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Autore: Cara_Catastrofe    19/01/2014    0 recensioni
Ah, le parole. Se solo la smettessimo di credere a tutte le belle parole che ci dicono saremmo una generazione di persone felici.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'alfabeto ha così tante belle lettere che sarebbe uno spreco non usarne tutte.
Su questo non ci piove, su questo sono d'accordo anche io. Il problema è che si dovrebbe inventare un foglietto illustrativo dei vocaboli, con le avvertenze e le controindicazioni.
Così, accanto ad un 'mi manchi', ci sarebbe scritto 'non usare in pazienti particolarmente sensibili, infatuati o innamorati, se poi non si ha l'intenzione di ricambiare'; oppure vicino a un 'ti amo' ci si dovrebbe leggere 'usare solo il caso di forte dolore al cuore, fitte allo stomaco e farfalle (vive e durature) nella pancia'. Giusto per essere sicuri di prendere le precauzioni adatte prima di parlare.
Perché se poi si parla e si dicono le parole sbagliate, l'unica soluzione plausibile è quella di 'consultare il medico in caso di contatto con gli occhi, o col cuore'. E il punto è che è sempre sabato pomeriggio e il medico non c'è mai fino a lunedì mattina.

E il week-end si trasforma in un ritaglio di tempo vuoto, fatto di lacrime e mal di stomaco.
Così ti verrebbe la voglia di andare di fronte a qualche stronzo e chiedergli per quale fottuto motivo, prima di parlare, non ha letto le avvertenze. La soddisfazione di avere il coltello dalla parte del manico, la consapevolezza di poterlo colpire perché è evidentemente dalla parte del torto, perché bastava che spendesse dieci minuti della sua futile vita a leggere un foglietto cazzuto per evitare lo scoppio della terza guerra mondiale.

Che poi, se ci rifletti, la colpa non è neanche sua. Lui si era solo preoccupato di dire qualcosa di carino e tu, boom, gli hai letterlamente sbattuto in faccia il tuo stato d'animo da schifo solo perché hai temuto che potesse ignorare le tue chiamate, o non mantenere le sue promesse. Ma il mal di stomaco continua, insieme ai giorni vuoti. E nemmeno il medico riesce a curarti.
Allora torni a pensare a quanto sei stata stupida, a quanto sei irritabile e a come ti lasci prendere in giro facilmente. Succede così, sapete. Noi soggetti psicologicamente disturbati che pensiamo di comprare tutto con le parole, ci facciamo fregare dalle parole stesse. E vai tu a cancellarla, una promessa, una volta che t'è entrata in testa. Spiegaglielo tu al cervello che ha captato il segnale sbagliato, ora che i codici vagano alla rinfusa.
E' un virus da combattere con gli antibiotici. Da prendere in tempo, perché se poi passano troppi giorni finisce che ti aggravi e ti ritrovi con un piede sul patibolo. E le promesse non mantenute sono quel nodo intorno al collo che si stringe sempre di più.

A chi darai la colpa adesso che, a fregarti, è stata una promessa e non più uno stronzo?
Ora che è di nuovo lunedì ma che non vuoi andare dal medico perché c'è troppa fila e i vecchi che aspettano ti mettono l'ansia?
Li guardi e pensi che loro sono felici più di te. Perché non conoscono l'alfabeto. Perché quando gli hanno fatto una promessa, poi, qualcuno l'ha mantenuta, nonostante nessuno dei due avesse letto le avvertenze.
Ma non possiamo diventare tutti vecchi solo per essere felici. Sarebbe come negare l'esistenza delle parole, e quindi delle promesse, e a quel punto, per forza, saremmo senza pensieri, ma soli, così soli da piangere e da avere sempre il mal di stomaco, per la terza volta.

Allora sarebbe il caso di rimanere tutti giovani, e di leggere almeno le indicazioni presenti sulla scatola, che pure se sono solo un riassunto di tutto quello che dovremmo sapere, possiamo esser certi che sono essenziali. Le nozioni necessarie a salvarti la vita. Poi le lacrime e il mal di stomaco faranno parte degli effetti collaterali, ma smetteranno di uccidere.
E allora saremmo una generazione di persone felici, che aspetterebbero un giorno o un anno perché tanto lo sanno che prima o poi la promessa viene mantenuta. Perché, anche se nel peggiore dei casi il tuo 'compagno d'avventura' si è fermato ad una lettura superficiale, hai comunque la garanzia che, in qualche modo, abbia ricevuto un brevetto per il giusto uso delle parole.

A quel punto sì che non ci si farebbero più problemi ad amare.
Sarebbe tutto così spontaneo e naturale da rischiare di far perdere il posto di lavoro perfino ai dottori, e le cause farmaceutiche per i medicinali contro il mal di stomaco, fallirebbero.
Come falliscono gli esami, le nostre paure e le banche.


Ho scritto il tuo nome sopra a tutti i fogli di carta che mi sono passati tra le mani negli ultimi mesi per ricordarmi di quanto fossimo stati vicini in quell’attimo di eterna distanza. Ho scritto anche il mio di nome, ma per essere sicura di non dimenticarmelo.


  
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