Capitolo 18:
“Q |
uanto
manca, ancora…?” chiese A1.
“Tre
minuti!” rispose James Watson.
“Bene…
si tenga pronto, Rip!”
“Sissignore!”
rispose il responsabile della Motoria, trattenendo a fatica un sospiro
polemico: quella raccomandazione era già la sesta o la settima!
“Speriamo
che la codina abbocchi, questa volta!” tornò a parlare Harper.
“Abboccherà!”
fu la netta risposta del capo della Cerebrale.
“Sarebbe
la prima volta…!” commentò Phil Marlowe che, pur essendosi imposto di stare
zitto, non aveva resistito alla tentazione.
Il
collega lo guardò con espressione impassibile, poi fece un sogghigno
sarcastico: “Questa sarà la prima
volta... visto che, finalmente, mi è stato consentito di applicare un po’
d’astuzia in un piano di cattura!”
“Come
sarebbe a dire…?!” chiese il capo della Neuro, piccato.
“Che
alla fine l’avete capito che non bastava applicare le migliori qualità
dell’organismo nel solo inseguimento della ladra. Stavolta useremo il suo
obiettivo come esca!”
“Ma
là dietro non c’è il suo vero obiettivo…!”
“Appunto…
ma lei non lo sa! Ecco perché, a differenza di tutte le altre volte, il piano
non potrà fallire. Se avessimo proceduto in questa maniera fin dall’inizio…”
“Vorrai
dire se avessimo giocato sporco fin
dall’inizio…!” polemizzò ancora il collega.
Watson
scosse la testa: “Sei proprio un ingenuo, fino all’inverosimile. Sono le nostre
rivali organiche che hanno giocato sporco, non noi!”
“Sì,
sì… divertiti pure, Jimmy. Tanto, poi, se la codina la prenderà male e il
povero Alan verrà scaricato, toccherà a me di raccogliere i cocci!”
“Di
che ti lamenti? Per male che gli vada, avrà pronti due rimpiazzi belli caldi:
“Sei
un cinico bastardo, Watson! Renditene conto!!”
“E
tu un povero coglione!”
“Fatela
finita!!” li riprese A1 “Vi sembra il momento di discutere, questo?!”
“No,
signore!” rispose Watson.
“Ci
scusi!” replicò Marlowe.
Harper
sospirò e si avvicinò al comunicatore intersezionale: “Cardiaca da Centrale:
rapporto!”
“Pressione
e frequenza di pompaggio normali, signor Harper!”
“Grazie,
Tracy. Metabolica, a voi!”
“Temperatura
interna a valore standard. Riserva calorica a sufficiente margine!”
“Molto
bene, Wolfe. Tempo, Watson!”
“Ora
H meno due, comandante!”
“Perfetto”
il Coordinatore incrociò le braccia e appellò nuovamente il capo della Motoria “mi
raccomando, Kirby: tenga pronta la compressa di Solidox!”
“Stia
tranquillo, signore!”
“Questa
contromossa non mi convince” saltò su Marlowe, con evidente nervosismo “chi ci assicura
che userà il narcotico anche stavolta?”
“Non
può fare altrimenti” rispose il capo della Cerebrale “la disposizione delle
guardie farà credere alla ladra che ciò che cerca si trova dietro quella spessa
tenda. Per aprirla e prendere il presunto quadro dovrà assicurarsi che nessuno
la possa attaccare alle spalle in quel
frangente. Narcotizzare i presenti non potrà che apparirle la mossa migliore.
Ma avrà una bella sorpresa…!” detto questo, diede voce a Kirby, che alzò il
braccio sinistro di Alan per rendere visibile l’orologio. Erano le dieci in
punto!
“Ci
siamo!! Vieni, bellezza: vieni da papà…!”
“Basta,
Watson” ordinò Lew Harper “mantenga la freddezza!”
“Signorsì!”
“Centrale
da Sensitiva!” si udì, dal comunicatore.
“Parlate,
Sensitiva!” rispose A1.
“Signore,
credo che stia arrivando!”
“Ne
è sicuro, Chandler?”
“Stiamo
captando le sue onde cerebrali… forse è solo una sensazione, ma avvertiamo
anche un leggero sibilo!”
“Un
sibilo…?” intervenne Watson “Dev’essere il narcotico! Rip, non appena le
guardie cadranno a terra addormentate, fai accasciare Alan al suolo, secondo il
piano. E ingoia subito quella pillola di Solidox!”
“Ricevuto!”
Gradualmente
ma velocemente, la stanza dove si trovavano venne invasa da una strana
nebbiolina rosa e i sensori olfattivi di Chandler avvertirono una marcata
essenza di tali fiori… quindi gli strumenti della Cerebrale registrarono un crescente
calo di concentrazione e la pressione sanguigna cominciò ad abbassarsi sui
manometri di Tracy. Ma subito Kirby fece ingoiare al piccolo detective la sua
“arma segreta”: una compressa di ossigeno solido che, sciogliendosi a contatto
con la saliva, avrebbe generato una diretta immissione di aria pura nella
trachea, impedendo così al ragazzo di cadere addormentato![1] Dopodiché,
cercando di essere più naturale possibile, Alan finse comunque di cadere vittima
del gas narcotico e si lasciò stendere al suolo, imitando gli agenti del suo
seguito; i quali, seguendo sempre il suo stesso piano, si erano invece addormentati
sul serio!
***
Dopo
pochi secondi dall’assopimento dell’ultima guardia, un rumore di vetri infranti
precedette quello di un leggero tonfo all’interno della stanza… una figura,
minuta e agilissima, era balzata quasi al centro della medesima, a meno di un
metro dal corpo - apparentemente inerte - del giovanissimo investigatore.
I
sensori acustici di Chandler captarono dei lievissimi passi felpati, poi quelli
tattili segnalarono una leggera carezza sul cuoio capelluto. Infine, ancora
quelli acustici ricevettero il seguente messaggio: “Sogni d’oro, amore mio!”
STOC…
la povera lancetta del galvanometro adrenalinico segnalò l’avvenuta
sollecitazione dei sensori psichici della Neuro e, subito dopo, l’elaboratore
emotivo registrò l’avvenuto aumento del C.R. assegnato a Lisa Haneoka/Seya che, abbandonati i precedenti 522 punti, risalì di
nuovo fino alla quota di 573!
Contemporaneamente,
il corpo di Alan fu scosso da un lievissimo tremito.
“Ohe,
sergente” protestò Watson, allarmato “tienigli i nervi a posto!!”
“Piantala!
È la prima volta che gli dice una cosa del genere sul lavoro! Non faccio miracoli!” si difese Marlowe.
“Sarà
meglio che ci provi, invece” rimbeccò il capo della Cerebrale “perché se il mio
piano va in malora per colpa tua…”
“State
zitti, idioti!!” ordinò Lew Harper, col tono più secco che poteva.
La
giovane ladra, dopo essersi portata la mano guantata alla bocca e aver lanciato
un bacio al suo sempiterno antagonista, si avvicinò lentamente alla tenda che
avrebbe dovuto celare il citato quadro
Seguendo
le disposizioni, Rip Kirby aveva aperto una palpebra di Alan quel minimo
bastante per osservare la scena… e il Consiglio Organico del detective dovette
constatare che la ragazza si stava avvicinando al suo obiettivo con un
ammiccante movimento sinuoso, non evidenziato solamente dalla sua lunga coda di
cavallo!
Il
primo ad accorgersene fu il capo della Sensitiva: “Accidenti, temo che abbia
subodorato qualcosa!”
“Non
può essere!!” protestò, deciso, Watson.
“Però
quella sta sculettando…!” fece notare Sam Spade, con evidente eccitazione…
“Smettetela
di distrarvi, una buona volta!!” ruggì il Coordinatore “E lei, signor Spade, cerchi
di tenere a freno la sua Sezione per quando verrà il momento!”
“Agli
ordini!” rispose il responsabile della Genetica.
Seya
si trovò finalmente accanto alla spessa tenda di velluto, presso la quale un
piedistallo reggeva una targa di ottone con inciso il nome del quadro che era
venuta a recuperare.
La
“Robin Hood in gonnella” eseguì un rapido controllo per accertarsi che non vi
fossero trappole in giro; poi, rassicurata dal silenzio circostante -
interrotto soltanto dal russare degli agenti - si decise a tirare finalmente il
cordone della tenda…
***
Da
quando aveva deciso di indossare il costume di Seya, l’amica-nemica di Alan
Daiki Asuka aveva gradualmente imparato a dominare le sue emozioni, salvo
lasciarsi andare quando tornava a indossare gli innocenti panni di Lisa
Haneoka. Era proprio per tale motivo che la “normale” studentessa del Saint Paulia appariva spesso molto più
infantile di quanto non fosse in realtà; poiché - durante il giorno - la sua
solare esuberanza femminile si prendeva la rivincita prima di lasciare
nuovamente il posto - nelle successive ore notturne - alla necessaria freddezza
“maschile” della ladra Saint Tail!
Questa
volta, però, la ben nota e provata flemma della fuorilegge non poté reggere a
ciò che videro i suoi occhioni: una volta che i lembi della tenda si
scostarono, rivelandole ciò che avevano coperto fino a quell’istante, la
fantastica avversaria del “piccolo detective” si trovò di fronte non già il
dipinto
Ma
questo fu ancora nulla… prima che la ragazza potesse riprendersi dallo shock e
cominciasse a congetturare sul perché proprio quello specchio si trovasse lì davanti, al posto del dipinto che
doveva rubare, la povera Neuro haneokiana ricevette infatti dalla Sensitiva un
segnale molto, ma molto peggiore: l’immagine eretta del loro amato inseguitore,
tutt’altro che fuori di combattimento!
L’espressione
del piccolo detective era forse più beffarda di quanto avesse voluto (sicuramente
Watson e Marlowe stavano negoziando sulla questione) e appariva curiosamente simile
a quella dell’Humphrey Bogart degli anni migliori (gli mancavano solo il trench
e il Borsalino)![2]
Fortunatamente,
parve essere la linea di Marlowe a prevalere… tanto è vero che l’espressione del
novello “Bogey” si raddolcì, pur diventando
priva di sorriso. Infine, lui ruppe il silenzio: “Lisa… te lo chiedo per favore:
smettila di nasconderti da me!”
***
Dal
trasalimento seguito alla vista della sua riflessa immagine “scoduta”[3] la
ragazza era rimasta paralizzata per alcuni secondi, salvo poi indietreggiare
lentamente con la fronte madida di sudore e la pelle d’oca in tutto il corpo.
Pur mantenendosi in piedi a stento, la prosecutrice delle imprese di Lucifer[4]
avrebbe volentieri indietreggiato per un bel po’… ma quando si rese conto che
in quel modo avrebbe finito per farsi “tamponare” dal detective, si ribloccò di
nuovo. Se non ché, il ragazzo si mosse a sua volta e gli bastarono pochi passi
per appoggiare le mani sulle semiscoperte spalle dell’avversaria.
“Bene”
esclamò James Watson stringendo il pugno alzato “finalmente è fatta!! Forza,
Rip: mettile le manette, prima che ci sguilli ancora di mano!”
“Non
dire fesserie!!” ribatté Marlowe, con veemenza “Hai scordato qual è il nostro
scopo?!”
“Le
precauzioni non sono mai troppe! Dati i precedenti, la cosa più sensata è
impacchettarla. Poi ci ragioneremo!”
“NO…!!!”
urlò il capo della Neuro “Almeno un po’ di fiducia dobbiamo pur dargliela, per
Giove!”
“Senti,
Phil… sono anni che le diamo fiducia
e guarda dove cavolo siamo…!!”
“Non
voglio che lei lo ritenga spietato, lo vuoi capire?!”
“Allora
preferisci che lo ritenga un cretino?!”
“ORA
BASTA…!!!”
Al
gridò esasperato del Coordinatore, i due poli opposti dello spirito del
detective si ammutolirono all’istante.
“Signor
Watson” disse adagio Lew Harper, quasi sussurrando “ritengo che lei abbia
assolto pienamente il suo compito, per stasera. Ora lasci lavorare il suo
collega!”
“Signore,
io devo rispettosamente insistere affinché…”
Il
Coordinatore lo fissò con occhi di ghiaccio e si avvicinò al comunicatore
intersezionale: “Immunitaria: mandate immediatamente una squadra in Centrale
Operativa!”
“Roger!”
rispose la voce di Eddy Parker. Poi A1 tornò a guardare Watson, che era
impallidito.
“Ha…
ha intenzione di… mettermi agli arresti?!” balbettò lui.
“Dipende
solo da lei. Obbedirà agli ordini?”
L’altro
rimase silenzioso per un momento, la faccia totalmente inespressiva. Poi
rispose “Signorsì!” e accompagnò la parola col saluto e con un batter di
tacchi.
L’Organic Coordinator lanciò allora nel
comunicatore un nuovo messaggio: “Immunitaria da Centrale: ordine revocato, signor
Parker!”
***
“Lisa…
o Seya, se vuoi” mormorò il detective facendo del suo meglio per mantenere la
voce ferma “te ne prego: smettila di fare la ladra. Smettila di correre dei
rischi per convergere la mia attenzione su di te… non hai più bisogno di
farlo!”
La
pelle che ricopriva le spalle della ragazza era già discretamente fresca (segno
evidente che la sua Cardiaca stava richiamando parecchio sangue da tutte le parti
del corpo) e i polpastrelli di Alan avvertivano tutto il tremolio che la
scuoteva. La superficie dello specchio appartenuto un tempo alla Principessa
Rosa continuava a riflettere la figura di entrambi, mostrando, oltre ai capelli
sciolti di Lisa (sempre in realtà trattenuti dallo scuro fiocco di seta) anche
i suoi bellissimi occhi, dilatati dalla paura.
Nondimeno,
la guantata mano destra della giovane non tardò a posarsi su quella sinistra di
Alan, sempre appoggiata sulla sua spalla. Le labbra di Lisa si erano aperte, ma non
riuscivano a proferire nemmeno una sillaba. Però, la stretta della sua mano su
quella del ragazzo confermò a quest’ultimo che Seya lo aveva ascoltato. Dentro
di lui, infatti, il suo C.R. aumentò ancora fino a raggiungere i 594 punti e tutto
questo lo incoraggiò a proseguire.
“Non
hai più bisogno di sfidarmi… e di farti inseguire da me per conquistare il mio
cuore… perché, se era anche questa la tua intenzione, ci sei già
riuscita…” le mani di Alan avvertirono un notevole aumento nel tremito della
fanciulla “…perché io… ti voglio già bene…!”
Naturalmente
Philip Marlowe avrebbe preferito fargli dire ti amo… ma il C.R. di Lisa/Seya era tuttora relativamente lontano
dalla fatidica quota dei 1000 punti e quindi il capo della Neuro non poteva
ancora farlo senza poter disporre - come avrebbe desiderato invece in quel
momento - di una sufficiente dose di ipocrisia!
Comunque,
sembrò che l’efficacia del messaggio fosse stata sufficiente: la ragazza non
resistette più e cominciò sommessamente a singhiozzare…
“Lacrime
di coccodrillo…!” commentò Watson.
“Sta’
zitto, deficiente!!” sbottò Marlowe, quasi temesse che
“Eseguo!”
Le
mani del ragazzo abbandonarono quelle morbide spalle per scendere verso il
sottile giro-vita… e i singulti della ladra si fecero più forti.
“Non
piangere, Saint Tail” le sussurrò lui, direttamente nell’orecchio “non
piangere!”
“Alan…”
gemette finalmente lei appoggiando le mani sulle sue, davanti al suo grembo “…Alan,
perdonami!! Perdonami… l’ho fatto solo… per aiutare quelle persone che…”
“Lo
so… l’avevo capito!”
“Io…”
emise ancora un lieve singhiozzo “…io non volevo far soffrire nessuno, te lo
giuro… tanto meno te!”
“Certo…
certo…” rispose lui appoggiando il mento sulla sua spalla (e il contatto
cutaneo fece scattare diverse spie di pre-allarme nei pannelli della Sensitiva
e della Genetica) “…sta’ tranquilla: ti credo… ti credo!”
“Bravo
fesso…!” mugugnò Watson, guardato ferocemente da Marlowe.[5]
“Allora…
non mi odi…?!”
“No,
no…!”
“Non
mi serbi nemmeno rancore?”
“Ma
no…!”
“Non
sei proprio arrabbiato nemmeno un po’…?”
“Beh,
un po’ sì…! Anzi, se proprio devo essere sincero, sono parecchio arrabbiato!!”
Nel
dire questo, Alan accentuò la stretta del suo abbraccio e anche il tono
sembrava ironico… ma le assistenti della Neuro haneokiana ritennero fosse il
caso di prenderlo sul serio. Seguì un minuto di teso silenzio, poi la ladra sorrise:
“Già… il tuo orgoglio di maschietto l’ha presa male, eh…?”
“Si
può dire che non è ridotto bene, in questo momento!”
“Capisco”
sospirò Seya “posso fare qualcosa, per lui…?”
Ad
Alan venne in mente una risposta pepata a questa domanda (la stessa che era
venuta in mente a Spade)… ma, fortunatamente, si convinse a trovarne una
migliore.
“Beh…
come seconda cosa, potresti spiegarmi un paio di cosette!”
La
ragazza sbatté le palpebre: “E… come prima…?”
“Abbracciarmi
come si deve!”
Nonostante
fossero distanti ormai parecchi metri dallo specchio, il rossore delle guance
di entrambi risultò visibilissimo! Ma la timidezza di Lisa lasciò subito il
posto alla risolutezza di Seya… e la deliziosa ladra dalla coda di cavallo si
girò su sé stessa per buttare le braccia al collo del suo adorato inseguitore.
“Ti
amo…!” gli disse, mentre lo stringeva con dolcezza.
***
“A
questo punto ci starebbe proprio un bacio come si deve!” azzardò il capo della Genetica.
“Mmm…
non so se proprio adesso sia del tutto consigliabile!” rispose quello della
Neuro.
“Senti,
amico: questa pulzella ha dei ferormoni di tutto rispetto! Siamo già a DEFCON
4, quaggiù![6] Devo scaricarlo un po’, se
vogliamo mantenere il controllo! E poi, non volevi fare alzare il più possibile
il C.R. di Haneoka?”
Marlowe
guardò verso A1, che rispose sorridendo: “Direi che ha ragione, Phil!”
“D’accordo…
Motoria da Neuro: baciare la controparte… confermo!”
“Ricevuto”
rispose Kirby “procediamo!”
“Niente
lingua, però: mi raccomando, Rip!”
“Ma
perché vuoi rinunciare a 100 punti?” insistette Spade.
“FA’
COME TI HO DETTO, RIP!! E tu, Sammy, vedi di calmare i tuoi bollori: c’è un
tempo per ogni cosa, brutto pervertito che non sei altro!”
“Va
bene, va bene…!”
“100
punti…!” borbottò il capo della Neuro, scuotendo la testa “Sai quanto se ne
sbatte, quello, del Coefficiente Relazionale! Gli interessa solo il confronto
con le altre due…!”
Tutti
gli altri si limitarono a ghignare con discrezione… e, di lì a poco, sul
display nella centrale del controllo emotivo compariva il messaggio “RELATION TYPE A IN PROGRESS
- SUBJECT: LISA HENEOKA/SEYA (A.K.A. SAINT TAIL)”… mentre il livello del suo Coefficiente Relazionale risaliva rapidamente
verso gli 800 punti…!
[1] Non so se sia realtà o fantasia… comunque, ho preso questo particolare dalla storia disneyana Topolino e i ladri di ombre, pubblicata in Italia negli anni Settanta.
[2] Famosa marca di cappelli.
[3] Mi concedete questo nelogismo?
[4] Della quale l’insigne Autrice ha raccontato troppo poco!
[5] È singolare che sia il responsabile della Cerebrale (cioè della parte razionale dell’organismo) a sentirsi punto da tutta la faccenda, mentre - a rigor di logica - lo dovrebbe semmai essere il capo della Neuro (che rappresenta invece la parte emozionale). Ma forse è proprio l’essere umano a non essere logico! Voi che ne dite?
[6] Come già sanno i lettori della Storia Segreta dei SISAS, la scala dei livelli di eccitazione
sessuale parte dal minimo DEFCON5 (pace dei sensi) al massimo DEFCON1, dopo il
quale viene raggiunto il climax!