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Autore: Lachelle Winchester    19/01/2014    3 recensioni
Dean e Lachelle sono sposati da più di un anno e continuano imperterriti a conciliare la caccia con la famiglia ma una nuova minaccia incombe sulla Terra e i Winchester sono sempre in prima fila nella lotta contro il male, anche se questa volta dovranno affrontare la situazione un po' diversamente.
Seguito di Cacciatori per scelta
Revisione completa
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Charlie Bradbury, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Esiste il lieto fine per un cacciatore?'
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Ritornare a casa

Kansas

Quando Lachelle riceve la chiamata di Sam che l'avvisa che Dean è all'ospedale, la donna si sente mancare. Emma e Muriel le stanno vicina e cercano di rassicurarla, promettendole che andrà tutto bene ma sono costretta ad accompagnarla all'ospedale, perché la Winchester maggiore non riesce a stare un minuto di più a casa. Si accarezza la pancia e parla con la piccola, le promette che vedranno Dean molto presto ma in cuor suo ha paura di farsi carico di una promessa che non potrà mantenere, e la sensazione di non avere più l'uomo accanto a lei la fa sprofondare. La sorella cerca di rassicurarla, le ricorda di stare calma e le sorride più volte durante il viaggio in macchina, ma non serve a molto.
Quando arrivano, le due si precipitano nel corridoio fuori alla camera di Dean. Sam le vede arrivare da lontano e corre dalla loro parte per baciare sua moglie; la stringe forte perché è felice di vederla e aveva temuto di perderla, poi Emma gli sistema i capelli e gli rivolge un piccolo sorriso, cercando di confortarlo e ricordandogli che Lachelle è a poca distanza da loro e vorrebbe riabbracciare suo marito proprio come lei.
<> gli chiede Lachelle, sperando che non fosse nulla di grave, ma il minore dei Winchester non risponde. << Sam! >> la donna alza la voce e si avvicina minacciosa, cercando di contenere le lacrime e di dominare la paura.
Sam non riusce a dire nulla; sa che il fratello non aveva detto a Lachelle di essere finiti a Varloriand, neanche lui aveva detto niente ad Emma e di certo non avrebbe voluto farglielo scoprire in questo modo.
<< Cass! >> si rivolge all'angelo, da cui spera di ricavare delle informazioni, guardandolo con gli occhi lucidi.
<< Dean ha attraversato il portale e ha assorbito troppa energia. >> spiega con naturalezza quello col trench.
<< Quale portale? >> la cacciatrice è perplessa, scuote la testa e lo guarda accigliato, intanto che una sensazione di vuoto le riempie lo stomaco.
Avverte il panico, la testa comincia a girarle forte e comincia a sentirsi debole e indifesa.
<< Per Varloriand. >> si limita a rispondere l'angelo, come se nulla fosse.   
L'espressione sorpresa sul volto della donna parla chiaro; ogni parte sembra bloccata e non riesce neanche a muovere la bocca per emettere un minimo suono. Lentamente porta una mano ai capelli, e col pretesto di sistemarli la passa sulle lacrime che stavano cominciando a scendere.
<< Varloriand. >> ripete una volta sicura che non l'abbiano vista piangere.  << Immagino che vi sia passato di mente di dirmi qualcosa durante questi tre mesi e mezzo. >> sbotta a metà tra la furia e l'ironia, mentre combatte un uragano di sensazioni e paure che a tutti i costi cerca di non far trasparire. Sam le spiega che il tempo scorreva diversamente in quella dimensione ma lei non sembra più ascoltarlo.
<< Voi lo sapete che Dean ha avuto già problemi di cuore? Sam, tu dovresti saperlo. >> continua spaventata, fissando la gente che attraversa continuamente il corridoio.
Sam cerca di calmarla, ma la donna non si sente in vena di ascoltare nessuno.
<< Castiel ogni tanto dimentica che siamo umani ma tu…>> sussurra lentamente, quasi senza riuscire a trattenere i singhiozzi.
<< Lo sai che quando Dean si mette in testa una cosa non c'è modo di persuaderlo. >> il minore dei Winchester prova a parlarle e non si rende conto che la cacciatrice ha bisogno di stare da sola.
<< Lasciatemi da sola. >> si limita a dire guardando nel vuoto.
Emma fa segno al marito di uscire e Castiel mette una mano sulla spalla della donna prima di andare via con loro.

La Winchester rimane fuori a quella porta per molto tempo, senza avere il coraggio di entrare e di affrontare la realtà. Alza lo sguardo per guardare Dean dalla piccola lastra di vetro, lo fissa per alcuni minuti, incredula nonostante tutti i loro precedenti, poi decide di entrare. Lentamente si dirige verso il lettino dove il Winchester riposa, collegato con aghi e fili ad apparecchi rumorosi. Raggiunge il suo letto e poggia la propria mano su quella dell'uomo, che sembra non accorgersi della sua presenza. Non riesce a dirgli nulla di positivo, nessuno parola di speranza o conforto, ma non gli lascia la mano fino all'arrivo di un medico nella stanza, a cui la cacciatrice chiede spiegazioni.
<< Fortunatamente il flusso dell'energia a cui è stato esposto il paziente sembra essere cessato di colpo. Se avesse continuato ad assorbirla, suo marito sarebbe potuto entrare in coma. Pare si trovi solo in uno stato di incoscienza; può ascoltare, sentire dolore, sensazioni, è solo questione di tempo prima che si riprenda. >> le spiega l'uomo in camice bianco, posando una cartellina sul comodino accanto al letto del Winchester.
<< Che significa tempo? >> gli chiede la donna, avvertendo forse un accenno di speranza.
<< Non possiamo saperlo. >> le risponde lui, spegnendo quella piccola luce che si era accesa nel cuore della donna pochi istanti prima.
Nonostante l'ottimismo dei dottori, la cacciatrice si sente avvilita nei giorni successivi. Resta con Dean ogni notte, lo guarda, in attesa di un movimento, una parola o solo un cenno; sembra quasi che stia dormendo, ma da giorni ormai, e ha paura che non si svegli mai. Non riesce a tornare a casa e non fa altro che toccare le sue mani, accarezzargli il viso e ricordargli che tutto andrà bene, sperando che almeno possa sentirlo e che presto torneranno di nuovo a litigare e a guardarsi negli occhi; solo l'idea di non vederli più, di non avere più la possibilità di perdersi in quella distesa luminosa e profonda, di non sentire più la sua voce o le sue mani sulla sua pelle la fa sentire vuota, come se perdesse una parte del proprio essere, perché ha bisogno di lui per essere sé stessa ormai, le loro strade non possono più essere separate senza che l'altro ne risenta.
A turno, la piccola famiglia dei Winchester si organizza per stare vicino a Dean e tentare di far tornare la moglie a casa, per non farla stancare, ma ogni tentativo è inutile in confronto alla testardaggine della donna, che è determinata a dormire ogni notte sulla piccola sedia accanto al letto del cacciatore o sul letto vuoto accanto.
<< E' un incubo. >> si confessa uno di questi giorni, parlando con Sam.
<< Passerà, andrà tutto bene. >> le promette il minore dei Winchester, seduto accanto a lei su un lettino vuoto in ospedale.
La donna lo guarda e ricorda tutte le volte che era stato Dean a pronunciare quelle parole, vede in ogni gesto tutti quelli che è solito fare lui e tutto la fa stare male.
<< Non mi piace quando me lo dicono gli altri, a me piacciono solo gli -andrà tutto bene- di Dean. >> cerca di trattenere i singhiozzi, ma una sensazione di calore le pervade il corpo e a stento riesce a trattenersi dal piangere ancora una volta.
<< A tutti piacciono più quelli, sono più rassicuranti. >> Sam fa spallucce e pensa a quante volte il fratello avesse pronunciato quella frase.
<< Mi dispiace per l'altra volta. So benissimo che non potevi fermarlo, lo conosco, ha la testa dura e non sapeva neanche quanto fosse pericoloso, immagino. >> aggiunge.
I due continuano a tenere compagnia al Winchester. Sam cerca sempre di convincere la donna ad andare a casa, ma ogni volta lei risponde con un << Devo restare qui con lui. >> e non si sente di insistere ulteriormente.  
Il mondo in cui Lachelle Winchester credeva di vivere è ben diverso da quello che le si presenta avanti agli occhi in quel momento; ogni sfumatura sembra priva di colore senza Dean, ed ogni progetto, interesse e motivo per continuare a vivere non sembra abbastanza forte, abbastanza importante per continuare a lottare.
<< Ti avevo promesso di insegnarti a suonare il piano, anche se francamente non ti ci vedo proprio. >> dopo aver salutato Sam, la donna rimane di nuovo da sola.
<< Come faccio senza sentire tutte le tue stupidaggini? Dobbiamo litigare, abbiamo molte cose ancora su cui azzuffarci e…>> si interrompe.
La donna non riesce a completare nessuna frase iniziata senza sentirsi male per la paura che ciò che dice potrebbe non far più parte della propria vita.
<< Dean, lo sai che quando parlo e non mi ascolti mi arrabbio, quindi smettila di fare lo stronzo e torna subito da me, ok? >> sbotta.
Gli accarezza il viso, guarda le palpebre chiuse e il colorito della pelle diverso dal solito, privo di quella tonalità che negli ultimi anni aveva acquistato.
<< Abbiamo bisogno di te. >> sussurra al suo orecchio, quasi tremando.
Per alcuni minuti rimane ferma con le labbra poggiate al lobo, sperando di ricevere una risposta, come tutte le volte che gli sussurra qualcosa.
<< Sei sempre stato un cretino, deficiente e coglione, e così sei rimasto. Sei sempre stato un po' stronzo, ma con me non puoi farlo, io non te lo permetto. Avevamo detto niente ospedale perché non avevamo più tempo da perdere, non te ne puoi andare senza di me. >> comincia ad attraversare la stanza a grandi passi, trattenendo a stento, solo per la bambina, l'istinto di buttare ogni cosa all'aria.
La cacciatrice riflette su quanto odia gli ospedali, su tutte le volte che ha perso le persone che ama in quelle stanze, invase da un silenzio che ferisce, che fa più male di mille parole, di mille discorsi d'addio, un silenzio che lacera dentro e consuma le persone, un silenzio che avrebbe potuto portarle via anche la persona a lei più cara.
Fissa la tenda verde, immobile nonostante la finestra aperta perché non c'è un filo di vento e mentre si avvicina per guardare fuori, una voce irrompe improvvisamente nella stanza.
<< Senza di te non vado da nessuna parte. >>.
Una sola frase basta a mettere quasi fine al susseguirsi dei battiti cardiaci del cuore della donna, che si gira di scatto verso Dean quando ne riconosce la voce.
<< Non mi adulare troppo, però. >> aggiunge accennando ad un debole sorriso.
L'uomo si volta lentamente nella sua direzione e la guarda fisso mentre Lachelle si avvicina frettolosamente a lui, vedendo lacrime scorrerle a fiotti.
Si mette a sedere e la donna si appoggia sul suo letto, avvolgendolo in un lungo abbraccio e rimangono stretti l'uno all'altra per un tempo indefinito, senza che nessuno dei due riesca a pronunciare una parola, aggrappandosi forte. Lachelle gli appoggia la fronte tra il collo e la spalla e Dean la stringe forte fino a che l'aria comincia a mancarle e decidono di allontanarsi un po', per farle riprendere fiato.

Alcuni giorni dopo, Dean viene dimesso dall'ospedale e i due possono finalmente tornare a casa, occuparsi di Varloriand e tornare a godersi la loro vita, ma un argomento fino ad ora non sollevato mette a repentaglio i loro piani.
<< Devo dirti una cosa. >> gli sussurra Lachelle, mentre scendono dall'Impala parcheggiata in garage.
Dean la guarda sorpreso, preoccupato dal tono serio.
<< Mi dispiace non essere riuscita a dirtelo al telefono, non me la sono sentita e riconosco di aver sbagliato. >> prosegue lei.
Non riesce a trovare le parole giuste per spiegargli dei problemi con la gravidanza che ha avuto negli ultimi mesi, così esce fuori in giardino, chiude gli occhi e respira lentamente, accarezzandosi la pancia.
<< Devo preoccuparmi? >> le chiede Dean, raggiungendola.
Il giardino dei Winchester è sempre in ordine grazie a Muriel che ha trascorso gli ultimi mesi a casa loro. I raggi di luce arancio-giallo scuro lo attraversano, creando un'atmosfera di serenità ma ciò che la donna deve dirgli non è facile, conoscendolo.
<> cerca di mostrarsi sicura ma teme che Dean possa arrabbiarsi e non le va di litigare proprio adesso, nel momento più bello della gravidanza, appena tornati dall'ospedale. << Ho avuto dei problemi con la gravidanza, ho dovuto stare a letto ma ora è tutto a posto. >> gli rivela d'un fiato, voltandosi per guardarlo negli occhi.
Il Winchester rimane quasi impietrito, non si aspettava una cosa del genere e non sa come reagire; l'istinto è quello di arrabbiarsi e gridare ma cerca di capire le ragioni della scelta della donna di fargli presente questa situazione solo in questo momento.
<< Perché non me l'hai detto? >> le chiede, avvicinandosi al tavolo fuori in giardino e appoggiando la mano chiusa in un pugno.
<< Non ce l'ho fatta, eri già occupato con i contenitori e io non ero lì con voi ad aiutarvi, non volevo essere anche un peso. >> Lachelle gli dice la verità, ma nonostante questo ogni parola non fa che aumentare il suo senso di colpa.
La donna gli si avvicina ma lui si gira di scatto, infierendo un pugno sul tavolo e provocando un rumore sordo.
<< E' anche mia figlia. Ho il diritto di sapere cosa succede a te e a lei, no? >> lo sente sbraitare.
Aveva provato a contenere la rabbia dopo la notizia, ma non è riuscito a nascondere il suo stato d'animo e la paura che gli ha fatto perdere il controllo.
<< Si, non mi sto giustificando. >> la cacciatrice vorrebbe mettere fine alla discussione il prima possibile, ma si rende conto di come si sente Dean.
<< Ti rendi conto di quello che mi hai nascosto? Poteva essere pericoloso, come hai potuto dopo quello che è successo con BobbyJohn? >> continua lui. Non l'aveva mai sentito gridare così con lei, ma non voleva che se la prendesse in questo modo, soprattutto dopo averle nascosto la vicenda di Varloriand.
<< Non ti alterare perché se c'è una che dovrebbe arrabbiarsi sul serio quella sono io. Sbaglio o stavi per morire mentre io non sapevo neanche dove fossi? >> Lachelle, come sempre, gli tiene testa.
<< Devo essere io a proteggere te, non te l'ho detto per non farti stare in pensiero. >> Dean abbassa il volume della voce, sapendo di avere ragione in parte, ma anche torto.
<< Ok, lo capisco, non ti ho detto niente ma per quello che ho fatto io ti ho chiesto scusa, tu invece non solo non hai detto niente, ti alteri anche. >> la donna comincia ad arrabbiarsi all'atteggiamento del marito.
<< Perché io devo proteggerti. >> risponde il Winchester.
<< Un momento, quindi per te non hai sbagliato? Stai dicendo che se capitasse di nuovo, mi mentiresti ancora per non farmi preoccupare? >> la donna riesce a capire dove il maggiore dei fratelli Winchester voglia arrivare e lo anticipa.
Lui non risponde e la donna comincia ad arrabbiarsi sul serio.
<< Ho creduto di fare la cosa giusta, ma ho sbagliato e l'ho capito quando sei tornato mezzo morto. Come pensi che mi sia sentita? Ti rendi conto di quanto è brutto non aspettarsi le cose? Come ti saresti sentito se tornando avresti scoperto che avessi perso la bambina? >> l'uomo si accorge dal cambiamento del tono di voce che la moglie in fondo è molto arrabbiata con lui. << Ho capito di aver sbagliato, tu no, e mi hai nascosto una cosa ancora più grave, sono stata sola tre mesi, senza sapere in che pericolo eri. >> continua.
<< Sono stati tre giorni per noi, di questo non ho colpa. >> si limita a dire, guardando il volto della Winchester che prende fuoco, come tutte le volte in cui si arrabbia sul serio e comincia a gridare.
<< Lo so, ma di avermi nascosto tutto si, e questo lo posso anche capire ma pretendere che io accetti ancora questo tuo modo di fare da uomo con il peso del mondo sulle spalle da solo, questo no. >> la cacciatrice cerca di calmarsi e parlare più lentamente, senza gridare ed attirare l'attenzione di occhi indiscreti.
<< Mi dispiace, ma è così che la vedo. >> le risponde Dean, dirigendosi in salotto.
<< Sono ragionamenti del cavolo, Dean! >> sbotta lei furiosa, seguendolo con il respiro affaticato per lo sforzo.
La piccola comincia a muoversi e le ricorda che non deve fare sforzi pericolosi, quindi abbandona un po' lo spirito da guerriera.
<< Dovresti conoscermi, sai che sono così. Non metto in pericolo chi amo e se ti avessi chiamato per dirti dov'ero, conoscendoti avresti fatto qualcosa di avventato. >> anche Dean cerca di calmarsi, sapendo che la donna non è nelle condizioni di rispondere ed affrontarlo come sempre.
Entrambi rimangono per alcuni minuti in silenzio e si siedono sul divano, prima che la donna sbotti di nuovo.
<< E quindi? Io sono sempre stata libera ed indipendente, ma in un matrimonio si fanno dei sacrifici. >> gli dice lei, guardandolo dritto negli occhi.
Nell'uomo comincia ad aumentare il senso di colpa, perché in fondo sa che la donna ha ragione.
<< Io non ti metterò in pericolo. >> non sa se non riesce a trovare le parole perché sa di avere torto, perché è ancora scioccato da quello che ha scoperto della gravidanza o se la sua stanchezza sia dovuta dall'essere da poco tornato dall'ospedale, ma il Winchester non riesce a trovare la forza di discutere.
<< Non voglio la protezione di un supereroe, io voglio mio marito. >> Lachelle lo guarda e ha paura di non riconoscerlo, di non trovare più quell'equilibrio che li teneva insieme. << Non possiamo essere più io e te contro il mondo se abbiamo dei segreti tra noi. >>.
<< Non è cambiato niente, ci siamo sempre detti tutto. >>.
Dean la guarda e sente crescere in lui la paura di perderla.
<< Si, tutto, ogni minima stronzata. Ed è bello, davvero, ma a che serve se poi ci nascondiamo le cose importanti? >> la cacciatrice si alza dal divano e lo guarda spaventata dalle conseguenze che quella discussione avrebbe potuto portare, ma non può fare a meno di dirgli che quel suo modo di fare non le sta bene. << Sai una cosa? Io ti amo ma questo non posso accettarlo. Non pensavo ci fosse questo problema tra noi. Forse ci siamo sbagliati, forse non siamo fatti per stare insieme. >> conclude, lasciandolo sul divano e salendo da sola in camera da letto.

 
   
 
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