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Autore: Kokky    03/06/2008    2 recensioni
SakuSasu, HinaNeji, ShikaIno, ItaSaku, NaruSaku, SasuNaru, SasuIta, Naruto, KibaHanabi, TsuDan.
ShinoShiho: Shiho non era consapevole di ciò, perché non poteva scorgere attraverso quelle lenti scure, così continuò a guardarlo, spaziando a volte sul cielo azzurro e le nuvole placide.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Kokky
Day/Theme: 3 giugno: Fate, like the wind, swept it away
Series: Naruto
Character/Pairing: SakuSasu, NaruSaku (prima chi ama chi)
Rating: Verde


Fate, like the wind, swept it away

 

 

Sakura cercava qualcosa di lontano, inafferrabile, sfuggente. Forse non si sarebbe nemmeno voltato o l'avrebbe mandata via bruscamente, ma lei doveva tentare, ora che era più forte.

Avanzava attenta, con passi cauti fra i cristalli andati in [migliaia, milioni di] pezzi argentati, che graffiavano il pavimento bianco di quell'immenso salone, interminabile e ricoperto interamente di specchi. Sakura riusciva a vedere la sua immagine riflessa e ripetuta all'infinito, con le sue mani che insicure tenevano l'orlo della veste, e gli occhi verdi piegati verso il basso, preoccupati.

Voleva raggiungere la porta, nera e piccola lì in fondo, pur essendo certa che presto lui si sarebbe fatto vedere, bello nei suoi capelli scuri e gli occhi color [sangue] pece. Sakura, stanca della lunga camminata, si poggiò un istante a terra, sui cristalli che acuminati le ferivano la pelle, e che lei cercava inutilmente di spazzare via, di toglierli, di buttarli da un'altra parte, e quelli [inesorabilmente] tornavano magicamente sotto di lei.

Si arrese infine all'evidenza, lasciando i cristalli sotto di lei, riposando malamente su quel pavimento bianco/argento. Si addormentò, poco dopo, senza nemmeno accorgersene, in quella stanza infinita.

 

Naruto correva a perdifiato verso di lei, chiamandola per nome: « ... kura, Sakura-chan, Sakura! »

e lei, stanca di fuggire, si fermò accanto a un albero, aspettandolo. Naruto non tardò ad arrivare.

« Sakura dove stai andando? » domandò preoccupato, cercando inutilmente di prenderle la mano,

che lei spostava ogni volta sfuggendo da quel contatto. Sakura piegò il volto e sorrise ironicamente.

« Secondo te? »

« Perché da lui? Perché... io non ti basto? » mormorò piano Naruto, aggrottando le sopracciglia.

Sakura non voleva essere feroce, ma neppure troppo dolce, edulcorando la pillola e la risposta.

« No, baka. »

Naruto si allontanò d'un passo, involontariamente, sbarrando gli occhi azzurri e sorridendo flebilmente,

indossando la maschera di colui che mai perde la speranza.

« O-okay, Sakura. Secondo me, però, te ne pentirai. » disse infine, correndo via.

La kunoichi, nel profondo del suo cuore, ne era certa, eppure si voltò e fuggì lontano, a cercarlo.

 

Sakura si svegliò sui cristalli in frantumi, mormorando con voce impastata qualcosa, mentre spingeva con le mani sul pavimento [facendo gocciolare via rosso sulla bianca pelle, sull'argento dei pezzi, sul candido pavimento] per alzarsi. Con un po' di fatica si mise in piedi, smuovendo le gambe semi-addormentate, e iniziò nuovamente a camminare, stanca e per niente riposata dal sonno, in quella stanza di specchi.

Passarono ore, o forse solo dei minuti, ma non riusciva mai a raggiungere la porta nera. Forse era tutta un'illusione, e la vera porta era uno di quegli specchi, così provò a spingere, tastando tutta la superficie vicino a lei, ma non ebbe alcun risultato. Incominciava a spazientirsi e se fosse stata in piena forma li avrebbe spaccati con un solo pugno.

Invece riprese a camminare, ributtandosi poi a terra, incurante delle schegge taglienti e cristalline.

Passò il tempo veloce, mentre lei in dormiveglia riposava su quel pavimento, contando senza un senso logico dei numeri, e vedendo le stelle in quei pezzi lucenti d'argento. Naruto una volta le aveva contate, le stelle vere, e lei lo aveva aiutato, ridendo spensierata.

Sakura non capiva perché poi, era cambiato tutto: forse era stata lei, il suo orgoglio femminile, qualcosa, la disputa contro Ino a spingerla; forse chissà. Aveva rinunciato a un amore semplice ed era scappata via verso il passato, era anche lei come Sasuke?

E quei cristalli tornavano da lei, la martoriavano, scheggiavano la pelle, incidendo il candore. Sakura ricordava di essere lì da tanto tempo, troppo.

Era venuta l'ora, diceva una voce, era venuto il momento. Ma lei continuava a strisciare carponi verso quella porta nera, irraggiungibile e sempre distante. Caracollò a terra, socchiudendo gli occhi verdi e ridendo piano, sommessamente, di pancia, urlando poi contro quei cristalli che tornavano sempre [sempre!] fastidiosi.

« Sono i miei ricordi, Sakura. E anche i tuoi, ritornano sempre, non è vero? » disse una voce bassa, dietro di lei.

Sakura si voltò sorridendo verso Sasuke, riconoscendo la sua voce. Lui era sempre uguale, perfetto, bellissimo.

« Più cerchi di mandarli via più tornano, incessanti. È impossibile sfuggirvi. » spiegò calmo l'Uchiha, rimanendo in piedi mentre Sakura cercava di alzarsi stancamente.

« Fanno male, i ricordi. » mormorò piano la kunoichi, alzandosi barcollando, senza che Sasuke l'aiutasse in alcun modo [Naruto l'avrebbe fatto].

« E sono acuminati. Capisci quindi che io non posso che vivere con loro, cercando vendetta? »

Sakura negò stupidamente con la testa, avvicinandosi a lui su schegge di cristallo.

« Tu non puoi capire. » sibilò duro Sasuke « Ma ti ho fatto vedere cosa si prova. Ora devi andare. »

« Ma io... ma io ti amo, Sasuke! » si lamentò lei tendendo la mano ferita verso l'Uchiha, che indietreggiò volontariamente. Era irraggiungibile, sfuggiva via, lontano. Piegò il volto, sorridendo piano, come a dire: ma io no, Sakura, torna indietro. Poi svanì via, come portato via dal vento. Il fato spazzava via tutto, era il suo destino quello, vivere fra i cristalli rotti di ricordi, a vendicare il suo passato, in una stanza infinita.

Sakura cadde afflosciandosi sul pavimento, troppo stanca e disabilitata.

 

***

Naruto guardava Tsunade-sama con insistenza, chiedendole spiegazioni.

« Beh, sai che Sakura era andata a cercare Sasuke, no? » mormorò infine con voce rotta l'Hokage.

Naruto annuì piano, aspettandosi il peggio. Cosa era successo? Non poteva.

« Ecco... è, lei è... »

Naruto si prese la testa fra le mani, ringhiando « Si sbrighi! Non mi faccia attendere così! »

Tsunade sorrise tristemente, annuendo.

« In coma. È in coma, e non so se si risveglierà. Sta sognando qualcosa, ne sono certa.

Deve essere caduta sotto illusione, e poi... non lo so, Naruto. Non posso aiutarla.

Può solo lei svegliarsi, se lo vorrà. »

Naruto sbarrò gli occhi, non era possibile. Corse nella camera di Sakura, dove lei dormiva [sembrava]

con tranquillità e calma [una maschera]. Naruto sorrise senza forza, sedendosi sulla

sedia accanto al letto. La chiamò piano, sperando che si svegliasse. Ma anche se

l'avesse fatto, non avrebbe voluto vedere il suo volto, ma quello di Sasuke, ne era certo.




~ oOo ~


Non ho nulla di speciale da segnalare, sì, la parte a sinistra è il sogno di Sakura.
Sono shockata da me stessa per una SakuSasu, ma il mondo gira lo stesso, ergo continuo a scrivere imperterrita xD


Prossima-> 7 giugno, Roses can sprout in the concrete streets, paring Sorpresa!

Recensite numerosi, ci tengo moltissimo!
Kocch
   
 
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