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Autore: Painting_Flowers    17/01/2014    1 recensioni
[Alex Gaskarth/Taylor Jardine]
Dall'ottavo capitolo:
- A volte ci penso. È buffo, abbiamo cominciato a odiarci e guarda dove ci ha portato tutto questo: siamo stesi sul prato di una casa sconosciuta coperti di...è gelatina? – disse Alex, assaggiando la sostanza zuccherina verde sul suo mento e Taylor rise.
- È tutta colpa di Jordan. Prima o poi lo soffocherò con il cuscino mentre dorme. – replicò lei con un sorriso dolce. Il cielo li sovrastava con le prime stelle che comparivano tra le sfumature blu scuro. Anche se credevano che sarebbe stato meglio tornare da quel gruppo di scalmanati, preferivano rimanere lì: non sapevano che in realtà era esattamente quello che i loro amici speravano.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alzarsi la mattina. Non perdere l’autobus. Sopportare la scuola. Sopportare i professori. Sopportare i compagni di classe. Sopportare chi frequenta la scuola. Sopportare le persone in generale.
Taylor sbuffò. Sono troppi obiettivi per una ragazza che aveva trascorso la mattinata a sbraitare contro ogni essere vivente che gli rivolgesse la parola.
 
Inoltre era sorto un altro problema. Adesso il gruppo di amici di Gaskarth la seguiva dappertutto, come un branco di cani selvatici. Il motivo era avvolto nel mistero, ma stranamente non era irritata: finché l’avessero lasciata in pace, avrebbero potuto pedinarla quanto volevano.
 
- Ehi, Tay!- la salutò un ragazzo moro, da una finestra della casa più vicina.
Non doveva sforzarsi di sopportare Cameron invece. Anche se avesse voluto, non sarebbe mai riuscita ad essere infuriata con lui.
 
Forse c’era qualcosa di più in quel rapporto, magari una piccola scintilla che saettava nell’aria mentre si guardavano, rispecchiandosi uno negli occhi dell’altra...
In poche parole, a Taylor mancava un battito cardiaco ogni volta che il suo amico le veniva incontro e improvvisamente il ritmo di quel suo organo impertinente accelerava più il ragazzo le si avvicinava.  Non sapeva se la cotta fosse ricambiata, ma sapeva di poter contare su Cameron ad ogni ora del giorno. Era il suo vicino di casa, nonché un grande amico. Avrebbe potuto svegliarlo alle tre di notte per parlargli e lui avrebbe risposto di incontrarsi immediatamente sopra il ramo dell’albero.
Era un ramo di un albero nel giardino di Cameron che sporgeva in quello di Taylor, battezzato così il loro posto segreto quando da piccola lei aveva costruito un’altalena su esso e lui aveva rivendicato il dominio del gioco.
 
- Bella giornata? – domandò Cameron, uscito subito da casa e raggiungendola.
- Come?- chiese lei, assorta nei suoi pensieri.
- Mi sembri felice. – constatò il ragazzo. In seguito a quel commento Taylor si affrettò a distogliere lo sguardo per osservare un albero, mostrando improvvisamente un interesse maggiore di quanto chiunque avrebbe fatto.
- Direi...Normale. Non è successo niente. Non mi lasci nemmeno essere felice, una volta tanto?- protestò lei con un sorriso.

- Novità da raccontarmi? Si è fatto avanti qualcuno?- domandò lui.
Quella domanda la lasciò a bocca chiusa. A volte si chiedeva se questo suo interesse fosse causato da una cotta ricambiata o dal fatto che fossero migliori amici. Bisognava anche considerare però che lui potesse appartenere all’altra sponda. Questo vortice di intriganti possibilità la riconducevano al punto di partenza: è solo una domanda di gentilezza. Non c’era nessun significato nascosto o un commento sibillino dietro. Lui non si sarebbe innamorato di lei, lei sarebbe rimasta sola e tutti sarebbero stati felici e contenti.
 
Sarebbe stato così bello...
“Sai, stavo pensando una cosa...” quelle labbra così sexy avevano pronunciato una frase a pochi centimetri da lei. Cameron poteva sfiorarle il naso con la punta del suo.
“Dimmi...” rispose Taylor, facendo uno sguardo dolce e seducente
“Potremmo andare in un posto più intimo. “ replicò lui, osservando le labbra dell’altra con una luce negli occhi, come se il loro aspetto confermava il fatto che fossero deliziose.
“E dove di preciso?” domandò ingenuamente lei.
“Non saprei...” rispose Cam, circondandole il bacino con un braccio muscoloso e baciandola...
 
-Ehi...Mi ascolti?- le chiese Cameron perplesso, risvegliando Taylor da un sogno ad occhi aperti.
-Sì, stavo ascoltando! Stavi parlando di...Scuola?- azzardò lei, sperando di aver indovinato.
- Ritenta. – rispose l’altro sorridendo.
- Non lo so. Oggi ha fatto tutto schifo, cerca di capirmi. – replicò la ragazza cupamente. Sembrava che la gioia di pochi secondi prima fosse svanita nel nulla, lasciandola sola con i suoi pensieri e le frasi contraddittorie.

- Passi a casa mia dopo? Chissà che non riesca a migliorarti la giornata. – disse Cameron. Taylor parve spiazzata da quella proposta, ostentando un’espressione imbarazzata e confusa.
- Migliorarmi la giornata? Di che parli?- farfugliò lei arrossendo visibilmente. Si nascose dietro una manica della sua felpa, fingendo di grattarsi visino all’occhio.
- Un film e popcorn oppure possiamo stare a fissare il soffitto tutto il pomeriggio. Come vuoi! Non mi piace vederti di cattivo umore. – disse Cameron, senza essersi accorto dell’imbarazzo dell’altra.

- Ok, ma dopo. Devo scappare. Sai che oggi mia cugina viene a trovarmi!- replicò subito Taylor, pensando a come l’arrivo di sua cugina le avesse improvvisamente sconvolto piani migliori. Cameron invece cominciò a ridacchiare.
- Che c’è?- sbottò Taylor irritata. Sapeva perfettamente cosa avesse provocato quella reazione, ma fingere di non accorgersene era sempre stato un anestetico lieve alle sofferenze.
- Lisa verrà qui? Interessante. – commentò lui con un sorrisetto malizioso.
 
Lisa Ruocco si poteva definire l’esatto opposto della cugina: espansiva e dalla battuta pronta, questa ragazza aveva la tendenza a lasciare dietro sé una scia di cuori infranti, in quanto le sue conquiste erano alternate a relazioni brevi e altalenanti con ragazzi poco responsabili. L’unica eccezione fu Cameron, che non ebbe mai una relazione vera con lei, nonostante fosse palese che lui era cotto, mentre Lisa...Era cruda.
Taylor si chiese se nell’estate di due anni fa, quando i due stavano insieme, fosse accaduto altro oltre ai lunghi e profondi baci che la spregiudicata cuginastra si scambiava con quell’ingenuo del suo vicino di casa.
 
- Starà qui solo per pochi giorni. Non penserai di provarci ancora, vero? Cavolo, Cam, sono passati due anni! Ti stava usando, non lo capisci? – attaccò subito Taylor, senza lasciare tempo all’altro per rispondere.
- L’ennesimo stronzo l’ha mollata e lei cercava di consolarsi. Te l’ho detto un migliaio di volte. – continuò la ragazza, in un impulso di gelosia. Effettivamente non sapeva se fosse andata realmente così, ma il fatto che sua cugina vivesse in un’altra provincia e la venisse a trovare una volta ogni sei mesi la favoriva.
- Non si sa quello che potrebbe accadere. Le persone cambiano in così tanto tempo. – replicò duramente Cameron, prendendo il cellulare e controllando l’ora, come se fosse un semplice stratagemma per non guardare negli occhi l’altra.
Dopo i primi secondi di sbigottimento a quell’ultima frase, Taylor lo salutò fra i denti e si avviò verso casa, dove una valigia viola e una grande borsa nera erano appoggiate al muro.
 
- Toily, sono appena arrivata. Dammi un abbraccio! – la accolse una biondina con un brillante sorriso, aprendole la porta e abbracciandola con trasporto. Così si incontrarono nuovamente “Toily” e “Lila”. Da piccole le due storpiavano continuamente i propri nomi, ma in seguito essi si appiccicarono ad ognuna di loro e rimasero i soprannomi in famiglia. Taylor era l’unica a pensare che assomigliassero più a due nomi per cani, piuttosto che a soprannomi qualunque.
 
Dopo due pacche sulla schiena e un sorriso finto stampato in faccia, Taylor salì con la cugina in camera sua, al primo piano, e cominciò ad ascoltarla, nonostante la sua mente fosse altrove.
La cosa che più le rodeva era che tutto ciò che diceva riguardo sua cugina fosse totalmente falso. Lisa Ruocco lasciava dietro sé cuori infranti, ma solo perché non voleva prendere in giro nessuno, se la persona non le piaceva. È stata mollata spesso, perché i ragazzi la usavano e si stancavano di lei. La cosa peggiore di tutte, però, era che forse a lei Cameron era piaciuto veramente e ciò faceva infuriare Taylor. Di tutti i ragazzi esistenti sul pianeta, lei doveva stare insieme proprio con il ragazzo che piaceva a sua cugina! Ovviamente Lisa non aveva idea della sua cotta per Cameron, ma fortunatamente per Taylor la loro era stata una relazione breve a causa della distanza.
La verità era che Lisa rappresentava la perfezione fatta diciassettenne: sembrava una dama narrata in un romanzo cortese, uscita dal proprio tempo per giungere ai giorni nostri e portarci la sua bellezza, intelligenza, simpatia e gentilezza.
 
Al solo pensiero Taylor stava per vomitare dal disgusto. “Che gusto c’è nell’essere perfetti? Chi vorrebbe mai una persona che non sbaglia mai e che vaga per il mondo con un sorriso che sembra cucito sulla bocca?” pensava spesso lei. Cercava persino di ingannare se stessa. In realtà non sapeva cosa avrebbe dato per avere un briciolo delle qualità di sua cugina ed essere finalmente vista come una persona forte, invece di una nullità.
Passò lentamente la giornata, tra battute e finte risate che nascondevano una profonda tristezza, finché tutti andarono a dormire e Taylor ebbe finalmente modo di piangere in silenzio, nel buio della stanza e protetta dalla coperta del letto, che stringeva come se potesse darle conforto.





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Eccomi! Sono tornata, e con me un bagaglio di lamentele scritte dalla storie percè sono incomplete. Oggi ho acceso il computer e ho sentito delle proteste in corso nella cartella Documenti ed è persino apparsa la finestra "Vedi di finire quelle storie o niente internet per due mesi. E prendo fuoco da solo!" Le storie si stanno ribellando, devo pur tenerle buone, no? u.u
Ora sono qui, più in forma che mai e con due mesi di assenza. Sono la feccia del mondo, loso - nessuno mi cercava, lo so - ma chi ti vuole?, lo so. Ehi, gente, non vi accalcate, c'è spazio per tutti e potrete insultarmi durante la pubblicità.
*stacchetto musicale*
Bene, sono tornata. A questo punto arrivederci! A preeeesto.
  
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