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Autore: crossroads    19/01/2014    2 recensioni
E facile incontrarsi nel bagno di un bar,baciarsi e cominciare una relazione.
E se Callie e Arizona si fossero conosciute per caso ad una festa e poi ognuna sarebbe tornata alla propria vita,ognuna in uno stato diverso e lontano?La loro storia sarebbe nata uguale?
Scopriamolo insieme!
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Alzarmi la mattina e non trovare Arizona nel letto era tra  i risvegli più brutti.

Ma quella mattina aveva il turno in pronto soccorso,mentre io avrei potuto dormire fino ad un orario accettabile e quella giornata potevo solo sperare divederla  di sfuggita in ospedale,ma su questo ero abbastanza fortunata,mi sarebbe andata peggio se avessimo lavorato in due ospedali diversi.
Mi crogiolavo nel letto,prendevo il suo cuscino ne respiravo l’odore e mi convincevo che dopo solo altri 5 minuti mi sarei scrollata di dosso il piumone e mi sarei preparata per il lavoro.

I 5 minuti divennero 10 poi 15 e  quando riaccesi il telefono erano diventati magicamente 30!Quando non c’era Arizona non avevo nessuna voglia di alzarmi,lei sapeva come invogliarmi.

Mi alzai di scatto “cavolo lo faccio sempre” pensai e nella fretta inciampai in un capo intimo di Arizona finito lì durante la notte “la prossima volta che la spoglio lo metto sotto il cuscino il reggiseno se poi devo inciamparci così!” .
Corsi in bagno e lo trovai sotto sopra,immerso dai cosmetici di Arizona,era troppo disordinata e questo mi mandava in bestia!Mi preparai in fretta perché oltre ad andare a lavoro quella mattina dovevo fare i conti con il disordine di Arizona che, come sempre, quando usciva prima di me mi lasciava la casa un disastro..maglie pantaloni trucchi scarpe…tutto sparso sul letto,sul divano,sui pavimenti..e a me toccava ripulire!Di solito la cucina la lasciava in ordine,ma quella mattina aveva messo mano anche li,era tutto sporco e impasticciato,dovetti faticare prima di trovare la moca per prepararmi un caffè,e poi finalmente riuscii a sfilarla dai mille aggeggi da cucina..scostai alcuni aggeggi e trovai un bigliettino
“Buongiorno amore,scusa per il disordine,volevo prepararti la colazione,ma sono un pasticcio lo sai!Buon risveglio!”
 
Allora non era proprio insopportabile come moglie,per quel gesto le avevo perdonato tutto il disordine e anche la cucina infarinata e sporca di uova,cacao,latte e confettini rosa…mi girai e trovai l’oggetto della discordia,dei cupcake malformati,ne avvicinai uno alla bocca un po’ perplessa …non erano proprio da buttare..ma apprezzavo quel gesto,Arizona ce la stava mettendo tutta per essere più dolce e carina con me dopo l’ultimo litigio dovuto alla sua ossessiva gelosia.  
Aveva insinuato che potessi avere avuto un flirt con un uomo conosciuto da Joe una sera in cui lei aveva il turno di notte,al quale Addison che era con me ed era ubriaca fradicia gli aveva dato il mio numero di telefono senza il mio consenso. Quest’uomo aveva cominciato a mandarmi messaggi molto “caldi” io la presi sul gioco e me la presi anche un po’ con Addison,ma Arizona non la vedeva allo stesso modo,e quello che cominciò come un gioco finì in tragedia mettendo a dura prova il nostro matrimonio.
Litigio che durò una settimana,una settimana senza parlarci,fredde come il ghiaccio…e non bastarono le parole di Addison a convincerla che io con quel maiale non c’entravo niente,era solo colpa di una sbronza di Addison!E  ciò che mi faceva rabbia e mi preoccupava era la totale mancanza di fiducia che mi dava!
Mi trattava come se fossi stata una poco di buono e questo mi faceva stare malissimo!Non mi interessava della sua gelosia o della sua arrabbiatura,mi interessava solo che non si fidava di me,e più la convincevo che non c’entrava niente più lei mi ripeteva “non mi fido di te”.E meno mi parlava più ci allontanavamo senza un reale motivo. Dopo vari litigi riuscimmo a ritrovare il nostro equilibrio…si fidava di me,ed io di lei,era solo troppo gelosa e forse il matrimonio ci aveva messe sotto pressione ingrandendo un problema che in realtà un problema non era..

Mi affrettai per andare in ospedale,quella mattina la fortuna era dalla mia parte.

Mi squillò il cerca persone,qualche bambino di Arizona aveva bisogno anche di me.

“Frattura al braccio Callie,tre anni,è solo molto impaurita”

La bambina piangeva e strillava,le controllai subito il braccino,non era messo tanto male,ma i genitori ansiosi non facevano altro che metterle più paura provocandole pianti isterici.

“Ci prenderemo cura della bambina…”

Mentre Arizona tranquillizzava i genitori io provavo a tranquillizzare la bambina

“Allora batuffolino,io sono la dottoressa Callie” le dissi porgendola la mia mano verso la sua piccola e paffuta per provare a instaurare un legame con lei “ora sentirai un po’ di dolore,ma non devi piangere,ci metterò un secondo” feci qualche manovra e poi cominciai a metterle il gesso.

Le diedi dei pennarelli e le dissi che quando avremmo finito avrebbe potuto decorare il gesso come più le piaceva,le misi in ordine i codini scompigliati,le asciugai il visino dalle lacrime e le regalai un leccalecca mentre provavo a distrarla dal fastidio del gesso con alcuni peluche trovati in pediatria fingendomi da orso buono che provava a salvare la principessa dal drago nel bosco incantato.

“Ecco questo è il premio per tutte le bambine buone come te” le dissi porgendole un mega leccalecca colorato

La bambina mi guardò con i suoi occhioni lucidi e si accostò a me per darmi un bacino.

La presi in braccio e la portai fuori dai genitori,convinta di trovarli a parlare con Arizona,che invece era attaccata on loro a guardarci dal vetro della camera.

“Ecco la vostra bambina”

Diedi loro spiegazioni e li lasciai ad Arizona.

“Tsao Callie” la bambina agitava l’altro braccino facendo il gesto di salutarmi mentre le penzolava il lecca lecca tra le mani che ormai le aveva sporcato tutto il visino.

Le diedi un altro bacio e la lasciai andare.


*

A fine giornata mi recai subito a casa,non vedevo l’ora di stare con mia moglie.

Mentre giravo le chiavi nella porta sentii uno strano odore,probabilmente Arizona stava preparando la cena..

“Eccomi”

“Hey amore,sto preparando la cena!” mi rispose Arizona mentre si destreggiava con pentole e mestoli dal banco della cucina

“Beh lo vedo..anche stasera finiremo per ordinare il take away?”

“Callie vorrei parlarti..”

“Oddio Arizona,ti prego non dirmi che vuoi riprendere il discorso di quell’uomo…”

“No…si tratta di noi”

“Oddio cos’è successo?”

“Oggi ti ho vista in pediatria…e..ed eri fantastica”


Callie mi guardò perplessa senza riuscire a capire perché parlavo in quel modo

“Beh si sono fantastica sempre..” le risposi ridendo,ma un po’ perplessa

“Dai non scherzo…ne abbiamo parlato tante volte,sembra un utopia..ma anche tutto questo ci sembrava un’utopia,un sogno irrealizzabile..eppure siamo qui”

“Arizona dimmi…non farmi stare in ansia!”

“Si…dicevo…oggi eri perfetta,spontanea,naturale,dolce,tenera…e ti ho amata più che mai con quella bambina”

“Vuoi farmi trasferire in pediatria?”

“No voglio un figlio con te,Calliope!”
  
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