Le erano sempre piaciuti i temporali. Sembravano portatori di una qualche malinconia che non veniva del tutto espressa, una sorta di pianto senza parole. E lei poteva restare ore lì seduta sul divano, avvolta da una leggera coperta a fissare le gocce di pioggia che, una alla volta si frangevano contro il vetro della finestra. D’altronde, pensava, non è così strano amare la pioggia. A chi non piacerebbe starsene rannicchiata in un angolo, protetta dal freddo che regna fuori, riflettendo su quanto piacevole sia la propria vita. Si sistemò meglio sul divano, raccogliendo le gambe in modo da coprire anche i piedi nudi e stringendosi un altro po’ nella coperta. In realtà non faceva poi così freddo. Stava osservando uno di quei temporali estivi, di quelli che scoppiano dopo giorni di caldo piacevole, di quelli che non ti aspetti, di quelli violenti e implacabili. Gli occhi cominciarono a bruciarle ma non ci fece caso. Lui le ricordava proprio uno di quei temporali estivi. Era entrato a far parte della sua vita prepotentemente, senza preavviso, squarciando le sue certezze, ponendo fine all’idilliaca estate che era la sua vita. Probabilmente era proprio per quello che lo amava tanto, per  il suo carattere irascibile, presuntuoso. Più volte lui l’aveva presa in giro per quella sua strana abitudine di isolarsi dal mondo quando cominciava a piovere. Ricordava ancora quando, un giorno di inverno, lei gli aveva proposto di rimanere seduti sul divano a fissare il cielo.

“sei davvero strana, lo sai? Io odio i temporali, preferisco il sole” aveva proclamato lui, incurante del fatto che lei potesse sentirsi ferita per quella risposta.

“non l’avrei mai detto… tu invece mi ricordi proprio un temporale, violento all’inizio, talmente incontrollabile da fare quasi paura. Ma se si riesce a superare l’apparenza, si riesce a percepire la melodia delle gocce che si seguono senza sosta, la bellezza malinconica del cielo grigio..”.

Lui l’aveva interrotta con un bacio, sorprendendola. Non aveva risposto a quello strano paragone, si era limitato a rimanere lì con lei, ad osservare quello strano spettacolo che sembrava adorare.

Una lacrima solitaria scese sulla sua guancia, ma non si sforzò neanche di asciugarla. Fissò il cielo plumbeo, che le ricordava tanto i suoi occhi grigi, cercando di non farsi invadere dal dolore che la assaliva sempre in quel periodo. Sapeva che non avrebbero potuto stare insieme, sapeva che lui era suo nemico nella guerra che stavano combattendo, ma sapeva anche che avrebbero potuto superare tutto questo insieme.

“ti ho tradita, Granger, voglio che tu lo sappia prima che circolino pettegolezzi.”

Quella frase le rimbombò prepotente nella testa, ed altre lacrime seguirono subito la precedente, nonostante i suoi tentativi di trattenerle. Se c’era un altro motivo per cui amava i temporali, era perché poteva uscire fuori e piangere senza che nessuno se ne accorgesse. Ed è quello che fece, prima che uno dei suoi amici la trovasse lì in lacrime infilò le scarpe e corse fuori. Nonostante fosse estate faceva freddo, molto freddo. Incrociò le braccia al petto nel tentativo di proteggersi un po’ da quel gelo improvviso mentre le lacrime scendevano copiose sulle sue guance.

-Granger-. Il cuore le si fermò, e non per il freddo o per la sofferenza. No. Il suo cuore mancava sempre qualche battito quando sentiva la sua voce. Si voltò piano, continuando a stringersi nelle braccia.

-stai piangendo- disse semplicemente lui, con un tono di voce diverso dal solito. –sai, non basta nasconderti tra le gocce di pioggia. Io ti conosco.-

-perché mi fai questo, Draco? Perché mi torturi in questo modo?-  esplose lei senza riuscire a trattenere un singhiozzo. –tu mi hai ingannata e tradita-.

Lui abbassò la testa, senza riuscire a trovare le parole per rispondere. La pioggia ormai si era fatta più fitta, quasi non riuscivano a distinguere i contorni l’uno dell’altro. Dopo minuti che parvero interminabili, lui si avvicinò di scatto, portando il suo viso a qualche millimetro di distanza da quello della ragazza. Gli occhi di lei si persero in quelli di lui, e vi lessero dolore, supplica, amore.

-tu non mi hai mai tradita- disse lei con un filo di voce, con gli occhi ancora fissi in quelli di lui. –ma allora perché..?-

-perché stare insieme per noi è impossibile. C’è una guerra in corso e saremo nemici. Non voglio che tu debba scegliere tra la mia vita e quella dei tuoi amici, Hermione.-

Lei sbattè le palpebre un paio di volte, ancora stordita da quella rivelazione. Lui non l’aveva tradita. La stava solo proteggendo…

-ti amo-

..Lui la amava. e le loro labbra si incontrarono, lì sotto quel temporale estivo che adesso le avrebbe ricordato ancora di più lui, i suoi occhi, le sue mani. Lì, sotto un temporale estivo che era lo sfondo perfetto di un amore sofferto.

FINE

Salve a tutti! ^_^ dire che questa storia è nata all’improvviso è d’obbligo.. manco da questa sezione, ed in generale dal mondo delle fan fiction da tanto tempo. Non scrivo “qualcosa” da quelli che mi paiono secoli XD quindi perdonatemi se non è proprio un capolavoro..  “^_^ spero vi fermiate per un commentino, mi fareste davvero felice.. =)

Un bacio a tutti