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Autore: I_m a cool baka girl    19/01/2014    3 recensioni
Death The Kid è un nuovo studente del 3°anno alla Shibusen, è distaccato e silenzioso e per questo ha un gran fascino sulle ragazze.
Allo stesso tempo, di notte, è un assassino specializzato nei Kishin e per svolgere il suo lavoro usa due pistole ed è noto con il nome di Death Angel anche per la sua abilità nell'usare delle ali meccanizzate.
Nessuno è a conoscenza della sua doppia identità anche perché lui la nasconde molto bene.
È alla ricerca del padre che non ha mai conosciuto e di cui non sa che pochi dettagli che erano scritti nel diario di sua madre, morta quando aveva solo tre anni, perché vorrebbe sapere il motivo dell'abbandono.
La coppia principale è Kid x Liz
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Death the Kid, Kishin Ashura, Liz Thompson, Sommo Shinigami, Un po' tutti | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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CAPITOLO 3-IL RITORNO DEL PASSATO CREDUTO MORTO: VOGLIO LA VERITÀ
Appena tornata a casa, Liz decise di mangiare e di farsi una doccia. Appena uscita dal bagno, lo squillare del telefono ruppe i suoi pensieri ed andò a rispondere.
“Pronto? Sono Liz.”
“Salve sono la tua dottoressa responsabile”
“Ah, Medusa! Come mai mi ha chiamato? C'è qualche problema?”
“Non preoccuparti. Vorrei solo che tu venissi qui all'ospedale di Death City per gli ultimi controlli tra un'ora.”
“Quindi alle tre dovrei essere all'ospedale? D'accordo! A dopo dottoressa Medusa!!”
“A dopo Liz.” e riattaccò.
La ragazza iniziò a preparasi: si mise dei pantaloni di jeans dal ginocchio, una maglia lunga lilla, un giacchetto con cappuccio nero e delle All Star viola scuro con i lacci neri.
Si raccolse i capelli in una coda laterale con un fiocco viola, ai polsi si mise due bracciali argentati ed un filo di ombretto dello stesso colore, del lucidalabbra rosa ed un tocco di mascara.
Prese la borsa argentata con dentro le sue cose e s'incamminò verso l'ospedale.
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Dopo aver mangiato, Kid si fece una doccia fredda e si vestì per andare all'ospedale a trovare Patty: si mise una maglietta leggera bianca con le maniche lunghe ed il collo un po' alto, sopra una maglia nera con stampate due anime stilizzate a destra arancione ed a sinistra azzurra, dei jeans stretti e lunghi grigi infilati in un paio di stivali semplici neri da metà polpaccio. Ovviamente non mancavano i suoi due anelli a forma di teschi.
Si asciugò un po' i capelli con il phon, li pettinò e li lasciò cadere ribelli sulla fronte.
Erano quasi le tre e decise di andare, quindi prese dei soldi, il cellulare e le chiavi se li mise nelle tasche dei pantaloni, prese le chiavi ed uscì.
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'Finalmente lo incontrerò dopo tanto tempo. Kid, spero che tu ti ricordi di me.'
“Hei, Tsubaki. Sei sicura che non è un problema se resto a casa tua?”
“Sono sicurissima. In fondo piaci ai miei genitori e poi con te è tutto più divertente.”
Il ragazzo si limitò ad annuire e seguì la sua amica all'interno della casa in stile giapponese antico.
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Un ragazzo moro ed una ragazza con lunghi capelli biondo scuro stavano camminando immersi nei loro pensieri, quindi non si accorsero l'uno dell'altro e si scontrarono cadendo a terra.
Le cose nella borsa della ragazza si sparpagliarono per terra ed al ragazzo cadde il cellulare dalla tasca. I due alzarono i volti e videro contro chi erano andati a sbattere.
“Scusa Kid non ti avevo visto! Ero sovrappensiero!!”
“Scusami anche tu... Liz giusto?”
“Dove stai andando se posso sapere?”
“All'ospedale. Tu?”
“Anche io. Facciamo la strada insieme, ti va?” gli chiese con un sorriso.
Kid a malavoglia accettò.
Arrivarono all'ospedale dopo altri 10 minuti, nei quali Liz cercò di fare delle domande al ragazzo ma a cui non ricevette risposta, e si separarono: Kid andò all'ascensore mentre Liz si avviò verso le scale ma entrambi salirono fino al quinto piano dell'edificio.
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'Chissà perché Kid non ha mai risposto alle mie domande. Gli avevo solo chiesto dei suoi genitori, non ci vedo nulla di male...'
La ragazza era velocemente arrivata alla stanza n°80, entrò e si preparò ad essere visitata.
Recentemente, infatti, si era rotta il polso quindi era andata all’ospedale per i controlli e quello sarebbe stato ‘ultimo.
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Kid camminava veloce lungo i corridoi del quinto piano e si fermò davanti alla stanza n°88 e vi entrò. Nel letto sotto la finestra, vi era distesa una ragazza della sua età con i capelli biondi arruffati e gli occhi chiusi da ormai tre mesi.
Attaccati al suo corpo, tanti piccoli tubi collegati ad altri macchinari ed una flebo.
“Ciao Patty. Sono venuto anche oggi, hai visto?” buttò lo sguardo verso la finestra, chiusa.
“Ti apro la finestra, così entrerà un po' di aria fresca.” fece una pausa, aprì la finestra, prese una sedia e la posizionò di fianco al letto.
“Sai, quel pazzo del dottor Stein mi ha iscritto alla Shibusen. Sono finito nella classe della Mezza Luna. E se non sbaglio, tua sorella Liz è la mia vicina di banco. Ma non preoccuparti, non le dirò niente proprio come mi avevi chiesto.”
Finita la frase, Kid sentì sbattere la porta dietro di lui e si girò per vedere chi fosse.
E la cosa che vide non gli piacque per niente.
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Liz aveva da poco finito la visita con la dottoressa Medusa e mentre si avviava verso le scale, sentì una voce a lei familiare provenire dalla stanza n°88 così si avvicinò ad ascoltare.

'Ma è la voce di Kid!'
“Sai, quel pazzo del dottor Stein mi ha iscritto alla Shibusen. Sono finito nella classe della Mezza Luna. E se non sbaglio, tua sorella Liz è la mia vicina di banco. Ma non preoccuparti, non le dirò niente proprio come mi avevi chiesto.”
'Non è possibile...Patty...Dovrebbe essere morta...' la ragazza non resistette più alla tentazione di rivedere sua sorella e di sapere come Kid facesse a conoscerla, e aprì violentemente la porta facendola sbattere.
Vide il ragazzo seduto di spalle girarsi e guardarla con un'aria spaventata ed incredula, e non resistette più “Come fai a conoscere mia sorella, Kid?!”
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'Accidenti, è Liz. A questo punto dovrò raccontarle dell'incidente...'
“Dannazzione...” si lasciò sfuggire.
La ragazza ormai era sull'orlo delle lacrime e si avvicinava sempre di più a Kid ed a Patty.
Quando fu finalmente abbastanza vicina da capire che sua sorella era in coma, lanciò con lo sguardo una muta domanda al ragazzo che nel frattempo non le aveva mai tolto gli occhi di dosso.
“Tre mesi.” le disse. “C-cosa?”
“Tua sorella è in quello stato da tre mesi.”
“Kid, per favore, dimmi cosa è successo... Ti prego...” gli chiese in un sussurro.
Il ragazzo, a discapito dei suoi propositi di non avere legami con nessuno e di non lasciarsi guidare dalle emozioni, non riuscì a rimanere impassibile davanti alla ragazza in lacrime.
Ed iniziò a raccontare.
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Kid e Patty si trovavano insieme a camminare per le strade di Death City la sera, quando sentirono dei rumori provenire da un vicolo seguiti poco dopo dall'urlo di una donna.
Corsero nella direzione da cui provenivano i suoni e rimasero shokkati da ciò che videro: una creatura dalla forma indefinita che stava trafiggendo i corpi di una decina di persone strappandone anche i cuori per poi mangiarseli.
Patty tirò fuori una pistola dalla borsa e ne diede un'altra a Kid ed iniziarono a sparare, cercando di salvare almeno le ultime tre persone rimaste in vita.
Ma quella creatura era troppo agile e veloce, e veniva seguita ad ogni colpo da una potenza devastante.
Kid scivolò ed il mostro colse il momento per colpirlo e farlo andare a sbattere contro la recinzione dietro di loro, chiuse gli occhi, mise le braccia davanti al volto e si preparò all'impatto.
Impatto che non sentì. Quello che sentì fu l'urlo di Patty e un forte spostamento d'aria venire dalla sua destra.
Aprì gli occhi, si girò e vide Patty accasciata al suolo in una pozza di sangue.
Iniziò a sparare contro il mostro e lo fece sfuggire.
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“Ho portato Patty all'ospedale, dove è stata operata, ed anche se ora non è in pericolo di vita è caduta in uno stato di coma instabile. I medici hanno detto che parlarle potrebbe aiutarla a svegliarsi, ma se entro i quattro mesi non dovesse avvenire nessun miglioramento, potrebbe anche avere una ricaduta.”
Ora Liz era rimasta sconvolta dalle dichiarazioni di Kid, ma decise di credergli.
“Allora credo che ci incontreremo molto spesso...”
“Come mai?”
“Voglio venire anch'io a far visita a mia sorella.”
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Liz e Kid erano usciti dall'ospedale insieme dopo un'ora buona, e nonostante tutti i suoi tentativi, il ragazzo non riusciva a far staccare la presa di lei dal suo braccio.
“Ti stacchi?” le chiese un'ennesima volta.
“Eddai, Kid-kun.. Perché sei così distaccato? Ormai siamo amici, no?” gli sorrise lei.
Il ragazzo si fermò di colpo e si voltò a guardare la ragazza che rabbrividì: lo sguardo di Kid era gelido con una nota di rabbia. “Io non ho bisogno di amici. Mi sta bene se c'incontriamo per venire a trovare tua sorella, ma niente di più! Non siamo amici!!”.
“O-ok, allora m-me ne vad-do...” si staccò da lui ed iniziò a correre lontano da lui, anche se non sapeva perchè c'era rimasta così male 'Accidenti a me!! perché ci sono rimasta così male? E perché sento qualcosa che mi stringe il polso?!' si fermò ma evitò di girarsi.
Vedendo lo sguardo triste ed in lacrime di Liz, il ragazzo decise che per l'ultima volta avrebbe fatto una cosa che non faceva da otto anni: la inseguì raggiungendola in poco tempo e la fermò prendendola per il polso, e la ragazza si fermò subito.
“Scusa...” le disse piano, ma a quanto pare Liz lo sentì lo stesso perché si girò piano e lo fissò incredula.
“Scusa.” ripeté lui tenendo lo sguardo basso, alzandolo quando sentì i singhiozzi di Liz.
La vide sorridere e piangere allo stesso tempo.
“Sei la prima persona che mi ricorre per chiedermi scusa. Grazie.” fece per abbracciarlo ma si fermò, al ricordo della reazione avuta dal ragazzo quando l'aveva preso per il braccio.
“C'è qualcosa che non va Liz?” le chiese lui “N-no, cioè s-si...” non riuscì a terminare la frase che si ritrovò senza fiato dalla sorpresa a causa di due braccia esili ma forti che le cingevano le spalle facendole ritrovare il viso nell'incavo tra il collo e la spalla di lui, con la schiena leggermente piegata verso il basso a causa della differenza di altezza tra i due.
Dopo un primo sconcerto anche la ragazza ricambiò l'abbraccio di Kid, e rimasero attaccati fino a che non squillò il cellulare di Liz.
“Pronto?”
“Ciao Liz sono Tsubaki. Volevo chiederti...Per caso conosci un ragazzo che si chiama Death The Kid? Ok, so che forse potrebbe essere un po' impossibile, però-”
“Si, Tsubaki lo conosco. Adesso siamo assieme. Come mai?”

“C'è una persona che vorrebbe incontrarlo. Allora facciamo che ci troviamo tutti a casa mia, tu, Soul, Maka ed ovviamente Kid, tra un'ora. Ok?”
“Ok Tsubi! Avviserò io Maka e Soul. A dopo!” e riattaccò.
“Kid tra un'ora saremo a casa di una mia amica, Tsubaki. Seguimi che la strada è lunga.”
“Hei, aspetta..Cos-” neanche il tempo di protestare che la ragazza stava già correndo tirandolo per il polso.
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“Ok, Maka. Allora a tra poco. E mi raccomando, trascinati dietro anche Soul.”
“Tranquilla Liz, a dopo.”
La ragazza si girò a guardare Kid camminare con le cuffie da strada in testa dietro di lei: erano bianche e verso la fine avevano tre strisce nere, così come erano le basi che al centro avevano un teschio argento con la scritta 'Death' da una parte e dall'altra 'Madness'. La frase che usciva era 'Madness Death' a cui la ragazza diede il significato di 'Follia della Morte'.
Il ragazzo, notò Liz, aveva sempre tenuto lo sguardo basso e non si era mai lamentato né le aveva mai chiesto qualcosa da quando se le era messe, rassegnandosi a portare in spalla la pesante borsa di lei.
Si girò e riprese a camminare con maggior velocità così non si acorse delle goccie che pian piano le stavano bagnando i capelli ed i vestiti.
“E che cavolo!! si doveva mettere a piovere propri adesso?!?!” continuò a imprecare finché sentì che l'acqua aveva smesso di bagnarla, facendole alzare lo sguardo che invece del cielo incontrò un ombrello azzurro con sfumature blu e viola verso la punta. Girò la testa verso la sua destra e s'accorse che era tenuta a braccetto dal ragazzo che fino a poco prima era dietro di lei e che le stava anche tenendo l'ombrello sopra la testa.
“Se ci sbrighiamo ad arrivare a casa di questa tua amica, forse non ti prenderai un malanno.” le disse guardandola con i suoi occhi dorati.
Lei arrossì e lo ringraziò, ed in cinque minuti di imbarazzante silenzio arrivaono davanti all'enorme casa di Tsubaki che li fece entrare.
“Siete gli ultimi.” li informò Maka una volta che furono entrati nel salotto.
“Perché siete a braccetto?” chiese invece Soul.
A quel punto tutti, compresi i due interessati, gettarono lo sguardo sul braccio destro di Liz e su quello sinistro di Kid che erano ancora intrecciati. Notarono anche che la borsa di Liz la stava portando lui.
“Siete proprio cool insieme. Una bomba sexy manesca ed un emo. Accoppiata bizzarra ma cool.”
“Io non sono manesca!!!” urlò Liz.
“Ed io non sono emo.” concluse Kid.
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Tsubaki Nakatsukasa era una ragazza timida e insicura, con lunghi capelli nero-blu spesso raccolti in una coda alta o dolci occhi viola. Era alta più o meno come Liz ed altrettanto formosa, quando stava a casa indossava un kimono colorato o a fiori nelle tonalità pastello, mentre quando andava scuola o usciva con le amiche portava dei vestiti molto coprenti ma leggeri.
In quel momento, il kimono era rosa con delle stelline dorate ed i bordi delle maniche, del collo e del fondo erano blu scuro; ai piedi portava dei sandali di sughero.
“Vi ho chiesto di venire perché tempo fa ho conosciuto una persona che mi ha chiesto di potervi conoscere, in particolare mi aveva chiesto di Death The Kid...”
“Così quando hai saputo del nuovo studente della scuola, hai fatto qualche controllo ed hai scoperto che Kid era il nuovo studente- Tsubaki annuì- e se ora ci presenti questa persona, forse ci capiremo qualcosa.” completò Maka.
Tsubaki si diresse nella stanza adiacente, e quando tornò dai suoi amici era seguita da un ragazzo con capelli a punta azzurri e vivaci occhi grigi.
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Kid si era rimesso ad ascoltare la musica ed ora il pezzo che gli risuonava nella testa era 'Russian Roulette' di Rihanna ad un volume talmente alto che persino gli altri sentivano.
Così come lui non si accorse di una Maka imbestialita con in mano un libro di 8000 pagine che narrava dei misteri egizi che gli si era avvicinata “MAKA-CHOP!!!”
“Ma sei pazza?!” solo in quel momento si accorse del nuovo arrivato, sbiancando ed iniziando a tremare. 'Non è possibile che sia lui...Dovrebbe essere morto otto anni fa nel laboratorio...'
“Black*Star...” sussurrò inconsapevolmente Kid.
Ed a quel punto l'azzurro corse verso di lui e lo abbracciò.
“Kid, ti avevo detto che io sono nato per superare Dio. E se volevo farlo, non potevo certo farmi mettere K.O da un semplice farmaco.” gli disse lui a sua volta.
“Black*Star, ora voglio la verità: cos'è successo veramente otto anni fa?”




Angolino autrice
Il capitolo è mooolto più lungo degli altri anche perchè dovevo scrivere un casino di cose ma almeno è fatto


SPOILER CAPITOLO 4
Black*Star racconterà a Kid la verità e tratterò un altro punto che anche se sarà appena accennato, sarà di grande rilevanza per la storia.

Quindi bye bye ed al prossimo capitolo!!!
Symmetry is perfection
  
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