AMARE
IN SILENZIO
CAPITOLO
2
Conan osservò con il naso incollato al vetro Ran
che saliva su quella splendida auto da corsa fiammante e partiva a gran
velocità per la strada illuminata dai lampioni e della luna piena.
Silenziosamente raggiunse il telefono e chiamò la pizzeria di Gennarino... Era lì che aveva passato le più belle serate con i suoi
amici e con lei. Dio, solo ora si rendeva conto di quanto gli mancasse la sua
migliore amica, erano cresciuti insieme, avevano
condiviso tantissime esperienze, ma ora era intrappolato in quel corpo, il
corpo di Conan Edogawa.
Le
sue riflessioni furono interrotte dal campanello e aprì al ragazzo che gli
consegnò la sua pizza. Aveva appena addentato la prima fetta, comodamente steso
sul divano mentre la tv trasmetteva un vecchio giallo americano, che suonò di nuovo il campanello. Quando
aprì, Goro fece il suo ingresso barcollando e
cantando a squarciagola una stupida canzone. Conan si
affrettò a scusarsi con una vecchietta che era uscita sul pianerottolo per
lamentarsi della confusione e trascinò il ‘detective’ in casa.
“Ran, bambina mia come sei bassa... hic...
andiamo in gita al mare... quant’è... hic... che non ci facciamo un ba-hic-gno...” Conan lo accompagnò in camera e
lo fece distendere sul letto dove si addormentò come un bambino.
Vecchia spugna... si ritrovò a pensare osservandolo. Tornò in salotto, si lasciò
cadere sul divano e si ritrovò di nuovo a pensare a Ran,
quella che aveva visto andarsene non poteva essere lei.
“Ran non dimenticarti di me...” sussurrò
a se stesso senza sapere bene il motivo di quegli strani pensieri che gli
affollavano la mente.
☼☼☼☼☼
Ran si guardò intorno perduta; Hiroshi
aveva raggiunto la sua ragazza e Sonoko si era
allontanata per andare a salutare delle amiche e ormai da un quarto d’ora non
riusciva più a vederla in mezzo a tutta quella gente urlante. La musica era
assordente e le era già venuto un terribile mal di testa. Voleva andare via;
all’inizio il posto l’aveva esaltata, ma adesso si sentiva scossa da lievi
brividi di paura, sì doveva essere proprio paura.
Rimase
in un angolo, accanto all’entrata cercando di non farsi notare dal momento che
già un paio di ragazzi l’avevano fissata in un modo
che non le era affatto piaciuto.
Accidenti a me, come sono
finita qui...
Continuò
a cercare Sonoko tra la folla quando una ragazza dai
lunghi capelli neri con riflessi blu elettrico le spinse, facendola cadere
mentre correva via.
“Lasciami
in pace brutto stronzo, la vita è mia e faccio tutto
ciò che voglio” urlò la ragazza prima di andarsene senza degnarsi di scusarsi
con chi aveva travolto.
“Fermati
Asuka!” Ran vide Hiroshi correre dietro alla ragazza dai capelli neri.
Si
rialzò e, non sapendo cosa fare, si andò a sedere al bancone del bar dove
ragazze seminude e con sguardi provocanti servivano superalcolici e non solo,
immaginò osservando gli occhi spenti di alcuni
ragazzi.
“Ti
posso offrire una vodka, stellina?” le chiese un ragazzo che si era seduto
accanto a lei e le stava sbirciando nella scollatura.
“N-no, grazie” rispose balbettando.
“Allora
forse vuoi venire a fare un giro in macchina con me... tranquilla, ci
divertiremo” Ran fu colta dal panico più assoluto,
quel ragazzo voleva... eppure l’aveva vista solo da pochi secondi... “Dai, non fare la timida, lo so che mi desideri anche tu.
Vieni ti farò urlare di piacere come mai in vita tua” la prese per il polso e
cominciò a condurla verso l’uscita. Ran rimase
pietrificata, non sapeva cosa fare e si fece condurre passivamente all’entrata,
d’improvviso qualcosa si riaccese.
Cosa diavolo sto facendo!
“Lasciami
immediatamente!” si bloccò e tentò di liberarsi dalla sua presa salda. Il polso
le cominciò a far molto male, ma continuò a resistergli.
“Che c’è, adesso fai la difficile?” le disse sorridendo
crudelmente. Ran sentì le lacrime che erano sul punto
di scenderle, ma si morse il labbro per trattenerle.
“Cosa succede qui?” chiese una voce che riconobbe
immediatamente. Hiroshi si era avvicinato e stava
lanciando uno sguardo truce al ragazzo che la teneva bloccata.
“Niente,
amico. La mia ragazza ha bevuto un goccio di troppo e la stavo
portando a casa, spero non ti crei problemi” rispose brusco adocchiando un po’
allarmato i muscoli di Hiroshi.
“Si
dà il caso che quella sia la mia ragazza, quindi ti consiglio di levarle
immediatamente le tue luride mani di dosso” gli disse crocchiandosi le dita. Il
ragazzo lasciò la presa e si disperse velocemente.
“Come
va? Tutto ok?” le chiese mettendole una mano sulla spalla e accompagnandola al
bancone, lei si limitò ad annuire tenendosi il polso dolorante.
“Bevi un po’ d’acqua” le mise tra le mani un bicchiere e si
mise a sedere accanto a lei. “Vuoi che ti riaccompagni a casa? Chiamo Sonoko e ce ne andiamo” Ran lo ringraziò con un sorriso e lo seguì all’uscita.
Rimasero
seduti in macchina in silenzio ad aspettare Sonoko.
“Mi
dispiace per ciò che hai passato, ma dov’era mia
cugina?”
“Era
andata a salutare delle amiche” rispose con lo sguardo fisso davanti a sé.
Erano le prime parole che pronunciava dopo che era stata ‘salvata’;
aveva la mente svuotata, si sentiva completamente fuori dal
mondo. Quel ragazzo voleva violentarla e se non fosse stato per il ragazzo che
le sedeva accanto ci sarebbe riuscito.
“Anche tu sei una sua amica, cazzo!”
esclamò colpendo il volante. Ran si voltò e senza
capire il motivo tutta la tensione accumulata si
liberò in una risata cristallina che stupì e contagiò anche Hiroshi.
“Quella Asuka è la tua ragazza?”
chiese dopo alcuni minuti di silenzio.
“Sì,
però è una gran testona. Le ho detto milioni di volte che non deve bere perché
le fa male, ma non mi dà retta... oltretutto penso che da un paio di settimane
abbia cominciato a far uso di droghe...”
“Droghe?”
“Spero
di cuore di sbagliarmi, ma è così strana...” i suoi occhi si oscurarono e Ran
decise che era meglio non toccare più l’argomento.
Sonoko si presentò molto tempo dopo accompagnata da un ragazzo
molto alto dai folti capelli rossi che la baciò
passionalmente prima di aprirle lo sportello e farla salire sulla
decappottabile.
“Ti
sei degnata di arrivare” le fece notare brusco il cugino.
“Mi
stavo divertendo e poi sono solo mezzanotte e mezza” si lamentò mentre si
toglieva le strette scarpe col tacco alto.
“Scusa
è colpa mia, avevo mal di testa e ho chiesto a Hiroshi
se poteva riaccompagnarmi a casa” mentì Ran prima che
il ragazzo aprisse bocca.
“Sarà
per la prossima festa” disse Sonoko ridendo.
Hiroshi si voltò verso di lei e si sorrisero complici.
☼☼☼☼☼
Conan non riusciva a prendere sonno e continuava a tenere d’occhio
le lancette che si muovevano lentamente sul quadrante mentre Goro russava rumorosamente. Prese un
libro dallo scaffale, ma ritrovatosi a leggere per la decima volta la stessa
frase, abbandonò l’impresa.
“Non
mi sei di nessun aiuto stavolta, caro Doyle” si
disse.
Si
ridestò al rumore della chiave che girava lentamente nella toppa, controllò
l’ora (1.12) e spense la luce infilandosi sotto il lenzuolo. Udì Ran entrare in casa silenziosamente e dirigersi in camera
sua; ora che era tornata si sentiva più tranquillo così si rigirò per trovare
la posizione ottimale, ma percepì dei singhiozzi
soffocati. Si alzò e raggiunse la camera di Ran,
rimase nell’ombra ad osservare impotente la ragazza che piangeva con qualcosa
stretto in mano.
“Dove
sei finito amore mio... Ho bisogno di averti qui
accanto a me... oh Shinichi... perché mi fai
questo... perché... mi odi a tal punto...” gemette con
voce roca.
Continua ...
Ecco qui il secondo
capitolo! Mi sono accorta che mi vengono abbastanza corti... speriamo
che sia solo un difetto dei primi capitoli ed è possibile che i prossimi siano
lunghissimi anche perché non voglio che vengano più di 5, massimo 6 cap (speriamo di riuscire a mantenere il mio proposito...)
Povera Ran, vero? Forse la sua disavventura è un tantino irreale,
ma mi è venuta così... però, in effetti, l’ho fatta finalmente uscire di casa e
forse l’ho lasciata traumatizzata... Noo,
Ran è una ragazza forte, si riprenderà di sicuro...
Ok, dopo essermi praticamente recensita da sola, passo a ringraziare tutti
coloro che hanno letto GRAZIE !!!! e soprattutto coloro che
mi hanno recensito; mi ha fatto un piacere più che enorme (si potrà dire così?).
Mi siete di grande incoraggiamento per continuare a dilettarmi nella stesura di
questa ff e di grande consiglio per come scriverla.
Ora passo a ringraziare uno per uno i miei fantastici recensori =
Lili Ecco il
nuovo cap, spero davvero che ti piaccia
Baci
MARION
Clay Grazie mille e continua
a leggere e recensire
Baci
MARION
Wilwarind In effetti hai ragione, non è proprio la solita Ran,
ma è stata soltanto una follia, una che credo facciamo tutti nella vita e che
forse ci cambia la vita rendendola migliore o peggiore oppure rimane come al
solito. Comunque non ti preoccupare per il ‘triste’ non lo sarà poi così tanto, credo che questo cap sarà il massimo. Gradire molto se continuassi a leggere e recensire
Baci
MARION
Ginny85 Sono
contenta che ti piaccia la storia e come scrivo, hai visto la reazione di Shinichi? Dimmi cosa ne pensi continuando a leggere e
recensire, grazie
Baci
MARION
Melanyholland Hai ragione
Ran è leggermente fuori personaggio, ma credo che la
pazzia le sia un po’ passata adesso... l’ho continuata
il più velocemente possibile e spero che ti piaccia perciò continua a leggere e
recensire, grazie
Baci
MARION
Anny_miyu Grazie
mille, sono contenta che tu abbia letto la mia storia e spero che continuerai
magari riferendomi cosa ne pensi
Baci
MARION
Sheria Mi trovi pienamente d’accordo con te e sono
contenta che tu abbia capito le mie vere intenzioni descrivendo Ran in questo stato d’animo un po’ turbato perché non può
che essere così per ciò che quella poverina sta passando. Mi fai riempire di orgoglio dicendomi che i miei personaggi sono veri, di
solito è questo il mio difetto. Grazie e mi sarebbe molto gradito se tu
continuassi a leggere e recensire
Baci
MARION
Adesso se vi è piaciuto
questo cap oppure volete dirmi qualsiasi cosa lasciatemi
una recensione, please
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