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Autore: milano_me1997    17/01/2014    1 recensioni
Abbiamo sempre assistito ai crolli emotivi di Jane, e se per una volta fosse Lisbon a non farcela più?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Capitolo 17
 
Due settimane dopo
 
" Jane" la voce di Lisbon mi risveglia.
" Mi fai un favore? " mi stiracchio la schiena cercando di capire dove mi trovo. 
" Dimmi" 
" Puoi chiedere ai medici quando posso uscire? " si mette su un fianco e mi guarda. 
" L'ho fatto ieri, devi aspettare ancora un po'."
Sbuffa. 
Da quando si è risvegliata dal coma, tre giorni fa, l'unico suo desiderio è uscire da questa stanza d'ospedale.
Ogni tanto ha degli attacchi di panico, ma per il resto è tranquilla a guardare il soffitto. 
Non sono ancora andato al CBI o a casa sua. Tanto c'è già una squadra che la controlla.
Di John nessuna traccia. 
" Voglio andare via" dice mettendosi a sedere " Jane tu vai"
" Neanche per sogno!"
" Sei stato qui per giorni, vai a casa"
" Io non ho una casa"
" Ora basta Jane! Ok è stato orrendo, ma devi riprenderti. Vai fuori, mangiati un piatto vero, risolvi un caso! "
 Ma come fa? Dove trova questo coraggio e questa voglia di lavorare?
" Sto bene".
Non riesco più a parlare con lei. Dico sì e no due parole quando mi fa delle domande, ma non riesco a fare conversazione o altro.
So che ci soffre. 
" Ti prego"
Mi alzo furibondo e mi allontano, uscendo da quell' ospedale per la prima volta da quasi tre settimane.
L'aria fredda che mi sfiora il viso non mi dà alcun sollievo. Non riesco a credere a quello che è successo. 
"Jane?" 
Mi accorgo di essere già arrivato al CBI.
" Ciao Risbgy" tutta la squadra mi guarda sorpresa. 
" Come sta Lisbon?"
Le parole di Grace mi procurano una fitta alla tempia sinistra. 
Mi butto sul divano e scoppio in un pianto disperato. Non lo faccio da quando ho visto Lisbon ferita. 
Mi sono ripromesso di essere forte per lei. 
Cho si siede di fianco a me.
" Starà bene vedrai"
" No, tu non c'eri" singhiozzo " tu non l'hai vista lì sdraiata in un lago di sangue. Tu non vedi il suo sguardo disperato ogni notte, né hai visto come era affascinata da lui. "
Nessuno mi risponde per qualche minuto, dandomi il tempo di calmarmi.
" Vuoi saperlo Jane? No, noi non eravamo lì. Noi non sappiamo quello che vi siete detti. Ma so che lei ora è in quel letto e tutto quello che vuole è riavere il vecchio Jane, che la faccia ridere, che le faccia dimenticare per un attimo quello che ha subito"
Guardo sorpreso Wayne.
" Non ci riesco" è vero, io non ci riesco. Lei è stata sua amante. Lui l'ha toccata.
" Come pensi che si senta lei?" Ora è Grace che parla.
Male. È ovvio. Ma io non posso aiutarla.
" Signor Jane? "
Mi alzo di scatto e prendo la lettera che il postino mi porge.
Nessun indirizzo, nessun francobollo. 
Tutti mi guardano. 
So già di chi è quella lettera e non voglio aprirla.
 
 
" Caro signor Jane,
  Mi sento terribilmente male.
  Ho commesso un errore.
  La prossima volta vedrò di rimediare.
   Forse si sta chiedendo perché io la voglia uccidere.
   La trovo maledettamente affascinante. Lo faccio per lei. Non potrebbe vivere con il peso di aver dormito con colui che ha ucciso la famiglia dell'uomo che ama, ed inoltre quell'uomo la odia ora, non è così? 
  Entro due settimane sarà morta. "
 
La lettera è firmata con una faccina. Mi chiedo se sia davvero il sangue di Lisbon.
Passo la lettera ai miei colleghi che la leggono uno per uno.
" con l'uomo che ama, con l'uomo che la odia". Mi sento talmente stupido. Sto facendo il suo gioco.
Riprendo la lettera e senza commenti corro di nuovo all'ospedale. 
Finisco quasi sotto una macchina ed investo una signora, mentre il cuore mi batte all'impazzata. 
Arrivo in ospedale e per un attimo assaporo quel l'odore che mi ha accompagnato nei momenti peggiori della mia vita. Quelli in cui temevo che l' avrei pers per sempre.
Lei è ancora nella sua camera,ma ci metto meno di un secondo a capire che sta avendo un'altra crisi.
È completamente sdraiata, posizione che non tiene mai da sveglia, e ha gli occhi spalancati verso il soffitto. 
Ha una sguardo terrorizzato e stringe le coperte con tutta la sua forza. 
" Lisbon " sussuro avvicinandomi. 
Questa si gira di colpo. 
" Aiutami".
Annuisco. Torna a guardare il soffitto ancora completamente immersa nel suo incubo a occhi aperti. 
" Li vedi?"
Mi avvicino lentamente. 
" Cosa?"
" Come cosa? I suoi occhi"
Mi mordo le labbra. 
"Sì li vedo" dico con voce tremante. 
" Lo senti?"
Cosa posso dirle?
" No forse è troppo lontano da me" dico " mi puoi riferire quello che dice?"
Annuisce senza togliere lo sguardo dal soffitto.
" Dice che Jane mi odia, che mi detesta"
Solo allora capisco che non sta parlando con me. Non so chi sono nella sua testa.
" Dice che mi vuole uccidere perché sono stata con lui. Dice che...dice che mi salverà da lui."
" Non è vero" replico.
Chiude gli occhi per qualche secondo e quando li riapre è di nuovo con me.
" Jane? Quando sei tornato? ".
La guardo perplesso. Ora so cosa prova davvero. 
 
POV Lisbon
 
" Mi è arrivata una lettera".
" Davvero? Chi è il mittente?"
Mi guarda. 
" Su chi è?"
Mi guarda ancora senza dire una parola. Ma ho già avuto la mia risposta.
" Che cosa dice? "
Inizio a toccarmi le cicatrici, come faccio sempre ora quando sono nervosa.
" Non è importante"
" Ma come non è importante? Su non fare il bambino e leggila"
Lo vedo respirare per due o tre volte prima di rispondere. 
" Ma io sono un bambino" dice abbozzando un sorriso.
Eccola. Una sua battuta finalmente. Ma ho notato lo sforzo con cui l' ha pronunciata.
" Lo so" dico ridendo. 
" Comunque vuoi davvero che ti dica il contenuto?"
No. Per niente. 
" Sì"
" dice che ti ucciderà entro due settimane, che ti farà un piacere. "
Sospiro. Lo farebbe davvero. Un enorme piacere. 
" Tu non lo pensi vero Teresa? "
Sospiro ancora. 
" Devo essere sincera? "
" No. Non devi. Puoi"
" Penso che sia pazzo."
Si avvicina lentamente. 
Mi allontano per quanto possa fare in un letto. 
Appena lo nota il suo sguardo cambia e si fa molto triste. 
" Perché fai così? "
Alzo le spalle.
" Sono io , Patrick"
Questa affermazione non mi rassicura affatto. 
"Io non ti odio" aggiunge a bassa voce.
" Non mi hai ancora dimostrato il contrario"
Stringo le labbra e mi accarezzo le braccia. L'ho detto finalmente. 
" questo è assurdo! Capito Teresa? è assurdo! "
Lo so che è assurdo! Ma una parte di me non può non aver paura.
" Mi dispiace, davvero. Io so che non mi faresti mai del male. Ma non posso farci niente."
"Lo so. Non è colpa tua."
 Si avvicina così tanto che devo sforzarmi per non urlare. 
Accosta il suo viso al mio.
Le nostre labbra si sfiorano. Un brivido caldo mi percorre il corpo. 
" Ti bacerei se non avessi paura di me"
Lo guardo allibita allontanarsi. 
Una mia cicatrice inizia a sanguinare ma non ci faccio molto caso.
" Non ho paura" dico poco convinta. 
" No? Io sì"
Sono completamente senza parole. Assolutamente sconcertata.
Lui mi guarda sorridendo normalmente mentre io lo guardo incredula. 
" merda ma stai sanguinando"
Mi ricordo di colpo della ferita e guardo in basso.
Il sangue ha riempito il camicie e anche le lenzuola. 
Mi alzo di scatto. 
Non lo facevo da quasi tre settimane. 
Jane mi guarda diveritito e sconvolto allo stesso tempo. 
" Dobbiamo andare" dice prendendomi un braccio.
" cosa? "
" Qui non sei al sicuro"
" Ma Jane.. sto sanguinando" dico indicando la chiazza all'altezza dell'addome.
" Giusto. Allora ce ne andremo domani"
" Ma che diavolo dici? Jane John non mi ucciderà mai qui , anzi probabilmente morirò se me ne vado!"
Mi lascia il braccio e mi guarda divertito " Non volevi andartene tu fino a mezz'ora fa? "
"Sì ma ora.." una fitta di dolore mi fa contorcere.
Jane mi accompagna sul letto. 
"Hai ancora paura di me?"
Lo guardo dritto negli occhi.
" Domani. Alle 14"
Sorride e va a chiamare un'infermiera. 
 
*********************
 
Sono in attesa delle due. Non sono rimasta mai così tanto tempo da sola in ospedale ed è orribile. Ma Jane deve preparare la mia fuga. 
Ripasso le cicatrici per passare il tempo, di cui una appena risistemata.
Come mi sento? Orribilmente. I suoi occhi sono dappertutto e come posso vivere sapendo di essere stata l'amante di John Il rosso? Per lo più cerco di non pensarci. Ma è difficile non farlo. 
" Lisbon"
" Sì? " mi giro verso la voce.
" Andiamo" dice Jane.
Senza domande affero i pantaloni e la maglietta che mi lancia e mi cambio in zero secondi.
Ormai ho delle fitte ogni tanto, ma il dolore non è più così forte.
"Come facciamo a non farci vedere? "
" Ci faremo vedere molto banalmente ".
Incredibilmente il piano di Jane funziona e in un attimo camminando a braccietto, siamo fuori dall'ospedale. 
 
 
 
 
POV Jane
 
" Dove andiamo?" " chiede in un sussuro Lisbon. 
" Io devo andare a fare una cosa. Puoi stare in macchina?"
Apre gli occhi e mi guarda preoccupata. 
" Preferirei di no"
Non aggiunge altro, ma è evidente che la lettera l'ha spaventata un po' e non vuole stare da sola.
" Farà male" aggiungo solo mentre parcheggio. 
 
Tiro fuori una forcina ed entro in quella che era la casa di John.
Lisbon mi segue, non mostrando segni di cedimento o altro. Si accomoda sul divano mentre io mi guardo in giro. 
" quando sei venuto qui a riprendere la catenella.."
" Me l'ha data subito"
" L'occhio?"
" Un tipo per strada. Gli ho fatto notare che la sua ragazza lo tradiva con il suo migliore amico"
Scoppia a ridere e io sorrido. 
"Ma a Cho hai detto che..."
"Vero. Volevo fare bella figura con te".
 Il silenzio ricolmo di imbarazzo piomba fra di noi. 
" Andiamo, non troveremo niente qui" dico raggiungendola. 
" Okay" risponde, ma senza alzarsi.
La guardo per un po'.
"Io dicevo sul serio. "
" Jane... non posso permetterlo. Ti farebbe troppo male."
" Non mi interessa."
Entrambi ci capiamo senza bisogno di parole superflue.
Le ho detto che la amo, ma lei non riesce a non sentirsi male per quello che ha fatto con John.
" Teresa, non mi interessa quello che hai fatto con lui, presto sarà morto."
" forse non capisci Jane. Tu pensi che io sia uscita d'ospedale per andare a uccidere John no? A trovare la vendetta insieme a te." 
" Non è così? "
" No. Io sono diversa. Non mi importa cosa succederà a lui. Se verrà ucciso da te o da un iniezione o se vivrà come un latitante. "
" come puoi dirlo?"
Le guancie le diventano rosse e gli occhi lucidi. 
" Non credi che ti abbia distrutto la vita già abbastanza? Vuoi anche uccidere un uomo e vivere con questo peso tutta la vita?"
La guardo incredulo.
" Non desideri vendetta per quello che ti ha fatto?"
" Patrick, la verità è che non posso farci niente. Anche se dovessi ucciderlo, le ferite sulla mia pelle rimarranno sempre. I suoi occhi saranno sempre sul mio soffitto. Anche se lui sarà morto."
" Quindi ti arrendi?"
" Non ho mai scelto di combattere. Tu lo hai fatto."
" ma ora stai giocando anche tu!"
Alza la maglietta permettendomi di vederle le cicatrici ancora una volta. Vorrei urlarle di coprirle, ma come posso farlo?
" Le vedi Jane? Io non sto giocando. Io ho già perso."
" Ma non sei ancora morta"
" Già e neanche tu. E presto lo saremo tutte e due se non lo lascerai andare. "
Mi alzo sconvolto e ferito dalle sue parole.
" Se non lo trovo ti ucciderà"
" E se lo trovi ucciderà te."
Restiamo per un attimo in silenzio, sopraffatti dalla paura di perderci.
" Teresa, sappi una cosa. Io lo troverò. Preferisco morire che vederlo ucciderti. "
" Tu solo puoi tenermi in vita, altrimenti sarò comunque morta".
" Tu mi hai tenuto in vita per tutto questo tempo" sussurro. 
Il nostro discorso viene interrotto da una risata.

Mio angolino :)
Lo so, capitolo lungo quanto inutile. Ma anche indispensabile! 
alla prossima
  
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