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Autore: SweetGothicSoul    03/06/2008    7 recensioni
Scritta di getto, si basa sulla puntata dell'anime n° 75, corrispondente circa all'89esima night >.< Una LavixAllen dolce al punto giusto ^____-
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Allen Walker, Rabi/Lavi | Coppie: Rabi/Allen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diede un’ultima carezza sulla fronte di Linalee e si alzò in piedi, battendo un po’ le mani sulle ginocchia, per pulirle

Diede un’ultima carezza sulla fronte di Linalee e si alzò in piedi, battendo un po’ le mani sulle ginocchia, per pulirle.

Prese un profondo respiro e si guardò attorno.

Era di nuovo lì, con loro.

Era di nuovo con la gente che amava.. e oltre ad essere felice era anche terribilmente triste.

Sorrise agli altri, a Bookman che ora controllava la situazione della ragazza in silenzio, e diede uno sguardo a Kanda e Marie, seduti poco fuori dal ponte. Fece un paio di passi, dando le spalle al gruppetto a terra, per avvicinarsi a loro, quando dall’altro lato, al buio, vide una figura conosciuta accovaciatta contro il muro.

Lavi..

Gli si avvicinò in silenzio, scomparendo alla vista degli altri, che iniziavano a sistemarsi sul terreno per riposare, e si sedette al suo fianco, vicino quel tanto da potergli sfiorare il braccio con il proprio.

Lo fece sobbalzare, e poté scrutare a fondo quel profondo occhio verde che ora la fissava un po’ dilatato.
“Ehi, non ti avevo sentito.. sono.. un po’ stanco..” tentò di giustificarsi grattandosi la testa, tornando a guardare di fronte a se.

Allen rimase in silenzio, a fissargli il volto, sentendo di nuovo quella sensazione di colpevolezza bruciargli dentro “..scusa Lavi”

Il rosso scosse la testa, abbassando lo sguardo “scusa tu, per non averti aiutato –iniziò deglutendo- per non averti salvato..

Il più piccolo gli sfiorò il braccio con le dita, stringendoglielo dopo poco “non c’era nulla da salvare!” disse con intensità, cercando di farlo voltare “..è andata come è andata. Ora sono qui Lavi”

Un braccio gli cinse le spalle, stringendolo subito dopo contro il corpo dell’altro, in una morsa stretta “credevo che non avrei mai potuto farlo” gemette Lavi, la voce rotta e la bocca nascosta tra i capelli bianchi dell’ingelse.

Strinse istintivamente le sue braccia, ascoltando con attenzione il cuore del ragazzo battere velocemente, e stupendosi nel sentire il proprio, forse, ancora più veloce.

“…salvarmi?”

“abbracciarti”

Si morse le labbra e chiuse forte gli occhi, scoppiando a piangere come un moccioso.

Tutte quelle lacrime che stava trattenendo, seppur avesse pianto in tutti quei giorni, ora stavano uscendo quasi a forza, stremandolo a poco a poco.

Aveva visto la morte.

Era tornato dalla morte.

Era tornato da chi amava.

Eppure… eppure in quel momento si sentiva così.. nullo.

Così vuoto che quasi si spaventava, quasi aveva paura di fallire, di perderli, di non riuscire a proteggerli.

Di non poter essere l’esorcista che era una volta.

..calmati Allen.. non farti sentire, o si preoccuperanno..” mormorò la voce visibilmente commossa di Lavi, che gli stava accarezzando la testa con fare un po’ impacciato, ma tranquillo, continuando a stringerlo contro di se.

Annuì, sforzandosi di reprimere i singhiozzi, ma riuscì solo a stringersi di più a lui, quasi salendogli sulle gambe, stringendo tra le dita la sua divisa “..m-mi sei ma-mancato..” si lamentò balbettando, con la voce impastata, mentre Lavi guardava preoccupato gli altri, che sembravano troppo stanchi per sentire.

..anche tu piccolo scemo” gli prese le spalle a forza, allontanandolo da se, scuotendolo per farlo riprendere “ora basta piangere, ragazzina” fece un sorrisone, come a volergli regalare forza, fermezza. Ma Allen non riuscì comunque a smettere di piangere, mentre accennava ad un sorriso e gli indicava il viso “..s-stai piangendo anche tu!” rise tra le lacrime, sfiorandogli la tempia, mentre l’occhio lucido del più grande brillava nel buio.

“no, non è vero” tirò su con il naso, continuando a sorridere mentre finalmente nel suo cielo si riapriva un barlume di speranza.

Con Allen accanto, sarebbe andato tutto per il meglio.

Lo guardò negli occhi, a lungo. Fissò quell’assurda cicatrice che lo aveva segnato, che gli condizionava la vita, quei capelli argentati, che rilucevano nella penombra “..grazie di essere tornato Allen..” sussurrò sfiorandogli una guancia, accarezzandogliela con dolcezza, mentre un’ennesima lacrima del più piccolo moriva sulla sue dita.

Gli gettò le braccia al collo, ricominciando a piangere, questa volta in silenzio. Solo la sua schiena si muoveva e sobbalzava, mentre il suo fiato caldo e interrotto riscaldava il collo del rosso, che aveva ripreso a coccolarlo, come un cucciolo.

“Andrà tutto bene, ora che siamo insieme” disse spontaneamente, suscitando un fremito nell’altro, che alzò il viso e lo guardò dritto in volto “..insieme..-mormorò più a se stesso che all’altro-.. non facevo altro che pensarvi Lavi..”

Il più grande deglutì e gli accarezzò nuovamente il viso, chiudendo gli occhi per un attimo.

“posso fare una cosa che.. se mai succedesse qualcosa ad uno di noi.. non dovrò rimpiangere?” chiese con tono basso, senza guardarlo.

“certo che puoi..mormorò tirando su con il naso, guardandolo attentamente mentre tremava appena.

Alzò lo sguardo, incrociando i suoi occhi per un momento “perdonami

Premette le labbra sulle sue, tenendolo fermo per le braccia, incurante di qualsiasi cosa li circondasse.

Allen spalancò gli occhi, rimanendo a fissare il suo chiuso, rilassato, la luce della Luna che trapelava sotto il ponte e gli illuminava i capelli di un ramato acceso.

Sentì il bisogno di respirare, e socchiuse le labbra senza accorgersene, prendendo aria dal naso.

In un attimo non riuscì più a tenere gli occhi aperti, la lingua terribilmente calda del futuro Bookman ora strusciava sulla sua, lenta, dolce, riempiendogli la bocca.
La testa gli girava, e mentre sentiva il fiato leggero dell’altro confondersi con il proprio, strinse le braccia attorno al suo collo, muovendo la lingua contro la sua, abbandonandosi a quelle sensazioni così nuove e piacevoli che lo stavano mandando in confusione.

Lavi.. Lavi, il suo amico, una delle persone che amava di più..

Lavi.. quel suo amico che ora lo stava baciando come nei film.

Lavi.. quel ragazzo che in quel momento sembrava volesse dirgli “Ti amo..”

Sbattè le palpebre, chiudendo la bocca di scatto, che aveva lasciato socchiusa quando non si era reso conto che l’altro si era allontanato.

“Ti amo.. Allen.” ripetè Lavi, fissandolo intensamente, l’occhio di nuovo lucido, le mani ferme sulle spalle del piccolo inglese che tremavano.

Tremavano come le labbra di Allen, le guance tinte di un rosa acceso che però al buio si potevano notare molto poco.

Lavi rimase a guardarlo, deglutendo e mordendosi le labbra. Nervoso, nervoso per quel verdetto che il più piccolo non sembrava intenzionato a pronunciare.

Al contrario, quello si strinse di nuovo a lui, accoccolandosi tra le sue braccia, una guancia poggiata contro la sua spalla “..no che non ti perdono”

Lavi sorrise, stringendolo ancora a se “..mi odierai per sempre?”

Allen sorrise a sua volta, anche se non poteva vederlo, e scosse la testa “affatto, tutto il contrario”

“ho una possibilità?” chiese improvvisamente serio il rosso, teso.

..ne riparleremo quando torneremo a casa” socchiuse gli occhi, mentre il sonno si faceva sentire, e gli faceva di nuovo serrare le dita attorno alla sua divisa.

“è una proposta?” ridacchiò il più grande, accarezzandogli la testolina.

“no.. è una promessa..” sussurrò pianissimo, con un filo di voce “..perchè.. presto.. torneremo a casa.. Lavi..”

..torneremo insieme, Allen

  
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