Le persone sono questo: occasioni, attimi fuggenti, avventure, storie che devono ancora essere scoperte e vissute. Forse è per questo che Harry cammina sempre con lo sguardo inchiodato alle punte dei suoi stivaletti rovinati, le mani grandi nelle tasche dei jeans neri, la maglietta bianca di due taglie più grandi della sua che lascia intravedere i troppi tatuaggi che gli marchiano il corpo e il cappello blu a coprigli i ricci marroni e ribelli. Harry odia la gente, odia le persone che lo etichettano come uno stupido prodotto confezionato e sistemato su un anonimo scaffale di un supermarket, odia la gente che lo giudica.

Harry è stanco. Stanco di essere giudicato per qualcuno che non è. “Qualcuno doveva essere il donnaiolo” dicono i suoi manager. Tutto di lui, tutte le sue qualità, vengono nascoste da queste parole. È famoso. Harry Styles è soltanto un ragazzino viziato e famoso; pian piano si sta convincendo di tutte queste parole. C’è qualcuno che però, fa scivolare tutto via. Paige.
Paige, secondo Harry, è la cosa più bella che non è mai stata sua. Perché Paige non è mai stata di Harry, Paige è uno spirito libero, Paige non sarà mai di nessuno. Harry, invece, è sempre stato suo. Sin a quando entrò in quel bar, nel quale lavora ancora, nella periferia di Londra. Sin da quando ti ha prestato l’ombrello, per proteggerti.
Harry si sente sempre più vigliacco, lasciandoti a Londra da sola, vorrebbe portarti tanto con se, vorrebbe scappare con te; Andiamo via scappiamo, potremmo farcela., ma per quanto sia debole Harry non riuscirebbe mai a farlo. Vorrebbe tanto tornare a casa, ma non nel suo loft grigio e freddo, nel centro di Londra, no, la casa di Harry è Paige. Tornare tra le sue braccia, nel suo caldo e accogliente petto, sarebbe come arrivare in paradiso. Il cellulare qui non va e non sa come darti la buonanotte, dall’altra parte del mondo. Poi pensa: “Guarda la tua collana ed io sarò sempre li con te”. Ed è vero Paige non lo abbandonerà mai, Paige c’è sempre, nelle sue esibizioni, nelle sue interviste, nei piatti che cucina, in tutte le battute che fa, nei suoi sogni. Lei è sempre lì.
***
La prima volta che te l’ho detto era al telefono, ed  ero un po’ ubriaco, tu hai riso e hai detto: “Anche io”. oggi te lo dico per la prima volta seriamente e sono un po’ agitato, le mani mi sudano e le gambe sembrano gelatina, spero di farcela.
“Ti amo Harry” hai detto appena hai aperto la porta di casa per accogliermi, e mi batti sul tempo. Adesso me ne accorgo, dai tuoi occhi limpidi e schietti, da quei capelli che non ho mai capito di che colore fossero, da quelle piccole mani ricoperte di tatuaggi e di anelli, dalle tue labbra piene e morbide. Mi ama? Era questo quello che mi tormentava. Rimango estasiato dalle tue parole e mi travolgono il cuore. Purtroppo me ne accorgo solo adesso, anche tu sei mia.
“Ti amo Paige”