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Autore: momo_moon    03/06/2008    2 recensioni
Song-fic: dalla canzone "Mi Distruggerai" del Notre Dame de Paris, una versione potterianizzata... l'amore impossibile di un serpeverde per una grifondoro...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia prima fan fiction musicale…
Nata mentre leggevo una fan fiction, in un momento in cui Hermione uccide Draco, e il mio iPod mi mandava a tutto volume “Mi Distruggerai”, canzone interpretata da Vittorio Matteucci (quel grande!) e che fa parte del Notre Dame de Paris.
Nello spettacolo, la canzone è cantata da Frollo, l’arcivescovo di Notre Dame, e dedicata ad Esmeralda, la bella stranierra di cuii si innamora e da cui è odiato. E per quanto Frollo cerchi di farsi accettare e amare dalla ragazza, e invochi il suo perdono, lei lo odia e lo disprezza, e questo porterà Frollo ad emettere la sentenza finale nonostante il suo amore folle e implacabile per lei.
Spero che vi piaccia… commentate!


MI DISTRUGGERAI


Io so cos’è la passione
Ma non lo so se è veleno
Io non so più cosa sono
E se ragiono o se sogno
Annego e il mare è lei
Sento i sentimenti miei
Che non ho sentito mai
L’onda che non affrontai
Mi distruggerai
Mi distruggerai
E ti maledirò finché avrò vita e fiato
Mi distruggerai
Mi distruggerai
Tu mi hai gettato nell’abisso di un pensiero fisso
Tu mi distruggerai
Mi distruggerai
Mi distruggerai


Come odiarti? Ti prego, dimmi cosa devo fare per odiarti.
Potessi tornare indietro nel tempo, lo farei.
Tornerei al primo anno, la prima volta che ti ho vista su quel treno.
Allora ti odiavo. Odiavo te, la tua famiglia, la tua specie. Te e il tuo sangue.
E odiavo i tuoi amici. Loro avevano il sangue puro, e allora perché donavano ad una sporca Mezzosangue come te le loro attenzioni? Cosa avevi di speciale da poterti permettere di rivolgere loro la parola?
Potessi tornare indietro nel tempo, lo farei.
Tornerei al quarto anno, a quella dannata notte di Natale.
La sera in cui ti ho vista, meravigliosa e raggiante, al braccio di Krum.
La sera in cui ho sentito qualcosa spostarsi nel mio stomaco, e un moto di odio verso quel bulgaro.
E mi sono accorto che ti amavo.
Ti amavo, perché quello che credevo essere un odio verso di te, era solo un odio verso di me e ciò che sono, verso di me e verso il mio sangue, che mi impediva di amarti. Riversavo su di te e sul tuo mondo, l’odio che provavo verso di me e verso il mio mondo.
Potessi tornare indietro nel tempo, lo farei.
Se potessi tornare indietro, con la consapevolezza che ho ora che ti amo, ma che tu mi odi, perché da me hai ricevuto solo disprezzo e dolore; tornerei a quella prima volta che ti ho vista sul treno, e cambierei tutto.
Tramuterei in muta ammirazione i miei insulti.
Trasformerei in complimenti le provocazioni.
Trasfigurerei in abbozzi di conversazioni le insinuazioni.
E supplicherei il Cappello Parlante di darmi in mano ai Grifondoro.
Accetterei anche questo, per te.
Accetterei di dormire con quei tuoi amici, Lenticchia e lo Sfregiato.
Odio anche loro, quanto credevo di odiare te.
Ma verso di loro era diverso, era un odio unito a un fastidio che non capivo.
Ora lo capisco. Li odiavo, perché loro avevano quello che io volevo, e che non avrei mai avuto.
Te, Hermione.
Te, e la luce che si accende nei tuoi occhi quando parli di loro. Diversa dal lampo di disprezzo che riservi a me, e a me soltanto.
Te, e il tono addolcito della tua voce quando parli con loro. Diverso dal tono di puro odio e sopportazione che riservi a me, e a me soltanto.
E anche se nel male, è bello sapere che solo per me provi determinati sentimenti in quel modo.
La carne fatta a pezzi, tu non sai cosa sia. Tu susciti l’amore, mi prendo il tuo disprezzo

Io cado in te tentazione
E tutto al diavolo va
La scienza e la religione
E virtù e castità
Io guardo un orlo di gonna
E vedo abissi di donna
La gonna gira e mai
Mai per me la toglierai
Mi distruggerai
Mi distruggerai
E maledico te perché di te non vivo
Mi distruggerai
Mi distruggerai
Ti abbraccio in sogno tutto il giorno
E sto di notte sveglio
Tu mi distruggerai
Mi distruggerai
Mi distruggerai


Perché è tutto così dannatamente difficile? Tutto così dannatamente complicato, ingiusto, crudele.
Uno scherzo del destino, un destino che si diverte a prendersi gioco di me, e delle mie debolezze.
Me la fa pagare, lo so. Me la fa pagare perché sono un vigliacco. Perché mi fingo forte, ma sono solo un pallone gonfiato.
Sarebbe bastato che tu fossi stata una Purosangue, o che io non fossi stato un Malfoy.
E per te, sarei pronto a rinunciare anche al mio cognome, Hermione.
A cosa mi giova essere un Malfoy, in fin dei conti? La mia casata è abituata a prendere sempre ciò che vuole.
Possiamo avere tutto, e quello che non possiamo avere, ce lo prendiamo a forza.
A costo di morti, torture, maledizioni. Ma ce lo prendiamo.
Ma anche se sono un Malfoy, non potrò mai prendere te.
Tu mi odi e mi odierai sempre. Se spero che mai un giorno mi vorrai, sono più illuso di quanto già non sia nello sperare che un giorno mi dirai qualcosa di amichevole.
Prenderti con la forza, allora? Costringerti ad amarmi, come un normalissimo Malfoy farebbe?
No, non potrei. Non potrei mai. La sola idea di farti del male mi inorridisce. La sola idea di sfiorarti mi terrorizza.
Cosa sarà di me, quando non potrò più vederti ogni giorno? Quando la scuola sarà finita, e lo spiare tra le persone in attesa che tu arrivi a fare colazione, sarà solo un ricordo? Cosa mi spingerà a passare ore immerso tra i libri, sapendo che non ci sarai tu, divina visione, a riposare i miei occhi quando saranno affaticati dalla troppa lettura? Non potrò mai amare un’altra all’infuori di te. Tanto vale farmi prete.
E nonostante ciò, mi devo accontentare del tuo odio, del tuo disprezzo. E sperare, continuare a sperare, che quando, un giorno, ci troveremo su quel campo di battaglia, l’uno contro l’altra, tu per difendere giusti diritti e giuste idee, io perché incapace di combattere per le mie, mi darai il tempo di dirti che ti amo. Mi basterebbe questo. Che tu sappia che ti amo. Che ti amo, e ti ho sempre amata. E per me sarà un onore, morire per tua mano.

E quel mio cuore d’inverno
È un fiore di primavera
E brucia dentro l’inferno
Come se fosse di cera
Sei tu che soffi sul fuoco
Tu bella bocca straniera
Ti sfioro ti voglio ti invoco
Io sono niente e tu vera
Mi distruggerai
Mi distruggerai
E ti maledirò finché avrò vita e fiato
Mi distruggerai
Mi distruggerai
Tu mi hai gettato nell’abisso di un pensiero fisso
Tu mi distruggerai
Mi distruggerai
Mi distruggerai


Morire per tua mano. Sì, sarebbe un onore. Un onore di cui non sono degno. Non sono degno di essere guardato da te, non sono degno di ascoltare la tua voce, non sono degno della tua attenzione, non sono degno nemmeno del tuo odio.
E nonostante ciò, so che dopo di te non amerò nessun altra. L’ho detto, lo ripeto e lo crederò sempre: tanto vale farmi prete, se non posso avere te. Perché nel mio cuore ci sarai sempre e solo tu. Tu, la ragazza che posso dire di conoscere, ma di cui in realtà non so niente: la bella straniera del mio cuore. No, io non ti conosco: dire il contrario, sarebbe solo un’altra delle numerose balle che ho già sputato in passato.
Non so qual è il tuo colore preferito, il tuo numero fortunato, il primo incantesimo che hai imparato. Non so quale sia la tua migliore amica – probabilmente la Wealsey, ma forse ne hai una babbana?- né quale sia la tua materia preferita. Non so niente di te. So solo che ti amo, e che il mio cuore è nelle tue mani. Ordinami qualsiasi cosa, io la farò. Chiedimi la luna, te la darò. Chiedimi di morire per te, morirò. Se ti rende felice fallo, perché non chiedo altro. Nient’altro che tu sia felice, e che la tua felicità possa dipendere in un qualche modo da me. Tu sei la mia padrona, ed io il tuo servo. Ordina, e sarà fatto.
Tu sei la dea, io il verme.
Tu la luna, io il lupo che a te ulula.
Tu la perfezione, io il mostro.
Tu il tutto, io il niente.
Tu l’eternità, io un frammento fatto di nulla.
Tu la luce, io il buio.
Tu il calore di una giornata di mezz’estate, io il freddo di una notte invernale, senza fuoco o coperte a riscaldare.
Tu la bellezza, io la mostruosità.
Tu il coraggio, io la codardia.
Tu la sicurezza, io la goffaggine.
Tu la bella straniera, io il prete innamorato.

Mi distruggerai
Mi distruggerai
Mi distruggerai
Mi distruggerai

   
 
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