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Autore: Franky91    19/01/2014    1 recensioni
Kagome e Inuyasha... incontrarsi ancora oppure separati per sempre?
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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capitolo 9

 

Mentre kagome e Inuyasha erano in volo, in Italia, in un ospedale di Roma, un simpatico vecchietto di origini giapponesi, si lamentava con la figlia per il ritardo che la nipote e il suo, lui sperava ragazzo, arrivassero al più presto; ormai percepiva che la sua ora stesse per arrivare e voleva dare la benedizione alla sua nipotina e scusarsi con quel mezzo demone che si era preso cura di lei nell'Epoca Sengoku. 

La madre di Kagome era molto impensierita, non riusciva a credere al cambiamento radicale che aveva avuto il padre nei confronti di Inuyasha; lei lo aveva visto sempre come un normale ragazzo sui venti anni che seguiva Kagome ovunque e che sotto sotto le voleva bene, ma scoprire dal vecchio sacerdote del tempio shintoista che il pozzo si era aperto il giorno prima della partenza per la capitale italiana l'aveva sorpresa non poco e soprattutto venire a sapere, sempre dal vecchio, che i due si amavano l'aveva sconvolta abbastanza, ma desiderava solo la felicità della figlia e sapeva che con il mezzo demone l'avrebbe trovata, nonostante la morta che cammina che voleva portarlo con sé nel regno dei morti, solo per qualcosa che è successo cinquanta anni prima, come le aveva raccontato la figlia.

Sperava solo che d'ora in poi la situazione si sarebbe calmata.


Kagome e Inuyasha erano atterrati all'aeroporto di Roma, ma ormai l'alba era passata da un pezzo e il mezzo demone era stato costretto a indossare, come lo aveva sempre chiamato lui, lo strano copriorecchie.

Per fortuna i controlli al terminal furono veloci e nessuno si accorse di quello strano ragazzo dalle fattezze antiche; Kagome ne fu molto sollevata, ma ciò non era la fine della vicenda, ma solo l'inizio.

Usciti dall'aeroporto, presero un taxi e si fecero accompagnare all'alloggio dellla ragazza per posare i loro borsoni e poi dirigersi a piedi per le strade della città, cercando di passare inosservati e con la speranza di Kagome di non incontrare lo scocciatore Tommaso.


Inuyasha si guardava intorno, cercando di dare un senso a tutte le cose strane che vedeva in giro per la città, ma rimase molto affascinato dagli artisti vari che trovavano per le strade di Roma, chiedendo ogni tanto alla ragazza al suo fianco spiegazioni su ciò che non riusciva a comprendere da solo, stupendosi per le cose che vedeva nell'epoca della ragazza.

Finalmente giunsero all'ospedale e Kagome guidò il mezzo demone per i vari corridoi, fino a giungere alla stanza del nonno; appena lo vide i suoi occhi si riempirono di lacrime, si accorse immediatamente che era molto sciupato da come lo aveva lasciato tre giorni prima, ma con la coda dell'occhio si accorse che il ragazzo che era al suo fianco lo guardava in modo strano, come se anche lui avesse compreso che oramai non c'era più nulla da fare per curarlo.


Il nonno di Kagome si accorse di loro appena misero piede nella stanza, ma era troppo affaticato anche solo per fare un cenno, in fine, trovò la forza di parlare.

"Ragazzi, avvicinatevi al letto, ho una cosa da dirvi", proferì con fatica il vecchio, disteso sul quel letto di ospedale ormai da due mesi.

"Nonno, non ti sforzare", disse Kagome, avvicinandosi al letto per evitare di farlo muovere ancora.

"Salve Signor Higurashi", salutò Inuyasha, accostandosi al letto e prendendogli una mano in segno di saluto.

"Ciao ragazzo, come è stato il viaggio?", chiese con fatica.

"Strano; ma cosa voleva dirci di così urgente?", domandò il mezzo demone, cercando di sostenere Kagome che stava per crollare in lacrime.

"Prima di tutto, Inuyasha, volevo scusarmi con te per il mio comportamento nei tuoi confronti durante il periodo in cui viaggiavate per cercare i frammenti di sfera", cominciò il nonno di Kagome, "Sono stato davvero irriconoscente per tutto quello che hai fatto per la mia famiglia, hai salvato Kagome dalle grinfie di Naraku, hai aiutato Sota come avrebbe fatto un fratello maggiore e ti sono davvero grato per questo, anche se non ti ho ringraziato quando ne ho avuto davvero la possibilità, probabilmente lo sto facendo ora per avvendare al mio errore e anche perché ormai ho compreso che mia nipote è felice solo al tuo fianco, non importa in quale epoca decidiate di vivere, spero solo che potrete aiutare anche la mia famiglia e il tempio di famiglia, il quale è la mia unica eredità che posso lasciare, oltre la benedizione per il vostro amore, ed è giusto così", il discorso fù lungo, ma inframmezzato da parecchie pause per via della fatica fatta per completarlo.

I due ragazzi erano molto scioccati per le parole del Signor Higurashi, il quale aveva dato loro la benedizione per vivere davvero insieme, e non più separati, ma Inuyasha era alquanto scosso per le parole che gli aveva rivolto, le scuse e poi i ringraziamenti per essersi preso cura della nipote, lui lo aveva fatto perché era come se si fosse preso cura della sua anima, della metà del suo cuore, quindi era normale per Inuyasha proteggerla da qualunque pericolo.

"Non credo di meritare tutte le parole che mi ha rivolto, soprattutto le scuse, lei si è comportato al meglio solo per proteggere la sua famiglia, ma io devo ringraziare lei, perché mi ha permesso di stare affianco a sua nipote, nonostante le sofferenze che le ho procurato per colpa di quella mummia, e poi io sentivo e sento tutt'ora di aver trovato la mia famiglia, quella che mi fu strappata un tempo e anche se i miei veri genitori sono tornati in vita, adesso ho pure un'altra famiglia a cui voglio bene e che proteggerò a qualunque costo".

Le parole di Inuyasha lasciarono basiste sia Kagome che sua madre, non potevano aspettarsi un comportamento simile da un mezzo demone che era sempre vissuto da solo e con il costante desidero di potere e spirito di sopravvivenza per se stesso. Kagome aveva capito che Inuyasha era cambiato, se ne era già accorta a casa di Ayumi e quel discorso la fece piangere di felicità, anche se le parole del nonno l'avevano sconvolta, non pensava che già fosse al punto di non ritorno e che non c'era più speranza per lui.

"Inuyasha, ho un favore da chiederti, volrrei vedere almeno per la prima e ultima volta l'epoca Sengoku, ho sempre raccontato gli antichi miti e leggende, ma vorrei vederli con i miei occhi, questo è l'ultimo desiderio che ho prima di raggiungere i miei avi nell'aldilà", chiese il Signo Higurashi.

"Certamente, sarà un onore accompagnarla nella mia epoca", disse il ragazzo.

Kagome e sua madre erano ancora più sconcertate di prima, non si aspettavano che l'ultimo desiderio dell'anziano fosse quello di vedere l'epoca Sengoku, ma furono contente di vederlo sereno dopo mesi di terapie e esami vari.

La signora Higurashi andò dal medico del padre per farsi dare il foglio di dimissioni, dato che non c'era più nulla da fare per curare il tumore, preferiva che morisse in casa propria, nella sua terra e con l'ultimo suo desiderio esaudito.

Kagome e Inuyasha, invece, tornarono all'allorggio e recuperarono tutte le cose della famiglia di lei, così che potessero partire al più presto per tornare a casa. Durante il tragitto però, si fermarono a prendere un thè in un bar di Piazza Navona e mentre erano seduti a chiacchierare, Kagome venne importunata da un tizio.

"Ciao kagome", disse il tizio, lo scocciatore.

"Ciao Tommaso", lo salutò la ragazza con voce spenta e scocciata dall'interruzione indesiderata.

"Oh, tu sei lo scocciatore, vero?", chiese Inuyasha, prima che Kagome potesse fermarlo.

"E tu chi saresti?", ribatté il ragazzo italiano con tono di sfida.

Kagome in quel momento intervenne per evitare inutili spargimenti di sangue.

"Tommaso, questo è Inuyasha, il mio ragazzo, e ora se ci vuoi scusare, noi dovremmo andare a fare le valigie, finalmente torno a casa", disse con aria fiera e orgogliosa del messo demone al suo fianco.

"Il tuo cosa? Non ci credo, ma non avevi detto che era lontano?", chiese con sguardo allucinato lo scocciatore.

"Mi pare che sia qui adesso e se non vuoi finire male, ti conviene andartene e non importunare più le persone che non desiderano la tua presenza", Inuyasha detto questo, lasciò un paio di monete che Kagome teneva in mano, sul tavolino e alzandosi prese la ragazza per un braccio e la trascinò via, prima di dare davvero spettacolo, e questo non lo voleva certamente, ed era anche irrispettoso nei confronti di Kagome e della sua famiglia.

Tommaso, perciò, venne lasciato lì senza che proferisse parola, mentre con lo sguardo seguiva la coppia che si allontanava velocemente.


Kagome era rimasta esterrefatta, non si sarebbe aspettato un comportamento del genere da parte di Inuyasha, sempre così scontroso e bellicoso che quel suo atteggiamento non lo capiva, sembrava una persona totalmente diversa dal mezzo demone che conosceva e che aveva imparato ad amare.


Arrivarono nella stanza di Kagome e cominciarono a radunare le loro cose per metterle in valigia, ma in quel momento la porta si aprì ed entrò Sota, che accorgendosi di Inuyasha, gli saltò addosso, gridando: "Fratello cane", tutto contento di vederlo, certo erano quattro anni che non lo vedeva, ovvio che avrebbe avuto questa reazione.


Gli raccontarono tutto ciò che era successo all'ospedale e velocemente cominciò a fare la sua valigia per partire il prima possibile. La madre di Kagome chiamò la figlia e la avvertì che il primo volo disponibile era solo dopo tre giorni e che prima di tutto dovevano sistemare le cose con l'ospedale e poi avrebbero finito tutto e sarebbero stati pronti per lasciare l'Italia per tornare a Tokyo.

Inuyasha si sentiva un po' fuori posto, ma la presenza di Kagome alleviava la sua ansia per rimanere ancora in mezzo a quelle persone che lo guardavano come se stesse andando ad una festa in maschera e non come un temibile mezzo demine, quale lui era, però avendo la sua nuova famiglia a fianco, avrebbe potuto affrontare qualunque ostacolo che avrebbero incontrato lungo il loro cammino.

Kagome era felice di tornare a casa, anche se quei posti pieni di arte e bellezza le sarebbero mancati, aveva nostalgia del suo paese e di tutti gli amici che aveva lasciato lì, oltre che quelli del suo tempo anche Sango, Miroku, i loro figli e tutte le persone che durante i loro viaggi avevano incontrato le mancavano e aveva voglia di tornare alla sua vera casa, con Inuyasha al suo fianco.

  
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