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Autore: GioHazza    19/01/2014    3 recensioni
Il mio nome è Harry e non sono un ragazzo come tutti gli altri. Non vado a scuola, non gioco a calcio o ai videogames tutto il giorno. Non ho proprio una famiglia, ma ben sì fratelli simili a me. Siamo più di tutti i granelli di sabbia di ogni spiaggia del mondo e il nostro lavoro, che inizia fin dai primi anni di vita e continua per sempre, è quello di aiutare... Beh più che altro salvare le persone da tutti i loro problemi. Adesso vi starete chiedendo chi sia io... Io sono un angelo, ma non fidatevi di tutti quei programmi che voi umani fate su di noi: non ci vestiamo sempre di bianco e non vi viviamo su una nuvola. Diciamo che la nostra casa è una specie di passaggio segreto in alcuni luoghi del mondo, ci vestiamo normalmente e non possiamo uscire dal nascondiglio finchè non arriva l'ora della "Wallflower". È una prova che ogni angelo deve affrontare per ottenere le ali e diventare un angelo completo. Sinceramente sentire queste parole mi mettono terrore. La paura di non superare la prova è alta, ma sono stato istruito da quando sono nato per questo e, come ogni angelo, devo essere ottimista.
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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"Wallflower"

Harry's pov
"Harry, vieni subito qui! Ti devo parlare" disse Carl, il mio insegnante, distogliendomi dai miei pensieri contorti.

Era un uomo sulla cinquantina d'anni, con pochi capelli ancora rimasti da quando era un "Don Giovanni" come si descriveva lui. Era sempre vestito uguale: camicia a quadretti di un verde militare e dei jeans che arrivavano fino sotto al piede visto che non aveva mai avuto il tempo per accorciarli. Era uno degli insegnanti migliori di tutto il mondo degli angeli. Dicevano che era stato lui a volermi come alievo, perchè ero un ragazzo con molto talento e si aspettano che un giorno diventi come lui. Era come un padre per me, da quando sono nato mi ha tenuto sotto la sua custodia e di questo gliene sono davvero grato, ma a volte è un "vecchietto" molto testardo, acido, arrogante e molto presuntuoso, ma gli voglio un mondo di bene e so che ci sarà sempre per me.

"Arrivo!!" gli urlo dalla stanza accanto. Quando ti chiama con quella vocetta squillante e stridula, capace di spaccarti un timpano, non è un buon segno. Mi avvicinai alla porta del suo ufficio con molta agitazione. "Harry stai calmo, non devi preocuparti di niente, andrà tutto bene" continuavo a ripetermi questa frase nella mente, a volte l'autoconvinzione funziona, ma non in quel momento. Con la mano tremolante afferro la maniglia della porta e con poca convinzione la apro.

"Carl, voleva vedermi?" dissi sedendomi sulla sedia di fronte alla sua scrivania fatta di legno ormai marcito con il tempo. "Si, Harry. Ho parlato con gli angeli del consiglio Wallflower" disse continuando a picchiettare con la penna sul tavolo. Dopo aver sentito quelle parole, il mio cuore cominciò a battere forte e le dita cominciarono a tremare. "Bene e cosa hanno detto? Qualcosa di brutto?" dissi asciugandomi le goccie che continuavano a scendere dalla mia fronte per l'agitazione. Nei momenti di nervosismo mi succede spesso, infatti sono abituato. "No, Harry. Non essere agitato. Mi hanno detto una cosa bellissima o per lo meno per me." disse sul punto di scoppiare a ridere. " Allora dimmi cosa ti hanno detto! Dai Carl, non tenermi ancora sulle spine!" dissi esausto dai suoi giri di parole. "Ok, il consiglio del Wallflower mi ha detto che i tuoi studi finiscono qui e che sei pronto!". A quelle parole, senza rendermene conto, spuntò un sorriso a trentadue denti sul mio viso. È da quando sono nato che aspetto questo momento e finalmente è arrivato. "Oddio! Ma è una cosa fantastica!" dissi alzandomi di scatto dalla sedia e cominciando a saltellare per tutta la stanza. Ma all'improvviso mi fermai ripensando a quelle domande che mi ero posto pochi giorni fa. "Harry, ma che hai? Non sei felice? È arrivato il momento di diventare un angelo completo! Perchè hai quel muso lungo?" disse guardandomi con confusione. "E se non ci riesco? Non sarò più un angelo!" dissi con la voce rotta dal pianto che minacciava di cominciare. Carl si avvicinò a me, con molta delicatezza mi prese il polso e mi fece sedere sul divanetto di fronte all'unica finestra dell'ufficio. "Ascoltami bene, Harry. Se quelli del consiglio hanno detto che sei pronto è perchè hanno visto in te le capacità giuste per diventare un grande angelo, proprio come me. Tu ce la farai! Ti fidi di me?" disse sedendosi affianco a me e prendendomi la mano. "Si, Carl. Mi fido" dissi abbassando lo sguardo. " Non ho sentito bene!" disse alzandosi di colpo. " MI FIDO DI TE!!" dissi urlando. "Questo si che è il mio ragazzo! Su, adesso vai a prepararti. Domani verranno ha darti tutte le indicazioni" disse indiacandomi la porta. "Ok, vado!" detto questo uscì da quel ufficio riniziando a sudare.

Giorno dopo.

Non avevo dormito per tutta la notte. Continuavo ha fare degli incubi che mi facevano urlare e alzare improvvisamente. Con malavoglia mi alzo dal letto e comincio ha prepararmi. Stranamente oggi Carl non mi ha svegliato. Sicuramente starà guardando quelle pubblicità di modelle (umane) in bikini.

Toc Toc

Ecco! Erano arrivati. Quando aprì la porta mi ritrovai 5 signori vestiti con lunghe tuniche nere e un aria da superiore. "Salve. Lei è il signore Harry?" dissero tirando fuori un foglietto dove c'era scritto il mio nome. "Salve. Si, sono io" dissi con poca sicurezza a causa del loro sguardo. "Bene, adesso li diremo tutte le informazioni: fra tre giorni partirà per la piccola cittadina di Fell's Church, un paesino nella campagna inglese. La ragazza che lei deve salvare si chiama Alice Cronwell. Come sa già la sua storia deve capirla da solo e... Abbiamo deciso che sulla terra si chiamerà Harry Edward Styles. Nato a Holmes Chapel, con famiglia divorziata, una sorella di nome Gemma e trasferito in quel paesino per motivi famigliari. Vivrà da solo in una piccola casa a schiera accanto a quella della signorina e credo di averle detto tutto. Buon viaggio!" disse, a quanto pare, il più vecchio tutto dun fiato. "Grazie mille. Non vi deluderò. Arrivederci".

"Alice Cronwell, Alice Cronwell, Alice Cronwell..." quel nome mi rimbombava nella mente. Chissà come è... Chissà se le piacerò... Chissà se riuscirò a salvarla... Continuavo a farmi queste domande, ma sapevo che le risposte le avrei trovate solo fra tre giorni, quando la mia missione avrebbe avuto inizio.
  
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