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Autore: vivereneilibri    19/01/2014    7 recensioni
«Niente è impossibile.» dissi ad alta voce, attirando l'attenzione di un ragazzo che risiedeva su una panchina non troppo distante dalla mia.
Moro alto, magro e decisamente coerente. Ogni pomeriggio, alle quattro e dieci minuti precisi, varcava il cancello del parco e andava a sedersi portando con se un libro. Molte volte lo trovavo immerso nei suoi pensieri e, contemporaneamente, fissava un punto inconcepibile di fronte a se. Lo osservavo mentre leggeva con attenzione, tante di quelle volte cercai di capire a cosa pensava, e più fallivo più mi ci impegnavo.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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green park
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1.


Green Park.


Una grande distesa di prato mi circondava aumentando il senso di libertà che cresceva al passare del tempo. Alti alberi erano piazzati qua e là e rendevano l'aria molto più piacevole e rilassante. Questo era ''Green Park'', uno dei pochi luoghi in cui amavo stare.
Mi trovavo seduta su una delle tante panchine di legno - la stessa in cui risiedevo ogni pomeriggio da ormai tre anni - con il secondo volume del mio libro preferito:''The hope of an angel never dies''.


''Tu non mi conosci William, non sai nulla di me. E la domanda mi sorge spontanea, sai? Perché mi segui? Pensi per caso che sia una stupida? Posso sentire la tua presenza ovunque, e dico seriamente! Cosa vuoi da me?''


Lessi tutto d'un fiato assaporando ogni parola, d'altronde mi trovavo a leggere la parte più importante del racconto, chi è che l'avrebbe fatto? Sicuramente quasi tutte le persone che vivono di ogni frase di un libro, che si lasciano trasportare da un mondo apparentemente diverso dalla realtà, da tutto ciò che li affascina, senza far ricorrenza a tutti i personaggi che non potranno mai fuoriuscire dal libro. Ed io, chiaramente, ero una di quelle persone.

«Evelyn, anche tu qui?» disse una voce dietro di me. Non appena mi voltai, scoprii il volto grazioso della signorina Grimwork. Esile, alta e bellissima, veniva invidiata da tutte le persone che posavano gli occhi su di lei, senza nessuna eccezione. Quel giorno indossava un semplice vestito azzurro che faceva risaltare il colore dei suoi occhi, i capelli erano sciolti e ricadevano in grandi boccoli dietro la schiena. Aveva su per giù trentacinque anni e risultava certamente più giovane.

«Salve!» dissi scuotendo la mano in segno di saluto. «Oh, si. Vengo ogni pomeriggio in questo posto, ma è la prima volta che la vedo qui.»

La donna sorrise guardandosi intorno. «Infatti è la prima volta che vengo di pomeriggio. Preferisco la mattina, a dire il vero.»

«La penso esattamente come lei, ma purtroppo la scuola non me lo permette.» feci spallucce mentre mi sistemavo la treccia sulla spalla. La signorina Grimwork mostrò nuovamente la sua fila di denti perfetti e, con la mano destra, si spostò un ciuffo di capelli dal viso. «Ti lascio alla tua lettura.» indicò il libro. «Arrivederci!» disse quasi come se gli aspettasse qualcosa di eccitante alla fine della nostra chiacchierata.
Mormorai un ''arrivederci'', ma era ormai troppo lontana per poterlo sentire. Si  potevano notare i suoi lunghi capelli biondi che ondeggiavano allegramente, mossi anche a causa del vento. Un leggero sbuffo fuoriuscì dalle mie labbra e, dopo aver chiuso gli occhi per alcuni istanti, li riaprii e voltai pagina.


''Capitolo 12: Come può un angelo innammorarsi di una ragazza come Camille? O meglio, come può innammorarsi dell'impossibile?''


«Niente è impossibile.» dissi ad alta voce, attirando l'attenzione di un ragazzo che risiedeva su una panchina non troppo distante dalla mia.

Moro alto, magro e decisamente coerente. Ogni pomeriggio, alle quattro e dieci minuti precisi, varcava il cancello del parco e andava a sedersi portando con sé un libro. Molte volte lo trovavo immerso nei suoi pensieri e, contemporaneamente, fissava un punto inconcepibile di fronte a sé. Lo osservavo mentre leggeva con attenzione, tante di quelle volte cercai di capire a cosa pensava, e più fallivo più mi ci impegnavo.


''L'amore non ti rende forte, l'amore ti uccide lentamente.''


E quando riuscii a perpecire, tramite il  labbiale, il significato di quella frase, mi sentii sprofondare nel sentimento.

Non poteva assolutamente essere considerato un ragazzo facilmente conquistabile, lui era diverso, una diversità che lo rendeva nettamente superiore a tutte quelle persone che avevo conosciuto. Difficilmente parlava con qualcuno, si limitava semplicemente a sorridere ed a scuotere la mano in segno di saluto. Se gli avessero mai proferito parola, dal mio punto di vista, sarebbe risultato una delle persone più intelligenti di questo mondo. Era vittima, intrappolato nelle sue paure ed insicurezze che lo spingevano ad allontanarsi ed a creare un muro di resistenza, che poi poteva facilmente crollare agli occhi di chi sapeva amare. Eppure non ero mai andata oltre ad un semplice sorriso in segno di saluto poiché mi sembrava inopportuno disturbarlo durante la sua lettura, mi limitavo ad osservarlo. La paura e il timore era parte di me.
Portava degli occhiali – ovviamente da vista – neri che, molto spesso, gli scivolano dal naso. Mi divertito a guardare in che modo se li spingeva nuovamente su con leggero imbarazzo, le sue guance si coloravano sempre di più. Si chiamava Zayn, o almeno quello era il nome che avevo sentito pronunciare, quella volta, da una bambina che lo aveva gentilmente salutato sfiorandogli i capelli. Questo era tutto ciò che sapevo su di lui.

Alzai lentamente lo sguardo dal libro e lo posai sul viso del ragazzo. Il suo volto assunse un'espressione sorpresa, come se qualcuno l'avesse visto mentre faceva qualcosa di segreto, e le guance si tinsero improssivamente di rosso.
Quel giorno indossava dei jeans e un maglione blu, sopra la camicia, che gli dava l'aria del perfetto ragazzo studioso. Il ragazzo si passò una mano fra i capelli buffamente scompigliati e sorrise alzando prima un angolo della bocca, e poi l'altro.

«Oh, scusami. Mi sono accorta solamente adesso di aver parlato ad alta voce, non volevo distrarti dalla tua lettura.» mi scusai con incertezza e abbassai lo sguardo sul libro appoggiato sulle sue ginocchia. Zayn portò una mano all'estremità della pagina e la girò con delicatezza, come per paura di rovinarla. Fantastico, pensai, bel modo di iniziare una conversazione.

Il ragazzo, con mia grande sopresa, alzò gli occhi dal libro e sorrise nuovamente. «Nessun problema, non mi hai infastidito, anzi, condivido il tuo pensiero.» disse con un leggero accenno di balbettio. Potevo chiaramente leggere la curiosità nei suoi occhi mentre il suo sguardo balzava dal mio volto al libro che tenevo fra le mani. Provai a pronunciare delle parole che poteva spingerlo ad osservarmi ancora e, magari, ad aprire un discorso, ma la sua attenzione non era più rivolta verso di me. Chiuse il libro che precedentemente era poggiato sulle sue gambe e inizio a frugare nelle tasche.
Lo sentii mormorare e dopo pochi secondi tirò fuori un foglio piegato e una matita. Zayn l'afferrò e iniziò a tracciare delle linee indistinte sul foglio. Sorrisi inconsciamente e tornai sulle righe del mio libro.


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''...ma per William non era semplicemente un compito, ma qualcosa che amava fare, perché, dopo tutto, Camille era molto di più di questo.''


Infilai il segnalibro fra le ultime due pagine che avevo letto e chiusi lentamente il libro. Il tempo era lievemente peggiorato ed alcune raffiche di vento si manifestavano facendo ondeggiare la chioma degli alberi e i fiori sul prato. Green Park era completamente vuoto, fatta eccezione per me e il ragazzo alla mia destra.

Mi strinsi nel mio giubbotto e portai il libro fra le mani. Era praticamente impossibile continuare a leggere con quel vento: le pagine non facevano altro che girarsi da sole e, molte volte, mi avevano anche fatto perdere il segno.
Poggiai i gomiti sulle ginocchia e le mani sotto il viso. I capelli scompigliati mi solleticavano le guance e, con un leggere sospiro, chiusi gli occhi concentrandomi sul rumore che producevano le foglie in movimento.

«Si mamma, torno subito, non devi preoccuparti.» disse Zayn facendomi riaprire gli occhi. Si trovava in piedi, con il libro in un mano e il telefono nell'altra.

«Arrivo tra pochi minuti, okay? No, mamma, non devi fare assolutamente nulla, ti prego.» si torturò il labbro con i denti, come se fosse preoccupato del comportamento della madre. Il suoi occhi incontrarono i miei e le sue guance si colorarono improvvisamente di rosso.

«Perfetto, arrivo.» e infilò il cellulare nella tasca dei pantaloni. Il suo sguardo era ancora posato su di me, cosa che mi fece sentire in imbarazzo, e l'unica cosa che feci fu sorridere. Di conseguenza gli angoli della sua bocca si incurvarono, e subito dopo si affrettò a sistemarsi il libro sul petto e le maniche delle camicia. Ogni piccolo gesto compiuto da lui risultava qualcosa di interessante. Sempre.
Zayn diede un'ultimo sguardo ai suoi vestiti e si diresse verso il cancello del parco. Mentre si incamminava notai che, dal libro che portava fra le mani, scivolò un foglio piegato, ma il ragazzo sembrò non accorgersene. Mi alzai dalla panchina di legno e corsi velocemente a raccoglierlo.

«Hey!» urlai scuotendo la mano, ma Zayn aveva già sorpassato il cancello.

Poggiai le mani sulle ginocchia per recuperare il fiato mentre il vento mi spostava i capelli verso sinistra. Afferrai il foglio, che stava quasi per volare seguito dal vento, e lo rigirai fra le mani. In quel momento combattei con la voglia di aprirlo, inutile nascondere la mia curiosità, ma non lo feci. Decisi di restituirglielo il giorno dopo, nel solito posto, seduti sulla solita panchina.



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Spazio autrice:


Salve a tutti!

Questo è il primo capitolo della mia nuova Fanfiction.

Purtroppo è uscito un po' corto e terribilmente noioso, ma prometto che farò di meglio nel prossimo capitolo. Ho dovuto spiegare la situazione per farvi capire meglio il carattere della protagonista, di cui non si sa ancora il nome (lol) e di Zayn.

Inizialmente ero molto indecisa su quale ragazzo scegliere per questa Fanfiction, ma dopo aver visto la foto che si trova alla fine dello 'spazio autrice', ho avuto un'illuminazione improvvisa.

Ovviamente il carattere del ragazzo è completamente inventato da me, poiché Zayn è una persona piuttosto diversa da quella che ho raccontato io nel racconto.

Comunque, spero che, a differenza mia, questo capitolo vi piaccia, e mi farebbe molto piacere ricevere un po' di recensioni per sapere cosa pensate della storia :), naturalmente non voglio obbligare nessuno, sia ben chiaro. 

Al prossimo capitolo! Grazie dell'attenzione ;).

P.s: Mi scuso per gli eventuali errori, ma alcune volte scappano alla vista.

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