirtilla Malcontenta al terzo piano…
Strinse i pugni fino a farsi male, osservando i rivoli di sangue segnare la superficie del vetro e il proprio viso riflesso che avrebbe tanto voluto strappare e ch-…

"Aphrodite, quando pensi di uscire dal bagno? Serve anche a me!"

Oltre al danno la beffa, sua madre la bellissima Evangeline che faceva cadere uomini e donne ai suoi piedi con uno schiocco di dita e un sorriso aveva chiamato lei, una ragazzina insulsa che veniva scambiata per un maschio, Aphrodite come la dea greca della bellezza.
E dell'amore.
Di quella cosa che non proverà mai.
Socchiuse gli occhi, inspirò, ispirò, e si mese addosso quella maschera severa che usava da sempre, dal primo velato insulto che aveva ricevuto quando era ancora una bambina ingenua, e aprì la porta uscendo dal bagno.
Un'altra giornata era cominciata.
Un altro giorno di nulla per la ragazza che portava, indegna, il nome di Aphrodite.



*-*-*-*
Allora che ne dite? Ditemi la vostra opinione così so se continuare o darmi all'ippica XDXDXD
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Macaria