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Autore: Dalinda    17/01/2014    1 recensioni
Una ragazza. Un incubo. Una famiglia distrutta. Un ragazzo le stravolgerà la vita. Un'inconveniente li separerà. Un viaggio per affrontare il suo incubo.
Come finirà?
Seguite la storia e lo scoprirete! Fatemi sapere se vi piace! :3 :)
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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-Normal Day-
 

(Emily’s pov)

 
Un fastidioso e melodico canto mi svegliò. Ero sdraiata sul mio morbidissimo piumone azzurro con ancora i vestiti addosso e il mio amatissimo libro di Nicholas Sparks, “Le parole che non ti ho detto”, poggiato ancora aperto sul mio ventre. Rimasi un attimo in quella posizione attendendo che mi svegliassi del tutto. Posai il libro sul comodino per evitare che si rovinasse. Feci viaggiare la mano alla ricerca del mio cellulare che trovai sotto il cuscino e spensi il melodioso suono della sveglia. Mi stiracchiai e mi diressi verso il bagno. Ero tutta sola ieri, Noha era rimasto a dormire dai nonni, e mi ero messa a leggere. Mi era sempre piaciuto rimanere da sola in casa, potevo fare ciò che volevo! Solo che a volte quando soffrivo di solitudine, sarebbe dovuta essere l’ultima cosa da fare! Misi un paio di blue jeans stretti, una maglietta con il cappuccio e a maniche corte nera, simile ad una felpa, e le mie amatissime Vans nere. Misi un po’ di correttore, cipria, blush rosa chiaro e mascara. Scesi giù in cucina presi un biscotto e mi avviai, dopo aver messo qualche libro a casaccio nella cartella, verso la scuola. Verso le 08:15 ero già a scuola. Attesi le mie amiche nel nostro muretto con le cuffie alle orecchie. Quando arrivarono era già suonata la campana. Camminavano veloci verso di me, scesi con un balzo per andargli incontro e quando mi raggiunsero, mi tirarono per un braccio correndo verso le rispettive aule. Io e Sophie ci dirigemmo in aula di biologia. Odiavo quella materia, anche se poteva essere interessante non mi entrava in testa. Iniziammo la noiosa lezione e mentre la prof parlava di varie funzioni vitali, io e Sophie ci passavamo bigliettini. La prof si accorse che non stavamo attente e ci richiamò. Poco dopo suonò la campana.
“Finalmente!” esultai contenta che fosse finita la sua lezione.
Tornammo agli armadietti per cambiare libri e continuammo le varie lezioni.

 
Mensa

 
Io ero con il vassoio in mano alla ricerca di un tavolo, stavolta io e Sophie non avevamo lezione insieme e le inviai un messaggio per sapere dove fosse. Dopo averlo inviato, girai lo sguardo in cerca di un tavolo e i miei occhi incrociarono dei bellissimi occhi castani brillanti che mi stavano già fissando. Tolsi lo sguardo da quegli occhi scintillanti imbarazzata e tornai alla ricerca di un tavolo libero, ma non ne trovai. Quel ragazzo dai bellissimi occhi castani mi passò accanto. Aveva un ottimo profumo. E con un cenno del capo mi indicò un tavolo. Lo ringraziai sottovoce. Zayn Malik. Il ragazzo più popolare della scuola, carnagione ambrata, occhi castani come i capelli con il ciuffo alzato e uno splendido sorriso da mettere KO tutta la scuola. Era quarterback della squadra di football della scuola. Era il tipo di ragazzo da avere tutte ai suoi piedi soprattutto quelle troie delle cheerleader. Ragazze ossute, bionde, occhi azzurri, popolari, snob e arroganti che la danno a tutti. Mi avviai velocemente a quel tavolo e poco dopo Andrea insieme a Sophie, Alice e Kate mi raggiunsero e come sempre iniziammo a parlare. Mentre discutevamo di scuola, ragazzi, pettegolezzi, e qualsiasi altra cosa di cui chiacchierano le adolescenti di 16/17 anni. Una vibrazione. Il mio cellulare. Un’altra chiamata da “Sconosciuto”
“Pronto?!” risposi esitante…
Silenzio… non rispondeva nessuno… nemmeno il minimo rumore…
“Pronto?!” ripetei…
Di nuovo silenzio… e si staccò la chiamata.
“Chi era?” chiese curiosa Kate
“Non lo so… qualcuno che non avrà niente da fare suppongo! Se è talmente annoiato da chiamare me!!” affermai, accennando un lieve sorriso e a quanto pare il mio viso assunse un’espressione divertente perché tutte le mie amiche scoppiarono a ridere senza sosta ed io le seguii…

Appena arrivata a casa buttai la mia cartella sul pavimento seguita delle scarpe. Mi buttai sul divano e ci rimasi, accesi la tv e iniziai a passare da un canale all'altro senza nemmeno guardare bene le immagini. Annoiata mi diressi verso camera mia e iniziai a togliermi i jeans e la maglietta che avevo indossato fino ad allora. Misi una comodissima tuta con i pantaloni larghi ma con l'elastico alle caviglie che li rendeva più stretti e un top colorato con le spalline e una felpa come i pantaloni grigia. Intrecciai i capelli in una treccia laterale e li legai. Mi fermai d'avanti lo specchio ad ammirare il mio corpo. Non lo amavo, ma in fin dei conti mi reputavo carina, avevo le gambe magre e mollicce, pancia piatta anche se non c’erano gli addominali ciò che mi dispiaceva di più, anche se a lungo andare non poi così tanto, il fatto di essere una nana. Mi vibrò il cellulare che avevo buttato sul letto, pigramente lo presi e lessi il messaggio...
 'Da: Sconosciuto
"Dovresti chiudere le finestre quando ti cambi. Il tuo reggiseno è bello, ma non c'è bisogno lo vedano tutti!"'
Mi precipitai all'istante alla finestra rileggendo più e più volte il messaggio. Osservai tutto il vicinato, non c'era nessuno lungo il vialetto grigio che collegava la mia casa con le altre e non c'era nessuno nemmeno in strada. Feci spallucce. Ma poi un pensiero attraversò la mia mente. Greg. E se l'avesse inviato lui? Ricontrollai ma non c'era nessuno, osservai tutto ciò che potevo ma nulla. Decisi di lasciare perdere per il momento dato che ero leggermente stanca. Scesi in salotto e mi buttai nel divano assumendo la posizione di prima. La tv era accesa su un programma abbastanza noioso, così dopo poco mi addormentai.
 
 

 
Quell'odiosa, martellante e incessante suoneria stava per darmi su i nervi. Non riuscivo a trovare il cellulare. Eccolo! Sotto il divano, chissà come ci sarà finito! Spensi la sveglia, mentre mi chiedevo perché l'avevo messa. Guardai l'ora, erano le 15:45. Non riuscivo ancora a capire il perché della sveglia. Ma mi alzai e mi diressi in cucina, addentando una mela rosso scuro dall'aspetto invitante. Sentii la vibrazione del mio cellulare e muovendo le dita sullo schermo accettai la chiamata.
 "Sei già per strada?" cosa? perchè dovrei essere per strada? Ingoiai il pezzo di mela che avevo morso.
 "Jeff?!?!" Chiesi confusa.
 "Sì sono io... ma tu non mi sembri tu! Emily la palestra!!" Cazzo... perchè non ci ho pensato?! Ho proprio la memoria corta!
 "Me ne sono dimenticata!" dissi scusandomi...
 "Muoviti che è tardi! Non mi far fare  brutte figure!"
 "Ok! grazie per avermi chiamata!"
 Chiusi e per fortuna avevo già indossato una fra le tute che amavo di più! Presi il cellulare e la chiave che mi aveva dato la rossa il giorno precedente e corsi verso la palestra. Arrivai in ritardo e mi accolse la rossa come il giorno precedente, ricordandomi del mio ritardo, come se non lo sapessi!
 Ci dirigemmo verso la palestra dove si faceva box e indossai i guantoni del giorno precedente. La rossa mi aveva detto prima di lasciarmi che oggi mi sarei allenata per la prima volta con il mio boxing trainer. Entrai e mentre osservavo l'intera stanza dalle pareti bianco sporco, mi si avvicinò un tipo non molto alto.
 



 
CIAO BELLISSIME!!!
Che ve ne pare? Vi piace come scrivo? E soprattutto cosa scrivo??? Cosa pensiate accada nel capitolo successivo?? Chi sarà il suo boxing trainer? Baci… <3



Emily

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