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Autore: Elly24    17/01/2014    9 recensioni
" prima le signore" la paura mi assale di nuovo. Respiro lentamente. " non sarai tu prim. Non puoi essere tu." Mi dico da sola. " primrose eveerden" qualcuno mi chiama. So benissimo chi ma la mia consapevolezza è paralizzata
Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Primrose Everdeen
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti!! Scusate infinitamente il ritardo, mi dispiace tanto ma l' arena,  comunemente chiamata scuola, ( si lo so battuta già sentita) mi tiene troppo impegnata. E voi sapete che quando si cerca di sopravvivere è un po' difficile mettersi a scrivere no? 
Va beh scherzi a parte. Per questo capitolo ho scelto l'idea di Ale_mellark, in cui Prim parla della sua passione di diventare dottore e cerca di curare Katniss e Peeta. 
Grazie per aver partecipato! Mi volevo infinitamente scusare con Rosepenniman12 perché le avevo promesso che in questo capitolo avrei usato la sua idea. Scusa scusa scusa scusami tanto! È che mi avevano chiesto molte Everlark e mi è venuta l'ispirazione per questa, ma ti giuro, morissi qui nell'arena, che nella prossima userò la tua. Anche perché ho già realizzato qualcosa  e mi piace troppo la tua idea. Quindi scusa! Spero che continuerai a seguirmi ;)
Un'ultima cosa: ho deciso che realizzerò tutte le vostre idee anche se hanno superato il numero stabilito per il concorso. Vi voglio troppo bene a tutte quindi abbiate solo pazienza!
Beh detto questo vi lascio. Scusate se mi sono dilungata troppo spero vi piaccia! 


" Su Katniss! Sta' ferma! Come faccio a sistemarti  il collarino?" Sbuffo.  

Mia sorella è distesa nel lettino con i pugni lungo i fianchi, stretti a tal punto che le nocche le sono diventate bianche. Non ha alcuna intenzione di farsi toccare così sospiro e comincio a massaggiarle la mani fino a fargliele aprire. 

" Primrose?" Una dottoressa più anziana si affaccia alla porta. 
" Si?" " sua madre ha bisogno di lei. Può venire?" 
È imbarazzante il modo in cui mi trattano qui. Cioè, ne sono onorata ovviamente, ma è un bel cambiamento, se si pensa che nel distretto 12, facevo parte del " Giacimento" dove tutti quelli che ci abitavano venivano disprezzati e considerati ladruncoli. 

Annuisco e sorrido verso mia sorella. Faccio per andarmene quando allunga faticosamente un braccio fino a toccarmi con la punta delle dita. Emette un verso strozzato, quasi un lamento. " torno subito Katniss. Non ti preoccupare" 
Raggiungo la porta e mi faccio guidare dalla dottoressa. 
Mia madre mi aspetta nell'atrio con un caffè in mano.

" ciao mamma" la saluto stancamente.
" come va con Katniss?" Chiede preoccupata. 
" non si fa sistemare il collarino. Non so come aiutarla. È troppo scioccata per quello che è successo con....con Peeta" concludo. 

Katniss non ha mai voluto l'aiuto di nessuno, questo è vero. Ma non fino a questo punto. 
È terrorizzata e sconvolta da quando qualche ora fa Peeta l'ha aggredita. 
E io non so che fare per aiutarla. 

Mia madre rimane silenziosa ad osservarmi.
" che c'è?" Chiedo abbassando lo sguardo. 
" sono così fiera di te Prim. Guardati! Sei bravissima!" Arrossisco guardandomi in torno per accertarmi che nessuno avesse sentito. 
In effetti però sono migliorata molto. Seguo dei corsi, mattina e pomeriggio per arrivare ai livelli come aiuto infermiera. Non sono ancora ai livelli delle mie compagne di corso, tutte 3 o quattro anni più grandi di me, però me la cavo. 
" cosa volevi dirmi mamma?" Nei suoi occhi scompare la luce che li aveva illuminati qualche secondo fa e mi sento un po' in colpa. 
" volevo chiederti se andavi al piano di sotto nella camera 244 per visitare il paziente numero 12. Cioè controlla cos'ha e prescrivigli una medicina. Mara, di sotto, ti aiuterà" 

Sono sbalordita e senza parole. Divento tutta rossa per l'emozione e prendo le mani di mia madre tra le mie. 
" davvero? Un paziente tutto mio? Dici sul serio?" 
" ahahah si. Dai sbrigati o tua sorella sentirà la tua mancanza" 
" grazie grazie grazie" saltello come una bambina e appena mi accorgo di sguardi curiosi verso di noi, mi dirigo subito verso le scale.
Diventare un dottore è il mio sogno da sempre. 

Voglio essere utile. Vorrei essere coraggiosa e forte come mia sorella, una ribelle. Ma non ho il suo coraggio. Quindi per aiutare gli altri mi piace l'idea di curarli per rimetterli in forma e prepararli per " combattere per la rivolta" 

Non fatico a trovare la stanza ma con mia grande delusione, un altro dottore molto anziano e preparato del distretto 13, ha già sostituito mia madre e di certo non si farà da parte per una ragazzina del distretto 12. 

Sto per tornare da mia sorella quando noto una stanza diversa dalle altre. È molto più  grande, quasi il doppio di una normale e ha i vetri oscurati, tranne per un angolino, ben esposto al pubblico. 
Mi guardo in giro e noto che ci sono pochi dottori in questo piano. Così mi avvicino alla porta e scorgo chi c'è dentro.
Un ragazzo biondo è legato ad un lettino e sta cercando furiosamente di levarsi una fasciatura evidentemente fatta male. 

So che dovrei essere furiosa con lui per quello che ha fatto a mia sorella, ma tutti sanno che ha qualcosa che non va. Non è il vecchio Peeta. Ha qualcosa di diverso negli occhi. Me ne sono accorta. 
" se vuoi ti do una mano con quello" rimango sull'uscio attenta alla sua reazione, indicando con un gesto quello che rimane della fasciatura. 
Peeta alza lo sguardo confuso e per un frammento di secondo, sembra che i suoi occhi siano tornati celesti, non con le pupille dilatate, come invece era fino a qualche secondo fa.

Poi tornano pieni di odio e si stringono in una fessura. " D'accordo" 
Mi schiarisco la voce e mi avvicino cauta. Afferro delicatamente l'estremità della fasciatura e con un gesto abile la tolgo senza problemi. 
" oh" rimane senza parole e mi esce un risolino alquanto inadeguato. 
La pelle ora scoperta, è rossa e infiammata. 
" accidenti. Il cotone ti ha irritato la ferita. Se, se vuoi p-posso rifarti la-la fasciatura" 
Cerco di mantenere la voce salda ma non posso nascondere la paura. 
"Si, grazie." Mi guarda con aria circospetta quasi in segno di sfida. 


Per tutto il tempo tengo lo sguardo basso evitando i suoi occhi non più dolci come un tempo e dopo aver disinfettato il tutto lo fascio con una nuova garza più morbida e mi allontano di un passo. Lui si osserva il braccio soddisfatto. 
" grazie! Sei proprio brava sai?" Esclama con un sorriso che mi ricorda tanto il vecchio Peeta ma con meno affetto. 
Sono così sorpresa che ci metto qualche secondo a rispondere. Abbasso lo sguardo e arrossisco.
 " ehm, grazie. Si, io......mi piace curare le persone." 
" Sei migliorata molto da quando curavi, giù nel dodici" 
Quindi Peeta si ricorda di me. Indietreggio ancora un po', giusto per precauzione. 
" Frequento dei corsi ora. Prima era solo frutto di esperienza. Mi insegnava tutto mia madre" 
Annuisce poi resta un po' in silenzio e sembra riflettere.

Poi tutto d'un tratto la sua voce torna acida. " Allora, Primrose, giusto?" 
" S-si" vorrei aggiungere altro ma non so che dire e mi limito ad indietreggiare impercettibilmente di un altro passo. 
" Com'è essere la sorella di un ibrido?" Rimango pietrificata e mi fermo all'istante. 
Gli punto un dito contro e le parole mi sfuggono prima che posso farle tornare indietro. 
" Katniss non è un ibrido!" Sibilo. 
" Oh, si invece. Ho distrutto la mia famiglia e ucciso  tantissime persone. Più ibrido di così" 
Faccio per voltarmi e andarmene quando aggiunge. 
" Ed è anche abbastanza stupida. La prima volta ha messo a repentaglio la sua vita, alla mietitura offrendosi volontaria per salvare...........te" conclude la frase con una punta di disprezzo e mi squadra dalla testa ai piedi come se fossi un animale o uno scarafaggio. 

" Tu cosa vali? Ma guardati. Una stupida ragazzina che viene in camera del assalitore della sua cara sorella.  So da chi hai preso la stupidità" 
Sono immobile di fronte a lui senza sapere cosa ribattere. 
Non c'è più traccia del vecchio Peeta. Non è assolutamente più lui. 
I pugni mi tremano dalla rabbia e credo di essere diventata tutta rossa. 
" Non sai quello che dici Peeta! Tu ami Katniss! E io ti voglio bene! Sei come un fratello ormai! Non mi trattare così!" 
" Come potrei amarla? Allora sei proprio stupida! Ha ucciso tutti! È tutta colpa sua! Non ti devi fidare di lei! È un ibrido schifoso e tu......." 
aspetto in attesa che finisca la frase. 

Ma quando lo fa scatta in piedi furibondo. " ANCHE TU SEI UN IBRIDO!" Esclama. 
" cosa?" Sussurro. 
" Tu! Dovevo saperlo! Capitol city ti ha mandato in modo tale che Katniss entrasse nell'arena! Era tutto un piano! È tutta colpa tua se lei è entrata nei giochi con me! Se non si fosse offerta tu saresti morta e niente di tutto questo sarebbe successo! Devi morire! Stupido ibrido!" 
" Peeta ma che...?" Sto cominciando a pentirmi di essere entrata qui dentro. 

Non riesco ad indietreggiare che mi prende per le spalle e mi spintona facendomi barcollare. 
Inciampo e cado a terra. 
Resto li, distesa sul pavimento con gli occhi sgranati, troppo paralizzata per muovere un solo dito. Vorrei urlare ma dalla bocca non mi esce nessun suono. 
Peeta è bloccato dalle corde che lo tengono legato al lettino. Sembra disorientato come se si fosse appena svegliato da un brutto incubo. 
Le sue iridi tornano celesti e mi guarda preoccupato e terrorizzato. 
Due braccia forti mi afferrano da dietro e mi lascio trascinare fuori  dalla stanza. 
Un dottore si avvicina a Peeta con una siringa in mano e lui riesce a urlarmi qualcosa. 
" Mi dispiace Prim, io.....Prim!" 
Ma non riesco a sentire più nulla perché le porte si chiudono tra noi. 

Metto a fuoco i due volti di coloro che mi hanno portato fuori. Uno è Boggs, l'aiutante per così dire, della presidente Coin e l'altro è Finnick Odair che mi sta guardando preoccupato. 
" Prim, stai bene?" Mi chiede dolcemente. 
 Sono ancora scossa ma cerco di farmi uscire delle parole di bocca. 
" ehm io, sì...cioè..." 
Non riesco a terminare la frase che il dottore di prima esce dalla stanza e la richiude a chiave. Lo conosco. È uno dei miei insegnati ai corsi. 
" Primrose, non dovresti essere qui" 
Mi è sempre piaciuto perché mi da del tu e mi fa sentire più a casa. 
Non so che controbattere. 
" Lo sai che è pericoloso! Perché lo hai fatto?" Continua con una nota di ansia nella voce.
" Io......dovevo andare da un altro paziente ma lo stavano già visitando  così ho visto Peeta e....gli ho curato la ferita" 
" Non è compito tuo" 
" lo so, mi dispiace" " sai cosa ha fatto a tua sorella! L'hai curata tu stessa! Non devi entrarci mai più! Capito?" 
Annuisco rassegnata. Volevo solo aiutare Katniss. Il dottore sembra essersi rassicurato e mi guarda con dolcezza. " fortunatamente Finnick ti ha visto ed è subito entrato con Boggs. 
E non ti sei fatta nulla. Quello è l'importante no? Però ti ha aggredita e quindi tu non ti devi più avvicinare a lui" 
Finnick mi appoggia una mano sulla spalla. " la riaccompagno giù" 
Quando siamo quasi nell'atrio dove ho salutato mia madre prima, gli chiedo 
 "Finnick puoi fare in modo che mia madre non lo scopra? Si preoccuperebbe solo ancora di più e....beh nelle condizioni in cui è mia sorella dopo due arene non è proprio il caso" 
Lui mi sorride. " tranquilla, ci parlo io con il dottore" 
Mi saluta e si allontana.
 
Mia madre mi viene incontro con una bambina febbricitante tra le braccia e mi parla in modo sbrigativo. " come è andata?" 
" Bene, bene. Ho-ho curato il paziente" 
" Prim........nella 244 c'era la signora Goffred" mi guarda con le sopracciglia inarcate. 
" Ehm, si lei. L'altro era occupato" 
" bene. A dopo" mi stampa un bacio sulla guancia e scappa verso un ambulatorio libero per visitare la bambina. 
Torno da mia sorella velocemente e la trovo li, senza collare che fissa la finestra. 
" Ehy, ti hanno tolto il collare?" si gira e mi sorride ancora visibilmente dolorante. 
" Già" " A che pensi?" Chiedo sedendomi accanto a lei. 
" A Peeta" ovvio. Che domande.
" Mi dispiace Katniss" ed è l'unica cosa che riesco a dire. 
" Non puoi farci nulla. Nessuno può" 
"Non devi soffrire.....non mi piace vederti così" 
"Non ti preoccupare. Va tutto bene. Me lo merito" 
Sospira e si avvicina alla porta. " ora vado. Ti stavo aspettando ma mi hanno dato il permesso di tornare al mio appartamento" 
 "Katniss?" La chiamo perché devo dirglielo. 
" Sì?" Ma poi decido di non farlo. Se sapesse cosa mi ha fatto o detto, si arrabbierebbe ancora di più. E non posso fare questo a Peeta, dopo tutto. 
" Ti accompagno" accompagno mia sorella nel nostro dipartimento poi ritorno in ospedale.

La notte sento mia sorella gemere nel sonno. Sussurra il nome di Peeta e piange. Le accarezzo il viso cercando di non svegliarla. 
Io so che lo ama. Lei lo deve ancora capire, però lo sa. 
Ora devo farlo capire a Peeta. Perché è l'unica persona oltre me e la mamma, su cui poteva contare davvero. Così mi convinco di tornare li e svegliarlo pur di parlarci. 

Così, all'alba mi alzo furtivamente e corro alla sua stanza. È già sveglio. 
Faccio un bel respiro ed entro, facendomi coraggio. 
Quando mi vede il suo viso di illumina e scatta in piedi. 
I suoi occhi sono stranamente azzurri. 
" Mi dispiace" parla così velocemente che fatico a capire cosa dice. 
"Non fa niente" "Sei solo una ragazzina! Come ho potuto colpirti? Mi dispiace. E tu sei stata così gentile...." "No, davvero Peeta. Non fa niente" 
"Ti hanno mandata qui per......cambiare la fasciatura?" Dice porgendomi il braccio. 
"No.......in realtà non dovrei essere qui" ammetto. 
Peeta scoppia a ridere e mi guarda con uno sguardo furbo. 
"Mi pareva strano che ti mandassero qui all'alba. E così perché sei venuta?"
Mi stringo nelle spalle e lui mi guarda confuso. 
"Non so. Possiamo.....parlare? E se vuoi ti cambio la fascia naturalmente" aggiungo con un risolino. 
Lui sorride e mi fa cenno di sedermi accanto a lui. Io lo guardo esistente ma resto in piedi. 
"Vuoi un pezzo di torta?" Chiede
"Torta?" "Si, per il matrimonio di Finnick ed Annie. Mi hanno permesso di farla. E me ne è avanzato un pezzetto" 
"D'accordo. Le tue torte sono sempre le più buone" sorride imbarazzato e mi indica un punto in cui non arriva a causa delle corde che lo legano, in cui prendere una vaschetta con una fettina di quella prelibatezza. 
Me la mangio in un attimo e lui ridacchia.
"Ahaha wow! Mi deve essere venuta molto bene" 
"Già. Ho sempre amato le tue torte. Trascinavo sempre Katniss davanti alla tua vetrina al 12"
Il suo sguardo si incupisce e mi metto all'erta. 
Restiamo in silenzio così tanto tempo che valuto l'idea che si sia dimenticato della mia presenza. 
Chiude gli occhi e stringe i pugni come se si stesse sforzando. Poi riaprendoli dice 
"Si, si me lo ricordo" 
Poi cerca di sembrare allegro. "Così sei venuta fin qui per parlare e mangiare la mia torta? Furba la ragazzina! Come ho fatto a dire che sei stupida ieri" 
Ridiamo insieme poi lui aggiunge dolcemente " mi dispiace per tutto quello che ho detto ieri. Non è vero che non vali Prim. Katniss ha fatto bene a salvarti la vita." 

Mi alzo. " è ora che vada." "Si hai ragione" 
Mi avvicino alla porta ed esito un po'. " tornerai?" Mi chiede. 
Resto un po' in silenzio poi sussurro. "Si, si tornerò" 
Chiudo la porta alle mie spalle e corro in camera. 


"Prim?" Mia madre sta massaggiando la schiena ad un anziana dolente e io l'assisto. 
"Dimmi" "ho un incarico da assegnarti" "basta che non sia come la volta scorsa. Che l'avevi già affidato ad altri e non ti ricordavi" "oh no! Stavolta è tutto tuo. Si tratta di Peeta." 
La spugna mi cade dalle mani.
Mia madre interpreta male la mia reazione.
"Se hai paura e non te la senti...." 
"Paura? Di cosa? Boggs è sempre li fuori e.....detto fra noi è sempre Peeta" mi affretto a dire. 
"Va bene allora. Vai su, sbrigati e.......non volevo che fosse dato a te l'incarico ma sembra che possa fargli bene e che abbia chiesto di te quindi......stai attenta" 
"Non preoccuparti" saluto la signora e mi scaravento giù per le scale. 
Quando entro nella stanza di Peeta ho il fiato corto e lui ride. 
"Alla buon ora, signorina Everdeen" "ciao Peeta" 
"Di nuovo qui furtivamente?" "No stavolta mi hanno assegnato come tua dottoressa. Niente torta" annuncio fiera. 
" per fortuna perché ieri l'hai finita tutta!" 
Cambio tutte le fasciature e gli faccio un'iniezione di morfamina. 
Non sono d'accordo ma me lo hanno imposto i dottori prima che entrassi e comunque ho diminuito la dose. 
"Peeta tu ami mia sorella?" Chiedo tutto d'un tratto. 
Lui si irrigidisce. "Non.....non lo so. Sono confuso. Credo che l'amassi in passato ma.....adesso non lo so" 
"Io ci vivo e ti garantisco che non è un ibrido" "grazie" risponde sarcasticamente. 
"Non è così facile, prim." " lo so. Ma non lo è nemmeno per lei, credimi. Piange e soffre. Lei non è cattiva. Lei non ha distrutto la tua famiglia. Parlale e lo vedrai da solo. Me lo prometti?" 
Lui mi guarda negli occhi poi annuisce. " te lo prometto" 

Il pomeriggio stesso Katniss viene chiamata per parlare con Peeta e io, naturalmente, vorrei restare ad origliare ma non me lo permettono. Però, riesco a sentire un'ultima battuta  tra loro che mi fa sorridere ed essere fiera di me. 
"Tornerai?" Chiede Katniss con un tono di voce neutro ma triste. 
"Si. Si, tornerò" 
Peeta, un giorno, tornerà da lei. E non solo per una chiacchierata. Tornerà per essere il ragazzo del pane. Per rimpossessarsi della sua vita. E questa volta, per sempre.  








Rieccomi qui! Alcune parti le ho dovute inventare come avete notato per far filare la storia. 
Spero che vi sia piaciuta e in particolare all'autrice che mi ha suggerito l'idea. 
Che ne pensi? Ti è piaciuto il modo in cui ho elaborato la tua idea? Ti ha deluso? O ti ha soddisfatto? NON SONO AFFATTO SODDISFATTA IO di questo capitolo. Però fatemi sapere! 

Elly24



  
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