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Autore: Kim_HyunA    18/01/2014    3 recensioni
Con un indice si sistemò meglio gli occhiali da sole sul naso, dandosi una rapida occhiata allo specchietto retrovisore. Si passò la lingua sulle labbra, lasciandovela per qualche secondo di più mentre si ammirava con attenzione.
Perfetto.
Era assolutamente perfetto.
Genere: Erotico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Il vento gli stava scompigliando i capelli.
 
Li faceva volare all'indietro, scoprendogli la fronte.
 
Non era una situazione che normalmente avrebbe sopportato, ma aver comprato una nuova decappottabile aveva cambiato le sue priorità. O almeno le aveva cambiate per quel giorno. Certo, ogni tanto si passava una mano tra i capelli per sistemarli, ma doveva ammettere che era una sensazione piuttosto piacevole.
 
Con l'aria fresca che gli colpiva il volto e i palazzi che gli sfrecciavano accanto, Kibum si sentiva il padrone della strada. E del mondo.
 
Imprecò sottovoce quando dovette fermarsi ad un semaforo rosso. Una macchina del genere non poteva sicuramente abbassarsi a rispettare le regole di tutti gli altri comuni mortali.
 
Non staccò nemmeno il piede dal pedale dell'acceleratore, non volendo perdere neanche un secondo quando sarebbe scattato il verde.
 
Con un indice si sistemò meglio gli occhiali da sole sul naso, dandosi una rapida occhiata allo specchietto retrovisore. Si passò la lingua sulle labbra, lasciandovela per qualche secondo di più mentre si ammirava con attenzione.
 
Perfetto.
 
Era assolutamente perfetto con i capelli biondi leggermente spettinati, una canottiera grigia che gli lasciava scoperto il petto e una giacca di pelle nera sbracciata che metteva in completa mostra le sue braccia bianche e sottili.
 
Tamburellò le dita sul volante, iniziando a spazientirsi quando il semaforo sembrava come morto e non dava segno di voler cambiare colore.
 
Si concentrò sulla canzone che stavano trasmettendo alla radio, e non appena le sue orecchie riconobbero le note della sua canzone preferita, non esitò ad alzare il volume, incurante dell'occhiataccia che l’autista della macchina in coda accanto alla sua gli aveva lanciato.
 
Come se gli sarebbe interessato poi.
 
Nessuno aveva il diritto di dirgli di abbassare il volume. Non quando c'era quella canzone che lo aveva fatto iniziare a cantare a squarciagola. Non quando si trovava in una decapottabile nuova di zecca e rossa fiammante.
 
I suoi occhi si incollarono al semaforo, non lasciandolo nemmeno per un secondo, e, quando finalmente scattò il verde, fece in modo che tutta la città potesse sentire il rombo del suo motore e che tutti quelli in coda dietro di lui non avessero nemmeno avuto il tempo di accorgersi di quanto fossero stati bruciati alla partenza.
 
Stava procedendo a tutta velocità, ma con l'avvicinarsi di un incrocio aveva iniziato a rallentare scalando le marce. Ma non stava prestando particolare attenzione, era una zona poco frequentata, soprattutto a quell'ora nel tardo pomeriggio. Ne approfittò per darsi un'altra occhiata allo specchio e spostare una ciocca che era finita fuori posto.
 
Sporse le labbra in concentrazione e strizzò gli occhi nel tentativo di mettere di più a fuoco, anche se gli occhiali da sole non erano molto d'aiuto per vedere meglio. Tenendo una mano sola sul volante mentre l'altra era ancora impegnata a combattere contro un ciuffo ribelle, urlò spaventato quando sentì l'inchiodare dei freni di una macchina e si sentì sobbalzare.
 
Un’auto si era appena scontrata con la sua, colpendone la fiancata. Per fortuna l'urto non era stato troppo forte.
 
"Ma che...".
 
Gli ci volle qualche secondo per realizzare quello che era appena successo. Sbarrò gli occhi con le mani ancora sul volante e scese a tutta velocità dal veicolo, non preoccupandosi nemmeno di richiedere la portiera.
 
"Oh porca tro—" inveì, notando un graffio lungo la fiancata. Si sentì mancare la terra sotto i piedi. La sua splendida macchina, la sua splendida macchina nuova aveva un graffio. "Sei un deficiente, non puoi guardare dove vai?", iniziò ad aggredire l'altro automobilista, anche lui sceso dalla vettura per verificare i danni.
 
"Sei tu che ti saresti dovuto fermare allo stop! Non l'hai visto?" ribatté subito l'altro e Kibum, girandosi e notando che effettivamente c'era un segnale che non aveva visto, doveva ammettere che era una replica legittima. Ma certo anche il suo comportamento era stato legittimo: erano gli altri che dovevano rispettare i segnali, non lui e la sua meravigliosa auto.
 
"Forse se non andavi così veloce, saresti riuscito a fermarti in tempo".
 
"Ma se tu aves—".
 
"Guarda come hai ridotto la mia macchina" lo interruppe, prendendosi la testa tra le mani e guardando la carrozzeria rovinata. Stava soffrendo. Stava soffrendo terribilmente.
 
Guardò l'altro ragazzo come se uno scambio di sguardi potessi risolvere la situazione, come se si aspettasse che potesse tirare fuori una bacchetta magica e sistemare tutto.
 
Doveva ammettere che non era niente male. Capelli castani ben curati, viso ben proporzionato, braccia muscolose. In un'altra circostanza non avrebbe certo perso un secondo di più per provarci con lui, ma gli aveva appena rovinato l'auto e ora non avrebbe voluto fare altro che prenderlo a calci.
 
"Era nuova" commentò, come se all'altro potesse interessare quel dettaglio.
 
"Senti, mi dispiace" iniziò il ragazzo, passandosi imbarazzato una mano tra i capelli.
 
“Ci mancherebbe altro che non ti dispiacesse” lo attaccò ancora una volta, sentendo la rabbia crescere dentro di sé.
 
Si avvicinò alla macchina e si abbassò, facendo attenzione che le ginocchia non toccassero l’asfalto per paura di rovinarsi i pantaloni.
 
Poggiò il palmo della mano sulla carrozzeria, facendo scorrere le dita sulla scalfittura, notando come la vernice fosse stata grattata via lasciando intravedere il color argento sottostante. Gli ci volle tutta la forza di controllo che aveva per mantenere la calma e non iniziare ad aggredire fisicamente quel ragazzo. Avrebbe voluto urlargli contro che gli avrebbe dovuto pagare tutti i danni e fare in modo che la sua macchina tornasse perfetta ed impeccabile come prima.
 
Fece un respiro profondo e si mise a contare fino a dieci.
 
Uno. Due. Tre. Quatt
 
“Dovremmo compilare i documenti per l’assicurazione” la voce leggermente insicura dell’altro interruppe i suoi pensieri.
 
Si morsicò la lingua ed annuì piano con la testa, anche se sapeva che, così facendo, sarebbe stato lui a dover risarcire l’altro. Per quanto pretendesse di avere ragione, sapeva che una parte — una buona parte — di torto spettava anche a lui.
 
Lanciò un’occhiata alla macchina dell’altro e alzò le sopracciglia tra il sorpreso e il disgustato nel vedere quel macinino piccolo e sporco. Come si poteva andare in giro in quel modo? Come faceva quel ragazzo a camminare a testa alta sapendo di dover guidare una cosa del genere? E Kibum avrebbe dovuto addirittura ripagargli i danni. Che affronto.
 
Compilò i documenti sbuffando, un’espressione scocciata sul volto.
 
“Kim Kibum” lesse l’altro avvicinandosi e sbirciando il foglio che Kibum stava riempiendo appoggiato al cofano della sua auto.
 
Il biondo gli lanciò un’occhiataccia, già sul punto di dirgli di allontanarsi e rispettare il suo spazio personale, e soprattutto di dirgli di levarsi quello stupido sorriso dalla faccia, perché non c’era nulla da sorridere in una situazione come quella.
 
La macchina che aveva comprato era già rovinata.
 
Non c’era assolutamente nulla da ridere.
 
“Io sono Kim Jonghyun” si presentò il moro con un leggero inchino.
 
Nessuno te l’ha chiesto, avrebbe voluto rispondergli ma decise che un cenno del capo potesse essere più appropriato.
 
“Sei ancora arrabbiato con me?”
 
Cercò di trattenersi dal guardarlo male per l’ennesima volta ed optò per una semplice alzata degli occhi al cielo. Questa confidenza da dove arrivava?
 
“Mi hai appena distrutto la macchina” fu la sua semplice risposta.
 
“Se ti invito a cena mi perdoni?” chiese, quel sorriso amichevole che non aveva ancora abbandonato il suo volto mentre gli occhi gli si erano fatti più grandi come per cercare di convincerlo.
 
“Scusa?”
 
Come erano passati da un incidente ad un invito a cena?
 
Lo guardò incredulo, quasi divertito da quell’improvvisa richiesta.
 
“Una cena. Io e te” spiegò Jonghyun.
 
E Kibum stava per rispondergli che no, non ci sarebbe stata nessuna cena, perché dopo che gli aveva rigato la fiancata in quel modo, era meglio che rimanesse a distanza di sicurezza se non voleva essere aggredito, ma poi l’altro disse le parole magiche che riuscirono a cambiare la sua opinione in meno di un secondo.
 
“Pago io ovviamente”.
 
Lo sguardo di Kibum si fece più interessato. Forse non era poi così male come proposta.
 
“Affare fatto”.
 
Jonghyun gli si fece più vicino e si tese verso un suo orecchio. Il biondo notò come aveva dovuto alzarsi sulle punte per poterci riuscire.
 
“Vedrai, mi farò perdonare”.
 
 
--
A/N: giuro che non doveva finire così. doveva essere una cosa carina che si concludeva con un semplice invito a cena. ma poi ho pensato “perché no?” e quindi ho deciso di fargli concludere al meglio la serata XD ho già scritto la seconda parte, prima o poi la pubblico
 
non guidate come kibum, mi raccomando. a meno che non siate abbastanza fortunate da tamponare qualcuno come jonghyun. allora lì sì, avete il mio permesso di fare le spericolate per strada.
 
che poi sono curiosissima di sapere come guida nella vita reale. a volte penso sia uno di quelli stra prudenti, che rispettano tutti i limiti e che vanno nel panico quando sono in macchina con qualcuno che va troppo veloce. e poi ci sono volte in cui me lo immagino andare a tutta velocità e fregarsene di tutto. boh son curiosa di saperlo ahah
 
btw, kibum che se la tira per la sua macchina mi rende molto felice ahah
 
l'ispirazione per questa storia è venuta da un suggerimento della ale che mi ha detto di scrivere qualcosa in cui kibum rigava la macchina di jong e si mettevano a litigare. qua in realtà è jong che gliela riga, ma son dettagli XD ale visto che sono riuscita a pubblicarla in tempo?!
 
giusto una cosa, pur avendo la patente, non ho idea di come funzionino le assicurazioni, quindi quello che ho scritto su chi deve ripagare chi non ha nessuna pretesa di essere veritiero. i’m sorry ._.
 
direi che posso finirla qui con i miei commenti finali.
 
grazie per aver letto c:
 
ps. = per curiosità, questo è vagamente come me li sono immaginati in questa storia. e questa è la canzone che key ascoltava in macchina. parliamo del disagio di questa persona vi prego. kibum sei imbarazzante, vai via. no ok questa è la versione originale.

pps. = ho messo il rating verde ma se riuscirò davvero a postare la seconda parte, mi sa che lo dovrò proprio cambiare XP non l’ho messo subito se no era troppo ovvio ahahah (oddio spero di poterlo cambiare poi. oh, al massimo io vi ho avvertito u__u)
  
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