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Autore: xhisjuliet_    18/01/2014    2 recensioni
due amici, una ragazza, una scommessa.
«Scommettiamo?» propose Jack.
Matt annuì, stringendogli la mano. «Farò innamorare qualunque ragazza di me e la trasformerò in reginetta del ballo. Ti ricrederai»
Jack rise. «A patto che sia io a scegliere la ragazza»
«Ci sto!»
Matthew Miller e Cheryl Brooks.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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tutto l'amore racchiuso in 206 ossa.

«Tuo padre poi? Cosa ti ha detto? Era arrabbiato?» chiese Matt, divertito. 
Lo guardai, poi risposi divertita. «Molto arrabbiato. Mi ha sentito rientrare, erano le 5:00 e non ti dico che casino che ha fatto..»
Rise, stringendomi poi a sé, per quanto fosse possibile. Eravamo abbracciati su quel letto da una piazza e mezzo da ormai ore, a casa sua. Calò il silenzio, e non c'era nient'altro che potessimo dire, se non stringerci sempre più. L'unico rumore era quello delle auto che sfrecciavano lungo la strada, eppure, era il giorno di Natale, avrebbero dovuto essere tutti in chiesa, o dai parenti.
«A cosa pensi?» chiesi. Era un po' troppo silenzioso, il che era strano e poi, non era mai così pensieroso, se non raramente.
Sospirò, attorcigliò poi una ciocca dei miei capelli intorno al suo dito. «E' quasi finito l'anno.»
Chiusi gli occhi, facendo largo ai problemi nella mente. «E..?» cercai di essere vaga, per quanto fosse possibile. Sapevo benissimo a cosa voleva riferirsi, mancava poco a gennaio ed io, a gennaio sarei andata via.
«Sai bene cosa voglio dire, Cher.» disse «Non ne abbiamo mai parlato e lo so, che dobbiamo viverci ora, però comunque sembrava così lontano ed invece..»
Sospirai, poi mi alzai, sebbene avessi voluto restare lì, accanto a lui e non alzarmi per il resto dei giorni, per nessun motivo al mondo. Frugai tra la borsa, fino a trovare il malloppo di foto che avevo fatto sviluppare due giorni prima insieme a Dana: era una tradizione avere tutte le foto che immortalavano i momenti migliori dell'anno, e a differenza di tutti gli altri anni, stavolta c'era Matt. Sorrisi al pensiero, quanto ero cambiata. Mi accoccolai di nuovo accanto a lui, stringendo tra le mani le foto.
«Quelle foto?» chiese Matt, togliendomele da mano.
Iniziò a guardarne alcune, sorridendo, solo Dio sa quanto era bello con quel sorriso stampato sul viso. «Ricordi quel giorno? - chiesi ridendo, indicandone una - Dio che risate!»
Ridemmo, eravamo io e Matt, sporchi di farina che cercavamo di fare la pizza, quel giorno fu memorabile, mio padre quasi mi uccideva, gli avevamo distrutto la cucina, Dana aveva dato inizio alla battaglia e.. la cucina divenne un disastro.
«Si» rispose ancora ridendo «Come dimenticarlo! Dana arrivò al punto giusto al momento giusto per scattare quella foto»
«E poi quella pizza..» continuai ridendo.
Matt mi interruppe, continuando al mio posto. «Era disgustosa?»
«Peggio!» risposi ridendo.
Annuì, ancora sorridendo. «Esattamente.»
Passammo il resto della mattinata a commentare varie foto, quando poi mi accorsi dell'ora dovetti alzarmi – purtroppo – e andare via.
Erano già le 12:30 e se non sarei arrivata subito a casa mio padre mi avrebbe uccisa, sul serio stavolta. «Devo andare Matt» lo accarezzai dolcemente, lasciando alcuni baci sulla sua guancia.
«Di già?» chiese.
Annuii, ricordandomi subito dopo che i suoi genitori per un viaggio lo avevano lasciato solo il giorno di Natale. «Ti va di venire?»
Scosse la testa, sicuro. «No Cher. Sai bene che non mi piace intromettermi e poi.. è un giorno come un altro e va bene così.»
Ruotai gli occhi al cielo. «Matt che cavolo dici? Sai bene che non disturbi e che sei il benvenuto a casa.»
Presi intanto la borsa, divisi le foto: una parte a me, un'altra a lui.
Infilai il cappotto, abbottonandolo fino al collo, faceva molto freddo. Intanto scendemmo, Matt mi accompagnò alla porta. «Non preoccuparti amore.»
«Casomai cambi idea sai che puoi venire, ed in qualunque momento, che sia Natale o non, casa mia è casa tua, e poi a mio padre e mio fratello non dispiace la tua compagnia, lo sai bene.» insistetti.
«Vuoi che ti accompagno?» chiese.
Scossi la testa. «No, tranquillo. Piuttosto non cambiare discorso» dissi ridendo.
Rise. «Non insistere Cher. Casomai cambio idea ti prometto che vengo»
annuii. «Va bene»
Mi strinse a lui, baciandomi con foga. «Ciao amore.»
«Ti aspetto per il dolce!» dissi insistendo ancora, quando oramai ero al lato opposto della strada.
Ero sicura che mi avesse sentito, infatti rideva.
Dio che bello.


Che bisogno c'era di mangiare tutte quelle cose il giorno di Natale?
A momenti scoppiavo, erano ormai le 16:00, e Matt ancora non era arrivato.
Poco dopo suonò il campanello. «Vado io!» mi affrettai a dire.
Aprii, ritrovandomi Matt tutto incappucciato che sorrideva imbarazzato reggendo tra le mani un dolce, il mio preferito: un tronchetto, al cioccolato con gelato alla nocciola.
Inutile descrivere il sorriso a trentadue denti che apparve lungo il mio viso. «Finalmente, non ce la facevo più!»
Rise, dandomi un bacio sulla guancia. «Cher ho portato questo, e sicura che non disturbo?»
Ruotai gli occhi al cielo, facendolo entrare. «Certo che no!»
Portai il dolce in cucina, porgendolo a mio padre, intento a sistemare la frutta nel cesto.
«Buon Natale, scusi il disturbo..» Matt salutò cordialmente mio padre, e il resto delle persone sedute a tavola.
Mio padre gli strinse la mano. «Non permetterti più di portarmela via la notte della vigilia – sussurrò a bassa voce, convinto che non potessi sentirlo – Comunque Buon Natale e, grazie per il dolce non dovevi.»
«Era il minimo che potessi fare, mi dispiace per ieri.» rispose Matt.
Avrei voluto in quel momento stringerlo da non farlo respirare.
Notai il suo imbarazzo, decisi di andarlo in contro. «Matt, lei è mia zia.. mia cugina.. mio fratello già lo conosci»
Si presentò, e per i miei gusti mia cugina lo guardava con troppa insistenza.
Ci spostammo in salone, mia zia e mia cugina iniziarono a torturarlo, facendogli domande di ogni tipo.
«Cher» mi chiamò mio padre dalla cucina «Vieni a darmi una mano?»
Guardai Matt, che chiacchierava con mia zia, così mi alzai e raggiunsi papà in cucina. «Dimmi»
«Prendi quella busta dietro la credenza, è il mio regalo per Matt. Puoi darglielo tu?» chiese mio padre, che per la prima volta sembrava davvero a disagio. «Lo so che abbiamo confidenza e che ormai è il benvenuto, però ho vergogna..» si affrettò a concludere.
Per poco non scoppiai a ridere. «Wow»
Mi pizzicò i fianchi facendomi sussultare dal dolore.
«Non prendermi in giro e non ridere» mi minacciò quasi, per poi scoppiare a ridere.
Ritornai in salone, Matt e mia cugina chiacchieravano animatamente, mentre mia zia era intenta a leggere qualcosa sul cellulare. Non so cosa mi prese, fastidio o cosa. Presi la busta che mio padre mi aveva dato e corsi in camera, sbattendo la porta.
Un po' esagerato e sinceramente, non so a cosa era dovuta questa mia reazione.
Buttai la busta sotto il letto, non era quello il momento adatto per dargli un regalo.
Mi gettai sul letto, osservando la porta, che sapevo, si sarebbe presto aperta. Come infatti, poco dopo si aprì di poco.
«Posso entrare Cher?» chiese Matt.
Non lo risposi, mi voltai verso il lato opposto alla porta, continuando a tenere gli occhi chiusi. Lo sentii sedersi, nonostante non l'avessi risposto e nonostante il fatto che continuavo a dargli le spalle, senza parlare.
«Che c'è?» chiese, accarezzandomi i capelli.
Scrollai le spalle. «Nulla» avrei voluto picchiarlo e poi baciarlo, ma qualcosa mi spingeva ad essere rigida e fredda con lui.
«Ce l'hai con me?» chiese.
Annuii, ancora dandogli le spalle. Lo sentii sdraiarsi accanto a me, mi girai, volevo incontrare i suoi bellissimi occhi. «Di cosa parlavi con mia cugina?»
Fece sfiorare il mio naso col suo, iniziai ad accarezzare i suoi capelli.
«Sei gelosa?» chiese. Sorrise, facendo andare in subbuglio il cuore. Cosa c'era di divertente?
Scossi la testa fermamente, sentendo le guance colorarsi di rosso. «Voglio solo sapere cosa vi dicevate al punto tale da non accorgerti di me.»
«Io penso che tu sia solo gelosa..» continuò a prendermi in giro, divertito.
Stanca, mi alzai, mettendomi a cavalcioni su di lui. «Dimmelo» Gli bloccai le mani, guardandolo minacciosa.
«Troppo gelosa..» commentò, senza togliersi dal viso quel ghigno divertito. L'avrei preso a schiaffi.
Strinsi ancora di più le sue mani. «Se non me lo dici non ti parlo più» cercai di essere più seria possibile, anche se ammetto, sarei scoppiata a ridere.
Scosse nuovamente la testa, così mi misi di spalle, decisa al non parlargli più.
Passò non so esattamente quanto tempo prima che mi decisi a parlare, e non so con quale coraggio lo feci, rimanendo comunque di spalle. «Sai cosa? Si, sono gelosa, estremamente gelosa. Non riesco a definire come mi sento, cosa provo in questo momento. Non mi so esprimere, sono talmente complicata da non saper spiegare nemmeno da sola ciò che voglio. Facciamo che lascio parlare il cuore, okay? Sto male al pensiero che qualcuno possa portarti via da me. Vederti sorridere in quel modo con mia cugina, è stata come una coltellata allo stomaco, se non peggio. Forse ho avuto questa reazione solo per fastidio, o forse perchè ho avuto per un attimo, estremamente paura. E' una cosa banale, lo so bene, ma purtroppo quando mi affeziono ad una persona non riesco a contenermi, ho paura sempre di non essere alla tua altezza e non sai quante volte penso che qualcuna possa renderti più felice di quanto lo faccia io. Forse sono entrata in qualcosa di più grande di me, ho la colpa di essermi innamorata di te più che mai, sebbene siano passati pochi mesi da quando stiamo insieme, ho paura di essere entrata senza colpa in un gran casino, e non ne uscirò facilmente.»
Sospirai, trattenendo una lacrima che minacciava di scendere lungo la guancia.
Mi ero liberata di un grande peso e di questo, ne ero contenta.
Le sue braccia intorno ai miei fianchi, la mia schiena che aderiva perfettamente al suo petto, il suo respiro caldo sulla pelle, non aiutavano affatto. Sentivo battere sempre più forte il cuore, e non vedevo l'ora di sapere Matt cosa ne pensava.
«Cher..» mi chiamò, con quella dolcezza infinita che solo lui poteva avere, tanto che avrei voluto mangiarlo di baci «Sei perfetta.»
Chiusi gli occhi, lasciando che le sue dolci parole mi cullassero.
«Quando dico che sei perfetta.. - continuò – dico nel vero senso della parola. Posso parlare anche con Miss Universo, e magari anche uscirci per prendere un caffè, ma non dubitare di me, di ciò che sento, mi sei entrata dentro come nessun altra ha saputo fare. Parole un po' banali, frasi già fatte e dette cinquemila volte, così, gettate al vento, ma fidati questa volta no, mi hai stravolto Cher, e ne sono contento. Sei la miglior cosa che mi sia capitata.»
A quel punto a cosa servivano le parole?
Mi voltai, in modo da poterlo guardare negli occhi e baciarlo fino allo sfinimento, come se ne avessi bisogno, come se fosse stata l'ultima volta, come se non ne potevo più fare a meno.
«Matt, promettimi una cosa.» sussurrai a fior di labbra.
Annuì. «Dimmi»
«Quando sarò via.. e tu sarai qui – sospirai – Mi prometti che continueremo ad amarci così tanto?»
Mi strinse ancora più forte a se.
«E che la distanza non sarà un problema? Che il nostro rapporto si rafforzi? Che non penserai altro che me, che riusciremo a vincere quest'ostacolo così come abbiamo fatto con tutti gli altri?» aggiunsi.
Mi sorrise, baciandomi poi la fronte «Io lo prometto. E tu?»
«Lo prometto»
Lo abbracciai, appoggiando la testa sul suo petto, accarezzandolo dolcemente. «Mi dici, ora però, cosa vi dicevate tu e mia cugina?»
Scoppiò a ridere, e la sua risata, era ormai tutto il mondo.


La notte che seguì, fu la più bella di tutta la mia vita.

 

                 

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Ciaaaaaaaaao.
Non ho fatto passare molto tempo questa volta, appena ho potuto ho iniziato a scrivere il capitolo.
Mi piace molto e spero che colpisca anche voi.. Cher inizia a farsi problemi di ogni tipo e a 
prendersela per cose banalissime.. sarà un periodo difficile per loro e poi mancano pochissimi capitoli alla fine della storia..
Fatemi sapere che ne pensate, o anche come secondo voi andrà a finire tra i due. Un bacio :) <3
 


                                                                                
  
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